Eccomi col quinto capitoloJJJ Buona lettura! Gli
avvertimenti sono i soliti, ma non sto ad annoiarvi ripetendoli…la mia
tastiera e’ rotta come sempre….
Capitolo quinto: La dea delle dee, il cavaliere leopardato
e il gallo di mezza notte.
Sono di nuovo sveglia, non ho
dormito male, a parte il fatto che un gallo storto ha cantato a mezza notte
invece che all’alba. Lella e Claudia neanche a dirlo stanno
ancora dormendo, mi stiracchio, a giudicare dalla luce fioca che viene da fuori
la tenda deve essere ancora presto.
Sono in mutande e reggiseno, guardo la
zip della mia tenda.
Chissà dove sono i miei vestiti… forse
ci sta dormendo sopra Claudia. Sospiro. Devo andare in bagno, tanto per
cambiare. Chi vuoi che ci sia a quest’ora
in giro? Sembra presto…di certo nessuno mi vedrà
andare in bagno in reggiseno e mutande.
Mi alzo e scavalco il più silenziosamente
possibile Lella in modo che non si svegli. Apro la cerniera ed esco appena
sento l’odore dell’aria mattutina mi innalzo in tutto il mio metro e sessanta e
respiro a pieni polmoni.
Una voce mi fa trasalire “Buon giorno Dafne!”.
E’ sempre lui. Mi volto di scatto e in un attimo mi rendo conto che non
sono quella messa peggio tra i due.
Il Cavaliere se ne sta in mezzo al vialetto polveroso con
una tazza di caffé in mano , una vestaglia leopardata e delle pantofole con teste di panda di peluche.
Ma che roba e’?
Nonostante tutto lui sembra tutt’altro che a disagio. E
anche vedermi in mutande non lo sconvolge minimamente.
“Buon giorno Cavaliere” faccio in risposta, mentre cerco di sgattaiolare di nuovo nella
tenda a pois.
Mi metto in fretta una maglietta a caso, suppongo sia di
Lella perché c’e’ scritto “ Salvate i Panda”,
non faccio in tempo a mettermi i pantaloncini che sento
un rombo fuori dalla porta, un tuono, oppure una partenza a Monza…non
saprei dirlo, esco di nuovo a velocità supersonica, mentre ancora mi sto
allacciando i pantaloncini(ma che immagine poetica), mi infilo delle infradito
a caso che se ne stanno fuori dalla tenda(le teniamo fuori , come i giapponesi).
Il Cavaliere e’ allibito
quanto me e ha dimenticato di avere una tazza in mano,entrambi guardiamo la
strada(mentre io mi vesto), dove ha appena parcheggiato una limousine bianca
con i vetri oscurati, lo sportello infondo si apre e ne fuoriescono quattro
ragazze altissime, bellissime e dall’aria da manichino, come se ci fosse
stata un’esplosione all’interno della vettura e subito dopo esce lei, preceduta solo
dalla sua voce melodiosa, che sta urlando educate bestemmie ai quattro venti.
Lei la dea delle dee…:Dea!
“Tra noi e’ finita Jhonny! Non ti voglio più vedere neanche per
sbaglio!”
“Alice lo so che cambierai idea…lo
so…” fa un uomo sulla cinquantina uscito dalla limousine subito
dopo Dea, e’ davvero pessimo, ha un medaglione
modello rap americano, va in giro vestito come un
adolescente ( un adolescente di pessimo gusto ) e signori e signore squillo di
trombe e’ più arancione di Matteo(che ce ne vuole vi assicuro).
“Questo e’ quello
che credi tu!” ribatte lei
prendendo il trolley argentato dalle mani dell’autista che e’ sceso
per aiutarla.
“Addio Jhonny!” e a
passo di marcia attraversa il campeggio catturando l’attenzione di
tutti.
“Cosa e’ successo?
Non vedo sono miope” a queste parole mi volto verso la tenda a pois dalla
quale spuntano Claudia e Lella come due marmotte.
Dea punta dritto verso di noi seguita dallo sguardo delle
Canadesi estasiate (tutti apprezzano il fascino di Dea, a prescindere dai
sessi).
