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Autore: alberodellefarfalle    19/03/2014    12 recensioni
Lui un modello famoso, la sua immagine tappezza la città; lei una fotografa alle prime armi, ma molto brava. Ma non si incontreranno nelle loro vesti ufficiali, il loro primo incontro non svelerà le loro identità. Cosa accadrà dopo, quando Margherita scoprirà chi è in realtà lo Straniero entrato in una notte fredda nel pub dove lavora? Nicolas rimarrà abbagliato dalla bella e forte Margherita e lei dovrà ricredersi sui modelli belli e stra-pagati?
Buona lettura
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Angolo Autrice: è stato difficilissimo scrivere questo capitolo, perché significava mettere un punto a questa storia, salutare Nicolas e Margherita e tutti gli altri personaggi a cui sono legata tanto, come sono legata a voi, che con me avete fatto questo percorso e di questo vi ringrazio tanto.
BUONA LETTURA (ci rileggiamo alla fine).
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La Ragazza e lo Straniero

 
Capitolo 31 – Epilogo
 

“Come ti senti?” Nicolas mi circonda la vita, avvicina il suo petto alla mia schiena e poggia il mento sulla mia spalla. Annusa i miei capelli prima di posarmi un bacio leggero sulla tempia. Io mi giro a guardarlo e mi sporgo per far incontrare le nostre labbra. Come sempre, ha inizio uno sfarfallio nel mio stomaco. Lui poggia la mano sulla mia guancia e mi spinge verso di se, fino a quando non mi volto e possiamo approfondire il bacio. Mordicchio il suo labbro, lo sfioro con la lingua, mentre lui mi preme contro di se. I nostri corpi sono adesi, i nostri respiri si mischiano come i nostri sapori. Esistiamo solo noi e nessun altro. Potrebbe succedere di tutto intorno a noi, ma non lo sentiremmo, troppo presi l’uno dall’altro. Ci allontaniamo con fatica e con il respiro leggermente accelerato. “Adesso meglio.” Sospiro, poggiando la testa sul suo petto. Lui ridacchia e io sollevo le sguardo per fargli la linguaccia. Scoppiamo a ridere e continuiamo a stare abbracciati. “È normale se ti senti agitata.” Lo guardo prima di staccarmi da lui e iniziare a camminare avanti e indietro. “Sono in ansia. È la mia prima mostra e inoltre è qui, a casa. L’agitazione è doppia. Ci saranno tutti: amici, colleghi, professori, conoscenti.” Sbuffo, per cercare di espellere un po’ di tensione. Nicolas afferra il mio polso e mi trascina nuovamente tra le sue braccia. Annuso il suo profumo e sembra che il peso allo stomaco si sia un po’ alleggerito. Mi solleva il viso e mi poggia un bacio sul naso. “Ci sarà anche tua madre.” Non posso non notare una punta di nervosismo nella sua voce. Sorrido e gli accarezzo una guancia. “Sta tranquillo, le piacerai. Non ti preoccupare se sembrerà che non lo dimostri. Lei è fatta così, ma sono sicura che farai colpo sulla madre così come lo hai fatto sulla figlia.” Rido e Nicolas mi da un pizzicotto sul fianco. “Non fare il bambino. Poi in fondo non mi importa quello che penserà lei. Tu dovresti preoccuparti solo della mia approvazione e quella ce l’hai.” E ammicco. E mi bacia, mi bacia appassionatamente, mi trasporta nel nostro mondo, quel mondo che non mi stancherò mai di visitare e conoscere, quel mondo che esiste solo se sono con lui.
 
