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Autore: CassandraLeben    01/07/2008    26 recensioni
Questa storia è ambientata dopo Eclipse ed è stata elaborata prima dell’uscita di BD.
HO AGGIORNATO!!!!!!!
In breve: un racconto alternativo, avventuroso e romantico, nonché triste, di ciò che avevo immaginato potesse accadere dopo il fatidico “Sì” tra Edward e Bella.
Il ritorno dei Volturi, di Jack, Alec e Jane sconvolgeranno la vita dei novelli sposi
ATTENZIONE, PUò CREARE ASSUEFAZIONE E PROBLEMI CARDIACI! XD
< Isabella. > Una voce familiare risuonò nella camera. Sobbalzai. Non mi ero accorta della presenza di qualcuno nella stanza.
< Bella! Quanto tempo, desideravo con ansia rivederti. > Aro mi si avvicinò e mi prese la mano. Con gentilezza, me la baciò. Notai i suoi occhi guizzare sulla mia fede e poi incontrare i miei. Mi sorrise tranquillo e mi fece accomodare sul divano.
< Prego cara, siediti. Non avere paura. Non devi preoccuparti. > Sapevo che non potevo rifiutare. Tanto valeva stare al gioco. Magari sarei riuscita a sopravvivere un po’ più a lungo.
Genere: Romantico, Dark, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutte. Dopo un pomeriggio distruttivo, (pranzo con le amiche, mostra, ricerca spasmodica di un paio di scarpe –torno a casa e mi rendo conto che ho sbagliato colore … domani devo tornare … - posso finalmente mettermi qui al PC e cominciare a ringraziarvi. Sono stravolta, quindi se scrivo cavolate, sappiate che non me ne rendo conto XD

