Eccomi un po’ in ritardo, avevo previsto di
aggiornare lunedì ma la storia si è fatta più intrigata del previsto… questo
capitolo si divide in 6 momenti… visto che qualcuno si era lamentato che il
precedente capitolo era corto ( XD ) non ho voluto essere sadica e ho tenuto
tutto in un unico capitolo altrimenti rischiavo la fucilazione, quindi niente
suspance vi concedo tutto e subito… e poi non dite che non sono buona ^__^
(però non vi ci abituate O_o!!)
Buona lettura
Light
Hermione entrò in camera immersa nei suoi
pensieri e si buttò sul letto coprendosi il viso con il braccio. Si sentiva
strana, confusa anche se sapeva che tutto aveva un senso.
“No, non adesso!” pensò triste bloccando
ogni suo pensiero e sensazione.
- Hei sei tornata? Harry tutto bene?- Le
chiese Ginny uscendo dal bagno, avvolta nell’asciugamano, mentre si stava
pettinando i suoi lunghi capelli rossi.
La voce dell’amica la distrasse dai suoi
pensieri, si levò il braccio dal viso, si mise a sedere sul letto e la guardò
per un attimo senza dire niente con un’unica frase che le rimbombava nella
mente “non c’è più Ginny nel mio cuore”.
- Herm tutto bene?- Le chiese la rossa
avvicinandosi al suo letto e sedendosi accavallando le gambe mentre si passava
l’asciugamano tra i capelli.
La riccia le sorrise.
- Si, l’ho lasciato nelle mani di Madame
Chips, non penso niente di grave per l’ora di cena sarà come nuovo!- Disse.
- Sono più tranquilla ora…- si bloccò un
attimo, guardò l’amica con una strana luce negli occhi. – Hermione mi sono
innamorata.- Le confidò alla fine.
Lei le sorrise senza dire niente “ma che
strano” riuscì a pensare ironicamente.
- Oggi ho capito che non ho mai smesso di
amare Harry!- Disse tutto d’un fiato.
Per Hermione, quelle parole, furono peggio
di una doccia gelata.
- E secondo te lui…- tentò di dire.
- Credo che anche Harry provi ancora
qualcosa per me.- continuò euforica.
“Ecco lo sapevo è partita in quarta e ora?”
pensò rassegnata l’amica.
La strega, indecisa su cosa fare, guardava
la ragazza che aveva di fronte che le sorrideva felice e con occhi sognanti.
Si decise, non poteva nasconderle quello che
sapeva, le prese le mani tra le sue e la guardò dritta negli occhi.
- Ginny…- iniziò timidamente – non voglio
che tu soffra ma…- si fermò sentendo che l’amica si era irrigidita – ma tu per
Harry…- si bloccò accorgendosi dello sguardo glaciale che le stava rivolgendo
la rossa e ancora quelle parole rimbombarono nella sua testa “non c’è più
Ginny nel mio cuore”.
La piccola Weasley lasciò le mani dell’amica
e si alzò dal letto.
- Hai paura di perdere l’esclusiva?- Le
chiese fredda.
Hermione incredula sgranò gli occhi.
- Ginny…- ma la strega non riuscì a dire
nient’altro perché fu bloccata dal gesto dell’amica che le parò di fronte la
mano per fermarla.
- Temi di perdere ciò che hai?- la guardò
dritta negli occhi – rassegnati alla fine Harry si staccherà da te, mica puoi
pretendere che la sua vita giri intorno alla tua! Perché non inizi a essere
indipendente e smettila di appoggiarti sempre a qualcuno!- Terminò con
cattiveria.
La riccia non riusciva a dire una sola
parola. Le frasi della ragazza erano state come delle frecce che le avevano
trapassato cuore e mente.
Ginny si avvicinò, le prese la mano e la
guardò dritto negli occhi.
- Rassegnati Hermione ma quello che c’è tra
me e Harry prima o poi ritornerà a galla e io ho tutta l’intenzione di farlo
emergere, quindi abituati già all’idea.- Lasciò la sua mano.
La strega sorrise appena alla determinazione
della ragazza ritornando subito seria.
- Io non dipendo da nessuno. Riesco a
cavarmela benissimo da sola!- Le rispose ferita stringendo forte le mani a
pugno.
- Ne sei proprio così sicura?- Insinuò la
rossa – credimi e accetta il mio consiglio, cresci e inizia a camminare con le
tue gambe!-
Hermione si trattenne. Era meglio evitare di
continuare la discussione prima che la situazione degenerasse in qualcosa di
ancora più spiacevole.
Si avvicinò alla porta della camera, mise la
mano sulla maniglia e si fermò un attimo.
- Ginny…- si girò a guardarla – quella che
deve crescere di certo non sono io.- Le disse calma ma con tono duro. Aprì la
porta e uscì lasciando la rossa incredula da quella reazione.
Hermione raggiunse la sala comune e si
distese sul divano. Le parole che le aveva detto Ginny le rimbombavano nella
testa.
Non sapeva come si sentiva se arrabbiata,
offesa, delusa oppure triste.
Chiuse forte gli occhi per impedire alle
lacrime di uscire e si portò il braccio sul viso nascondendosi nella cavità del
gomito. Si concentrò per scacciare tutti quei pensieri e liberare la mente.
Ad un tratto si rilassò sentendo quel dolce
profumo di cannella e cioccolato.
Sorrise.
- Sto bene Ron.- Disse senza spostarsi dalla
sua posizione.
L’amico prese delicatamente il suo braccio e
lo levò dal viso costringendola ad aprire gli occhi per incontrare quelli
azzurri e limpidi di lui.