Mi si piazza davanti e sorride. Il Cavaliere e’ a bocca aperta,affascinato come se non
l’avesse mai vista prima.
“Cavaliere, Dafne tesoro, Claudia… ragazza
col pigiama coi panda”. Avevo già detto che quasi nella totalità delle volte Dea omette
il saluto? Ecco questo e’ un caso. Lei si limita
a fare la lista dei presenti e sorridere loro.
A questo punto Lella non si trattiene e chiede “Ma quel tipo si chiama veramente Jhonny?”
“Temo di sì” risponde Claudia grave.
“Cosa volete che sia,
questo qua si chiama Cavaliere!”
faccio io indicando il Cavaliere leopardato.
“Io a dire il vero mi chiamo Nicola” ribatte
il Cavaliere con fare polemico.
Dea del canto suo si limita a fare i suoi
soliti mille sorrisi.
Dea non mi racconta mai delle sue faccende amorose, ma
credo che la maggior parte siano infelici. Sempre a innamorarsi di gente particolare, o e’ un
cinquantenne , o e’ una donna o e’ un pazzo. Tutti esclusivamente deejay, e’ la caratteristica
fondamentale per piacere a Dea.
“Mi chiedevo, miei cari se per caso non potessi rimanere con voi per qualche tempo…” . A
queste parole Claudia si illumina letteralmente.
“Certo” esclama gioviale “ la nostra
tenda e’ da quattro , staremmo
benissimo!!”
L’intero camping e’
stato svegliato dal rombo della limousine e praticamente tutti guardano verso
la mia tenda per ammirare Dea.
Il mio sguardo va alla segreteria dove stanno due
ragazzi, lei ha un seno enorme ed e’ strizzata
in un vestitino blu elettrico, e una giacchettina di
jeans, i capelli neri sciolti sulle spalle e lui con i capelli biondo chiaro,
alto e magro, con una giacca color amaranto e una maglietta che porta
l’insana scritta “Sagra della
comunità ellenica montana”.
“Salve, siamo in due con una tenda e
un’automobile, non abbiamo prenotato” spiega il ragazzo.
“Meno male, c’e’ gente che pur di
prenotare telefona alle due di notte!” fa il custode incartapecorito,
mi sento un poco chiamata in causa.
“Vi chiamate?” fa l’incartapecorito.
“Santa Rinaldi e Alexis Bian…”, il biondo non fa in tempo a finire la
parola Bianca che questo urla e urlo anche io.
“Greco!!” sbraito
saltandogli addosso ed entrambi finiamo per terra, sotto gli occhi stupiti
dell’incartapecorito e di Santa che strizza gli occhi e poi fa “Oh,
ciao Dafne che ci fai qui?”.
Come che ci faccio qui? Mi ci hai mandato tu!
“Dafne , non e’ che
mi scenderesti dalle costole?” fa il Greco soffocato da sotto i miei
cinquanta chili. Mi alzo e mi spolvero la maglia di Lella che ho addosso.
“A cosa devo questa ondata
di entusiasmo?” mi fa lui guardandomi negli occhi tra il serio e il
sarcastico.
“Non era entusiasmo, era ira” faccio io risoluta. Lui rimane serio,
Santa ride come un’oca.
“Ma quanto sei spassosa
Dafne”. Questa idiota non ha proprio capito che dicevo sul serio. Io e il
Greco la ignoriamo bellamente.
“Alla fine sei venuto qui”
continuo.
“Te lo avevo detto” ribatte lui, e’ una battaglia di sguardi. “Perché ce l’hai sempre con me si può sapere
Dafne?” mi fa all’improvviso.
Sbatto le palpebre, mi ha decisamene
colto di sorpresa. Perché… perché
non lo so.
Grugnisco e vado a sedermi su un masso davanti alla mia
tenda. Si abbiamo un masso nella nostra zolla di terra per la tenda. Sembriamo
le giovani marmotte.
E mi ritrovo a pensare a Panino. A
Panino? Perché poi proprio ora. A lui, a
pensare a quanto sia carino, a quanto non mi voglia nemmeno per sbaglio a quanto stia con la cugina della Rinaldi…affondo la
faccia tra le braccia incrociate.