MoonlessNight Mh … sai, magari non un coltello … Ma ora basta, non devo aggiungere altro, se no che sorpresa è? Però, povera la tua mamma!
emily ff Grazie per i complimenti! Come vedi, sono qui per saziare la tua curiosità!!! E mi farò anche postare il cap 11! Contenta? A presto! Ps: sì, forse è meglio che fai scorta d’aria prima di leggere questo capitolo … ti servirà XD
_sefiri_ Arriva Edward, è vero … ma farà in tempo? Per rivederlo, dovrai aspettare ancora un po’ …
alice brendon cullen Complimenti! Non avevo dubbi che lo avresti passato!!! Comunque, non preoccuparti. Anzi, preoccupati, povera Bella …
Hele91 Eh eh eh, lo scoprirai! E poi vorrai subito leggere il seguito XD
Wind Mh, cosa farà Edward? Non saprei … e poi, cosa farà Bella? Si fermerà in tempo? Non preoccuparti, lo scoprirai presto!
PenPen Poveri tutti!!!  Non preoccuparti per il poliziotto. I Volturi sono talmente sicuri di sé che, semplicemente, non ci hanno neanche fatto caso. In fondo, era solo un umano! Alec a me piace troppo! Ed infatti … per quanto riguarda la pioggia, oggi io e le mie amiche abbiamo giocato a bollire per le strade. È come se non avesse neanche piovuto! Uffa …
giulia9_91 Grazie!!! Ma che bei complimenti!!! Per quanto riguarda la visione, bhe … Bella non è un tipo da mezze misure …
novilunio Mamma mia, ma tu mi vuoi morta! Se rileggo la tua rec, ricomincio a ridere e non mi fermo più, neanche per respirare!!! Troppo bella!!! A proposito, come ti è andata la matura … ( davvero, troppo ridere!!! XD )
Gocciolina No no, Edward non ha perso le speranze … fino ad ora … Grazie per la cosa del braccialetto, anche a me piaceva!
ery Sai, avrei voluto che Aro e Bella … ma poi me ne è venuta in mente una più bella di cosa. Chissà cosa ne penserai! Fammi sapere la reazione!!!
momob Non contarci troppo, sul tutto liscio … però, credo in un lieto fine, alla fine XD
AngelOfLove E oggi, un altro aggiornamento!!! Contenta? E quello che ha visto Alice, verrà svelto prestissimo!!!
sophie_95 Grazie! Credo che Jasper di cicatrici ne abbia talmente tante che neanche gli si vedono più XD tipo me … che mi faccio sempre male … ma proprio sempre, e con tutto! PC compresi! Solo che io non sono la valeriana o lo Xanax della famiglia, anzi!!!
Non so se essere felice (sembrerei TROPPO sadica) o dispiaciuta del fatto che ti faccio piangere … per quanto riguarda la visione di Alice e la decisione di Bella, non posso che sperare che tu non scoppi in un pianto a dirotto … ma credo proprio che annegherai nelle lacrime … scusa! A, lo pubblico tramite terzi il cap 11 (il terzi è la Clari … )
yumisan SSSSSSSSS non posso dirti niente. Non posso spoilerarti niente!!!!!!!!!!!!!!!  Per il bimbo, vedrai … povero Edward!!!!
Giulls
Ecco l’aggiornamento!!! In effetti, povero Charlie, nessuno se lo fila mai, ed invece è in gamba!!!
3mo_is_love Ti ho prenotato un operazione a cuore aperto con carlisle … magari ti aiuta il solo vederlo, insieme allo spiare i suoi figli. Per il tuo povero cuore, è in arrivo una vera batosta!!!
Anche a me sta troppo simpatico Alec, è così  tenero!!! ( se lo dicesse lui a me però, mi preoccuperei! Sai com’è … ) sono contenta che ti piaccia la mia storia!!!
Deimos In realtà, se l’è pensata proprio bene la nostra piccola Bella … ora vedrai, o meglio, leggerai!!! Il chappy 11 verrà postato! Non preoccuparti!!!
RakiTi ho commossa? Che Bello!!! Cioè, sono contenta che la mia storia ti emozioni. Non è che sono felice di farti soffrire. Io sono sadica solo con Bella ( perché le invidio il ragazzo!!! ), spero di non farti stare troppo male in questo cap …
carlottina Se vai a salvare Bella, pensa che forse sarebbe meglio confortare Edward!!!!!!!! Però, hai ragione, povero Edward!!! Grazie per i bellissimi complimenti! E a proposito, grazie anche per il commento al cap 8 XD
BellaSwan95 Ti prego, Sara, non ti arrabbiare con me!!!!!!!!!!!!! Vedrai che ti piacerà!! (spero … ) ciao e un bacio!!!
BellaSwan87 Oddio! Ma che commento meraviglioso. Al solito, sto ancora sorridendo come un’ebete … E io che pensavo preoccupata che non leggessi più la mia storia!!! Spero di leggere presto un altro commento del genere! Grazie ancora!!! E buone vacanze anche a te!!!
hachicat Non preoccuparti!!! Ti invio tutto! GRAZIE PER LA DISPONIBILITà!!!!!!

 Eccoci qui! Allora, il prossimo capitolo verrà gentilmente postato durante la mia assenza dalla gentilissima hachicat che mi ha offerto la sua disponibilità, il suo accesso a Internet e il suo PC!
Grazie Clari!!!
Ed ora, piccolo annuncio: la storia si sta avviando al termine … ci vorrà ancora qualche capitolo, ma non sarà lunga come Un respiro dolce dolce... .
Per il capitolo 11, ci si vede venerdì. Mi raccomando commentate numerose, così quando torno da Budapest, potrò consolarmi con le vostre recensioni. Il rientro sarà meno traumatico!
Aspetto con ansia i vostri commenti per questo capitolo 10, il mio preferito! Ci tengo moltissimo, a questo cap. ci ho messo tutta me stessa.
Ps: mentre ero alla mostra di Canova, questo pomeriggio, contutte quelle bellissime staute di marmo ... pensando ad Edward ... quanto invidio Bella! Se passate da Milano, andate a vederla, la mostra.è davvero splendida! e c'è una statua splendida maschile (un volto nella prima sala:) stavo quasi per baciarlo!!! Comunque, a dir poco spettacolare la mostra!
Un bacione gigante,                                            Cassandra

 

Per molti giorni non mi lasciarono sola neanche un momento.
C’era sempre qualcuno con me, per controllare che mangiassi e che stessi bene.