Ron era arrivato per caso in sala comune,
stava andando a raggiungere Luna che lo aspettava in sala grande, dove si erano
dati appuntamento, aveva visto Hermione distesa sul divano e non aveva potuto
fare a meno di avvicinarsi a lei per assicurarsi che stesse bene.
Ron la guardò seriamente.
- Sto bene.- Ripeté la ragazza.
L’amico fece il giro del divano e le fece
segno di fargli spazio.
- Che cos’hai?- Insistette lui.
La riccia sbuffò spazientita. Gli prese il
viso tra le mani in modo che la guardasse dritto negli occhi.
- Che cosa vedi amico mio?- Gli chiese
esasperata.
- Determinazione, coraggio…- iniziò a dire
il rosso. – Testardaggine, cocciutaggine…- sorrise lei.- ma questo è la
superficie – la strega s’irrigidì – in profondità vedo rabbia, tanta rabbia –
continuò Ron - tristezza, delusione, amarezza, impotenza…- si bloccò capendo
finalmente la verità – Herm…- deglutì – dopo tutto questo tempo non te lo sei
ancora perdonato vero?-
Hermione a quella domanda lasciò le mani dal
viso dell’amico. Abbassò il capo distogliendo lo sguardo da quello di lui.
- No Ron…- iniziò triste era inutile
fingere, con lui non ci sarebbe mai riuscita – io ero là e non ho fatto
niente…ho lasciato che Bellatrix uccidesse i miei genitori al mio posto…-
strinse forte gli occhi scacciando quella visione – non credo che riuscirò mai
a perdonarmelo ma almeno non permetterò più che una cosa del genere possa
accadere.- Concluse seria.
- Non è colpa tua come te lo devo far
capire…- ma ricordandosi delle ultime parole - Che intendi dire?- Le chiese.
- Niente Ron.-
Il ragazzo stava per ribattere ma Hermione
gli prese di nuovo il volto tra le sue mani.
- Lo sai che cosa vedo io?- Gli chiese
distraendolo e cambiando discorso.
- Che cosa?- Rispose curioso.
- Vedo che se non ti sbrighi a raggiungere
la tua ragazza, Luna ordinerà ai nargilli di farti fuori!- Rise divertita
all’espressione buffa comparsa sul viso del rosso.
Il rosso si alzò di scatto e la guardò
inorridito.
Ron se ne stava per andare quando si fermò e
si voltò verso di lei – Io sono qua Hermione sempre, aspetterò … quando sarai
pronta … io sono qua.- Le sorrise dolce e poi sparì.
La strega si alzò dal divano e decise di
iniziare prima la sua lezione segreta.
Quella sera non aveva voglia di ritrovarsi a
tavola con tutti loro, di vedere Ginevra ma soprattutto di incontrare lo
sguardo di Harry.
No, non ce la poteva fare, non quella sera.
Si diresse verso la stanza delle necessità
come ormai faceva da più di quattro mesi da quando aveva deciso di entrare a
far parte di quella scuola superiore che preparava gli Auror alle missioni
speciali. Di solito ci andava durante la notte, mentre tutti gli altri
dormivano, lei sgattaiolava fuori del dormitorio e si rifugiava nella stanza
delle necessità dove iniziava il suo allenamento che durava fino alle prime
luci del mattino, poi esausta, se ne ritornava nel suo letto, addormentandosi appena
che il suo corpo toccava il materasso.
La strega in quel momento sentiva rabbia,
tanta rabbia che doveva e voleva placare. “Io non dipendo da nessuno!” si
ripetè con forza mentre le parole di Ginny le ripiombavano nella mente.
- Hermione, sta sera, non viene a cena? Sta
male? Dov’è?- Chiese Harry che era già seduto al tavolo con Ron e gli altri
quando la rossa arrivò e si sedette di fronte a lui.
La ragazza, infastidita da quelle domande
che riguardavano sempre e solo lei, alzò le spalle ed esclamò indispettita –
non sono mica la sua balia!-
Volgendosi al tavolo dei serpeverdi si
accorse che Draco non c’era e sorridendo sadicamente disse:
- Sarà con Malfoy.- Si fermò un attimo per
cogliere l’espressione del mago – magari avrà accettato la sua proposta di fare
la doccia insieme.- Disse maliziosa.
Harry a quella provocazione sentì ribollire
una rabbia dentro. Strinse forte i pugni fino a farsi diventare le nocche
bianche e il suo sguardo divenne cupo, di un verde scuro. Tutto quello che
c’era sul tavolo iniziò a tremare.
- Ginevra
Molly Weasley!!- La riprese Ron – che stupidaggini vai dicendo!-
Appoggiò una mano
sulla spalla dell’amico per tranquillizzarlo.
- Calma Harry,
trattieniti cazzo!- Gli disse sottovoce nervoso.- Ci sta solo prendendo in
giro.- lanciò uno sguardo furente alla sorella – Draco si è appena seduto, non
vedi?- Fece un segno di saluto al biondo.
- Siete
incorreggibili…- sbuffò - quando accetterete la realtà? Herm è una bella
ragazza, prima o poi, mi sa se continua così sarà più che poi, ma io spero
prima – si disse più a se stessa – si troverà un uomo e voi lo dovrete
accettare.- terminò fissando Harry negli occhi decisa. – se poi è Draco meglio
ancora… in fondo anche lei ha bisogno di fare del puro e sano ses…- ma non,
riuscì a terminare la frase che fu fermata dal fratello.
- Ora basta!-
l’ammonì con la mano – rientra nei ranghi signorina!- Il tono di Ron non
ammetteva repliche, la rossa si rassegnò nel continuare e iniziò a mangiare.
Malfoy, dopo cena,
li raggiunse al loro tavolo.
- Granger?- Chiese
subito non vedendo la strega.
