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Autore: Ellie    01/07/2008    1 recensioni
Una volta finita l’università, gli inseparabili amici Harry, Ron, Hermione e Ginny decidono di andare a vivere tutti insieme in una villa appartenente ad un lontano parente dei Weasley, per affrontare insieme i problemi più comuni della loro età, come trovare un lavoro o tenere dietro alla casa. Tutto questo, in un quartiere come Gringott, tranquillo e fuori città, sembra un gioco da ragazzi. Ma quando si hanno per vicini di casa persone come i Malfoy, i “problemi più comuni” cambiano radicalmente…!

[Alternative Universe]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Luna gironzolava davanti all’ex villa Robson da una mezzoretta, ormai, e ancora non si decideva a bussare. Non si era mai sentita così nervosa, non riusciva a calmarsi in nessun modo. Non faceva che ripetersi che aspettare era peggio, e che se faceva tutto in fretta sarebbe stato meglio, assolutamente indolore, e alla fine tutto sarebbe andato a gonfie vele. O almeno così sperava.

<< Oh, non ho speranza! >> esplose Luna. Proprio in quel momento la porta della villa si aprì e la bionda, dalla sorpresa, indietreggiò di scatto e scivolò, trovandosi ben presto seduta per terra.
<< Luna? >> chiese Draco con gli occhi sbarrati, guardandola come se fosse un alieno. Ginny aveva pressoché la stessa espressione, ma poi scoppiò a ridere e offrì a Luna una mano per rialzarsi.
<< Ehi, ciao! Tutto bene? Ti abbiamo spaventato? >> le chiese, sforzandosi di smettere di ridere.
<< Ehm, sì, scusate >> mormorò la bionda, il cui viso era diventato di tutti i colori. Dopo averla fissata ancora un po’, Draco abbandonò finalmente l’espressione sconvolta per indossarne una seccata.
<< Ti ha mandato nostra madre? >> chiese sospettoso. Ginny li guardò senza capire, e anche Luna si fece sorpresa.
<< No, sono venuta per… >> la bionda arrossì tutto d’un colpo, desiderando ardentemente di sprofondare. << …salutare Harry >> per un attimo il silenzio calò sul gruppetto, finché Ginny non esclamò, tutta un sorriso:
<< Oh, certo! Fai pure! È in camera sua >> così dicendo si fece da parte per far entrare Luna, che la ringraziò con voce flebile e si dileguò in fretta verso la camera di Harry. Draco sbuffò.
<< Luna non è normale. Si è fissata con Potter solo perché è l’unico abbastanza deficiente da assecondarla nelle sue pazzie. Dovrebbe smetterla di frequentarlo, lui la influenza negativamente >>
<< Come sei cattivo! >> esclamò Ginny sconvolta. << E poi si vede proprio che sei un uomo, infatti non capisci niente! >> concluse, prendendo un’aria più romantica e sognante. Draco la guardò con tant’occhi.
<< Weasley, stai bene? >>
<< Benissimo. Ti accompagno a casa >>
<< Non ci provare >> borbottò il biondo con astio. Stavolta fu Ginny a guardarlo con tant’occhi.
<< Cosa?! >>
<< Lascia perdere. A proposito, è meglio se per un po’ non ti fai vedere a casa mia >>
<< Perché? >> chiese Ginny sempre più sconvolta e sconsolata. Draco si sentì quasi in colpa.
<< Diciamo che mia madre non ti trova molto simpatica >>
<< Oh! >> mormorò la rossa, distogliendo da lui lo sguardo esterrefatto. Draco cercò di consolarla.
<< Dai, Weasley, non è tutto questo dramma. Vedrai che col tempo… >>
<< Non c’è problema! >> esclamò Ginny all’improvviso, rivolgendogli un sorriso smagliante. Nonostante tutto, Draco non si sentì per niente rassicurato. E a ragione. << Vorrà dire che mi impegnerò per esserle simpatica! >>
<< NO! >> esclamò Draco terrorizzato, ma Ginny non lo ascoltava più.
<< Oh, sì, è un piano perfetto. Sono sempre stata simpatica alle madri, la saprò conquistare. Ci penserò su con molta attenzione. Dai, ora vai a casa, così tua madre vedrà che sono una brava ragazza e ti faccio tornare a casa prima di sera! >> disse con un sorriso smagliante, ignorando totalmente lo sguardo sconvolto di Draco. << Ciao ciao! >> e così dicendo gli sbatté letteralmente la porta in faccia. Il biondo si incamminò pigramente verso casa sua, sul viso la stessa espressione sconvolta.
<< Non so perché, ma ho un orribile presentimento >>