E così, oltre a dover fingere, dovetti anche aspettare per poter attuare il mio piano.

Quando finalmente fu incaricato Alec di tenermi d’occhio, decisi di mettere in atto il mio progetto  

< Alec? > Chiesi abbassando il libro. Era insopportabile venir osservati in ogni movimento.
< Sì? > mi rispose lui che, tranquillamente, se ne stava seduto sulla poltrona davanti a me. I suoi occhi fissi sul mio volto.
< Da quanto tempo è che sono qui? > Avevo, ancora una volta, perso il conto dei giorni.
< Sicura di volerlo sapere? > Sorrideva. < Poi ti deprimi. Prima accetti le condizioni di Aro, prima te ne puoi andare … >
< Per favore, tanto il tuo potere non funziona su di me. Non ce la fai a convincermi. Dimmelo e basta … >
< Come vuoi … con oggi, visto che è sera e quella di prima era la cena, fanno esattamente 65 giorni … più di nove settimane. >
Mi mancò il respiro. Chiusi gli occhi e, cercando di mantenere la calma, mi appoggiai allo schienale della poltrona. Dopo essermi portata le ginocchia al petto ed essermi avvolta meglio nella coperta, mi accarezzai la pancia. Nove settimane … più due mesi. Il mio bambino aveva più due mesi … Sorrisi.
Alec mi squadrò e poi mi chiese:
< Stai bene? >
< Sì … > risposi, ed era vero. La nausea era passata, sostituita negli ultimi giorni da un appetito sempre crescente.

Aprii lentamente gli occhi ed osservai il fuoco scoppiettante nel camino.
< Che ore sono? >
< Circa le 10 … Anzi, credo che tu debba andare a dormire. >
< Tu resti? > Chiesi nel tono più naturale che riuscii. Speravo mi dicesse di no. Speravo di poter finalmente restare sola.
Non avevo tanto tempo.

Fra poco si sarebbe cominciata a vedere la pancia … avrebbero riconosciuto il battito del suo cuore ...

< Veramente, questa sera Heidi dovrebbe tornare … > Non proseguì per non turbarmi, come se non sapessi che cosa avrebbe fatto. I suoi occhi avevano assunto una preoccupante tonalità nerastra.
< Quindi devi andare a cena? > “Tanto meglio.” Pensai. Avrebbe reso più facile la seconda parte del piano, non avrei rischiato ulteriormente … sempre che riuscissi ad arrivarci viva, alla parte seconda del piano …
< Sì … Ma aspetterò che tu ti sia addormentata.  Tornerò in fretta, prima che tu ti sia risvegliata … > mi osservava sospettoso. Se avesse intuito qualcosa, non se ne sarebbe andato.
Dopo aver sbadigliato, in effetti sonno lo avevo, biascicai:
< Vedi di non scambiarmi con la cena! Mi stai simpatico, ma se potessi evitare di diventare il tuo pasto … > e cercai di ridere … fallendo.
Sembrò sollevato e mi disse:
< Andiamo a letto … fra un po’ ti addormenti qui. >

E, tenendomi per il braccio, mi riaccompagnò tra le lenzuola.
Si voltò mentre mi levavo l’abito azzurro ed infilavo la camicia da notte, corta e color crema.