“Signorina Cevalieri, vorrei farle i miei più sinceri complimenti. È molto raro trovare una fotografa esordiente come lei. La sua mostra è molto curata, coinvolgente e promette bene per una splendida carriera. Sono felice di essere venuto.” Tengo la mano ancora stretta tra le sue “La ringrazio Olivieri. Sono onorata di averla qui e mi fa tanto piacere ricevere i suoi complimenti.” Lui sorride compiaciuto “Ho detto solo la verità. Ora cerco Nicolas. È uno sconsiderato. Da quando è tornato da New York non si è fatto vedere né sentire. Gli toccherà un bel rimprovero.” Sorrido, guardando Olivieri allontanarsi. Io e Nicolas siamo tornati da New York da quasi un anno, ma siamo stati entrambi molto impegnati, abbiamo viaggiato molto e lavorato molto. Non ci separiamo mai. Io lo seguo ovunque lo porta il suo lavoro e, quando lui è in pausa, lui segue me. Ma poi ritorniamo sempre qui, la nostra città, ai posti che ci hanno visti insieme per le prime volte. Quando dobbiamo fermarci per più tempo optiamo per qualche appartamentino in centro, ma ultimamente abbiamo parlato della possibilità di comprare una casa. Sarebbe il mio sogno. Una casa tutta nostra, solo mia e di Nicolas. Sarebbe il posto dove tornare sempre, il nostro punto fermo nella nostra vita fatta di tanti viaggi e tante camere d’albergo. Ma viaggiare mi rende felice, soprattutto perché lo faccio sempre con Nicolas. È lui il mio punto fermo.
“Cara la mia Margherita, diventerai famosa.” Mi volto verso una voce inconfondibile. Sorrido felice e sento le lacrime pizzicare gli occhi “Betty …” sussurro emozionata prima di abbracciare la mia amica “Ci sono pure io.” Sollevo lo sguardo per scorgere Esteban, fermo alle spalle di Betty. Mi allontano da lei e lo vado ad abbracciare. Lui non mi stringe e non capisco perché, così mi scosto un po’ per capire dove sta il problema. Sorride e da dietro le spalle estrae un masso di fiori. Sono tulipani rossi. Sorrido anch’io e ritorno ad abbracciarlo, facendo attenzione ai fiori. “La mia Margherita ha realizzato il suo sogno. Sono così felice e orgoglioso.” Mi lascia un bacio sulla guancia e mi fa segno di prendere i fiori. Betty si avvicina a noi ci abbracciamo. Se oggi sono qui lo devo anche e soprattutto a loro, che mi sono stati vicini negli anni più difficili della mia vita. Sono diventati la mia famiglia e mi mancano tanto quando sono lontano. Per rimediare mi vengono a trovare spesso, ovunque io sia. Sono venuti a New York, una volta a Parigi e pure a Berlino. Io e Nicolas siamo sempre felici di passare del tempo con loro. Con il tempo, anche se con fatica, Nicolas ha istaurato un buon rapporto con Esteban. Gli ho detto di quanto è importante per me e di come lo è stato per la nostra relazione, di come mi è stato vicino e di come mi ha convinto a chiarire con lui. Da parte sua, Esteban ha spiegato a Nicolas che ormai mi ha dimenticato e questo ha aiutato molto il loro rapporto. Io ne sono felice. Per me è importante che loro vadano d’accordo. Per quanto riguarda Betty, è impossibile non amarla e, devo dire, che la pensa allo stesso modo anche mio cognato Peter. Da quella prima volta che si sono visti a casa nostra, hanno preso a sentirsi e uscire insieme. All’inizio Betty non mi ha detto nulla, ma il loro segreto non è rimasto segreto molto a lungo. Io ero felicissima per loro due, ma purtroppo hanno avuto qualche problema. Betty non ha voluto raccontarmi i dettagli, sa che con Peter vado molto d’accordo e gli voglio molto bene e quindi lei dice che non vuole rovinare la nostra armonia. Io non condivido la sua scelta, quindi alla fine di questa mostra dovremo fare un bel discorsetto e lei dovrà spiegarmi molte cose. Lei rimane sempre la mia migliore amica e viene prima di tutto e tutti. Poi sono sicura che niente è irrimediabile e loro due insieme sarebbero perfetti. Chissà, magari questa volta saremo io e Nicolas a intervenire e mettere a posto le cose, come loro fecero con noi.
“E quella tipa chi è?” mi giro per seguire lo sguardo di Esteban. “Claudia Bennet, una ragazza che ho conosciuto a New York e con cui ho collaborato.” Ritorno a guardare Esteban, ma lui è totalmente preso da Claudia, una ragazza di origini italiane, che ho conosciuto mentre frequentavo il master negli USA. Ho lavorato con lei un paio di volte. È un’artista eccezionale. Claudia dipinge e crea composizioni con materiali tra i più disparati. È una ragazza genuina e vera, come ce ne sono poche al mondo. Ho legato subito con lei e mi ha fatto piacere invitarla alla mia mostra. “Me la presenti, vero?” annuisco divertita e trascino con me Esteban per far avvenire questo incontro. Si prospettano risvolti amorosi positivi da questa mostra.
 
