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Autore: Tina_Legolas    17/03/2014    2 recensioni
Unconventional story, proprio come nel titolo, è una storia particolare nata da un sogno che ho fatto alcuni mesi fa e che non ho potuto far a meno di scrivere.
I personaggi principali sono Lindir e una nuova ragazza, Lory, giunta da un mondo lontano, Asgard. Vivrà a Gran Burrone, ma Loki ha alcuni piani per loro e non esiterà a metterli in pratica.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arwen, Elrond, Lindir, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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--- CAPITOLO 5 ---
 

“Eruannie non correre!” sorrideva la giovane seduta in un giardino del palazzo guardando la piccola correre fra i fiori.

Erano passati quattro anni dal matrimonio, la piccola cresceva a vista d'occhio. Aveva dei lunghi capelli, castani ramati, che le incoronavano il viso diafano e gli occhioni azzurri. Era la piccola luce di Lindir e Lory.

“Mamma! Vieni!” urlò la piccola.

Lory si alzò raggiungendola “Che c'è piccola?” chiese.

“Guarda!” disse aprendo le mani mostrando una magnifica farfalla di colore blu.

“E' appena nata tesoro, ha le ali ancora bagnate e non può volare...” sorrise la giovane.

“Ma morirà?” chiese ingenuamente la piccola.

“No, tesoro...guarda” disse prendendo la farfalla e adagiandola a un fiore “Siediti qui con me. Il sole le asciugherà le ali e volerà...” sorrise ad Eruannie che si accoccolò al fianco di Lory.

Pochi minuti dopo la farfalla sbatté le ali prima di alzarsi in volo. Eruannie rise alzandosi per seguirla nel suo primo viaggio.

“Ada!!!” urlò voltandosi verso il vialetto.

Lory si voltò sorridendo al marito che si sedette accanto a lei baciandola.

“Come mai così presto?”

“Ho finito i miei incarichi per oggi...” sorrise prendendole il viso fra le mani.

“Ada! Ada!!!...” disse Eruannie correndo nella loro direzione “Abbiamo aiutato una farfalla volare...”

“Davvero?” disse Lindir sorridendo “E com'era?”

“Era tutta blu e grande così!” disse allargando le braccia.

Lindir rise “Allora doveva essere proprio bella...” disse prendendola fra le braccia e baciandola sulla guancia. La piccola si lasciò avvolgere chiudendo gli occhi per alcuni secondi. Fra Lindir ed Eruannie c'era un amore speciale che li legava indissolubilmente.

“Ada...posso andare alla vasca dei pesci?” chiese.

“Basta che non spruzzi d'acqua nessuno...” disse Lindir.

“Non lo faccio, lo giuro...”

Lindir la baciò di nuovo e la lasciò andare.

“Resta dove possiamo vederti...” disse alzando la voce anche se non ce n'era bisogno essendo una piccola elfa e avendo un udito più fino di qualsiasi essere vivente.

“Si, Ada!” rispose la piccola.

Lory e Lindir riserò.

“Come stai?” chiese Lindir accarezzandogli il ventre ormai accennato.

“Bene...” sorrise la giovane.

“Si sa già se...?”

“Maschio o femmina?”

Lindir annuì.

“Ho impedito a re Elrond di dirmelo...” sorrise la giovane guardando il marito cambiare espressione e Lory iniziò a rimuginare.

“No...” disse poi “Assolutamente no!”

“Non ho detto nulla!!!” sorrise Lindir.

“Non lo chiederai a re Elrond...”

“Va bene...” la strinse a se.

“Vorrei che fosse una sorpresa...” disse appoggiando il capo alle sue gambe e accarezzando l'erba sottile con una mano mentre con l'altra copriva il pancione.

“Non vedo l'ora di averlo fra le braccia...”

“Manca ancora qualche mese, dovremo avere un po' di pazienza...” sorrise la giovane inclinando leggermente il capo indietro richiedendo un baciò che non tardò ad arrivare.

“Qualche mese non è nulla di fronte all'eternità...” sorrise Lindir.

“Ada!!!” chiamò la piccola correndo nella loro direzione “Nana!” si buttò vicino a loro con le manine e il vestitino bagnati, bagnando anche i due genitori.

“Piccola birbante, ma adesso vedi..” rispose alzandosi Lory rincorrendo la bimba per alcuni metri prima di far finta di star male e coricarsi al suolo.

Lindir non si scompose, sapeva che era una finta e continuò a ridere.

Eruannie si avvicinò spaventata.

“Mamma?” la chiamò.

Quando all'improvviso Lory scattò avendo percepito la bambina abbastanza vicino per agguantarla.

“Ti ho presa!” urlò la giovane solleticando la piccola che cercava di liberarsi soffrendo terribilmente il solletico.

Lindir si avvicinò andando in aiuto della piccola.

“Ada!!! Salvami!!” rideva la piccola.

L'elfo la prese fra le braccia e la baciò di nuovo scostandogli i capelli che gli erano ricaduti in viso.

La piccola si accoccolò fra le sue braccia nascondendo il viso fra le pieghe della feste.