Sento una mano che mi accarezza i capelli. “Non
dovresti pensare a Panino adesso”. Inconfondibile, questa voce la
riconoscerei tra mille:Dea , sempre allegra e
cristallina. Carpisce le cose che gli altri ignorano, e ignora ciò che
gli altri intuiscono(cioè le cose normali).
“Non sto pensando a Panino”. Bugiarda!
“Invece sì”
“No”.
Fuori dal confine della tenda Lella sta
elogiando i poteri dell’infuso di finocchio e sedano al Cavaliere che
ascolta assorto.
“Credo che andrò in bagno”. Non mi va
di sentirmi dire che non devo pensare a Panino, e poi
andando in bagno mi tiro sempre su il morale.
Non ho ancora fatto colazione, ho una fame lupo,
chissà se Lella ha dei biscotti integrali, biologici, equi e solidali non
testati su animali(ecc ecc)
come piacciono tanto a lei, da offrirmi.
Dovrò rubargliene un paio. Sospiro.
Dov’e’ il bagno comune? Rendo noto, che
questa storia che i bagni siano in comune non mi piace nemmeno un po’ !
speriamo che la pulizia almeno non lasci a desiderare…io non ci volevo
venire in tenda! Il volevo il bungalow!
I bagni sono in fila davanti a me, uomini , donne e disabili. Miro a quello femminile, ma una
forza poderosa mi blocca: ovvero la porta del bagno dei maschi che si spalanca
sbattendomi in faccia!
Il mio naso, cavolo il mio naso!!sta
facendo sangue? Sta facendo sangue? Cavolo dimmi di
no!
Chi cavolo e’ il cretino
che apre con tutta questa foga la porta del gabinetto?
“Oddio, scusa scusa
scusa!” fa una voce.
Scusa un corno mi hai
sfregiata per sempre! Che male atroce…
Strizzo gli occhi, mentre sento che mi stanno venendo le
lacrime, e mi tengo il naso come se dovesse cadere da un momento
all’altro. Questo deficiente sta cercando di togliermele dalla faccia
“Fammi vedere se fa sangue, fammi vedere se fa
sangue…”.
Se fa sangue ti riempio di botte
idiota!
Tutto quello che sente da me sono i miei mugolii
addolorati…vacca che male , mamma mia…
Dopo un po’ cedo, e lui riesce a togliermi le mani
dal naso, non lo vedo, ho gli occhi pieni di lacrime. Quello che vedo oltre la cascata che sta inondando i miei occhi
e’ l’immagine sfocata di un ragazzo, che mi stringe le mani come se
stesse per chiedermi di sposarlo e mi guarda con sguardo ebete . Cos’e’? Gli e’
apparsa
Mi asciugo le lacrime coi polsi,
il male sta diminuendo , finalmente lo guardo. Lui mi guarda
, io lo guardo, ci guardiamo. Ha i capelli castano
tendenti al rosso, decisamente più alto di me, il viso ovale e il
naso dritto, e gli occhi nocciola mi stanno pressappoco trafiggendo.
“La ragazza dell’incidente!”
“Il ragazzo con lo scooter!”.
Non posso davvero credere che quello sia il ragazzo che mi ha pressappoco raccolto quando la macchina rossa mi e’ venuta
addosso. Non mi vuole mollare le mani, ma poi se ne accorge
e me le lascia imbarazzato.
“Ehm, ehm… come
stai?” mi fa, in questi momenti non si sa mai cosa dire. Sorrido e alzo
un po’ i pantaloncini mostrando le mie ginocchia viola.
“Poteva andare peggio” faccio con una
risatina poco convinta. Lui occhieggia anche il mio alluce.
“Ma ti eri fatta male anche al
piede? Non me ne ero accorto…”
“Ah, no” faccio subito io
imbarazzata “mio cugino mi ha fatto cadere il tavolo da camping
addosso…”. Maledetto Greco deficiente!
“Comunque piacere…
io sono Simone…”
“Dafne…cosa ci fai qui?” Lui si indica il petto.
