Crossover
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Autore: Suikotsu    01/07/2008    3 recensioni
Un malvagio negromante cerca di impossessarsi degli artefatti più potenti del creato per realizzare i suoi diabolici scopi: quattro eroi, riuniti dalla volontà degli dei, uniranno le loro forze per sconfiggere lui ed i suoi spietati generali. Mentre la guerra infuria, un potentissimo elfo corrotto, seguendo la volontà del suo dio, ha liberato un terrificante esercito di demoni, per poi stringere un'alleanza con gli elfi oscuri.
Questa è la mia prima fic: all’inizio sembrerà un po’ banale, ma ci saranno numerosi personaggi e alcuni colpi di scena; consigliata a chiunque piacciano le storie ricche di combattimenti. Se vi ho incuriosito leggete, e lasciate un commentino!(ma non siate troppo severi)
Ho messo “non per stomaci delicati” perché le scene di combattimento spesso sono violente.
Importante: se dovessi commettere dei plagi fatemelo sapere. Grazie!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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CAPITOLO 13: L'ALLEANZA DEL MALE

Ecco il capitolo 13: capitolo molto importante, dato che Illidan stringerà un'allenza con uno dei popoli più potenti e malvagi; inoltre si saprà finalmente chi è il suo nemico(per chi conoscesse Warcrart III NON è Arthas).

Ringrazio chiunque abbia letto la fic, ma soprattutto ringrazio:
XIlidan: Sì, il povero Danemon non ha avuto la migliore delle parti, dato che è morto subito. Krauser ha usato un archibugio, lo spiegherà dopo, e ti avverto: il suo duello con Rannek sarà ben più feroce del combattimento di Drizzt!
XGiodan: Beh, lo so che Drizzt non è un vero e proprio mago(per questo ho messo occ) ed ho sentito parlare della pantera e delle spade(potrei dargli anche la magia del lampo...tu che ne dici?) perché mi sono documentato. Purtroppo i libri non gli ho letti, e le mie conoscenze sul suo passato si limitano a Demon Stone...poi non coinvolgerò i suoi compagni, anche perché su di loro non so niente.Noti i miglioramenti, he? L'inizio non era granché, ma adesso la storia è più interessante, e se pazienti qualche capitolo potrebbe comparire qualcuno che conosci...(che non appartiene a Final Fantasy). A proposito, hai ricevuto le mie mail? Com'è il XII? Ci hai giocato?

Un ringraziamento anche a Karen94 e Targul , che hanno messo la storia tra i preferiti. Però un commentino lo potreste anche lasciare! Dai! Che vi costa?




