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Autore: Giechi    19/03/2014    1 recensioni
“Gli occhi sono lo specchio dell'anima.. Basta guardare una persona negli occhi per capire cosa prova.." spiegò Rachele.
"Io non credo nell'anima, come non credo in tutto quello che viene ritenuto spirituale.. Dio, per esempio. Non sono cose razionali e quindi per me non esistono"
“Come puoi non credere nell'anima? Non credi nemmeno nell'amore... Come fai a vivere così?”
“Per me è tutta chimica, sono reazioni che avvengono nel nostro corpo... L'anima, così come l'amore. Non c'è niente di spirituale.” disse con amarezza James, come se riconoscesse che il pensiero che stava esprimendo era triste e vuoto.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Salve,

Chiedo umilmente perdono per l'assenza. In questo periodo prometto grandi cose. Ho intenzione anche di portare avanti parallelamente delle presentazioni dei personaggi che verranno aggiornate con la storia per evitare spoiler.


Grazie dell'attenzione e buona lettura.

 

Capitolo XIII – Spiegazioni.

“Com'è andata la festa?” chiese Giuliano con la naturalezza che sempre lo aveva contraddistinto. Rachele non riusciva mai a capire se le domande che il padre spesso le poneva derivassero da un reale interesse per la sua vita o se, invece, parlasse facendo le veci di Roberta, sua madre, troppo “orgogliosa” per mostrarsi interessata alla figlia.

“E' andata...” rispose Rachele visibilmente stanca “ti dico domani, sto per crollare” disse con un filo di voce.

Giuliano le sorrise e si diresse verso l'ingresso per chiudere la porta che Rachele non aveva chiuso rientrando.

Una volta in camera la ragazza si sdraiò sul letto. Non aveva la forza per cambiarsi, le troppe persone l'avevano stordita, in più cominciò a pervaderla un forte mal di testa, forse dovuto al troppo alcool ingerito. Si guardò la mano sinistra, l'anello di Loris brillava quasi di luce propria, come una piccola stella nel cielo.
Ripensava a tutto quello che era accaduto, dal momento in cui Loris le si era avvicinato, come le aveva dato l'anello, le reazioni, le persone e poi il regalo di James che per quanto semplice, era riuscito a regalarle l'unica catenina che le fosse mai piaciuta. Non era una ragazza da collana, ma quando aveva visto QUEL ciondolo in una vetrina nel centro di Sentita, se n'era innamorata. Non riusciva a capire come il ragazzo fosse a conoscenza di quel suo desiderio. La spiava, forse? Avrebbe dovuto farsi dire come ci era riuscito, anzi, doveva.

Nonostante tutto, non si sentiva pienamente felice. Forse desiderava così tanto avere qualcuno che si occupasse realmente di lei, che la proteggesse quando aveva paura, che la viziasse quando voleva qualcosa... Forse tutta quella voglia di essere amata e accettata per quello che era non le permetteva di rendersi conto di quanta bellezza ci fosse già nella sua vita. Forse no. Si meritava, aveva davvero bisogno di qualcuno che la rispettasse e la trattasse da Donna; ma non poteva più lamentarsi: l'anello era una conferma che qualcosa stava cambiando.

Le giornate successiva a quella sera Rachele le passò felicemente. Aveva trovato una sua routine che la rendeva occupatissima e troppo stanca per pensare. Era quasi fiera di sé, era stata in grado di ritagliarsi uno spazio con Loris quasi tutte le sere dove anche lui sembrava presente e realmente felice di stare con lei. Era riuscita anche a trovare una bellissima intesa con James, che, con un'abilità quasi aliena, riusciva a calmarla nei momenti di inquietudine, montando su discorsi apparentemente profondi che, sebbene non riguardassero la sua vita, le permettevano di avere una chiara visione del mondo che la circondava. Non mancavano nemmeno i momenti di vero e proprio divertimento, derivanti dall'innata dote di James di prendere per il culo le persone.

Rachele era felice della sua vita, non realizzava come i giorni passassero velocemente e ogni volta che doveva salutare i nuovi amici che aveva conosciuto ne usciva devastata, cercando ancor di più di rimanere presa dall'enfasi della routine, per non preoccuparsi delle cose spiacevoli.

Il castello che si era costruita iniziò a crollare con la fine di agosto e l'imminente iniziò del nuovo anno scolastico, delle nuove situazioni le si stavano palesando davanti.

Loris sembrava intenzionato a fare decisamente sul serio e avrebbe voluto fare il grande passo che tutte le coppie adolescenti si trovano ad affrontare; James, nonostante fosse una delle poche certezze che, alla sera, trovava sempre per poter avere un confronto, lo vedeva sempre più lontano.
“Cause di forza maggiore, Rachele..” le diceva lui.

