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Autore: JustABitchOnAStroll    16/03/2014    3 recensioni
- Ciò non significa necessariamente che voglia parlare con te! -
- Sei proprio una bastarda -
- Sei proprio un coglione - risposi io a tono.
Dopo qualche attimo di silenzio tornò all'attacco - Come mai sei qui? -
Sbuffai - Ho ucciso un po' di gente -
Della serie " Rimaniamo sul vago "
- Ah... E ti vogliono giustiziare per così poco? -
- Sarebbe anche stato " poco " come dici tu, se non avessi ucciso anche tutti gli anziani del mio villaggio... Però è stato stranamente appagante, lo ammetto - dissi sospirando - Come ti chiami? -
- Hidan - fece una pausa - Per essere una ragazza devi aver messo su un bello spettacolo al tuo villaggio... Mi immagino tutto il sangue... - sospirò di piacere - A Jashin-sama sarebbe piaciuto -
- No, non c'è stato nessuno spargimento di sangue - commentai, parecchio scioccata dal suo commento precendente.
- COSA!? -
Rimasi convenientemente zitta.
Bhè, non è che si vedesse tutti i giorni un tizio a cui piacevano sbudellamenti e varie.
Vabbè, nel mio caso "sentisse".
Dannato Kekkei Genkai di merda.
Spero di avervi incuriosito, anche se sapete che dalla mia testolina bacata non può uscire niente di buono!!
Enjoy!
Ciauuu!
Alice_
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Hidan, Kakuzu, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Love is truly blin cap 27
Mi appoggiai al tronco di un albero poco lontano dalle mura di Konoha, aspettando che Pain e Konan mi raggiungessero per cominciare la missione di cattura del Jinchuuriki del kyuubi.
Ero stata convocata il giorno prima e mi era stato detto di recarmi al villaggio e aspettare lì il loro arrivo.
Perchè poi volessero me ta tutti gli altri Akatsuki, rimarrà un mistero irrisolvibile.
Sospirai, estraendo dalla cappa il rotolo che mi aveva consegnato mia sorella,prima di aprirlo e cominciare a leggerlo.
Tanto valeva spendere il tempo della mia attesa in maniera proficua.

Queste sono le memorie di tutti i guardiani del clan Kuragari, in una raccolta che narra l'intera storia dello Shikaku.
La lettura di questo documento è permessa solamente a coloro che devono aggiungere la propria testimonianza e questo è a sua volta permesso solamente a chi è un guardiano.
Nella legge del clan i capi sono i più abili nel governare lo Shikaku, quindi non è un titolo trasmesso ereditariamente.

Tsuko Kuragari, Paese del Ferro

Ho deciso di cominciare a scrivere le mie memorie perchè oramai realizzo che le forze mi stanno abbandonando e non posso permettere che tutte le mie conoscenze in materia dello Shikaku vadano perse.
Dovevo avere all'incirca undici anni quando attivai i miei occhi, come risultato dell'aver visto morire in missione il mio sensei. Essendo un orfano, per me era come un padre.
Venni emarginato dopo che, per sbaglio, quasi uccisi mia sorella.
Tutti mi tenevano lontano, come se solamente con la mia presenza potessi portargli sfortuna, come se potessi ucciderli tutti.
E in alcuni momenti non desideravo fare altro, con tutti gli sguardi che mi lanciavano quando credevano non guardassi.
Li odiavo. Li odiavo con tutto il mio cuore.
Poi arrivò lei.
Naoko, si chiamava. 
La meraviglia di avere qualcuno che finalmente non mi respingeva rese tutto più sopportabile. Un paio di mesi dopo il suo arrivo al villaggio scoprì anche lei i miei occhi, ma, a differenza di tutti gli altri, non ne fu spaventata, ma affascinata.
Continuava a farmi domande, curiosa più di quanto non fossi io.
E così mi resi conto di quanto poco sapessi dei miei stessi occhi.
Così cominciammo a " documentarci ", una serie di esperimenti, per così dire, mirati a capire quanto chakra consumava l'attivazione della mia abilità.
In quel periodo una nuova famiglia prese il potere nel territorio. In breve tempo ci ritrovammo allontanati, cacciati come due fuorilegge. Naoko poteva evitare la mia stessa sorte, ma ci eravamo affezionati troppo l'uno all'altra.
Nel corso della coppia di anni successivi ci spostammo dalle fredde terre del paese del Ferro, fino a quelle nel circondario del Villaggio della Foglia. All'epoca appena fondato.
Il legame tra me e Naoko diventò ogni giorno sempre più forte finchè, prevedibilmente, decidemmo di rimanere insieme per sempre.
Ci sposammo tre anni dopo e nacque nostro figlio Haku.
Eravamo felici, una famiglia.
Quello che mi era sempre stato negato.
Haku creebbe, diventò un giovane forte e sano e scoprì di possedere la mia stessa abilità.
Naturalmente lo allenai a controllarla, ma la tragedia avvenne lo stesso.
E come potevo prevedere la comparsa di quella che pareva essere una versione potenziata dei miei occhi?
Come potevo sapere che non causavano dolore, ma provocavano la morte di quello che veniva guardato?
Lo scoprii nel peggior modo possibile.
Quel giorno persi Naoko.
Ma ho continuato ad allenare mio figlio, perchè dopotutto colpa sua non era. E poi una parte di lei viveva in lui, sicuramente. Aveva il suo carattere.
Adesso sono troppo vecchio, e oramai Haku è diventato un uomo. Ha preso moglie e hanno due bambini.
Non potrei essere più felice di così.