- Ecco che arriva
anche l’altro.- Disse sottovoce Ginny, ma non così bassa, facendosi sentire dal
biondo.
- Gelosa Ginevra?-
La guardò divertito.
- Te lo ripeto
Draco, solo nei tuoi sogni!- Gli rispose a tono.
- Allora dovresti
proprio venirmi a trovare nei miei sogni!- La riprese malizioso mentre lei si
alzava e andava via, poi rivolgendosi agli altri due richiese – Granger?-
- Che cos’è Draco
ti si è incantato il disco? Come ha detto qualcuno poco fa… - guardò in
direzione della rossa - non siamo mica le sue balie!- Rispose seccato Harry
alzandosi dal tavolo e fronteggiandolo mentre Ginny si girava e gli faceva una
linguaccia.
- Problemi in
paradiso Potter?- Lo canzonò il biondo.
- Fatti i cazzi
tuoi Malfoy!- Gli ringhiò contro allontanandosi dalla sala.
Draco si sedette
vicino a Ron che gli rivolse uno sguardo di rimprovero.
- Che ho fatto?-
Chiese il biondo risentito.
- Non potevi
trattenerti? Lo sai che Harry è suscettibile su tutto quello che riguarda Hermione.-
- Ho chiesto solo
dov’era! – sbuffò – quando la smetterete di considerarla una vostra
prerogativa? Ti ricordo che c’ero anche io con voi e anche io ci tengo a lei!-
Ron alzò un
sopracciglio sorpreso era la prima volta che glielo sentiva dire.
- Appunto… lascia
solo che Harry si abitui all’idea.- Gli disse il rosso sospirando. – anche se,
dubito che lo farà mai realmente. Hermione è il suo mondo, la sua famiglia,
l’altra parte di lui e con il passare degli anni ne è diventato estremamente
geloso pure se non lo dimostra apertamente. Quello che c’è tra loro due è
qualcosa di particolare, che riguarda solo loro, neanche a me è concesso ad
entrarci – sorrise – quindi non stuzzicare più del dovuto il nostro amico.- Lo
guardò come se gli volesse dire “ci siamo capiti?”.
- Ron perché mi
dici queste cose?- Gli chiese.
- Io so.- Gli
rispose serafico guardandolo negli occhi. – ora scusami ma se permetti c’è la
mia Luna che mi aspetta.- Gli sorrise e raggiunse la sua ragazza.
Draco, girava lungo i corridoi della scuola, immerso nei propri pensieri. Non riusciva a smettere di pensare a quelle due parole che il rosso gli aveva detto “Io so”.
No.
Non era possibile.
Non poteva crederci.
Lui che l’occlumanzia era diventato il suo stile di vita, freddo come il ghiaccio, impenetrabile, duro si era fatto abbattere da un inetto mago che con i suoi occhi azzurro cielo aveva osato dirgli “Io so”.
- Maledizione!!- Si fermò in mezzo al corridoio e sferrò un pugno nell’aria.
“Da quando aveva abbassato le sue difese?” si chiese con rabbia ma poi sorrise mentre nella mente gli compariva quei due occhi d’orati pieni di fuoco e passione.
“Granger” si disse dolce “tutta colpa sua!”.
Draco non sapeva se in quel momento era più incazzato per essersi reso debole o perché aveva ceduto al calore che provava nel cuore per aver trovato persone che lo amavano.
Una porta apparve nel muro. Sorpreso di aver richiamato la stanza delle necessità vi entrò dentro curioso. Sbarrò gli occhi nel vedere Hermione che mandava in pezzi la grossa armatura che la stava attaccando. Senz’altro non doveva essere la prima. A terra c’erano un sacco di cocci rotti.
“Ma che sta facendo?” si chiese “perché tutta quella rabbia?” scorgendo il suo sguardo di fuoco e con quanto ardore lanciava gli incantesimi per sconfiggere il nemico.
I suoi occhi percorsero tutto il corpo della riccia. Il cuore iniziò a vibrare. Era talmente bella con i capelli scomposti, la camicia sbottonata, uscita in parte dalla gonna, che ad ogni suo movimento lasciava intravedere le sue bellissime gambe.
“Quanto è sexy” pensò Draco preso totalmente da quella visione mentre il suo corpo risvegliava i suoi istinti.
Il biondo istintivamente prese la bacchetta quando vide Hermione cadere a terra rovinosamente, lanciata lontano dall’incantesimo, per proteggerla da quel mostro ma prima che lui potesse fare qualsiasi cosa, prontamente la strega lo aveva distrutto.
Hermione era a terra, stanca e ansimante ma un sorriso di soddisfazione era comparso sul suo viso, come quasi lo avesse fatto a posta a farsi schiantare da quel mostro per mettersi lei stessa in difficoltà.
Un battito di mani fece girare di scatto la ragazza che si accorse della presenza di Draco appoggiato al muro e le stava battendo le mani.
Non disse niente. Rimase a fissarlo.
Il biondo si avvicinò. Era stanca, sudata e sporca. Le fece tenerezza.
- Brava Granger, ottimo lavoro.- Le disse porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi.
La
riccia, guardò quella mano, stava per posare la sua quando nella sua mente
sentì la voce dura di Ginny “smettila di appoggiarti sempre a qualcuno” e la scacciò irritata alzandosi da sola
fronteggiandolo.
Draco rimase sorpreso dalla reazione della
ragazza ma fece finta di niente.
- Granger che stai combinando?- Le chiese
assumendo un tono duro, quasi di rimprovero.
- Malfoy fatti i cazzi tuoi.- Rispose
piccata la strega.
Il biondo le girò attorno, con un braccio
sull’addome e una mano sotto il mento pensieroso.
