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Autore: IllySan    17/03/2014    0 recensioni
E si i nostri famosi amici dovessero fare i conti con i propri scheletri nell'armadio?
Se avessero fatto scelte causate da vari...e segreti, motivi dietro?
Che conseguenze porterebbero?
...Cosa succederebbe se si ritrovassero in una Clinica, dove dovranno affrontare i loro demoni interiori?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Puck/Quinn, Puck/Rachel, Quinn/Rachel, Quinn/Santana, Rachel/Santana
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era una giornata come tutte le altre: la mattina era passata velocemente,
con chi andava a lezione, chi rimaneva nelle proprie stanze, e chi andava dalla Psicologa,
per delle sedute vere, o semplicemente per perdere tempo...
L’ora di pranzo era arrivato e tutti corsero per prendere posto e il cibo migliore,
chi invece arrivata ultimo doveva accontentarsi degli avanzi dei giorni prima...
Passò anche il pranzo, tra chiacchiere amichevoli, litigi e risse e guerra col cibo.
Solita routine.
Vero le due e mezza del pomeriggio, c’era un silenzio tombale nell’Istituto,
tutti erano a riposo, e i membri dello Staff, ne approfittavano per farsi un giro in tranquillità,
o per godersi un caffè in santa pace, o addirittura c’era chi organizzava tornei a carte,
e chi si addormentava sulla sua postazione.
Improvvisamente, le porte della Hall si aprirono, sbattendosi violentemente,
facendo accorrere la parte essenziale dello Staf:
il Direttore, l’insegnante, la Psicologa e il Medico.
Due uomini tentava nodi tenere a bada una ragazza, iperattiva.
Sembrava aver una grossa difficoltà, nonostante lei fosse minuta...

<< No, no, vi prego, papà! Perché mi state facendo questo?
Vi prometto che ce la farò, non mi lascerò più prendere la mano,
ma non voglio stare qua dentro! >> Urlava lei, piagnucolando, senza smettere di dimenarsi.

<< Leroy, non caderci con tutte le scarpe! Sai che già non c’è riuscita svariate volte... >>
Fece subito l’altro uomo, notando il marito che si stava per sciogliere davanti a quella costrizione verso la loro “bambina”.

<< Lo facciamo per il tuo bene, amore! >> Esclamò Leroy, con dolcezza,
abbozzando anche un sorrisino verso la ragazza...
Fra i due, era il padre più coccoloso, più morbido, che gliele dava sempre vinte, mentre Hiram,
era quello più serio, severo, e difficile da raggirare con moine e sguardi da cucciola bastonata.
Ciò che era solita fare quando voleva ottenere qualcosa...



<< Non voglio rimanere sola! Datemi un’altra possibilità e non vi deluderò! >> Continuò lei, piangendo.

<< Piccola , non ti lasceremo da sola... Poi ci sono le vacanze di Natale e ci saranno anche i giorni delle visite... >>
Rispose spontaneamente, Leroy, che si beccò uno sguardo duro e minaccioso di Hiram.

<< NO! Se non ci diranno che comincerai a fare passi avanti, non verremo! Devi uscirne...
Questo disturbo non danneggia solo te, ma metti a rischio anche la vita di chi ti ama e ti sta accanto! >>
Terminò risoluto, con tono freddo, spaventando sia la figlia che il marito...

Lei si strattonò con così tanta forza che quasi stette per liberarsi, ma avendo intuito la situazione,
il Direttore, fece un cenno di testa al Medico, che prontamente li raggiunse.

<< Tenetela ferma! >> Disse lui, e le fece un ignizione di sedativo, solamente per calmarla...facendola crollare tra le braccia dei genitori.

<< Leroy! >> Ringhiò Hiram, arrabbiato, visto che l’altro aveva contribuito,
mollando un poco la presa sulla ragazza.

<< Mi dispiace piccola mia! >> Sussurrò tremante, l’interpellato, baciando la fronte della figlia,
accarezzandole una guancia delicatamente, trovandola bagnata a causa delle lacrime...
...lacrime che le avevano fatto piangere loro...
I due di guardarono ancora, stavolta malinconici e porsero la ragazza al Medico,
che la prese e la portò in infermeria.

<< Salve, sono il Direttore di questa baracca! Schuester, Will Schuester! >>
Si presentò l’uomo, imitando scherzosamente la presentazione di 007!

<< Amo Bond, James Bond! >> Aggiunse dando la mano ad entrambi.
<< E loro sono: l’insegnante Cassandra July, e la Psicologa Shelby Corcoran! >>
ontinuò indicando le sue due colleghe, che sorrisero e ricambiarono la stretta di mano.

<< Hiram e...Leroy, siamo i genitori di...quella ragazza, piacere! >> Fece Hirmai per entrambi.

