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Autore: My Chemical Green Romance    17/03/2014    1 recensioni
"E' tutto uno schifo, le persone, le cose e la vita... Basta è meglio farla finita! Alex ti ho sempre amato..."
Queste furono i pensieri di Hanna mentre reggeva in mano una bottiglietta di veleno.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Gaskarth, Jack Barakat, Nuovo personaggio, Rian Dawson, Zack Merrick
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Need To Feel Weightless

Panic Station


 
Alex P.O.V.
 
Accompagnai nonna a casa sua. Era ancora esattamente come me la ricordavo, salii le scale, c'era ancora la mia camera da letto intatta.
Mi coricai sul letto per poi accendermi una siaretta, chiusi gli occhi.
"Alexander William Gaskarth, che brutto viziaccio hai preso!!!" mi strillò la nonna, la guardai con aria interrogativa, poi continuò il discorso:"Mi  riferisco al fumo!".
"Nonna, non fumo tanto solo qualche sigaretta al giorno!" risposi.
"Santa pazienza..." si sedette sul letto accanto a me - "Lex, allora, ti sei fatto degli amici a Baltimore?".
"Si, nonna. Ho tre amici stupendi, si chiamano Jack, Zack e Rian. Due di loro sono anche qua a Londra con le loro ragazze...".
"E te c'è l'hai la ragazza?".
"Si. Si chiama Hanna. Lei è perfetta... Anzi la chiamo e le dico di venire qua così la conoscerai di persona!".
"Va bene caro.".

Presi il cellulare e composi il suo numero.
"Pronto Lex? Sei ancora alla tomba?? Vuoi che venga lì da te a St. Paul's???".
"Amore stai tranquilla, sono a casa di mia nonna e ti vuole conoscere! Prendi la metrò verso Piccadilly Circus, io ti aspetto all'uscita.".
"Va bene amore, ci vediamo tra un po' ".
Chiusi la chiamata e dissi alla nonna che sarei andato a prendere Hanna alla stazione della metrò e che sarei tornato in una mezz'oretta.

Ero difronte all'ingresso del passaggio per giungere alla metrò. Il tempo era soleggiato e con l'impermeabile addosso si stava giusto bene, in mano avevo un cappuccino degli Sturbuck's che io amo alla follia, e la vedo salire i gradini. Si dirige verso di me, ai piedi portava delle scarpe da ginnastica rialzate, leggins blu elettrico, una maglia e sopra un chiodo di pelle bianca con borchie nere. Mi saluta con un bacio e mano nella mano ci dirigiamo verso casa della nonna.

"Nonna sono tornato" dissi.
"Oh caro, eccoti. Lei deve essere la tua ragazza!" rispose.
"Salve, piacere sono Hanna.".
"Piacere mio. Dovrei solo farti una piccola domanda... Vuoi bene al mio Lex?".
"Io non gli voglio solo bene, io lo amo! Io ci sarò sempre per lui quando ne avrà bisogno! Tutte le cose che abbiamo passato assieme ci hanno reso più forti di prima, siamo in grado di superare ostacoli più grandi di noi insieme. Non lo lascierò mai!".
"Più che esauriente nella risposta. Hanna mi stai ufficilmente simpatica".
"Grazie signora, ma avrei urgente bisogno del bagno... Dove si trova?".
"Amore è al secondo piano, seconda porta a destra." risposi.
Mi diede un bacio casto e andò al piano superiore. Io e nonna andammo in cucina, lei iniziò a parlare:"Allora quand'è che la sposi? Non puoi farti scappare dalle mani una ragazza così!".
"Nonna ma stai scherzando abbiamo solo diciott'anni! Vicini ai diciannove. Non mi è ancora nemmeno frullato per la testa di sposarci!".
"Beh allora tienitela stretta e non spezzarle mai il cuore, intesi Alex?".
"Intesi nonna!".
"ALEX!", Hanna mi chiamava dall'altra stanza. La raggiunsi.
"Si amore cosa c'é?" le domandai.
"Ti ricordi che abbiamo i biglietti prenotati per il museo delle cere alle 13.00? Dobbiamo muoverci che sono già le 11.oo e dobbiamo ancora mangiare pranzo!".
"Giusto amore, saluto la nonna e andiamo!".