Il suo comportamento fece ancora di più
innervosire la riccia.
- Malfoy!- Lo riprese e lui si fermò davanti.
Occhi grigi contro occhi castani. Freddo
contro caldo. Ghiaccio contro fuoco.
- Parla Granger!- Quasi le ordinò.
Il tono che aveva usato la fece
rabbrividire. Era da un sacco di tempo che non lo sentiva parlarle in quel
modo. Era come se tutto quello che era successo tra loro, che li aveva fatti
unire, non era mai esistito. Istintivamente fece un passo indietro senza mai
perdere il contatto con i suoi occhi.
- Combatti con me!- Gli disse decisa.
Draco si lasciò andare e la sua risata
riempì la stanza poi ritornando serio le disse.
- No.- Un “no” secco e deciso che non
ammetteva repliche.
- Non hai il coraggio o non credi di
riuscirmi a battere?- Gli chiese provocandolo e sfidandolo con lo sguardo.
- No.- Rispose secco il biondo non cogliendo
l’istigazione della strega.
Hermione vide pulsare la vena al collo di
Draco che si era irrigidito tutto.
“Ora o mai più!”
- Ok ho capito Malfoy.- Continuò acida
guardandolo per un attimo prima di fare due passi verso la porta – hai ragione
non saresti all’altezza.- Sorrise impertinente e fissandolo con uno sguardo
sprezzante.
Si passò una mano tra i capelli portando la
ciocca che le era finita sulla fronte dietro l’orecchio e si mosse in direzione
della porta. – sei solo una nullità, vali meno di niente… ormai.- Colpì con le
parole, precise, dure solo per arrivare al suo scopo.
Si sentì afferrare con forza il braccio e
lei sorrise impercettibilmente, in fondo era sempre Malfoy: il principe dei
Serpeverde.
Il biondo, a quelle parole, non ci vide più
e mandò al diavolo i suoi propositi di non cadere nella sua rete. La strattonò
avvicinandola a lui, stritolandole il polso.
- Hai passato il limite Granger.- Le disse
duro trattenendo a stento la rabbia che provava dentro.
- Credi di mettermi paura?- Lo sfidò ancora.
- Stai attenta mezzosangue, ti stai
addentrando in un territorio pericoloso!- L’avvertì stringendo ancora di più la
presa avvicinando il suo braccio al petto, mentre loro si guardavano con sfida.
- Sto tutta tremando.- Lo schermì cercando
di slegarsi dalla sua presa senza riuscirci perché lui la teneva ancora più
stretta.
- Non abusare della mia pazienza. –
L’avvertì glaciale.
- Altrimenti che mi fai?- Gli chiese
beffeggiandolo.
Draco non sopportò più l’insolenza della
strega e con un movimento veloce la spinse contro il muro e con l’altra mano le
afferrò il collo.
“Cazzo!” pensò Hermione presa in contro
piede. Aveva esagerato. Un senso di timore passò nei suoi occhi scomparendo
subito.
Gli puntò la bacchetta facendola premere
contro il petto del biondo.
- Pronto a perdere Malfoy?- Gli chiese
sicura di se stessa.
- Te ne pentirai Granger e dopo non venire a
piangere da me.- Le rispose duro.
- Tranquillo non succederà.- lo fissò negli
occhi – alziamo la posta?-
- Che vuoi dire.- Le chiese scocciato.
- Se vinco io tu mi insegnerai ad usare
l’occlumanzia e la legilimanzia.- Gli disse decisa. – se perdo farò quello che
vorrai.- terminò guardandolo negli occhi.
Un ghigno comparve sul viso teso del biondo.
- Se vinco verrai a letto con me.-
Avvicinò il corpo a quello della ragazza
spingendola ancora di più al muro, mentre la mano scese pericolosamente verso
il petto, e il suo viso si avvicinava al collo della strega, respirando il
dolce profumo di vaniglia che emanava la sua pelle.
Hermione a quella richiesta si irrigidì sentendo
su di sé l’eccitazione di Malfoy e i suoi muscoli contratti.
Quando sentì la mano del Serpeverde arrivare
quasi al seno e le sue labbra sfiorarle il collo non ci vide più e con tutta la
sua determinazione iniziò la lotta.
- Expelliarmus!!- Lanciò l’incantesimo facendo volare Draco
dall’altra parte della stanza.
Il biondo, dopo un attimo di smarrimento, si
alzò in piedi.
- Pronta a perdere Granger, praticamente sei
mia!- Le disse.
Iniziarono a combattere senza esclusioni di
colpi. Erano entrambi determinati ad avere quello che avevano scommesso. Draco
era un avversario temibile. La ragazza si pentì di averlo sottovalutato.
“Meglio così” pensò Hermione lanciando
l’ennesimo incantesimo e riparandosi dietro lo scudo prima di essere colpita da
uno dei suoi.
- Malfoy mi aspettavo qualcosa di meglio da
te.- Gli disse la strega quando ebbe schivato un incantesimo del biondo.
Il Serpeverde strinse forte la sua bacchetta,
non riuscendo più a trattenere la sua rabbia e si fiondò sulla ragazza – Crucio!- urlò con tutta la forza.
La strega, presa in contropiede, non riuscì a
schivare il colpo e fu presa in pieno. Sentì vibrare ogni parte del suo corpo,
mentre un bruciore allucinante si impossessava di lei.
Strinse i pugni per non gridare e fare uscire
dalla sua bocca un urlo di dolore. Le mancava quasi il fiato talmente
devastante il male che provava il suo corpo.
Hermione crollò a terra senza più forze,
mentre il suo fisico continuava ad essere scosso dagli spasmi della
maledizione.