“Faccio l’animatore” e in effetti
lo ha scritto a lettere cubitali sulla maglia. Ennesima gaffe…
Annuisco con lo sguardo basso. Bene, panico…e
adesso cosa dico? E’ un ragazzo carino.. e io
ovviamente cosa faccio? Mi blocco e non riesco a parlare…
Mi viene in mene il Greco “Saresti carina se non fossi così storta e così zitta nei
momenti sbagliati..” tiro
mentalmente un calcio al Greco e decido che l’unica soluzione e’ la
fuga.
“Beh, dai ora vado, credo
di dover dare una mano ad organizzare la giornata…” faccio una
risatina ebete e scappo a gambe levate.
Alla fine mi ritrovo quasi a correre verso la tenda a
pois.
Credo di dover dare
una mano a organizzare la giornata?Ma perché non devo mettere a posto la mia collezione di cd
? tanto, oramai vaccata
più vaccata meno…sono proprio un’idiota!!
Sbuffo e mi accoccolo di nuovo
sul masso…come faccio ad essere così idiota?
Di fronte a me le canadesi ci provano con mio cugino(il
Greco) offrendosi per montare la tenda, Santa ride come un’oca , non so se perché non si e’ accorta che le
due ci stanno provando di schifo, o perché non ha paura della
competizione.
E pensare che la cugina di quel cotechino della Rinaldi sta con Panino…oddio no, sto
ricominciando a pensare a Panino.
“Ehi” alzo la testa. Simone e’ lì appoggiato alla staccionata. Ecco
farò l’ennesima figura del cavolo! Me lo sento…
“Senti Da-Dafne” il
mio nome non e’ molto comune, da sempre dei
problemi a tutti! “…lo so che sei impegnata ad organizzare la
giornata”. Non e’ ironico…vuoi dire
che non mi ha preso per una cretina?
“Ma sta sera fanno i fuochi
d’artificio… mi chiedevo se per caso non volessi venire con me a
vederli…sempre che non ti sia organizzata diversamente…” . sono pressappoco a bocca aperta
e con un’espressione da merluzzo avariato.
“No…non ho ancora deciso niente… mi
farebbe …mi farebbe piacere…”sorrido(sempre e comunque ebete).
“O.K. , allora a sta
sera… adesso devo scappare… una masnada di bambini mi aspettano per
fare la corsa dei sacchi.”
Mi sorride ancora e poi scappa via mentre io lo saluto con la mano. Appena Simone sparisce dietro a una duna sento uno scroscio di applausi, Dea e Claudia
spuntano da un cespuglio urlando “Finalmente qualcuno che non sia
Panino”
Anche il Cavaliere applaude e mi fa “Finalmente
anche tu cucchi!”
Ma guarda da che pulpito! Quello
che si inventa di cuccare! Dove
andremo a finire!
E questo capitolo e’
finito…spero che vi sia piaciutoJ bene a questo punto
devo comunicarvi che per aggiornare ci metterò davvero un secolo, perché
questo appuntamento tra Dafne e Simone mi mette davvero in crisi…(ma vi
pare?) devo smobilitare uno suolo di suggeritori, nel caso qualcuno avesse
qualche ideuzza su quello che potrebbero dirsi mi
dica pure accoglierò le idee a braccia aperte!
Dopo questo momento di sconforto passo ai
ringraziamenti:
a tutti quelli che hanno
messo la storia tra i preferiti e a chi la legge senza commentare e ovviamene a
chi commenta:
Urdi: allora cara prima di
tutto ti devo ringraziare perché mi fai sempre dei commenti superpapiro
e super carini!!!(e perché non manchi
mai!)… hai visto che e’ tornata Dea? E
anche il Greco! Grazie ancora per tutti i complimenti che mi fai sempre!!!!! E tra l’altro l’incartapecorito ringrazia
molto per la lancia spezzata per lui…
MattZ: grazie mille per i
complimenti! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto
J
Baci ♥e al prossimo capitolo
Aki_Penn
(in crisi creativa….
Qualcuno mi aiuti!!!!)