Haku Kuragari, Paese del Fuoco

Non ho molto da aggiungere alla testimonianza di mio padre.
Posso solamente descrivere quello che, insieme, abbiamo deciso di chiamare" Reiko ".
Questi occhi sono molto diversi da quelli che avevo da piccolo, non solamente in aspetto. Sono un'arma letale, per colpa loro ho perso mia madre.
Inoltre hanno gravi ripercussioni sul mio fisico se usati troppo frequentemente; provocano forti emicranie e febbri brucianti, accompagnate da una debolezza generale che affievolisce i sensi.
Per i posteri il mio consiglio è dunque  di limitarne l'uso allo stretto indispensabile.
Come ho già detto non ho nulla da aggiungere alla testimonianza di mio padre poichè, siano lodati i Kami, nessuno dei miei figli ha manifestato l'abilità oculare.
Meglio così per me. Non ha fatto altro che causare dolore.


- Haiiro. -
Feci un salto non indifferente nel sentire la voce monotona e metallica del capo così vicina e, riposto il rotolo al sicuro nella cappa, sollevai lo sguardo, inclinando la testa in segno di rispetto - Pain-sama, Konan-san... - mi tirai in piedi velocemente.
Annuirono a loro volta, prima di rivolgere lo sguardo verso il villaggio della foglia - Hanno eretto una barriera che li allerta se qualcuno di non autorizzato la oltrepassa. - fece atono il capo.
- Eppure Itachi e Kisame sono stati in grado di infiltrarsi abbastanza facilmente... - fece Konan, assottigliando lo sguardo.
- Be'... Da quello che so Itachi era un ANBU qui, probabilmente sapeva la parola d'ordine... - parlai
- Probabilmente hai ragione. - concordò la blu
- Quindi come facciamo ad entrare? - chiesi, riaggiustandomi la cappa che, stando seduta, aveva preso una piega davvero fastidiosissima - Ci scoprirebbero nell'arco di pochi secondi-
- Gli faremo che siamo di meno - replicò Pain - Lo spiegherò anche a te. Ci divideremo in due squadre; una con azione diversiva, composta da Shurado, Chikushodo e Gakido e una di ricerca, formata da Tendo, Nigendo, Jigokudo. Tu e Konan andrete con la squadra di ricerca. -
- Hai.* - feci, in mancanza di meglio da dire, visto come avevo scoperto solamente quel giorno dell'esistenza di così tanti Pain diversi.
E non avevo capito un cazzo.
Avrei semplicemente seguito Konan, visto che era l'unica che sapevo riconoscere.
Vidi uno dei corpi catapultare l'unico femminile sopra il villaggio e, poco dopo, gli altri cinque erano scomparsi.
- Konan-san, sono confusa -
Lei scosse la testa - Non eri stata informata dopotutto. -
Ebbe la gentilezza di spiegarmi quale corpo era quale e che diamine dovessi fare.
- Arigato. Ora possiamo andare - ghignai e feci scivolare la spada fuori dalla manica della cappa, per poi attivare il terzo stadio.