- Merda!- Esclamò Draco ritornando in sé e
pentendosi subito di quello che aveva fatto.
Corse verso la ragazza bloccandosi
all’istante quando vide sul suo volto un sorriso compiaciuto, capendo subito
che lo aveva punzecchiato apposta.
- Accio
bacchetta.- Disse Hermione con un filo di voce, facendo scomparire dalle
mani del biondo la bacchetta e stringendola nella sua.
- Stupeficium!!!!- Gridò, subito dopo, scagliandosi con le
ultime forze che le erano rimaste contro Malfoy il quale, colto di sorpresa e
senza più la sua bacchetta, non poté che essere travolto da quella furia,
cadendo rovinosamente a terra dall’altra parte della stanza.
Passarono minuti di silenzio, nessuno dei
due si era alzato. Hermione, dal canto suo, non riusciva più a muovere un
muscolo. Rimase a terra, distrutta ma soddisfatta. Aveva vinto ma soprattutto
aveva raggiunto il suo scopo. Malfoy era stato un ottimo avversario e
soprattutto non si era risparmiato niente talmente determinato a vincere. Cercò
di muoversi dalla posizione raggomitolata che aveva assunto ma appena lo face
sentì una scossa passarle per tutto il corpo.
- Granger complimenti hai vinto.- Le disse
Draco avvicinandosi alla ragazza sedendosi accanto a lei.
Hermione lo guardò. Era distrutto e pieno di
graffi. Sorrise soddisfatta, ce l’aveva fatta era riuscita a batterlo. C’era
stato un momento, ad un certo punto del duello, che aveva pensato di
soccombere.
- Peccato Granger scommetto che ti sarebbe
piaciuto venire a letto con me!- La stuzzicò con sguardo furbo.
- Non te l’avrei mai permesso…- lo guardò
seria – almeno non in quel modo.- Terminò con voce più bassa arrossendo appena.
- Non dirmi che ci hai fatto un pensierino?-
Le chiese tra il divertito e il sorpreso.
- Sei un idiota Malfoy!- Gli rispose
irritata e cercò di tirarsi su ma il suo corpo non ne volle sapere e una fitta
l’attraversò dalla punta dei piedi fino a percorrerle tutta la schiena.
Strinse i denti in una smorfia di dolore
socchiudendo gli occhi per non lasciarsi andare.
Draco accorgendosi di quanto stava male gli
si strinse il cuore: era solo colpa sua.
- Andiamo a letto ora, vedrai domani mattina
ti sentirai meglio, un po’ malconcia ma andrà meglio.- Le disse in un soffio
come se fossero delle scuse.
- Vai pure. Io rimango qui un altro po’.- Lo
guardò seria stando attenta a non muoversi.
Si vergognava del suo stato, non voleva
dirgli che non riusciva a fare neanche un movimento e se solo ci provava
sentiva un forte male per tutto il colpo.
- Dai Granger non fare la stupida, alzati e
andiamo a dormire.- La incitò.
- Sei sordo Malfoy? Ho detto che rimango qui
un altro po’.- Gli rispose irritata.
- Granger!!- Le urlò, il suo sguardo divenne
duro e freddo.
Hermione chiuse gli occhi, le metteva paura
ad avere su di sé quegli occhi di ghiaccio.
- Non ci riesco…- bisbigliò – mi fa male
tutto il corpo se solo mi muovo.- disse distogliendo lo sguardo avvilito e
imbarazzata della sua debolezza.
Draco senza dire niente, si piegò vicino a
lei e la prese in braccio.
- Ti chiedo solo un ultimo sforzo!- Girò la
testa e le sorrise.
La strega con gran fatica, stringendo duro i
denti, gli mise le mani al collo e lui la sorresse spingendola su di sé,
circondandola con le sue braccia. Hermione sentì una fitta atroce, percorrerle
la schiena, strinse forte le mani sulle spalle del Serpeverde ma senza mai
emettere un suono.
Draco andava piano, uno perché non voleva
causarle scossoni inutili che le potessero far male e poi perché si sentiva
stanco dopo lo scontro che aveva avuto. La strega era stata eccezionale e anche
se gli costava ammetterlo lo aveva fregato in pieno. Sorrise.
- Granger perché hai chiesto a me di
insegnarti l’occlumanzia e la legilimanzia? Non potevi chiederlo al grande
Harry Potter?- Le chiese dopo un po’.
Sentì il corpo della giovane irrigidirsi ma
lei non disse niente.
- Che stai combinando Hermione?- Riprovò.
La strega sorrise. Era la seconda volta che
la chiamava per nome.
Alla mente le ritornò quell’attimo “Non
ti preoccupare Hermione, ci sono io ora con te” le aveva detto quando
l’aveva protetta dall’attacco del mangiamorte.
- Sai…- respirò a fondo – ahi!- si lasciò
sfuggire, anche il solo immettere ossigeno le faceva male e draco a quel
lamento la strinse più dolcemente a sé – con Harry non potrei mai …- si bloccò.
- Resistere.- terminò lui.
- Già.- Disse sconsolata ammettendo la sua
debolezza per quel ragazzo dai profondi occhi verdi.
Hermione sentì il corpo di Draco irrigidirsi
e le sue braccia cedere.
- Fermati, provo a camminare.- Gli disse
premurosa.
- Non se ne parla nemmeno.- Rispose con
fermezza.
- Dai Malfoy non fare lo stupido, almeno sediamoci
un attimo, farà bene ad entrambi.- Lo guardò seria e il ragazzo non poté che
ubbidire.
Si appoggiò alla parete e si lasciò
scivolare giù a terra tenendola sempre stretta fra le braccia. Incrociò le
gambe e se l’appoggiò sopra facendo attenzione a non farle fare movimenti
bruschi.
