I personaggi sono
copyright di Fujimaki Tadatoshi.
Questa raccolta di flashfic è interamente dedicata a
Rota, per il suo compleanno (L)
Cronologicamente ambientata post-serie, con piccoli salti tra un ipotetico
periodo universitario e adulto.
Quando hanno deciso di andare a vivere insieme, per
pura comodità di studenti universitari a cui conviene di certo dimezzare un
affitto, la suddivisione dei ruoli era stata estremamente semplice da fare:
ognuno si occupava dei propri spazi personali; quanto a quelli comuni, erano
stati spartiti equamente. Le uniche due cose su cui Kagami si era dimostrato
irremovibile erano state che Kuroko si occupasse di Nigou
- a quanto sembrava non c'era stato verso di lasciare la bestiola a casa - e
che fosse Taiga stesso a regnare incontrastato nella cucina.
All'inizio era stato facile, tutto era andato per il meglio. Poi un giorno
Kagami si era accorto con orrore di aver fatto un errore grave quanto
grossolano: supporre che Kuroko fosse una massaia.
Aveva peccato di ingenuità, ecco cosa: aveva erroneamente creduto che dal
momento che lui era divenuto una perfetta casalinga per forza di cose, lo
stesso dovesse essere per buona parte dei propri coetanei; e, sebbene forse la
cosa si potesse adattare alle ragazze, aveva scoperto pagando un prezzo
altissimo che no, Kuroko non rientrava affatto nella categoria.
Non solo ne restava fuori, no, ne era proprio il nemico giurato e non importava
quanto Kagami si impegnasse a dirsi che gli errori capitavano, che se si
trattava di cose mai fatte doveva prendersi almeno metà della colpa - avrebbe
dovuto spiegargli, sì, senza dare per scontato che fosse una cosa elementare.
Anche ora Taiga vorrebbe davvero mantenere la calma, ma un conflitto interiore
vede fronteggiarsi la voglia di fare la massaia esperta e matura che perdona la
figlioletta incapace e quella di assecondare la sua virilità che grida al
massacro guardando i suoi boxer di un orribile rosa.
La sua anima, ne è sicuro, ne uscirà devastata di questo passo.
«Kagami-kun.» si sente chiamare e alza lo sguardo dalla biancheria che ancora
tiene tra le mani, indeciso se buttarla via o provare a ridarle un colore
dignitoso.
Ma si dice che gli errori capitano, lui lo sa bene, e allora mette su un
abbozzo di sorriso che sembra più una smorfia – rosa, i suoi boxer di un orribile rosa, roba che ci mancano solo dei cuoricini e poi sarebbero la
cosa più orripilante del mondo intero! – e torna a guardare il suo coinquilino:
ora con calma gli spiegherà di fare attenzione, che non è poi così raro che
qualche indumento piccolo come biancheria e calzini finisca nei panni colorati
e viceversa, che questo basterà ad evitare che tale sventura si ripeta
nuovamente.
È convinto di farlo, sì, le sue intenzioni sono delle migliori; ma quando
Kuroko tira fuori il resto dei panni e Kagami nota con il terrore nello sguardo
e la morte nel cuore che sono stati messi insieme totalmente alla rinfusa, ogni
suo buon proposito abbandona il suo animo e si tuffa nel cesso che in
quell'appartamento è esattamente nella stessa stanza della lavatrice.
«Tu del bucato non ti occuperai mai più!» sbraita e lancia i boxer altrove,
cacciando Tetsuya fuori da lì senza ripensamenti.