Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: CrazyFantasyWriter    18/03/2014    1 recensioni
Mi chiamo Cristina, ma provate a non chiamarmi Cris e vi troverete con la testa spiaccicata al muro. Vivo a Milano, ho diciotto anni e adoro immensamente Michael Holbrook Penniman Jr. Non mi piacciono solo le sue canzoni, mi piace anche la sua personalità, il suo carisma... il suo essere pazzo. Mi chiedete se l'ho conosciuto di persona? Si, non so ancora se per mia fortuna o per mia sfortuna, sta a voi decidere. Volete davvero leggere di come mi sono ritrovata a casa di Mika, di come ho scoperto di essere innamorate di lui, di come lui ha imparato a leggere Dante e di come insieme abbiamo ammazzato le giornate di noia totale? Ehm... si, anche Mika ha dei momenti di noia, pochi, ma anche lui li ha.
Bene, se siete sicuri, ma solo se lo siete veramente andate avanti.
Che la pazzia contagi anche voi!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 19-Any Other World

Sono proprio un idiota.

Ho sussurrato quella mezza frase che lei di sicuro non ha nemmeno sentito. Ovviamente adesso Cris mi odia. Come darle torto...

Avrei dovuto alzarmi da questo dannato letto, avrei dovuto correrle dietro e poi urlare quanto mi dispiaceva di aver rovinato tutto, avrei dovuto spiegarle quanto sono stato stupido a non accorgermi che quello che provavo per lei non era amore vero... Adesso penserà che le ho mentito fin dal primo giorno, che non c'è stata una sola volta che l'ho baciata perché volevo davvero farlo... eppure è così. Ogni volta che l'ho baciata è stato perché volevo farlo, perché mi faceva sentire bene. Ma non era amore. Ricordo com'è baciare un ragazzo... ero me stesso quando baciavo David, non ero davvero io quello che ha baciato Cris... Non so come spiegarmelo.

All'improvviso mi balena un'idea davanti agli occhi. Devo andare contro le sue volontà. Lei voleva che non andassi a portarle la sua roba, ma devo essere io a portargliela! Così posso spiegarle tutto, posso farmi capire... Saremo amici, non credo le dispiaccia... e potrà continuare a lavorare per me. Sarà difficile all'inizio, ma poi le passerà: è appena una ragazza, riuscirà a trovare qualcuno che la ama prima che lo trovi io.

Domani mattina le porto le sue cose all'Hotel...

Si... adesso che ci penso è così semplice!

Sbadiglio, sono stanco, è tardi. Devo dormire o non riuscirò nemmeno ad uscire di casa.

Quando mi sveglio il sole è già alto da un bel po'.

Mi catapulto giù dal letto e appena arriva Maria assieme a lei prendo le valigie di Cris e le metto in macchina.

“E' successo qualcosa?” chiede preoccupata, nonostante sappia che viviamo assieme non sa della nostra relazione.

“No, Maria. Cris ha trovato un altro appartamento. Tranquilla, tornerà a trovarci ogni tanto” dico con un grosso sorriso. Sono sereno, andrà tutto bene.

La signora mi sorride dolcemente e annuisce.

Messe le valige nel baule parto verso il Duomo, dopo dieci minuti sono arrivato. Scarico le valigie e mi dirigo alla reception.

Chiedo di Cris, ma l'uomo che mi accoglie dice che non vuole essere disturbata.

“Ma è importante” dico quasi scongiurandolo.

“La signorina mi ha detto esplicitamente che non vuole ricevere visite, ci aveva avvertito che le sarebbero stare recapitate delle cose”

“Devo parlarle, bastano dieci minuti” provo ancora, ma l'uomo scuote la testa.

Nulla avrebbe senso. Cris non vuole più vedermi, se anche le scrivessi una lettera (cosa improbabile perché ci impiegherei una giornata) non la leggerebbe.