La strega appoggiò la testa sul suo petto e
così poté sentire il battito del suo cuore: calmo e lento che la fece
rilassare.
- Mi dispiace Granger.- Disse dopo qualche
minuto di silenzio mentre le accarezzava i capelli.
- Di cosa?- Si voltò a guardarlo
immergendosi in quegli occhi grigi che ora non esprimevano più rabbia e freddo
glaciale.
- Non avrei mai voluto…- si fermò e si
immerse in quel lago dorato – non volevo…- deglutì – io non ti farei mai del
male.-
Hermione gli mise la mano sulla bocca e gli
sorrise.
- Hai fatto solo quello che ti avevo
chiesto: combattere come se non fossi stata niente per te.- lo guardò
sorridendogli di più felice – e poi ho vinto io!-
Il Serpeverde per tutta risposta gli lanciò
un’occhiataccia.
- Comunque…- riprese la strega – se provi di
nuovo Malfoy a toccarmi in quel modo non mi limiterò la prossima volta a
schiantarti!- e gli mollò una leggera gomitata allo stomaco.
- Granger volevo solo darti un assaggio di
quello che avresti avuto se avessi vinto!- Scherzò lui con sguardo malizioso.
La Grifondoro gli puntò la bacchetta contro
con sguardo minaccioso.
- Ok, ok mettila via! Ho capito, ho imparato
la lezione!- Scherzò lui ed entrambi scoppiarono a ridere.
Dopo quel momento d’ilarità ritornarono
tutti e due in silenzio.
- Mi spieghi il motivo ora?- Le chiese Draco
dopo un po’.
Lei rimase in silenzio senza dire niente
abbassando il capo.
Il biondo le mise una mano sotto il mento e
le fece alzare il viso per guardarla negli occhi.
- Non ora Malfoy…- gli sorrise distogliendo
lo sguardo – promettimi che non ne farai parola con nessuno di quello che hai
visto e successo, soprattutto con Ron e Harry, promettimelo.- l’ultima parola
la strega l’aveva pronunciata come se fosse stata una supplica.
- Mi chiedi di mentire Granger?- Le chiese
facendo il finto indignato.
- No, non ti chiedo di mentire, solo di
farti i cazzi tuoi!- Rispose seccata.
- Va bene…- le riprese ad accarezzare i
capelli – Io sono qua Hermione sempre, aspetterò … quando sarai pronta … io
sono qua.- Le disse alla fine con tono più basso.
Lei sorrise perché aveva usato le stesse
medesime parole, che Ron prima di cena, le aveva detto e si strinse ancora più
a lui sentendosi al sicuro, mentre lui l’avvolgeva nel suo abbraccio e
appoggiava la guancia sulla sua testa. Respirò a fondo il profumo intenso di
limone dolce agro della sua pelle e si lasciò cullare dalla tenerezza del
biondo.
- Ho la netta sensazione che due maghi molto
incazzati se la prenderanno con il sottoscritto.- Le disse scherzando
rivolgendo lo sguardo verso destra.
- Merda!- Esclamò piano Hermione vedendo
arrivare Harry e Ron di corsa.
- Proprio una vera principessa.- La prese in
giro.
- E ora?- Chiese disperata non facendo
neanche caso alla battuta del biondo ma preoccupandosi solo dal gran casino che
sarebbe successo da lì a poco.
- Non ti preoccupare ci penso io.- Rispose
serio, già pronto a sorbirsi la reazione dei due.
“Tanto ormai ci sono abituato, guai a quei
due chi osa toccargli Hermione!” Pensò sconsolato.
Ron ed Harry arrivarono correndo e si
inginocchiarono vicino a loro con il viso preoccupato e il fiatone.
- Hermione stai bene?- Chiesero entrambi
all’unisono.
Harry vedendo che Draco la stringeva a sé le
prese il braccio per scioglierla da quello del biondo e per stringerla a sé.
La strega s’irrigidì a quello strattone e
una fitta di dolore le partì dalla schiena fino ad arrivarle al collo, strinse
i denti cercando di fare finta di niente.
Il Serpeverde, che la teneva ancora tra le
braccia, avvertì il male che aveva provato e la strinse teneramente a sé
intimando con lo sguardo Harry di stare fermo.
Potter a quel gesto si ritrasse un attimo,
stringendo i pugni, non capendo come mai la sua amica non voleva venire tra le
sue braccia.
- Ma che cosa è successo?- Chiese il rosso
guardando in che condizioni erano i due.
Hermione non riuscì a tenere lo sguardo
dell’amico e abbassò gli occhi arrossendo.
- Sai come siamo fatti Ron? Abbiamo iniziato
per gioco, poi ci abbiamo preso gusto e ce le siamo date di santa ragione. La
conosci anche tu quanto può essere impertinente questa strega quando ci si
mette.- Rise divertito.
- Si perché tu invece te ne sei stato buono
buonino?- Gli chiese mettendosi subito sulla difensiva, poi mordendosi il
labbro pensando a quel contatto.
- Ero solo determinato a vincere Granger.-
Le rispose guardandola malizioso – e così alla fine lei è stata cruciata e io
schiantato.- Terminò come se stesse raccontando un fatto che succedeva
abitualmente.
I due non credendo a quello che aveva appena
sentito dal Serpeverde spalancarono gli occhi.
- Che cosa???- Esclamò Ron.
- Hai osato la maledizione Cruciatus su
Hermione?? Ma sei impazzito!!!- Quasi gridò Harry sconvolto.
Malfoy abbassò lo sguardo, non avendoselo
ancora perdonato.
- Ti ha dato di volta il cervello!!!-
Intervenne Ron arrabbiatissimo.