Il villaggio non era messo bene. Proprio per niente.
Non si poteva camminare, detriti ovunque, un polverone che impediva di prendere più di due boccate d'aria senza mettersi a tossire come dei disperati.
Le continue esplosioni non rendevano certo il quadretto più invitante, assieme con gli animali evocati da Chikushodo.
Oddio, animali mica tanto.
Continuai a setacciare le strade in cerca di qualche ninja da poter interrogare.
- Ferma Akatsuki! - e invece avevano trovato loro me.
La mia solita sfiga.
Mi girai, trovandomi faccia a muso con un cane della stazza di un lupo bello grosso - Un cane...? - feci, spiccando un salto indietro.
- Il suo nome è Akamaru e io sono Kiba Inuzuka! - il tipo in "sella" al cane ghignò, confidente all'ennesima potenza nelle sue abilità - E adesso non hai scampo -
- Ma fammi il piacere... Non dovevo avere scampo un altra manciata di volte, ma come vedi, sono ancora qui. Ma ora, passando alle cose importanti. Dove si trova Naruto Uzumaki?- misi su la mia espressione neutra, scrutandolo attentamente per qualche segno che mi potesse dire se mentiva o meno.
- Tch, Naruto è uno dei miei amici più cari, se pensi che dirò a voi Akatsuki dove si trova sei proprio fuori strada. Andiamo Akamaru! Facciamogliela vedere! - il cane prese a ringhiare avvicinandosi pericolosamente e facendomi prendere qualche passo indietro, finchè non mi trovai con la schiena al muro.
- Hai paura forse? - ghignò il ragazzo, facendomi venire una voglia assurda di spaccargli la faccia.
Ghignai - Che cosa te lo fa pensare? -guardai negli occhi il cane che guaì forte e disarcionò il ninja, per poi cadere a terra, svenuto.
Appena mi arrivò vicino lo presi per il collo e lo sbattei contro la parete, puntandogli la spada alla gola - Ora parla, altrimenti sei morto. Dove si trova il jinchuuriki. -
- Tch... Non te lo dirò mai, preferisco morire - sorrise beffardo.
Soffocai un'esclamazione di dolore sentendo i marchi dell terzo stadio cominciare a formarsi, a partire dagli occhi - Nessuno vuole mai collaborare con noi... Mi chiedo come mai a questo punto - feci sarcastica, incrociando il suo sguardo.
La reazione fu immediata: un urlo di dolore abbastanza forte da essere sentito da tutti i ninja nelle vicinanze.
Cazzo, non lo avevo calcolato.
Lo sbattei di nuovo contro la parete, sentendo il bruciore dovuto alla formazione dei simboli aumentare sempre di più in intensità - Dimmi quello che voglio sapere e ti lascerò andare. -
Aprì un occhio e mi guardò con aria di scherno - Puoi sognartelo -
- Bah - lo lasciai cadere a terra - Non ho voglia di ucciderti. E non potresti muoverti in ogni caso grazie al terzo stadio - spiccai un salto e mi allontanai in fretta, saltando su quello che rimaneva dei palazzi.
Continuai ad allontanarmi,tramortendo tutti quelli che cercavano fi ostacolarmi e recandomi verso la zona del villaggio dove si vedeva il maggior numero di esplosioni, quando un urlo parecchio stridulo mi fermò.
- Mamma! Papà! - mi girai verso il punto di provenienza della voce, senza trovare però il proprietario.
- Stai calmo Tetsuya! Adesso ti veniamo a prendere! - urlò un uomo, più in basso, in mezzo alla strada. Dalla mancanza dell'uniforme degli shinobi di Konoha, doveva essere un civile. Insieme con la donna che, di fianco a lui piangeva.
L'edificio non avrebbe retto per molto, a giudicare dalla moltitudine di crepe che si stavano diramando dalla sua base.
Rimasi interdetta per qualche secondo sul da farsi, per poi decidere che avevo una coscienza anche io e buttarmi nel palazzo, sfondando una finestra.
A quanto pareva i genitori dovevano aver visto le nuvole rosse - Tetsuya, scappa! -
Mi guardai attorno in cerca del bambino, trovandolo poco dopo e avvicinandomi piano - Non... Non voglio farti del male. Ti riporto dai tuoi genitori - feci, tendendo una mano verso di lui e sorridendo al meglio delle mie capacità.
- Dalla... Dalla mamma e dal papà? - fece, togliendosi da sotto il tavolo che gli aveva fatto da nascondiglio e avvicinandosi a me.
- Esatto - si sentì una specie di boato provenire dal basso, accompagnato dalle urla dei due in strada - Svelto Tetsuya! - lo tirai verso di me e mi sporsi dalla finestra.
- Dobbiamo saltare, pronto? - dissi, cercando di prepararlo un minimo alla caduta.
L'edificio cedette, facendomi perdere momentaneamente l'equilibrio e facendoci precipitare nel vuoto.
Fortunatamente riuscii a girarmi a mezz'aria, atterrando più o meno bene e facendo scendere il bambino - Grazie! - fece, prima di correre dai suoi genitori che mi guardarono stupiti, prima di scappare.
Accennai un sorriso, prima di piegarmi in due e cacciare un urlo di puro dolore, sollevandomi la manica della cappa e notando che i marchi avevano invaso anche le braccia - Cazzo... - ondeggiai, cercando di rimettermi in piedi.
Con tutti i ninja che avevo incontrato dovevo aver usato troppo il terzo stadio per tramortirli e non riuscivo più a muovermi.
Ero un bersaglio dannatamente facile.
Strinsi i denti, facendo giusto in tempo a sentire i simboli ricoprirmi anche il busto prima di perdere conoscenza per via del dolore.