Pochi minuti dopo si addormentò avvolta nel mantello del padre.

“Sta crescendo troppo velocemente...”

Lory sorrise a quell'affermazione dell'elfo, gli passò un braccio attorno alla vita e lo strinse a se.

“Lo so che la vorresti sempre piccola, ma dovrai rassegnarti a vederla crescere, prima che te ne accorgerai sarà una bellissima dama e avremo non pochi problemi a difenderla dai pretendenti...”

Lindir sorrise.

“No, lei sarà la mia piccola...mia e di nessun altro...”

Lory sorrise.

“Rassegnati caro!...” gli scoccò un bacio sulla guancia.

“Sei cattiva...” sorrise l'elfo.

“Lo so...” gli prese il mento fra le dita obbligandolo a voltarsi per baciarla “E' per questo che mi ami...” sorrise la giovane accompagnata dal sorriso dell'elfo.

Restarono seduti per alcune ore aspettando il tramonto, parlando del loro futuro, della loro vita, del figlio in arrivo e della piccola Eruannie. La vita non gli stava di certo risparmiando sorprese.

Elrond, nel suo studio, guardò fuori dalla finestra notando i tre abbracciati seduti sull'erba. Li fissò per alcuni attimi e un sorriso gli si dipinse in volto, pregò i Valar che fosse donata a loro tutta la felicità di cui ne erano capaci.

 

**

 

Lindir camminava nervoso di fronte alla porta.

Il travaglio era iniziato da ore e Lindir non si dava pace disobbedendo per la prima volta, nella sua lunga vita, agli ordini di Elrond di allontanarsi.

Elladan ed Elrohir erano passati diverse volte a cercare di distrarlo, portando Eruannie che, tutte le volte gli si era lanciata addosso, ma non c'era stato verso. Si era limitato a fermarsi, guardando Arwen entrare ed uscire dalla porta portando stracci puliti, acqua calda e alcune ciotole di cui non aveva capito il contenuto.

Ogni tanto un urlo lo faceva trasalire.

Era sera tarda quando finalmente Elrond uscì dalla stanza.

Lo vide seduto a terra con la testa fra le mani.

“Lindir...” gli sorrise “E' andato tutto bene...”

Lindir alzò il volto verso il suo signore.

“Stanno bene?” chiese quasi sussurrando.

Elrond annuì “Entra, ti stanno aspettando...”

Si alzò aprendo lentamente la porta.

Lory era seduta sul letto adagiata a molti cuscini che le sorreggevano il busto, un piccolo fagotto fra le braccia.

Arwen le posò una brocca con dell'acqua nel piccolo tavolino di fianco al letto prima di recuperare le sue cose per uscire.

“Congratulazioni Lindir...” disse stringendogli una mano, sorridendo.

Lindir ringraziò col capo avvicinandosi al letto e sedersi al fianco di Lory.

“Ciao...” sussurrò lei.

“Ciao...” rispose Lindir abbassando lo sguardo sul fagottino.

“E' un maschietto...” sorrise la giovane, stanca.

A Lindir si inumidirono gli occhi per la gioia, le lacrime che premevano agli angoli degli occhi.

Lory abbassò la stoffa in cui era stato avvolto.

“Prendilo...” disse porgendoglielo, mettendoglielo fra le braccia.

Il bimbo era sveglio e lo cercava con gli occhi.

“Ciao piccolo...” sussurrò l'elfo. “Come stai?” chiese rivolta alla giovane.

“Sono stanca, ma sto bene.” sorrise la giovane “Questa peste mi ha fatto penare...” sorrise accarezzando la testa del piccolo.

Bussarono alla porta.

Elrond entrò portando per mano la piccola Eruannie.

“La piccola voleva conoscere il suo fratellino...” disse il sovrano.

“Vieni qui tesoro...” disse Lory allungando le braccia verso di lei, la bimba si lanciò sul letto, dal lato libero, e si accoccolò fra le braccia della giovane.

Lindir piegò le braccia in modo che la piccola lo vedesse.

“Com'è piccolo!” esclamò la bimba.

I tre risero.

“Anche tu eri così piccola quando sei nata...” le disse Lindir.

“Davvero?”

“Si...” sorrise di nuovo all'incredulità della piccola.

“Ha i capelli neri...” disse la piccolina avvicinandosi.

“Li ha presi tutti dalla mamma...” sorrise Lindir “Vuoi tenerlo in braccio?” disse guardando la figlia.

Eruannie fece di si con la testa.

“Metti le braccia come le mie, bravissima...” disse porgendogli il bambino, le sollevò un braccino in modo che la testa del piccolo poggiasse comodamente sopra, poi avvolse i due bambini in un abbraccio.

“Sapete già il nome?” chiese Elrond avvicinandosi.

Lindir e Lory si guardarono per alcuni instanti prima che la giovane proferisse parola.

“Gildor...” sussurrò.

“Signore delle stelle...” disse Elrond guardando il cielo che si era illuminato nel momento della nascita del piccolo in tante piccole lucine “Non trovo che ci sia nome più indicato...”

“Mae govannen, Gildor Lindirlion...” concluse infine.

  
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