God! Non ci metto tanto!” esclamo, ma il tipo dell'hotel è irremovibile, “Va bene” mormoro, “Grazie lo stesso”

Mi volto ed esco dall'hotel, poi mi chiudo in macchina, allaccio la cintura e parto. Voglio andare lontano. Devo pensare a me adesso. Questa sera c'è XFactor, tra poche ore ho le prove, devo tornare in me.

Perché devo sempre rovinare tutto, perché?

Sento le lacrime venirmi agli occhi, ma le reprimo, non posso essere debole. Devo tenere duro ancora per qualche ora.

Esco da Milano e raggiungo la campagna circostante. Accosto l'auto al bordo di uno stradone asfaltato e mi incammino per una viuzza di terra battuta piena di pozzanghere.

Fa freddo, metto le mani in tasca.

Cris mi ha cambiato. Sono diventato una persona migliore, anche se non sono riuscito più a comporre un solo brano. Spero davvero che un giorno venga a suonare al campanello dell'appartamento di Milano. Potrebbe succedere domani, la prossima settimana... potrebbe anche non accadere mai... eppure io sono convinto che lo farà una volta. Forse sono ancora una volta troppo positivo, ma non posso smettere di sperare. Magari quando sarà diventata una scrittrice di fama mondiale e io sarò un vecchio con la pancia che suona il pianoforte al centro anziani ci rincontreremo, magari io parlerò bene l'italiano.

Mi suona il telefono, scaccio via i pensieri e rispondo:

“Buongiorno” dico, chiunque ci sia dall'altra parte mi risponde con un italiano... strano.

“Ciao Mika”

“Chi è?” chiedo, temo la risposta, preferirei attaccare e fare finta di nulla, ma non sono un codardo.

“Sai chi sono” dice in francese la voce.

“David” sussurro.

“Voglio parlarti, Michael” mi spiega il mio ex.

“Io no” rispondo, sempre in francese.

“Ti prego non farmi credere di aver fatto il viaggio da Parigi a Milano per niente”

“Cosa?!” esclamo preso alla sprovvista, “Sei a Milano?”

“Si, ehm... ho pensato che non avresti mai voluto parlarmi, così...”

Ha perfettamente ragione, non voglio parlargli, non dopo le cose orribili che mi ha detto. Sto per attaccare quando lui mi ferma.

“So cosa stai per fare” sembra disperato, “Dammi sono un'ultima possibilità”

Non dico nulla e lui prosegue.

“Ci vediamo tra un'ora in piazza Duomo”

 

Bussano alla porta della mia camera.

Non voglio alzarmi, vorrei stare coricata su questo letto morbido per sempre e dimenticare... ma purtroppo bussano ancora e sono costretta ad andare ad aprire.

“Signorina le hanno portato queste” mi dice un fattorino vestito di bordeaux.

“Oh...” dico guardando le mie valigie, “Grazie” poi prendo il portafoglio e dò una banconota al ragazzo che mi sorride smagliante e va via.

Porto dentro le borse.

Michael non mi ha lasciato nessun messaggio, meglio così.

Non vorrei farlo, perché sono stata io a dirgli di non venire ed è solo colpa mia se adesso sono sola in una stanza d'hotel, ma mi metto a piangere.

Prende l'mp3 e schiaccio disperata i tasti alla ricerca della playlist di Mika.

Eccola...

Cos it's all in the hands
Of a bitter bitter of man
Say goodbye to the world
You thought you lived in
Take a bow
Play the part
Of a lonely lonely heart
Say goodbye to the world
You thought you lived in
To the world you thought you lived in
...

 

Mi appoggio al muro e piano piano scivolo giù. Adesso sono seduta a terra, con la schiena appoggiata alla parete.

Piango sentendo quelle parole, piango come quando ho guardato in DVD il concerto a Parigi e non ho potuto far altro che commuovermi.

Ora però è tutto più triste...