Ripensando a tutta la faccenda, Harry si sentì un perfetto idiota. Ma come aveva fatto ad accettare? Okay, era stato ricattato. E gli era anche stato promesso un fantomatico premio, a cui in realtà credeva ben poco, ma era stato comunque un idiota a farsi coinvolgere in quel piano strampalato. E non gli avevano neanche spiegato il perché di tutto quel casino! Aveva sempre saputo che Ginny era una pazza pericolosa e diabolica, ma non immaginava che in coppia con Draco Malfoy potesse diventare ancora peggio. Comunque, nonostante quei due fossero pazzi, erano senza dubbio più furbi di lui – erano dei geni del male, ed erano riusciti a incastrarlo. Minacciando di diffondere per tutto il quartiere la cassetta con una registrazione che lui aveva fatto da sbronzo – Harry aveva sempre saputo che quella cassetta sarebbe stata la sua rovina -, Ginny lo aveva convinto a partecipare, e Draco aveva blaterato qualcosa a proposito di un aiuto sul lavoro. Così la sera stessa si sarebbe dovuto recare in città, nello stesso ristorante in cui avrebbero cenato le famiglie Chang e Malfoy, e con l’aiuto di Draco e Ginny avrebbe dovuto iniziare la sua missione suicida di corteggiamento. Stava già iniziando ad immaginare tutte le cose che sarebbero potute andare storte quando qualcuno bussò alla porta.

<< Avanti >> mormorò a metà tra lo sconsolato e il curioso. Non sapeva che in una casa piena di pazzi come quella fosse tornato di moda bussare. Quando Ron e Ginny avevamo bisogno di lui faceva un ingresso trionfale molto chiassoso e rigorosamente senza bussare, e Hermione, seppur entrasse con più educazione, era stata contagiata e aveva perso in breve quell’abitudine. Infatti ad entrare fu Luna, che quando lo vide arrossì furiosamente e balbettò qualcosa. << Ciao Luna. Entra pure >> la salutò con un sorriso Harry, notando a malapena il suo turbamento. Era ancora troppo angosciato per la sua missione suicida.
<< Stai bene? >> gli chiese timidamente la ragazza, accettando l’invito del ragazzo e sedendosi sul letto di fronte a lui.
<< Abbastanza bene, grazie >> fece lui. << E tu? >>
<< Anche io >> mormorò lei. I suoi occhi vagavano terrorizzati per la stanza, evitando accuratamente di incontrare quelli di Harry, e solo in quel momento Luna si rese conto che quella era la prima volta che entrava nella camera del ragazzo. Avendo realizzato ciò spalancò gli occhi e impallidì immediatamente, e un cambio di espressione così repentino non poté non essere colto da Harry, che la guardò terrorizzato.
<< Luna! Tutto bene?! >> le chiese sconvolto. Lei tornò rossa e annuì rapidamente, incapace di dire qualsiasi cosa. << Perché quella faccia? >>
<< Oh, ho un po’ caldo >> disse lei, accennando un sorriso nervoso. << Tutto okay. Senti Harry… >> iniziò, ma subito la voce le si affievolì. Harry la guardò curioso, e Luna si sentì sprofondare per la millesima volta in quella giornata. Forse era ancora in tempo per tornare indietro! Ma no, ormai aveva deciso, ci aveva pensato bene, e doveva farlo… voleva assolutamente provarci! Al massimo… beh… al massimo Harry non l’avrebbe guardata in faccia per il resto della sua vita. Al pensiero impallidì nuovamente, e se ne accorse dall’espressione nuovamente terrorizzata di Harry, e cercò di controllarsi. << Ti va di uscire con me domani sera? >> chiese con voce leggermente stridula. Ecco, ora si sentiva davvero sul punto di svenire. Ma doveva resistere almeno fino a quando Harry non avrebbe risposto! Iniziò a farsi aria con una mano, respirando a fondo e sentendosi sempre più idiota. Se Draco l’avesse vista in quel momento, le sarebbe scoppiato a ridere in faccia. O, forse, le sarebbe saltato addosso con un coltello. Tutto sommato era più probabile la seconda opzione, considerato che i suoi genitori erano Lucius e Narcissa Malfoy.
<< Certo, volentieri >> sorrise Harry tutto tranquillo. Luna iniziò a rilassarsi. << Chiedo anche a Ginny e agli altri >>
<< Oh, ecco >> Luna tornò di tutti i colori. << Intendevo… uscire noi due da soli >>
<< Oh! >> esclamò Harry, e finalmente anche lui realizzò la situazione e arrossì. Luna lo guardò ansiosamente. << Oh… certo… >> mormorò lui imbarazzatissimo, balbettando leggermente. Più lui si agitava, più Luna si tranquillizzava, sicura che il peggio fosse passato. << Certo, mi piacerebbe molto >> concluse infine con un sorriso. La bionda gli rispose con un sorriso radioso.
<< Perfetto! Allora ti passo a prendere domani sera alle otto >> disse, balzando in piedi e dirigendosi verso la porta. Sentiva che non avrebbe potuto resistere un minuto di più lì dentro, altrimenti sarebbe svenuta – o avrebbe iniziato ad urlare per la gioia. Ma Harry la fermò.
<< Facciamo che ti vengo a prendere io >> ridacchiò. Luna arrossì leggermente, annuendo, poi lo salutò con un cenno della mano e si precipitò fuori.