 
Jack P.O.V.
 
Mannaggia mi sto cagando in mano dalla paura! Rosy e la sua ossessione dei musei, dovevamo per forza andare a vedere pure quello delle torture? E' tutto fottutamente buio qua dentro e se non tenessi il mio amore per mano a quest'ora l'avrei già persa di sicuro.
Il 'London Dungeon' famoso per le torture applicate in epoca medievale, per il percorso di Jack 'Lo Squartatore' e il barbiere non mi ricordo più come si chiama ma so che era un cazzo di killer e questo mi basta.
"Amore mio ma hai paura?" Rosy mi parla.
"Io? Pfff, ma figurati!" risposi.
"Ma se tremi come una foglia Jack!?!?".
"Ho freddo!!!".
Sentii la sua mano staccarsi dalla mia.
"Ecco tieni fortuna che ho portato la tua felpa dietro comunque".
Trovai la felpa annaspando nel buio e me la infilai.

Era da quasi un'ora che la guida parlava ed era ora di attraversare la via del mio omonimo. Era un cazzo di labirinto, ci facevano entrare quattro alla volta. All'entrata c'era un cartello con scritto:"Tentate di trovare l'uscita e attenti alle trappole!".
Perfetto sono molto rincuorato. 
Io e Rosy entrammo.
"Jack vediamo di uscire da qui il più in fretta possibile. AHHHHH!".
Vidi Rosy finire in una botola, poi sbucò fuori un altro cartello:"Lei o lui è giunto all'uscita... Ora vedi di trovarla anche te!".
Di bene in meglio, spero solo che lei stia bene.

E' da una caspita di mezz'ora che vago a vuoto finendo in vicoli ciechi. Esausto, mi sedetti e iniziai a piangere, poi in lontanza notai una fiaccola che illuminava l'arco con uscita incisa sopra, lei era lì ad aspettarmi. Corsi da Rosy e ci abbracciammo come se non ci fossimo visti per anni.
Non vedo l'ora di uscire da qua!!!

 
Zack P.O.V.
 
Io e Rose uscimmo dall'hotel, volevamo andare fino a Tower Bridge. Predemmo la metrò e in una decina di minuti arrivammo al ponte, comprai un gelato. Per me al limone e per Rose al cioccolato. Ci sedemmo su una panchina ad osservare il tramonto sul fiume. Era tutto perfetto, soprattutto lei, riusciva a colmare il vuoto nel mio cuore.
"Rose?" dissi.
"Si amore?" mi rispose.
"Ti amo.".
"Anche io Zack, da morire".
Un venticello fresco arrivò in fretta appena il sole calò, così andammo in un ristorante a passare la serata.

 
Hanna P.O.V.
 
Era mattina. L'ultima mattina che avremmo passato a Londra, alle 19.00 avevamo il volo per l'Italia, più precisamente per Milano.
Svegliai Alex e ci preparammo per andare a fare colazione con i nostri amici. Un fracasso arrivò dalla porta.
"Allora vi muovete o cosa state facendo lì dentro?" sentii urlare.
Aprii la porta, Rosy e Jack che erano appoggiati finirono perterra, io e Alex scoppiammo a ridere.
Una volta pronti anche Rose e Zack scendemmo finalmente a mangiare.

"Allora che avete fatto ieri?" domandò Rose.
"Io e Jack siamo andati al museo delle torture..." rispose Rosy.
"...E stanne pure certo che io non ci metterò mai più piede!" continuò Jack.
"Ahahahah posso già immaginare cosa avrete combinato!" scoppiò Alex.
"E te che hai fatto con Hanna?" domandò Zack.
"Beh io e lei siamo andati a trovare mia nonna e dopo al museo delle cere".
"Dai che però stasera partiamo per l'Italia!" dissi.
"NON VEDIAMO L'ORA!" urlarono gli altri in coro.
  
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