“Allora sei soddisfatta?” Abbraccio di slancio Nicolas “Si. Tutto questo non sarebbe stato possibile se non ci fossi stato tu. Non finirò mai di ringraziarti.” E gli lascio un bacio a stampo sulle labbra. “Non è vero, Margherita, tutto questo è stato possibile solo perché tu sei una fotografa eccezionale. È tutto frutto del tuo lavoro, dei tuoi sacrifici e della tua passione. Io non c’entro proprio niente.” Scuoto la testa e gli circondo il collo con le braccia “Invece tu sei stato importantissimo, perché mi sei stato vicino in ogni momento e sostenuto in questo percorso, perché hai ascoltato tutti i miei sproloqui e isterismi mentre preparavo questa mostra e mi hai aiutato a fare le scelte migliori. E poi ricorda che sei la mia fonte di energia e ispirazione. Se non ci fossi stato tu, molte di queste foto non sarebbero mai nate.” Lui si avvicina e mi bacia. Un flash ci coglie di sorpresa e ci voltiamo. Olivieri ci sorride dietro una macchina fotografica “Siete così belli che non ho potuto trattenermi.” E sorridendo si allontana. Noi scoppiamo a ridere e ritorniamo a baciarci. Sono così felice.
Mano nella mano, camminiamo tra le foto. “Allora?” mi guarda interrogativo “Tua madre?” io scoppio a ridere. Quando mia madre è arrivata le ho presentato Nicolas. Lei è rimasta piacevolmente sorpresa. Non si è sbilanciata molto, ma quando ci siamo salutate mi ha sussurrato che era felice per me e che approvava la mia scelta. “Hai la sua benedizione.” E sorrido. Nicolas emette un sospiro rumoroso e mi guada felice. “Te lo avevo detto che avresti fatto colpo, come non avresti potuto?” mi avvicino e lo abbraccio, mentre lui mi da un bacio sulla testa. “Guarda.” E indico la scena che ci troviamo di fronte: Esteban e Claudia chiacchierano amabilmente di fronte una mia fotografia. “E tu guarda laggiù.” Seguo le indicazioni di Nicolas e, in un angolino, scorgo Betty e Peter che si baciano appassionatamente. Niente mi poteva rendere più felice che vedere i miei amici felici, amati e amanti. Cupido ha colpito ancora e non poteva fare cosa migliore. Poi vedere Peter e Betty di nuovo insieme è la cosa che desideravo di più. Evidentemente non hanno avuto bisogno del mio intervento per chiarirsi e fare pace. Lo dicevo io che non ci sarebbe stato nulla di irrisolvibile tra loro, sono perfetti insieme. “L’Amore …” sospiro.
Ci avviciniamo a una foto “L’hai vista?” Nicolas annuisce rapito. “Dormivi sul mio letto, tra i biglietti che ti avevo scritto, eri nuda e bella. Avevamo fatto l’amore per ore, la luce del tramonto creava un’atmosfera magica in quella stanza. Ho preso la mia macchina fotografica e ti ho immortalato.” Lo guardo emozionata “Quando l’ho vista l’ho amata sin da subito. Ci tenevo che facesse parte di questa mostra, anche se non è una mia foto, dopo tutto l’ho già mostrata insieme alle altre che mi hai scattato per l’esame di quel pazzo del professor Fingardi .” Rido al solo pensiero. Quell’esame fu un incubo e una benedizione. Lo completai insieme a Nicolas e contribuì ad avvicinarci sempre di più. Certo, Nicolas, non fu molto felice quando venne il momento di mostrare le foto che ritraevano me nuda, ma superammo pure quella, come abbiamo superato molte altre cose. Mi bacia con trasporto. “Non vedo l’ora di portarti via da qui. Vorrei rapirti e portarti nella nostra camera d’albergo e fare l’amore con te per ore. Scappiamo?” scuoto la testa e lo bacio “Lo sai che non possiamo. Poi io avevo in mente qualcos’altro.” E lo guardo maliziosa. “Cosa?” chiede curioso “Sai, abbiamo queste sale tutte per noi. Di là c’è un cestino con delle cose da mangiare, champagne e una coperta. Non so, potremmo restare qui questa notte. Saremmo soli soletti.” e gli mordo il labbro inferiore. Un suono roco sfugge dalla sua bocca “Dici che si offendono se li caccio?” ridacchio “Credo di si.” Lui mi attrae a se e mi stringe. Lascia che i nostri corpi aderiscano e io possa percepire quanto mi desidera “Dammi un bacio, Ragazza. Ho bisogno di un piccolo incentivo per resistere così a lungo.” E ci baciamo con passione, incuranti delle persone che ci guardano, presi solo e soltanto da noi. “Ti amo, Straniero.” Sussurro sulle sue labbra “Ti amo, Ragazza.”
 