<< Con chi possiamo parlare per... lei!? >> Fece Leroy, in difficoltà...
Lui non avrebbe voluto portarla in un posto del genere, Hiram era stato più di polso
e aveva deciso.

Le due donne e l’uomo si guardarono, come per mettersi d’accordo su chi avrebbe parlato;
Will si fece avanti.

<< Venite con me! Andiamo nel mio ufficio... >> Disse cominciando a camminare,
seguito subito a ruota dagli altri due, incerti...
Si fermò al bancone e prese delle carte, che firmò anche...

<< Come si chiama vostra figlia? >> Domandò continuando a scrivere, per poi,
ripartire e raggiungere il suo Studio.

Hiram e Leroy si guardarono e dopo qualche minuto di esitazione, risposero in coro:
<< Rachel...Rachel Berry! >>

Una volta arrivati e fatti accomodare, Will, accese il suo pc e cominciò a ricopiare tutte le cose scritte su quei fogli di prima,
rimanendo in silenzio, concentrandosi...
Quella situazione però, innervosì Hiram, che si agitò...

<< Stia tranquillo, ho quasi fatto! Queste scartoffie sono solo di proforma, nulla di che! >>
Lo rincuorò sorridente, Schuester.
<< Quanti anni ha Rachel? >> Chiese guardandoli!

<< Appena compiuto 20 anni! >> Rispose Leroy, mettendosi le mani sul petto.

<< Okay! Ora ditemi: quale problema ha vostra figlia? Perché avete deciso di...ricoverarla?
Capite... Non sono io che voglio farmi i fatti vostri ma... Abbiamo bisogno di sapere tutto sui nostri pazienti...
Per capire anche il motivo che ha scatenato il problema... >> Continuò cercando di spiegare ed essere chiaro, il Direttore.

<< Sisi, ovviamente... Allora... Io non... saprei da dove... >> Leroy stava male...
Non riusciva a emettere suoni o parole, che era sull’orlo di una crisi di pianto...
Hiram scosse a testa e gli posò una mano sulla spalla.

<< Rachel ha una fissa per il fuoco! >> Disse semplicemente, il genitore.

<< Quindi è una Piromane... Okay... E da quanto tempo?
Avete un idea del motivo che le h scaturito questo? >> Domandò Will,
per cercare di capire meglio quanto il problema della ragazza fosse serio, e si appuntò tutto.

<< Credo di sapere io, da quando... >> Rispose Leroy, impaurito, abbassando il volto.
Il marito lo guardò aggrottando la fronte confuso, senza dire nulla e lasciando la disponibilità a l’altro di continuare.

<< L’abbiamo adottata da appena nata...E’ vissuta tutti i suoi anni di vita, con noi...
Sa, due uomini, gay...inoltre’è Ebrea e...credo possa immaginare...
Sempre derisa per questi motivi... >>

<< Certo, ma si ricordi: “il pregiudizio è solo ignoranza”... Continui comunque... >> Commentò Schue.

<< Esattamente, condivido! E tu, Leroy, arriva al dunque, non abbiamo tutta la giornata! >> Disse Hiram, annuendo!

<< ...Beh... Un giorno quando noi tre ancora abitavamo a Cleveland, qualcuno ci incendiò casa...
...con noi...dentro! Lo fecero perché siamo una coppia Gay che ha adottato una bambina...
Ci salvammo ma...fu per un pelo... E’ da quell’anno che Rachel ogni cosa che trova cerca di dargli fuoco... >>
Raccontò con un filo di voce, sentendosi venire la pelle d’oca... Ogni volta reagiva così.

<< E’ stata traumatizzata, dunque... Ha una fisa morbosa verso il fuoco, le fiamme,
gli esplosivi in generale e...gli effetti collaterali... E’ una malattia mentale...
Tipo sindrome nervosa, un modo per sfogarsi, togliere temporaneamente frustrazioni che la...bloccano. >>
Spiegò il Direttore, mentre continuava a scrivere.

<< E’ curabile? >> Domandò Hirami, allarmandosi solo all’ora.

<< Certo, ci vuole solo tempo e...l’aiuto di Rachel! Ma soprattutto dovremmo capire quali traumi infantili , si sono espansi in lei...
Questo discorso è complicato ma... Non vi preoccupate, è in ottime mani... >>  Rispose sincero, rassicurandoli.

Hiram e Leroy si presero per mano e si strinsero...
Forse una speranza si era riaccesa per loro e per la vita sociale della loro bambina.

<< Vi terremo aggiornati sui suoi miglioramenti! >> Terminò Will, alzandosi dalla sedia, salutandoli cordialmente.

Lo ringraziarono ed uscirono dall’ufficio, dirigendosi verso l’uscita della Clinica.
“ Ce l’avrebbe fatta?”
Fu quella la domanda che intasò le menti di entrambi...
  
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