Quando riaprii gli occhi, la prima cosa che notai fu il verde.
Poi notai gli alberi e, infine, arrivò la sensazione dell'essere sdraiata sull'erba.
Non ero più a Konoha.
Mi tirai a sedere, riacquistando, piano piano, la percezione di ciò che mi stava vicino.
Con quella però ritornò anche il dolore per i marchi che, notai, avevano bruciato la cappa ed erano arrivati a ricoprire per intero anche la mia gamba destra.
Mi costrinsi a prendere il rotolo e a leggere, per cercare una risposta.
Sapevo che questi cosi si formavano quando attivavo il Ken'i, ma non si erano mai sviluppati tanto, e non avevano mai bruciato fino ad arrivare ad una temperatura tale da bruciare i vestiti.

Aoi Kuragari, Paese del Fuoco

Sono passati una ventina d'anni dall'ultima testimonianza scritta in questo rotolo.
Io sono la prima donna che ha l'onore di scrivere su questa carta.
La mia testimonianza, temo, non sarà diversa da quelle precedenti, vedendo come nulla di nuovo è stato scoperto che non sapessimo già per mezzo di questi scritti.
Il piccolo villaggio che aveva cominciato a costruire l'onorevole Tsuko con suo figlio, adesso è completamente popolato e, in tutto, si contano cento Kuragari nati e cresciuti qui.
L'unica cosa strana che mi è capitata è stato avere un sogno particolarmente realistico... Al mio risveglio, sulla mia mano, era impresso uno strano simbolo. Un triangolo equilatero capovolto inscritto in una circonferenza.
Non ho idea di cosa voglia dire.