Sono io quella che ha lasciato per sempre il mondo in cui pensava di vivere... sono io quella che è triste, ma che non può farlo vedere agli altri.

Voglio qualcuno accanto a me, non voglio rimanere sola.

Mi tolgo gli auricolari e prendo il cellulare. Mi asciugo svelta le lacrime dalla faccia e quando Gabriele risponde dall'altra parte della cornetta dico, cercando di non fare trapelare le mie emozioni:

“E' finita” sono riuscita a dire solo questo e poi ho ricominciato a piangere come una bambina.

“Cazzo” è il commento di mio fratello, dall'altra parte del telefono, “Ehm...” nemmeno lui se lo aspettava.

“Cos'è successo?” mi chiede.

“Vieni qui?” domando a mia volta senza rispondergli.

Lo sento sospirare.

So che non potrà mai raggiungere Milano la mattina, durante la settimana, ma ho bisogno di vederlo, di stare con lui. Mi sento terribilmente egoista.

“Ti prego” lo scongiuro.

Dopo tre ore esatte Gabriele mi sta abbracciando. Gli ho appena raccontato tutto, non sa cosa dirmi, ma non c'è bisogno delle parole fra me e lui, non ce n'è mai stato bisogno.

“Cos'hai intenzione di fare, adesso?” mi chiede dopo un po'.

“Non lo so” rispondo pensierosa, “Ma non voglio tornare a casa”

“No... certo” dice, poi comincia ad accarezzarsi quella stupida barbetta che si è fatto crescere ultimamente.

“Cris io non posso rimanere qui, lo capisci, vero?”

Annuisco.

“Posso farcela” dico, “Ho i soldi che mi bastano per rimanere in questo posto ancora per un po', poi... posso sempre chiamare Georgia, sarà felice di dividere la camera con me. Per il lavoro... il peggio che mi può capitare è trovare un posto in una gelateria e... adoro il gelato, lo sai”

Mi sorride e io contraccambio.

Poi si avvicina a me e mi da un bacio sulla fronte.

“Non ti voglio addossare anche i miei problemi, ma...”

“Cos'è successo?” chiedo preoccupata.

“Nulla” sussurra e sorride un'altra volta.

“Dimmi cos'è successo” gli impongo.

Lui tira un respiro profondo, poi dice:

“E' una settimana che non sento mamma e papà. Ho litigato con papà perché... Alessia è rimasta incinta e vogliamo trasferirci all'estero, magari in Svizzera. E' lì che vogliono trasferire Alessia, avremo un lavoro tutti e due e il nostro bimbo crescerà in mezzo alla natura”
“E' una notizia fantastica” riesco solo a dire, non gli dirò mai che le cose con i nostri genitori si sistemeranno, perché non sarà mai così, lo sa anche lui.

“Ovviamente sarai sempre invitata da noi, lassù, fra le montagne”

“E ovviamente io verrò a rompere le scatole” dico sorridendo.

Mi ha fatto bene vedere Gabri, adesso sto meglio. Sarà difficile dimenticare Michael, ma devo farcela.



NOTA:
Capitolo postato in super anticipo, perché oggi sono uscita prestissimo da scuola, perciò... eccolo!
E' abbastanza positivo, dai! Mika sa che prima o poi rivedrà Cris e Cris sa che prima o poi dimenticherà Mika. Ma... tadan!!!!!!!!!!! Ecco David che fa ritorno con tutto il suo fascino! Vabbè, non che Gabriele faccia schifo, no? Ma David... io lo odio comunque XD Il prossimo capitolo mooolto probabilmente sarà tutto su Mika, perché ho cominciato a scriverlo e sta venendo abbastanza lunga la sua parte, quindi lascio Cris riposare per un po' e metto lui sotti i riflettori. Andrà all'appuntamento con David oppure no?

Alla prossima e grazie mille per tutto il supporto che mi date!!!

  
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