Alec era sempre molto discreto. Nonostante tutto, mi lasciava abbastanza libertà. Se gli chiedevo di restare un po’ sola,quando volevo sfogarmi, se ne andava in bagno, o addirittura fuori, nel corridoio. Non si divertiva a vedermi soffrire.
Un po’ mi dispiaceva per lui. In fondo, stavo per tradire la sua amicizia … Lui era l’unico ad essere gentile con me, l’unico che, a modo suo, mi era stato amico …

Quella però, era l’unica strada.

Mi lasciai avvolgere dal calore delle coperte e, prima di chiudere gli occhi, lo fissai a lungo.
Si era seduto su una sedia, a lato del letto. E osservava con sguardo assente le coperte.
< Ciao … > Gli sussurrai. Il senso che io davo a quella parola era diverso da quello che gli dava lui.
Il suo sguardo guizzò sul mio volto e poi mi disse:
< Buona notte. Ci vediamo dopo. >
Annuii e poi chiusi gli occhi.

Attesi a lungo, e per poco non mi addormentai sul serio.
Dopo non so quanto tempo, sentii la sedia grattare sul pavimento e la porta aprirsi. Se n’era andato.
Attesi ancora qualche minuto, e poi mi alzai, cercando di non fare rumore.
Osservai la stanza. La mia lussuosissima prigione.
Mi soffermai su ogni particolare pregustando la libertà.
Avevo paura.

 Poggiai una mano sul mio ventre, che aveva cominciato,negli ultimi giorni, a gonfiarsi e sussurrai:
< Ora ce ne andiamo … non preoccuparti. >

Mi accarezzavo la pancia mentre poggiavo l’orecchio contro la porta. Oltre, nel cunicolo, il silenzio.
Respirai a fondo e mi feci coraggio.
Con la mano sempre sul ventre, continuavo a ripetere più a me stessa che non al bambino:
< Ora ce ne andiamo, ora ce ne andiamo. Non avere paura … >
In fondo, dovevo solo convincerli, obbligarli a farmi uscire.

Se tutto fosse andato come in quegli innumerevoli giorni avevo calcolato, sarei riuscita ad uscire ed una, volta fuori, avrei potuto provare a scappare …

Nella stanza, non c’era niente che potesse essere usato per il mio scopo, ma io lo avevo già previsto. Avevo avuto molto tempo per organizzarmi al meglio, senza tralasciare nessun particolare …
Andai al camino e presi l’attizzatoio. Era pesante, in ferro.
Lo strinsi forte tra le mani ed andai davanti al grande specchio. Feci un respiro profondo e tesi nuovamente l’orecchio.
Silenzio.

Ormai avevo deciso. Dovevo solo trovare la forza …

Alzai l’oggetto come se fosse una mazza e, dopo aver chiuso gli occhi, con tutta la forza e a rabbia che avevo nel corpo, diedi un colpo secco allo specchio.
Dopo il rumore assordante dell’impatto, niente.
Poi, in un istante, sentii formarsi centinaia di crepe. Lasciai andare l’attizzatoio ed arretrai velocemente, coprendomi il volto con le braccia.

Nel suono del vetro che si spezza e si frantuma, sorrisi.

Riaprii gli occhi e, nella devastazione davanti a me, cercai dei frammenti abbastanza grandi e affilati. Ne trovai uno che faceva proprio al caso mio.
Nonostante le mie mani tremassero, lo afferrai con la destra, facendo ben attenzione a non tagliarmi. Non volevo che l’odore del sangue li attirasse.
Non prima del tempo.

Il frammento era lungo una spanna, e largo mezza. Era molto affilato. Spesso meno di mezzo centimetro.
Con la mano libera, ricominciai ad accarezzarmi la pancia. Avevo mal di stomaco, a causa della tensione.
Con passi malfermi, raggiunsi il letto dalle lenzuola immacolate e mi sedetti.

Tremavo.