Era vero che con la madre di Alice, Rosanna, aveva avuto dei problemi di salute piuttosto gravi e in quel periodo era spesso in ospedale, ed era anche vero che la cugina aveva bisogno del supporto del suo ragazzo; di conseguenza James non aveva troppo tempo da dedicare a Rachele, ma effettivamente c'era qualcos'altro che nascondeva. Il lato positivo è che avrebbe potuto indagare anche per tutto l'imminente autunno, in quanto la relazione tra lui e Alice si era fatta seria, tale che nonostante James abitasse a pochi chilometri da Sentita, ormai viveva praticamente nei pressi del ristorante, il Lapis.

Se non avesse sentito, poi, dalle parole della cugina che i genitori di James avevano tanti soldi, da permettersi anche di comprare tutto il Bellato, non avrebbe creduto che era grazie a quella disponibilità economica che il ragazzo poteva permettersi di passare così tanto tempo con Alice.

Aveva sempre pensato che “l'idiota” provenisse da una famiglia di umili origini, con pochi soldi ma “tanta cultura in tasca”. Uno dei soliti stereotipi dove i ricchi dovevano essere conseguentemente stupidi,viziati e avvantaggiati dalla società.

 

***

 

Improvvisamente, nei primi giorni di settembre, per festeggiare e per ricordare la fine dell'estate, decisero di incontrarsi tutti e quattro, Rachele, Loris, Alice e James, per una serata in un locale sulla spiaggia.

Le giornate si erano visibilmente accorgiate, tuttavia la bella stagione sembrava non voler abbandonare le spiagge e i turisti e resisteva degnamente anche in quel periodo, allontanando dalla mente dei vacanzieri che presto avrebbero dovuto tornare nelle grigie città e alla loro triste occupazione.
Rachele, invece, era felicissima della cosa. Quello, per lei, era un pretesto bello e buono per una serie di uscite a quattro che avrebbero condiviso anche e soprattutto nel periodo invernale. La cosa la eccitava parecchio, aveva programmato la sua vita in modo perfetto e niente poteva andare storto, secondo lei.

Si accordarono e decisero di incontrarsi fuori dal Bellato dopo mangiato,verso le nove di sera, per poi recarsi verso il locale. Il primo a presentarsi fu James che arrivò al luogo prestabilito qualche minuto prima dell'appuntamento. Subito dopo si unirono Rachele e Alice.

James si diresse verso di loro con la tranquillità.

“Buonasera, ragazze” disse con eleganza.
“Ciao!” disse Alice baciandolo su una guancia “aspetti da tanto?”

“Sono appena arrivato” disse il ragazzo.

Rachele era felice di vederlo; in giro con lui si sentiva sicura, non accadeva mai nulla di spiacevole, se era James a spiegare le cose e a porsi con le persone. Lo salutò allegramente.

“Ciao stronzo” aveva preso l'abitudine di insultarlo da quando credeva che anche lui, coi suoi modi, trovava ogni occasione per romperle le palle “vedi di non farmi spendere milioni stasera” aggiunse ironicamente stuzzicandolo.

“Non dovresti preoccuparti, sai che le ragazze non pagano mai... Almeno che nel tragitto non ti cresca un pene, ma dovrei controllare.. E devo ammettere che la cosa non mi alletta... Oltretutto non credo che Loris ne sarebbe felice” disse senza dare apparentemente troppo peso alla cosa.

Alice lo fulminò con lo sguardo.

“Mon amour, lo sai che scherzo...” glissò elemosinando un bacio che non arrivò.

“Dopo, se ti comporti bene..” fu la risposta di Alice che ormai aveva conosceva bene James “Ma Loris? Chiamalo un po'” aggiunse Alice sorridendo alla cugina.

“Va bene, va bene” biascicò cercando il telefono per capire dove fosse Loris.

James. come suo solito, cambiò discorso improvvisamente.

“Avete deciso dove andare?” chiese curioso.

“Io aveva pensato al Dire, è un locale a cui si può accedere solo dalla spiaggia dove, se vuoi, puoi anche ballare, sennò ci sono i tavoli praticamente sul mare... E' così romantico!” rispose Alice con gli occhi che sembravano brillare.

“Vada per il Dire, allora?” chiese James.

“A me va benissimo” una voce maschile li sorprese alle spalle. Era Loris che proveniva dal bar del Bellato.

“Eccoti” disse Rachele “pensavo non venissi più...” aggiunse abbracciandolo.

“Beh, se non mi vuoi, me ne vado anche” disse ridendo.

“Figurati” disse orgogliosamente Rachele.

Loris si rivolse a James, dopo aver lasciato dalle braccia Rachele.

“Bella Jim” disse a James. Nonostante il ragazzo odiasse quel soprannome, la compagnia di Loris gli piaceva sempre di più.

“Bella” disse stringendo la mano a Loris.

“Possiamo andare, allora” disse Alice con l'approvazione del resto del gruppo.

 

 

Scusate ancora. Un capitolo un po' anomalo, me ne rendo conto, ma c'erano e, ci sono ancora, diverse cose che non mi piacciono e desidero “evolvere”.

Presto nuovi capitoli e sorprese.

 

   
 
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