Dopo molti giorni di volo Illidan aveva finalmente raggiunto Nagarroth, la terra dove furono esiliati gli elfi corrotti, chiamati da allora elfi oscuri. Un luogo terribile, pieno di malvagità e odio. 
Il potente guerriero atterrò e tese le orecchie.
"Ecco finalmente un luogo pieno di esseri malvagi sfuggito all'influenza di Saddler...hu? Ha, alcuni drow vengono ad accogliermi...con picche e lance."
"Altolà, specie di demone-elfo! Chi sei? E cosa ti ha spinto fin qui?" - gli gridò un giovane drow.
"Niente di particolare. Voglio solo parlare col vostro re."
I ragazzi risero.
"Il nostro signore non ha tempo da perdere con uno come te! Forza ragazzi, prendiamolo e dimostriamo il nostro valore!"
"Giovani ed impulsivi...proprio com'ero io una volta..."
Nel frattempo, Malekith, il crudele e potentissimo re dei drow, nel suo castello si stava esercitando con tre guerrieri.
L'elfo era a mani nude, ma il suo volto e l'intero corpo erano protetti dalla sua resistentissima corazza, l'Armatura di Mezzanotte.
"Forza, miei guerrieri! Attaccatemi!"
I soldati obbedirono: Malekith evitò le spade e stese un sottoposto con un calcio; il secondo fu steso da un pugno; il terzo fu afferrato e lanciato contro il muro.
"Bene. Potete andare."
I soldati uscirono strisciando.
"I miei soldati sono indubbiamente molto forti, ma in tutti questi secoli di guerre non siamo riusciti a penetrare nelle terre dei nostri cugini, gli elfi alti e silvani...razze indubbiamente inferiori, ma molto più numerose!"
"Mio signore! Mio signore!"
Uno stregone era in contatto mentale col re.
"Che cosa c'è?"
"Un guerriero è entrato in città! Chiede di vedervi..."
"Un guerriero? Come ha fatto ad arrivare fin qui?"
"Volando. Ha le ali."
"Un demone?"
"Sembrerebbe un elfo..."
"Ho capito, ma perché sei così agitato?"
"Dei giovani soldati lo hanno attaccato, e...ha fatto un massacro! Ne sono morti una ventina, poi sono intervenuti dei soldati, che sono stati sconfitti..."
"Cosa!? Bisogna intervenire!"
Il re montò in sella al suo possente dragone nero.
"Come mai non l'ho percepito, se possiede un potere così grande? Qui c'è lo zampino degli dei..." - si chiese Malekith dirigendosi sul posto, guidato dal richiamo e dalla scia di sangue.
Il dragone atterrò, e il cavaliere scese.
"Mio signore!" - disse un soldato inchinandosi.
"Spostati! Sei tu che volevi vedermi?"
Illidan ruppe il collo al drow che teneva prigioniero e lo lanciò via, per poi presentarsi.
"Illidan? Ho sentito parlare di te. Credevo fossi morto da parecchie migliaia di anni."
"Invece eccomi qui davanti a te."
Malekith sapeva di non dover scherzare con un guerriero come lui. Inoltre, aveva l'impressione che fosse anche più forte di com'era raffigurato.
"Cosa ti porta fin qui?"
"Vorrei che tu mi aiutassi a compiere la mia vendetta."
"Non prendo ordini da nessuno, a parte Khaine, il mio dio."
"Mi hai frainteso. Non è un ordine, ma una proposta. Sono certo che collaborando potremmo renderci dei servizi a vicenda."
"Continua, hai catturato la mia attenzione."
"Ora ti spiego: recentemente ho risvegliato i Genma, demoni di cui forse hai sentito parlare..."
"Genma? Uhm...ti riferisci a quei demoni quasi immuni alle armi normali?"
"Precisamente. Per ucciderne uno debole ci vogliono decine di spadate, a meno che non si abbia un'enorme forza spirituale, o non si usino poteri magici. Io ho un esercito di qualche migliaio di individui, che ho potenziato."
"Interessante, ma io cosa c'entro in questa storia?"
"Uniamo i nostri eserciti. Ovviamente attenderemo a combattere..."
"Contavo di farlo: mi diverte vedere i miei nemici che si scannano a vicenda."
"...e, una volta che gli schieramenti si saranno indeboliti, li sconfiggeremo! Tu potrai vendicarti sugli elfi, schiavizzarli e diventare il loro padrone!"
A Malekith l'idea piacque molto. Ma gli venne spontaneo porgere una domanda:
"Ma tu...che ci guadagni?"
"He he. Segreto. Posso solo dirti che mi vendicherò sull'essere che odio di più."
"Dubito che tu ne sia in grado. È un essere troppo forte per chiunque."
"Ha, quindi sai tutto, ed hai ragione. A meno che non lo colpisca quando è più debole."
"Dove vuoi arrivare?"
"Sei molto curioso, Malekith."
"Diffidente. Mi chiedo solo come tu possa sperare di arrivare a tanto. Ho sentito che sei più forte di cinque balrog messi assieme, ma nemmeno tu puoi..."
