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Autore: ElenSofy    17/03/2014    1 recensioni
"Due ragazzi,
due caratteri diversi,
lo stesso desiderio…
A volte i desideri
sembrano difficili da realizzare,
quando si è in due è più semplice…
Invece entra in gioco ancora la sorte,
che divide tutto,
che spezza in piccoli frammenti tutto,
ma che non annienta tutto.
Quel desiderio rimane
dentro ognuno di noi,
perché ormai è parte di noi e
non potrà essere cancellato MAI!"
Questa è la mia prima fan-fiction a più capitoli in questa sezione, per questo vi imploro di riempirmi di recensioni, siano esse positive o negative: anzi le preferisco negative, così da capire cosa posso cambiare nel mio stile di scrittura.
Spero di aver scritto una storia decente e non un ammasso di cavolate, altrimenti perdonatemi.
Mi sono ispirata,per scrivere,ad una canzone di Marco Mengoni, "Non passerai": premetto che il testo della canzone prima citata,serve solo come introduzione alla storia, niente più.
Sperando che qualcuno si fermi a leggere, questa fanfiction, un bacio dalla vostra ElenSofy!
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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FRANCESCA

 
Riunione tra noi ragazzi:oggi pomeriggio alle 17:00 in salone.
“Francy, ti aspettiamo sotto: intanto scendiamo!” sentì dire Giulia, dall’altra parte del bagno.
“Si, il tempo di farmi una doccia e arrivo!” risposi io.
Quanto era bello restare sotto quel getto caldo di acqua, rilassarsi e per la prima volta non pensare a niente, forse solo ad una cosa: ad Andrea…
La mia ossessione: quando sono partita da casa per venire qui non vedevo l’ora di sentire la sua voce, di vedere il suo viso, i suoi occhi…
Ora non sopportavo più l’idea di dove restare ancora…5 giorni nello stesso posto in cui c’era lui.

Sei così esibizionista da volerlo veramente?

Non sono io quella esibizionista!
Tu hai paura di dire a tutti che ti piaccio, perché chissà che penserebbero gli altri: io non sono una ragazza “facile” come la maggior parte delle ragazze ormai; non mi presto ad un ragazzo per puro divertimento, ma perché gli voglio veramente bene.
Fa male essere amata, ma non poterlo dimostrare agli altri solo perché si ha paura dei commenti della gente o forse perché si è troppo impegnati a pensare ad altro.
Ma ero veramente amata da lui oppure mi stava prendendo in giro?
Che senso ha fare il dolce con me per cinque minuti e poi per tutto il resto del tempo trattarmi come una qualunque?
Pensavo e speravo che nell’ultimo anno fosse cambiato, dall’ultimo campo scuola fosse cresciuto e invece era sempre lo stesso: cresciuto lo era, ma solo di altezza…

Capodanno…
“Andiamo, Francy o faremo tardi a cena!”
“Non mi va di mangiare!”
La sua mano sfiorò delicatamente la mia spalla e poi si sedette vicino a me.
“Ma che hai? E’ tutto il giorno che stai così!”
Quel giorno aveva nevicato tanto che quasi si affondava nella neve: non era mai successo da molto tempo che la gente se ne stesse in casa perché non poteva passeggiare per la strada a causa della troppa neve.
Noi eravamo usciti lo stesso: chissà quando mai ci sarebbe ricapitato di rivedere la neve a Roma!
“Niente, è solo che sono triste perché…mia nonna sta molto male e…ho paura di perderla!”
La mia voce risuonò alta e forte nella piazza semideserta.
“Non sei preoccupata per tua nonna…”
Come aveva fatto a scoprirmi? Avevo mentito, era vero: ero anche preoccupata per mia nonna, ma la verità era che volevo smetterla con questa vita di merda, ma non volevo far soffrire nessuno…
Lui mi guardava, l’altro pomeriggio ci eravamo baciati, ma era come se non fosse mai accaduto: non lo guardavo come il Flavio di ieri, ora lui era l’unico che aveva capito cosa mi passava per la testa e l’unico che poteva capire i miei sentimenti…
“Hai indovinato, ma non cercare di convincermi perché tanto non ci riuscirai…”
“E chi te lo fa pensare? Sai, anche io ho passato quei momenti in cui vorresti farla finita perché ti senti perduto, senti che non puoi più rialzarti perché non hai forze, ma poi mi dico che  è una cazzata e allora mi aggrappo con tutte le forze a qualcosa e mi rialzo, più sconfitto e abbattuto ma almeno ancora vivo.”
Le sue parole mi infondevano sicurezza: aveva una capacità di farti venire i brividi ogni volta che incominciava un discorso.
Capiva tutto e tutti, era bravissimo a consolare e a farti sfogare: ora era il mio momento, dovevo confidare a qualcuno ciò che più mi pesava e sembrava che la persona giusta era proprio seduta al mio fianco.
“Sai, tante volte mi sono sentita dire queste cose, ma mai da uno come te: come pretendi che io ti dia retta se poi sei il primo a fare cazzate?”
“Ma alla fine chi non sbaglia mai?”
“Quindi vuoi dire che quel bacio dell’altro giorno è stato uno sbaglio?”
“Se tu vuoi chiamarlo così,ma per me è uno sbaglio da rifare…”
“Ma…” provai a dire qualcosa,ma lui mi bloccò prima.
“Guardami…ti amo!”

L’unica cosa che era rimasta immutata in lui è proprio questa: la capacità di saper ascoltare l’altro e di consolarlo.
E quelle due parole, quelle due parole che mi aveva detto alla fine erano vere? Mi amava veramente?

NOTE DELL'AUTRICE:

Buonasera,ecco a voi il capitolo 5! Scusate il ritardo, ma ho avuto un sacco di cose da fare: vi prometto che mi farò perdonare pubblicando tanti capitoli questa settimana! Comuque, questo capitolo è diciamo un capitolo meno importante, più di passaggio ma mi è piaciuto come è uscito fuori! 
Voi che ne pensate? 
Aspetto recensioni e apprezzamenti o anche commenti negativi sulla storia e su questo capitolo.
Un bacio,
la vostra ElenSofy!

  
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