Harry rimase per un po’ a fissare il punto dov’era sparita col sorriso sulle labbra, poi si lasciò cadere sul letto, fantasticando sull’intera faccenda. Luna gli aveva chiesto un appuntamento… Luna! Non ci poteva credere. Non aveva mai pensato seriamente che potesse accadere una situazione del genere tra loro due, ma ora che ci era dentro non poteva fare a meno di esserne felice, molto felice… aveva appena iniziato a fantasticare su come sarebbe potuta andare la serata che si ricordò di qualcosa, e balzò a sedere sul letto con un’espressione terrorizzata dipinta sul volto.

<< Merda! Ginnyyyyy!! >>

<< Luna ti ha chiesto di uscire?! >> esclamò Ginny entusiasta, con un’aria sognante che ben poco le si addiceva. Harry la fissò in cagnesco.
<< Già, e grazie a te e a quell’impiastro del tuo nuovo fidanzato andrà tutto a rotoli! >>
<< Primo, non ho nessun nuovo fidanzato! >> esclamò Ginny minacciosamente, tutta rossa un po’ per l’imbarazzo e un po’ per l’irritazione. << Secondo, il piano non si cambia! Non devi impegnarti seriamente con Cho, basterà che tu le faccia la corte quando Luna non c’è! E Draco mi ha detto che stasera lei rimarrà a casa, quindi nessun problema. Sarà un flirt innocuo >>
<< Io non voglio nessun flirt! >>
<< Okay, sarà meno di un flirt! Ma lo farai, Harry James Potter, eccome se lo farai!! >> ruggì minacciosamente la rossa. << Non vuoi che i nostri nuovi vicini scoprano come puoi diventare molesto da sbronzo, giusto?! >>
<< Ti odio con tutto il cuore, Ginevra Molly Weasley! >> ruggì a voce ancora più alta Harry, e così dicendo scese al piano di sotto brontolando ad alta voce. Ginny sbuffò, ravvivandosi i capelli. Harry come al solito si faceva troppi problemi, ma tutto sarebbe andato alla grande, ne era certa. O almeno sperava.

Era tutta la giornata che Ron e Hermione si evitavano accuratamente, sentendosi entrambi dei veri idioti, senza avere però il coraggio di parlarsi. Alla fine Ron, obbligato dal suo orgoglio virile, si decise a fare il primo passo: del resto era stato lui a baciarla, ed era lui l’uomo, diamine! Quindi toccava a lui agire. Facendosi forza con questi pensieri, bussò molto delicatamente alla porta di Hermione.