Entrambi guardavano il Serpeverde lividi di
rabbia.
Hermione si sentiva in colpa, non era giusto
che si stesse prendendo la colpa di quello che era successo, solo perché lei
aveva insistito a lottare.
- Ragazzi…- tentò di dire Hermione ma subito
un’occhiataccia di Harry la fece desistere. Fece un gran respiro e ci riprovò –
non è successo niente, ci siamo solo fatti prendere la mano.- Tentò di
giustificarsi.
- NON E’ SUCCESSO NIENTE??? – Gridò Potter
sconvolto vendendo l’amica debole, graffiata e piena di lividi ma soprattutto
stretta tra le braccia di Draco, alzandosi di scatto e allontanandosi da loro.
Hermione abbassò lo sguardo.
Ron si intenerì a quella visione e si calmò.
- Quando la smetterete di comportarvi da bambini
voi due, chi lo sa!- Disse fingendosi esasperato.
A quella frase la riccia capì che la
tempesta era finita. Alzò lo sguardo e incontrò quello limpido del rosso. Gli
sorrise grata. Si girò verso Harry che si era voltato a guardare il cielo. Era
teso e rigido. Doveva essere parecchio incazzato.
- Forza Harry dammi una mano, tu porti
Hermione a letto e io invece penso a Draco.-
Malfoy stava per ribattere ma Ron lo freddò
con il suo sguardo e lui desistette da dire qualsiasi cosa.
Harry si voltò e raggiunse i due ragazzi.
Delicatamente passò le mani sotto le braccia e le gambe della ragazza cercando
di fare il più piano possibile.
- Non c’è bisogno che mi porti in braccio
posso anche camminare.- Protestò la strega ma subito si rassegnò vedendo
l’occhiataccia degli amici e così si abbandonò tra le braccia di Harry.
- Sei riuscito a capire che cosa nasconde
quella testona?- Gli chiese Ron preoccupato quando i due si furono allontanati.
- No…- disse sconsolato – mi ha solo detto “Non
ora Malfoy” e poi mi ha guardato con quei suoi occhioni da cucciolo
indifeso e…- sospirò Draco.
- … e hai desistito.- Terminò Ron. – Lo so…
credo che l’abbia capito che non possiamo opporci quando ci guarda in quel
modo!- Rise seguito subito dopo dal biondo.
Harry camminava in silenzio, stringendo
delicatamente il corpo della ragazza.
Era arrabbiato.
Per la prima volta non riusciva a capire il
comportamento di Hermione.
“Perché Draco e non lui, perché era andata
dal Serpeverde invece di scegliere lui, perché?” continuava a ripetersi.
- Harry?- Lo chiamò imbarazzata.
Si sentiva a disagio. Sapeva benissimo che
l’amico era livido di rabbia contro il biondo anche se non lo dava a vedere.
- Che c’è?!- Le domandò sgarbatamente.
- Malfoy non c’entra niente, l’ho istigato
io.- Disse piano.
- Non me ne frega niente se hai iniziato tu,
non doveva permettersi di usare la maledizione Cruciatus su di te!!- Le rispose
duro.
- Stavamo lottando, entrambi volevamo
vincere…- si fermò un attimo a guardarlo – e poi io l’ho schiantato e ho vinto!-
Sorrise con la speranza che potesse calmare l’amico.
“Non mi guardare in quel modo… io devo
essere arrabbiato con te, sei un’incosciente peggio di quel deficiente di
Draco!!” pensò Harry osservando il viso dell’amica “No! se sorridi così lo sai
benissimo che non riesco a continuare ad essere infuriato”.
Alla fine cedette, come ogni volta che lei
gli rivolgeva quel dolce sorriso.
Potter piegò la testa, chiuse gli occhi per
un attimo e sorrise.
Aveva vinto.
Hermione vedendo l’espressione più serena
sul volto dell’amico si rilassò tra le sue braccia. Appoggiò una mano sul suo
petto esattamente sul cuore e con la fronte gli sfiorò il collo, mentre lui vi
si appoggiava.
-
Grazie Harry.- Disse in un soffio.
- Sei una strega.- Scherzò lui.
- Si una delle migliori.- Sorrise lei.
- C’è ancora il camino acceso che ne dici se
ci scaldiamo un po’ sei tutta gelata.- Le disse premuroso dirigendosi verso il
salotto della sala comune.
Si piegò a terra e si sedette aprendo le
gambe per permettere ad Hermione di sedersi e appoggiarsi al suo petto. La
riccia si addossò completamente al corpo dell’amico, posizionando la testa
vicino al suo collo, incrociando le braccia sul petto, mentre Harry l’avvolgeva
tra le sue.
- Va un po’ meglio ora?- Le chiese
premuroso.
- Molto meglio.- Rispose a bassa voce
beandosi di quella magnifica sensazione di calore che stava provando che di
certo non era per merito del fuoco.
Entrambi rimasero in silenzio per molto
tempo fermi a guardare il fuoco, cullati dal respiro dell’altro.
Hermione respirò a fondo riconoscendo subito
il dolce profumo di muschio bianco di Harry.
- Harry…- lo chiamò.
Il mago si girò a guardarla.
- Dimmi.- Le chiese teneramente.
- Perché non me lo hai ancora chiesto?-
Disse dopo un attimo d’esitazione.
Lui per tutta risposta le sorrise.
- Ron e Malfoy me l’hanno fatta quasi subito
la domanda.- continuò.
Lui le sorrise di nuovo.
La strinse più forte a sé.
- Quando sarai pronta me lo dirai tu
stessa.- Le rispose semplicemente senza aggiungere altro.
Una lacrima rigò la guancia della ragazza.