"Le leggende hanno minimizzato. Ed ora lo sono anche di più. Allora: accetti?"
Il drow rifletté qualche istante.
"Da una parte, il suo aiuto mi tornerebbe utile; dall'altra, è un elfo a sangue freddo, come me del resto: mi potrò fidare?"
"D'accordo. Io sono con te. Ma niente trucchi."
"Ci contavo. Mi fiderò di te, e non entrerò nella tua mente. Ma ti metto in guardia: ad eccezione di quelli divini, non c'è potere che sia più grande del mio. Chiunque mi sfidi, è destinato a morire."
Terminata la frase, il guerriero spiccò il volo e se ne andò. Ma non si diresse sulle montagne dove lo attendeva Gargant; si diresse verso delle colline deserte, dove era stato eretto un tempio al più malvagio degli dei: Naraku.
Naraku era una divinità molto potente: impersonava l'odio, l'avarizia, la crudeltà, la scaltrezza e tutti gli altri vizi dei mortali.
Illidan non si fidava del dio, dato che era nel suo stile ricorrere alle tecniche più sleali per raggiungere i proprio scopi, ma era in debito con lui; inoltre, avevano un obbiettivo comune: distruggere il Dio delle Tenebre.
L'elfo atterrò ed entrò nel tempio, guidato dal richiamo del dio.
Al suo ingresso le torce si accesero, e le fiamme si concentrarono in un unico punto davanti a lui, sull'altare sacrificale: delle fiamme comparve Naraku con due giovani dee, sue figlie.
Il dio era alto, con i capelli lunghi e neri come ali di corvo. I suoi occhi infuocati emanavano sia scaltrezza che crudeltà e determinazione. Indossava una veste blu e viola, e una cintura gialla gli stringeva la vita; dal petto sbucava un occhio cremisi messo in posizione verticale con la pupilla gialla, mentre da dietro la vita sbucavano tre tentacoli.
Alla sua sinistra c'era una bambina che dimostrava poco più di dieci anni; la sua carnagione era candida, come i suoi lunghi capelli tra i quali era sistemato un fiore, anch'esso bianco; ma le apparenze, come si sa, ingannano: infatti, la bambina, di nome Kanna, era la responsabile delle morti rapide ed improvvise, grazie allo specchio con cui strappava le anime ai mortali.
La seconda era Kagura, la signora del vento. La ragazza dimostrava vent'anni, indossava una veste bianca e rossa, e portava un ventaglio, ma non si trattava di un semplice oggetto, bensì di un'arma in grado di scatenare cicloni e uragani. Tra i suoi capelli, scuri e raccolti, portava delle piume bianche, mentre i suoi occhi erano rossi come quelli del padre.
Illidan fece un inchino.
"Tutto procede come previsto, mio signore."
"Eccellente! Dallo specchio di Kanna ho seguito le tue azioni. Hai unificato drow e Genma sotto un'unica bandiera...ha, alcuni dei demoni non ti hanno ubbidito."
"Cosa? Che idioti! Io..."
"Sì, erano degli idioti, come tutti i Genma del loro rango, tuttavia hanno incontrato un quartetto che li ha sconfitti."
"Di che specie?"
"Due umani, un drow puro e una mezzosangue. E dopo uno di loro ha sconfitto uno dei generali di Saddler."
"Impressionante, ma contro di me non potrebbero niente! Ho più potere io in un dito!"
"Non montarti la testa, ricorda da dove viene il tuo potere."
"Perdonatemi, mio signore."
Il dio sorrise.
"Ora torna sulle montagne. Ho smesso di nascondere l'aura demoniaca dei Genma, dato che alcuni di loro
prima sono finiti  al cospetto dei miei due fratelli."
"Si riferisce a Medivh, che giudica chi può entrare nel regno dei cieli, e ad Onimusha, che condanna alla dannazione i malvagi." - pensò Illidan, che non avrebbe mai pronunciato quei nomi davanti al suo dio: sapeva che si sarebbe adirato.
"In ogni caso, per non dare troppo nell'occhio, dovrete compiere qualche incursione, a danno degli umani, ovviamente."
"Il cibo preferito di Genma."
"E mi raccomando, non devono compiere mosse azzardate! Sono potenti e hanno i drow al loro fianco, ma i due schieramenti sono soverchianti numericamente! Sciocchi come sono, attaccherebbero indiscriminatamente le città!"
"Non sarà facile farglielo capire!"
"Non importa. Tu devi farglielo capire. Se seguirai il mio piano, ci potremo vendicare su..."
Il suo sguardo si riempì di odio e rabbia; strinse la mano con tale impeto che le unghie si piantarono nella pelle, facendo cadere qualche goccia di sangue.
"...Onimusha! Colui che ti accecò e che mi rubò il trono degli Inferi! Ed ora vai! Porta a termine il tuo compito!"





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