<< Avanti >> fece la voce della ragazza, e Ron entrò timidamente. Hermione, che era seduta a leggere un libro, non appena lo vide si alzò in piedi di scatto, arrossendo furiosamente. << Ciao, Ron >>
<< Ciao, Hermione >> rispose Ron, sentendo le orecchie diventare del colore dei suoi capelli.
<< Tutto bene? >> chiese lei, accennando un sorriso imbarazzato. Lui ricambiò.
<< Benissimo. Stupendamente >>
<< Bene >> Hermione si morsicò il labbro, evitando di guardarlo.<< Anch’io >>
<< Oh! Sì? Bene, bene… >> Ron si grattò la testa, sorridendole stupidamente. Lei ricambiò, ma stavolta il suo sorriso forzato assomigliò di più a una smorfia nervosa. Alla fine Ron sospirò, sconsolato, e la guardò con decisione. << Senti, Hermione… scusami per ieri sera. Per quel… bacio… >> deglutì, studiando preoccupato la sua reazione. << Ecco, non avrei dovuto. Ti ho messo a disagio e non voleva. Mi dispiace, non succederà più >> Oh, magari potesse succedere di nuovo! urlava lamentosa una voce nella sua testa, ma Ron si costrinse a zittirla. Hermione era rimasta immobile, col volto inespressivo, e il ragazzo non sapeva davvero cosa aspettarsi. Incapace di rimanere lì a guardarla, si girò per andarsene, ma proprio in quel momento sentì i passi di Hermione affrettarsi verso di lui e, girandosi sorpreso verso di lei, sentì le sue labbra baciarlo con decisione e desiderio, mentre lei lo abbracciava con slancio. Totalmente sconvolto, fece fatica a mantenere l’equilibrio, ma si sbrigò a rispondere al bacio con entusiasmo. Una volta divisi, Hermione lo guardò con sguardo imbarazzato ma deciso.
<< Ronald Weasley >> borbottò minacciosa. << Sei un totale idiota >> in circostanze normali Ron si sarebbe preoccupato, ma visto che Hermione lo teneva ancora stretto a sé il ragazzo si concesse un sorriso imbarazzato. << Guarda che puoi baciarmi tutte le volte che vuoi >> concluse Hermione, arrossendo furiosamente. Ron spalancò gli occhi sorpreso, ma questa volta ci mise meno a riprendersi. Ridendo entusiasta, sollevò la ragazza da terra e le fece fare una giravolta, ignorando il suo grido contrariato. << Pazzo, mettimi giù!! >> strillò lei, stringendolo in una morsa terrorizzata. Lui rise più forte e le scoccò un bacio sulla fronte, stringendola a sé.
<< È valsa la pena di aspettare… >> mormorò estasiato, chiudendo gli occhi e accarezzando con dolcezza i capelli di Hermione. Lei sorrise, baciandolo sulla guancia.
<< Direi proprio di sì >>

<< Non ti preoccupare, andrai da sballo >> ripeté per la centesima volta Ginny, facendo irritare ancora di più Harry, che si sforzò di concentrarsi sulla guida. << Ricorda, le donne amano gli uomini timidi, ma che sappiano essere intraprendenti quando la situazione lo richiede >>
<< E gli uomini amano le donne che non li mettono in situazioni assurde! >> ringhiò Harry senza riuscire a trattenersi, guardandola malissimo. Ginny alzò gli occhi al cielo.
<< Cavolo, Harry, rilassati! Draco ti aiuterà >> replicò fiduciosa. Harry sbuffò, evitando di dirle che secondo lui mai, neanche in un universo parallelo, Draco lo avrebbe aiutato. << Oh, eccoci qui! >> a queste parole l’uomo si ridestò dai suoi pensieri omicidi e tornò nervoso, stringendo convulsamente il volante. << Harry, ricorda, non corteggiarla troppo davanti ai genitori >> ripeté ancora Ginny, ma ormai l’uomo non l’ascoltava più. << Aspetta dopo la cena, quando andremo nella sala da ballo >>
<< Morirò prima >> bisbigliò con voce strozzata Harry, ma Ginny non lo sentì – o fece finta di non sentirlo – e scese dalla macchina.
<< Dai, pensa che è per una buona causa >> tentò di nuovo di consolarlo la rossa.
Già, pensò con rabbia difficilmente repressa Harry, una causa a me oscura!