Ryuu Kuragari, Paese del Fuoco

E' successa una cosa inaudita.
Pare che i primi due stadi dello Shikaku non siano i soli, dopotutto.
Mio fratello, durante una missione ha per caso attivato un'altra fase dello Shikaku, ma subito dopo la sua pelle ha cominciato a ricoprirsi di strani marchi neri. Quando ho provato a prenderlo in spalla per riportarlo al villaggio ho scoperto nel peggiore dei modi che quei simboli erano roventi in realtà.
Infatti ben presto hanno cominciato a lacerare la pelle.
Ho dovuto lasciare mio fratello per andare a chiedere aiuto e quando sono tornato, i marchi l'avevano ricoperto interamente.
L'abbiamo stabilizzato appena in tempo, ma è morto pochi giorni dopo, a causa dell'enorme quantità di ferite che aveva riportato a causa dei simboli che lo avevano bruciato.
Da allora ho cercato di scoprirne di più, facendo ricerche per mio conto che ho tenuto rigorosamente segrete. Non credo che se si scoprisse l'esistenza di una cosa così pericolosa alcuni elementi del villaggio resterebbero solamente a guardare lasciandomi gestire la situazione.
Sfortunatamente sono stato in grado di reperire informazioni molto limitate.
Innanzitutto sembra essere una versione controllabile dei primi due stati, anche se presenta un aspetto totalmente diverso. In sintesi il possessore di questo occhio è in grado di far provare dolore e uccidere a proprio piacimento, senza sperimentare sulla propria pelle gli effetti collaterali di Shikaku e Reiko.
La loro mancanza è però controbilanciata dalla presenza dei marchi neri.
Non sono ancora riuscito a capire che cosa inneschi la loro formazione.

Hisako Kuragari, Takigakure no Sato

Sono passati cinquant'anni dalla stesura dell'ultima testimonianza, e sono successe molte cose in questo lasso di tempo.
Tanto per cominciare tutto il clan si è dovuto spostare dal suo accampamento nel paese del Fuoco per via di alcune bande di banditi che continuavano ad attaccare il campo la notte e a razziare le scorte.
Ci siamo quindi stabiliti al villaggio della Cascata, un posto tranquillo che ci garantisce protezione in cambio di servigi per il consiglio che governa il posto.
E' un buon arrangiamento e ci consente di mantenere una certa libertà.
Sono, inoltre, riuscita a trovare una risposta alla domanda del precedente guardiano.
I marchi di quello che in tutto questo tempo è stato chiamato " Ken'i ", si formano perchè quel tipo di occhi si nutre della stessa energia vitale di quello che lo usa, assieme con il suo chakra.
Mano a mano che i simboli avanzano il corpo si fa più debole, cedendogli energia e aumentandone il calore e la velocità di espansione.
Sono una specie di deterrente naturale all'usare troppo il terzo stadio.
Tutti quelli che sono riusciti a conseguirlo, alla comparsa dei marchi sono morti.
Probabilmente per superbia; credevano di essere in grado di controllarli.
Solamente una persona è riuscita a farli retrocedere, riuscendo a limitarli alla zona vicina agli occhi. Incredibile a dirsi, è proprio mio figlio che ci è riuscito, meditando per un'intera giornata e ricorrendo all'uso della sua abilità solamente quando strettamente necessario.
Forse lui sarà in grado di trovare le risposte mancanti.

Stavo seriamente rischiando di bruciare il foglio e dovetti riporlo nuovamente.
E poi mancava la luce per continuare a leggere.
Aspetta... Cosa?!
Come diavolo faceva in pieno giorno a mancare la luce!?
Alzai lo sguardo e mi morì il respiro in gola.
Che... Che cosa cazzo era quella palla di roccia sospesa in cielo?!
Mi alzai a fatica, dirigendomi verso quella cosa enorme, giusto in tempo per vedervi spuntare la testa di quella che doveva essere la volpe a nove code.
Deglutii rumorosamente e continuai ad avvicinarmi, prima di essere agguantata per un braccio e tirata nel tronco cavo di un albero - K-Konan-san? -
Notai poi un altro ragazzo, scheletrico, con i capelli rossi e che possedeva il rinnegan.
Quindi era lui il vero Pain... - Uh... Yoroshiku * - fu tutto quello che riuscii a dire, prima che una nuova scossa di bruciante dolore mi mandasse a terra, facendomi perdere i sensi una seconda volta.
_______________________
Saaaalve gente!
Ci sono riuscita, ho aggiornato tutte e tre le mie storie in un giorno solo! Fatemi un monumento uwu
No, non è vero, mi accontento che non mi scanniate XD
Ad ogni modo, siccome è tardi e domani mi attende un noiosissimo giorno di scuola, taglio corto XD
Grazie per avere letto!
Ciauuu!
Alice_

Hai: sì
Yoroshiku : Piacere di conoscerti
   
 
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