Distesi il braccio sinistro davanti a me e sussurrai:
< Mi dispiace Edward, mi dispiace. Questo è l’unico modo. Saranno costretti a portarmi fuori … >
Sentivo le lacrime scorrere sulle mie guance.
< E se non funzionerà, se non mi faranno uscire … meglio la morte che una vita qui dentro …
Mi dispiace, mi dispiace di infrangere la promessa … >

Strinsi il pugno sinistro fino a farmi male. La fede luccicava e rifletteva la luce del fuoco che, tremolante, dava un aspetto tetro alla stanza.
Racimolai tutto il coraggio che avevo e portai il vetro al polso.
Lo appoggiai in prossimità delle vene, ben visibili attraverso la mia pelle candida.

Respirando profondamente, feci pressione … ed incisi.

Cercai di trattenere i gemiti mordendomi le labbra. Il primo taglio lacerò la pelle, ma il vetro non penetrò in profondità. Alcune piccole goccioline si sangue cominciarono a formarsi.
Al secondo taglio ci misi molta più forza e determinazione. Le mie dita erano ora ferme, mentre osservavo i rivoli rossi scorrermi lungo la mano ed imbrattare il lenzuolo.
Il vetro affilato gocciolava sangue …
Plic Plic … facevano le gocce cadendo a terra …

Mi lasciai sfuggire un: < Cazzo … > sussurrato a denti stretti.

Faceva male, eccome se faceva male. Bruciava da morire.
Cercavo di trattenermi dal gridare.

Stringendo il braccio sanguinante al petto, corsi al citofono e sollevai la cornetta. Premetti il tasto rosso per alcuni istanti e poi, lasciando cadere il ricevitore, tornai
velocemente al letto.
Cominciavo a vedere la stanza girare … avevo il terrore di osservare il braccio. L’odore del sangue mi dava la nausea.

Ci avrebbero messo pochissimi minuti per arrivare.

Merda, sanguinavo tantissimo.
Vidi la scia di sangue, grosse gocce rosse, che mi ero lasciata dietro.

Mi sedetti sul letto dalle lenzuola bianche e appoggiai nuovamente il vetro sul braccio ferito.
Chiusi gli occhi e incisi ancora una, due, tre volte.
Mi accanii sul polso sfogando tutta la rabbia che provavo verso i miei rapitori. Tutta la mia frustrazione …

Faceva un male terribile.

Piangevo.
Sentivo il sangue fluire lentamente dalle numerose ferite che mi ero procurata.
Lo percepivo abbandonare il mio corpo.
Mi sentivo sempre più debole.
Fuori, oltre la porta, voci spaventate.

Non riuscivo più a stare seduta, e così mi lasciai cadere, venendo accolta da lenzuola macchiate di rosso. L’odore di ferro mi invadeva la mente.

Riaprii gli occhi giusto in tempo per vedere Alec e altre due guardie entrare.
Tutto cominciava a sfocarsi davanti a me.
Gli oggetti perdevano i loro contorni in un turbinio di colori. Sentivo il bisogno di vomitare …

L’odore del mio sangue che sgorgava copioso dalle lacerazioni mi dava la nausea.
Sperai di non aver esagerato …
Però, avevo dovuto assicurarmi di ferirmi abbastanza gravemente da costringerli a portarmi fuori, in ospedale.

Le figure chine su di me si confondevano e per un attimo mi parve persino di vedere Edward.
Sorrisi al suo pensiero.
Alec mi fissava terrorizzato. Lasciai andare il vetro che cadde, frantumandosi a terra. Centinaia di schegge brillanti, rosse del mio sangue.  

sopirai:
< Edward, ti amo … >
Poi le palpebre cedettero.

Alec continuava a ripetermi: < Tieni aperti gli occhi! Tieni aperti gli occhi! Non vorrai mica fare questo al tuo Edward! > Era disperato. Sapevo che, a modo suo, mi voleva
bene.
Non saprei dire se la mano gelida che stringeva il mio polso fosse la sua. Credo di si …
Mi tenevano il braccio sollevato e premevano con forza sulle ferite, per limitare l’emorragia …
Sentii il rumore della stoffa che viene lacerata.
Mi fasciarono l’avambraccio.
Socchiusi gli occhi e vidi Alec che me lo sorreggeva, tenendolo stretto all’altezza dei tagli. Premeva.
Vidi la stoffa intrisa del mio sangue e le sue mani completamente imbrattate. Gli occhi, da rossi come rubini stavano assumendo lentamente il colore del carbone.