All’interno del lussuoso ristorante Lucius e Mr Chang erano impegnati in una fitta conversione d’affari – i due lavoravano nella stessa azienda, come la maggior parte dei capofamiglia del quartiere, mentre le signore discutevano amabilmente degli ultimi vestiti comprati. Draco e Cho, invece, scrutavano i menu silenziosamente. Luna era rimasta a casa fingendo un mal di testa terribile; doveva assolutamente passare in rassegna tutti i vestiti eleganti che non si era mai messa e che giacevano da secoli nell’armadio, cercando di decidere quale sarebbe stato il più adatto per l’appuntamento con Harry. Sconsolata si era resa conto che non sapevano ancora dove sarebbero andati, e così era difficile scegliere un abito che fosse adatto per ogni occasione, e questo rendeva tutto ancora più difficile. Eppure non voleva vestirsi semplicemente come al solito, voleva sbalordire Harry! Ma come?
Tornando a Draco e Cho, i due si erano scambiati appena qualche parola, essendo poco in confidenza e ciascuno impegnato nei propri pensieri. Cho sbadigliava, annoiata, e pensava al suo Cedric, che quella sera le aveva dato buca, dicendo che aveva un terribile mal di testa – una scusa che evidentemente era molto diffusa al quartiere Gringott, ma che stavolta era stata usata per evitare una serata con la fidanzata e passarne una con l’amante. Non era la prima volta che Cedric l’abbandonava all’ultimo minuto, e lei era veramente infelice. E poi ultimamente il suo fidanzato era così freddo con lei, mentre Cho aveva il disperato bisogno di attenzioni e coccole! Oh, sì, si sentiva davvero infelice.
Draco, invece, lanciava in continuazione occhiate nervose all’entrata del ristornate, attendendo impaziente l’arrivo di Harry e Ginny e cercando di convincersi che tutta quella situazione assurda sarebbe potuta finire neanche troppo male, tutto sommato. Ma come al solito il suo pessimismo gli rendeva molto difficile l’auto convincimento. Dopo un’ennesima occhiata impaziente, Draco vide i due entrare nel ristornate fingendo nonchalance – o meglio, Ginny fingeva nonchalance, mentre Harry si fissava le scarpe, sforzandosi disperatamente di non guardarsi intorno terrorizzato. Draco sospirò, cercando di nuovo di farsi forza, invano. Era arrivato il suo momento.

<< Oh, salve! >> esclamò, alzandosi in piedi per salutare Harry e Ginny, sentendosi profondamente ridicolo.
<< Oh, che combinazione! >> esclamò la rossa, sfoderando un sorriso smagliante a cui per poco Draco non rispose con una smorfia. << Buonasera, signori Malfoy! >>
<> rispose Narcissa con uno sguardo di fuoco. Draco deglutì preoccupato. << Buonasera, signor Potter >>
<< Signori Chang, questi sono Ginny Weasley e Harry Potter >> li presentò pomposamente il biondo. << Potter lavora nella vostra stessa azienda >>
<< Oh, ma certo, mi ricordo >> Mr Chang accennò un sorriso di convenienza. << Perché non vi unite a noi? >>
<< Ottima idea >> fecero in coro Draco e Ginny, mentre Harry, ricevuta una gomitata dalla rossa, sorrise stupidamente a Cho. Questa, sorpresa, ricambiò timidamente, osservando il giovane con più attenzione mentre questo si sedeva al loro tavolo. Era carino, senz’ombra di dubbio; aveva due occhi smeraldo fantastici. Tuttavia aveva qualcosa di strano che non riusciva a spiegarsi… ma no, forse era solo una sua impressione!
<< Questa è mia figlia, Cho >> la presentò il padre. Ginny lanciò una breve occhiata a Harry, poi sorrise amichevolmente e strinse la mano della ragazza. Quando venne il turno di Harry, questo deglutì nervosamente e, pregando tutti i santi di cui aveva anche solo sentito nominare, le baciò la mano. Cho strabuzzò gli occhi, sorpresa, e arrossì, ma gli sorrise gentilmente, chiaramente lusingata. I genitori non sembrarono fare caso alla cosa, e Draco e Ginny si scambiarono uno sguardo sollevato. Nonostante quel piccolo successo Harry non sembrava molto rassicurato, tuttavia sorrise ancora a Cho e iniziò a sfogliare il menu.



Dopo secoli, Neighbours rivede la luce del sole... ehm, già. Su Lost avevo promesso che avrei ripreso anche questa storia, e così eccomi qui, con la promessa di non lasciarla più a marcire come avevo fatto. Farò di tutto per mantenerla, anche se il blocco dello scrittore è davvero una brutta bestia ç__ç... scusatemi! Spero di riuscire a farmi perdonare. Considerato che ne ho già scritto metà, il prossimo capitolo dovrebbe arrivare a breve.
  
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