FINE
 


Angolo Autrice: Mettetevi comodi perché è lunghetto
 
1.Cosa ne pensate del banner? Diciamo che è la prima volta che provo a farne uno, quindi siate clementi. Per Nicolas ho scelto il bellissimo David Gandy, da quando ho pensato a questa storia Nicolas è sempre stato lui e per il banner non potevo fare altrimenti. Per Margherita la storia è totalmente diversa. Non avevo immaginato nessuno per il suo “ruolo”, avevo messo insieme caratteristiche che mi piacevano, che avevo visto anche per caso, così come prendo spunto da tutto quello che mi circonda per scrivere le storie o descrivere i caratteri dei miei personaggi. Quando mi è venuta l’idea del banner dovevo però trovare un viso per Margherita. Cosa ho fatto? Ho digitato su google: capelli rossi, occhi chiari. Ed ecco: Miriam Leone. È bellissima e sono felice di aver scelto lei, secondo me è perfetta, poi è siciliana come me, ancora meglio, era per sentirmi più vicina a Nicolas (meglio di niente).
2. Forse è il caso che vi spieghi il mio nickname: alberodellefarfalle. L’albero delle farfalle esiste veramente in natura e io ho scelto questo curioso nome perché questo albero attrae le farfalle. Io vorrei essere così: attrarre creature magiche e meravigliose e spero che un pochino, con questa storia e anche con le altre che ci sono e spero ci saranno, ci sia riuscita.
3. Chiudiamo così questo bellissimo viaggio che abbiamo fatto insieme. Vorrei potervi abbracciare tutti ad uno ad uno. Ogni lettore, anche quello che si è fermato solo al prologo ( e che quindi non sarà qui a leggere, ma io lo ringrazio lo stesso) e ovviamente ringrazio chi è arrivato con pazienza, passione e dedizione fino a qui. Ringrazio chi ha inserito questa storia tra le seguite, preferite e ricordate e ovviamente ringrazio chi ha recensito. Lo devo solo a voi se sono qui e se ho creduto che quello che scrivo sia degno di essere letto da qualcuno, lo devo a voi se ho avuto il coraggio di continuare questa storia e di espormi. Quando ho iniziato a pubblicare non mi aspettavo di certo nulla di simile. GRAZIE.
4. Ora vi saluto (lacrimuccia). Non chiuderò più con un “A presto”, ma nemmeno con un “Addio”. Chiudo semplicemente con un “Arrivederci”. Ci vedremo presto spero. Adesso dovrò dedicarmi alla mia vita universitaria, ma già ho qualche idea in mente. Spero avrò presto un po’ di tempo per sottoporla al vostro giudizio. Un bacione e grazie infinite

Arrivederci.
 
Chiara (è arrivato il momento di rivelarmi il mio vero nome)
 
 
  
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