- Ginny ha proprio ragione.- Disse sottovoce
con tono triste. – Dovreste smetterla di prendervi cura di me.- Continuò poi
più fredda.
- Non dire sciocchezze… qualunque cosa ti ha
detto Ginevra lascia perdere, è da un po’ di giorni che è strana.- Disse duro.
La girò verso di sé – Noi ti vogliamo bene…- assunse un tono più dolce - Io ti
voglio bene, sei la persona più importante della mia vita, l’altra metà del mio
cuore, non puoi impedirmi di preoccuparmi per te.- La strinse forte – non so che
cosa farei se ti perdessi.- Le sussurrò sul collo.
- Oh Harry…- si girò e lo abbracciò forte
iniziando a piangere sciogliendo tutta la tensione che aveva accumulato durante
la giornata.
- Schhhh… su calmati non è successo niente.-
Le disse con dolcezza mentre le accarezzava i capelli e una mano appoggiata
sulla schiena che la stringeva forte.
Le diede un bacio sui capelli, poi un altro
sulla fronte, un altro sulla tempia e un altro sulla guancia assaporando il
gusto salato delle sue lacrime.
Hermione a quel contatto smise di piangere,
chiudendo gli occhi godendosi della dolcezza dei suoi baci. Harry le prese il
viso tra le mani, le alzò il volto e la guardò negli occhi. In quei due
bellissimi occhi dorati, resi lucidi dalle lacrime, ma brillanti dal fuoco.
Come ipnotizzato si avvicinò al suo viso.
Aveva una gran voglia di assaggiare le sue labbra, di sentire il contatto con
loro. Hermione, con il cuore che batteva all’impazzata, si umettò
involontariamente con la lingua le labbra e subito dopo se le sentì sfiorare da
quelle di Harry.
- Hermione! Finalmente ti ho trovato!! Stai
bene??? Mi hai fatto preoccupare.- Disse Ginny quasi urlando entrando in sala
comune di corsa.
Harry e Hermione si staccarono subito udendo
la voce della rossa, ritornando prepotentemente alla realtà arrossendo in
volto.
- Sì Ginny non ti preoccupare, ho avuto solo
un piccolo scontro con Draco.- Sorrise pensando al duello di prima e come lo
aveva sconfitto.
- Draco??- Dissero sorpresi Harry e Ginny
insieme.
- Malfoy!!... volevo dire.- aggiunse più a
bassa voce distogliendo lo sguardo dai due amici.
- Beh dopo di questo mi sa che hai proprio
bisogno di riposare.-
Senza aspettare che la strega ebbe detto
niente, la rossa la prese per un braccio, l’aiutò ad alzarsi.
- Buona notte Harry.- Disse mielosamente
lanciandogli uno sguardo seducente mentre la riccia non ebbe il coraggio di
guardarlo.
- Notte ragazze.- Rispose cercando di tenere
un comportamento normale.
Harry le guardò salire le scale e non poté
fare altro che andare a letto anche lui.
Svestendosi sentì sulla camicia il suo
profumo, la dolce fragranza di vaniglia di Hermione. Dischiuse le labbra e si
passò la lingua per assaporare quel fugace contatto.
Ancora una volta era stato così vicino ad
averla per sé ma la fortuna non era stata dalla sua parte e aveva infranto il
sogno in mille pezzettini.
Continua…
Spazio ai
lettori:
falalula: Draco è Draco… quanto lo adoro era quasi in
vantaggio in questo capitolo… è un avversario temibile per Harry che dovrà
stare molto attento d’ora in poi ^__^
Sabri89: hai visto, sono stata brava e l’ho fatto lungo,
lungo… spero che ti sia piaciuto e non finisce qui. Hermione avrà tempo di
decidere, tutta l’estate chissà dove cadrà la sua decisione
PennyPing: grazie sei davvero troppo buona con me, credo che
questo capitolo non ti deluderà. Ci sentiamo presto quando torni. Baci.
polyanna: sono orgogliosa che hai lasciato un messaggio
proprio a me, mi hai reso felice, soprattutto sapere che non lo fai sempre.
Grazie mille, spero che continuerai a farlo, anche se non ti piace.
hEiLig FuR ImMeR:
pazienza mia cara, pazienza… si svelerà tutto a tempo debito, sono contenta che
la storia ti piaccia.
Hachiko_Black: benvenuta nel club!! Riduttivo… ma sei impazzita??
No, no esagera pure e non annoi mai ^__^ non mi stanco a leggere i commenti.
Già questa mio Draco lo adoro, come adoro Harry … no so proprio
come andrà a finire.
Magia: eccoti accontentata, se non l’ho spezzato in 6
parti l’ho fatto solo per te ^_^, non volevo che mi venissi a rincorrere con la
Firebolt …. ma tu mi prometti che aggiorni presto??? Magnifico il nuovo
capitolo.
pei_chan: benvenuta anche a te nel clan… come ti capisco
anche io quando incontro FF che mi piacciono non riesco più a smettere di
leggere facendo le ore piccole. Adoro tutti e quattro i personaggi Harry –
Hermione – Ron e Draco, ognuno di loro ha qualcosa di speciale… l’unico neo è la
piattola Weasley che dovrò farmela piacere XD
BellaWitch: ben arrivata!!! Grazie mille ancora per la
fanhart che mi hai inviato … bellissima… eh già l’eterno dilemma Biondo o Moro,
Grigio o Verde, chi lo sa 0__o
Infine a tutti gli altri
lettori e a tutti quelli che hanno inserito la storia tra i preferiti
un grazie grande come un paese (siete davvero in tanti), sono contenta
di tutte queste letture e continuate a seguirmi, ma soprattutto chi volesse
lasciare un segno del suo passaggio mi renderebbe molto felice.