Riuscii a sussurrare:
< Lasciami … > La mia voce era poco più di un sussurro che si perdeva nella confusione che mi circondava, ma lui mi sentì.
< No che non ti lascio. Stupida. Continua a parlare. Parlami di quello che vuoi, parlami di Edward, ma ti prego rimani sveglia! > Mi stava implorando.

Sorrisi e chiusi di nuovo gli occhi.

Forse quella volta, non sarei riuscita a sfuggire alla morte. Quella volta non c’era Edward a salvarmi. Però, in fondo, a me andava bene anche così.
Sapevo fin dall’inizio che la morte era una possibilità contemplata dal mio folle piano. Era un rischio che avevo deciso di correre.  Come si suol dire, il gioco, valeva la candela …
L’unico mio pentimento, era di non essere riuscita a salvare il mio bambino.
Con le ultime forze, mi accarezzai il ventre con la mano destra.

Sentivo le voci spaventate. Intorno a me. Qualcuno che parlava al citofono:
< Un’emergenza … presto … preparate una macchina. Presto … Chiamate Aro … >

Sorrisi di nuovo, ormai quasi incosciente …
La voce di Alec mi giungeva lontana.

Quella di Edward mi rimbombava nella testa e mi ripeteva di non arrendermi, di non cedere.
Mi trasmetteva calma e sicurezza. Mi riportava a casa …

Sentii delle braccia gelide sollevarmi e stringermi al petto di qualcuno, dopo avermi avvolta in una mantella.
Non capivo più niente.
Il braccio pulsava. Qualcuno provvedeva a tenerlo alzato.
La fascia era legata strettissimo e le ferite bruciavano terribilmente.
La mia testa ciondolava non sorretta, così come le mi gambe.
Tutto il mio corpo dondolava mentre ci muovevamo velocissimi lungo il corridoio buio …
O forse, ero io che ormai ero avvolta dall’oscurità ...
A tratti, percepivo la voce di Alec … mi diceva di tenere duro.

Il suono di una portiera che si apre …

La sensazione dei sedili in pelle sotto la mia guancia …

Sospirai …
Ero riuscita nel mio intento.
Il motore che parte con il suo suono basso monotono … Quanto avevo agognato quel suono …

Ero così felice …
Speravo solo di riuscire a sopravvivere.
Ormai ci ero tanto vicina ...
Ero così vicina …
Bastava che resistessi ancora un po’ …
Forse, non avrei dovuto tagliarmi le vene …
Non in questo modo per lo meno …
Forse, avrei dovuto fare dei tagli più superficiali.

Delle dita gelate mi scostarono i capelli dalla fronte madida di sudore, riportando per pochi istanti la mia mente nel mondo reale, donandomi un ultimo attimo di lucidità.
Sentivo ripetere: < Isabella … Isabella … >
Quanto avrei voluto che fosse Edward a chiamarmi, invece che Alec …
Nella mia testa, il mio sposo chiamava il mio nome.

Ce la dovevo fare.
Per forza.
Ormai ero fuori.
Dovevo sopravvivere.
Dovevo e basta …

L’ultima cosa che riuscii a sospirare, prima che l’oscurità mi inghiottisse, fu:
< Ti amo … Edward. Scusa … >

Poi, più niente.
Né dolore, né luce.
Solo freddo e tanta, tanta paura nell’oscuro, assordante silenzio che precede la morte.

La mia mano appoggiata sul mio ventre come per difenderlo, anche nell’ultimo attimo di consapevolezza …

  
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