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Autore: Dharma    02/07/2008    3 recensioni
QUESTA FF è ARRIVATA 4° AL CONCORSO "Scegli il tuo Pairing" INDETTO DA Milly Malfoy. Storia di tre amori sbocciati per caso, legati tra di essi da un luogo in apparenza insulso. Il ricordo dei bei momenti trascorsi, rivissuto da coloro che ancora non hanno svelato il proprio sentimento reciproco. [ KibaxTen][HinataxGaara][ShikamaruxIno]. Buona lettura!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come per Gioco, l'Amore


- Dai, ragazzi, correte!-
- Kiba, smettila di spingere!-
- Più veloci! Più veloci!|-
Sei ragazzi giunsero ansimanti in una radura ombreggiata, dove si fermarono a riprendere fiato.
- Che dite, secondo voi ci trovano?-
- Ma dai, Ten, hai visto come eravamo veloci?! E poi, con quella zavorra che si ritrova per compagno non ci raggiungerà mai!- Soddisfatto, un ragazzo dal volto semi coperto da un enorme cappuccio e due bizzarri segni sulle guance si schiantò all'ombra di un albero. A lui si unì un giovane con una zazzera di capelli castani ed il volto dipinto. In mano stringeva il copricapo nero che solitamente indossava, ora tolto per il caldo eccessivo dovuto alla lunga corsa.
- Non ditemi che siete già stanchi!- Ascoltate la forza della giovinezza che scorre in voi e...-
- Sì, sì, Rock Lee, abbiamo capito.- A zittire il compagno fu una ragazza dai lunghi capelli biondi legati in una coda alta. Continuava a volgere lo sguardo in tutte le direzioni ed era visibilmente ansiosa, quasi attendesse l'arrivo di qualcuno.
Una giovane dai capelli scuri e gli occhi candidi come la neve d'inverno si accostò timidamente al resto del gruppo, per avvertire gli amici
- S- Stanno arrivando.-
In quel momento, dal folto del fogliame verdeggiante sbucò un'immensa nuvola di sabbia, che si abbatta sui poveri malcapitati.
Una volta riemerso dalla numerosa quantità di fastidiosi granellini, il castano dal volto dipinto con linee violacee sbraitò contro il loro assalitore- Gaara, ma sei scemo?! Guarda che stiamo giocando, mica ci devi ammazzare!-
- taci, Kankuro. Ricorda che sono qui solo perché Tem mi ha pregato fino alla nausea di controllare che tu non faccia cavolate. E poi mi dovrò pur sfogare, dal momento che mi avete messo in squadra con questo tipo.- La fredda voce apparteneva ad un ragazzo dal viso inespressivo ed i capelli colore del cielo al tramonto, il quale indirizzò  le sue parole al compagno, un moretto dall'espressione stufa ed assonnata.
- Shika, era ora che arrivaste!- La bionda gli si avvicinò con passo deciso e lui la salutò con uno sbadiglio- Ciao, Ino.-
- Uffa, sei sempre il solito!- Lo rimproverò lei.
- Hei, g- guardate laggiù.-
Tutti volsero lo sguardo nella direzione indicata dalla timida moretta ed i loro occhi scorsero una piccola casetta in pietra abbandonata. Era molto vecchia e le finestre ormai rotte e rigate non permettevano che si potesse scorgere il suo interno, mentre sulle mura l'edera aveva trovato il luogo più adatto lungo cui inerpicarsi, innalzandosi verso il limpido cielo di quella calda giornata d'estate.
- Bravissima, Hinata. Dai, andiamo a vedere se si tratta di qualcosa di interessante!- I complimenti di Kiba giunsero accompagnati da un'affettuosa pacca sulla spalla e la ragazza arrossì violentemente per le troppe attenzioni a lei rivolte grazie alla sua scoperta.
Insieme, gli otto amici si incamminarono verso la loro meta soffermandosi, infine, dinnanzi ad una piccola porticina in legno ormai vecchia e sfregiata.
- Che dite, entriamo?- Chiese Rock Lee, poggiando una mano sulla maniglia arrugginita. Ad un cenno dei compagni, il giovane spinse appena e l'uscio si spalancò, facendo penetrare improvvisamente una gran luce all'interno di quella vecchia abitazione. Addossati alle pareti vi erano numerosi mobili impolverati e delle scale conducevano a quella che, un tempo, doveva essere stata una piccola soffitta, il cui pavimento era ormai ridotto a poche travi poggiate orizzontalmente.
- Ma è...è fantastico!- Kiba si catapultò eccitato all'interno della casetta, rovistando in ogni credenza e libreria e perlustrando tutte le stanze.
In breve, quel luogo così vecchio ed abbandonato divenne una ragione di gran divertimento per quei ragazzi.
- Hei, Hinata, vieni a provare! E' divertente!-
La discendente del Byakugan, sentendosi chiamare, guardò verso l'alto e vide Ten Ten che la salutava dal piano superiore, in equilibrio su una delle assi del pavimento.
- A- Arrivo.- Così dicendo, salì timorosa le scale e raggiunse gli amici, impegnati in quella prova di coraggio ed abilità.
- Dai, Hinata, prova!-
Quell'ennesimo incoraggiamento le diede forza e così la moretta  iniziò a muovere i primi passi incerti sul legno scricchiolante. Scivolò. Chiuse gli occhi. Si rimise in piedi e procedette a palpebre serrate. Ad un tratto, però, uno scricchiolio più forte la fece sussultare e si sentì precipitare verso il basso. Non fece in tempo a riaprire gli occhi, tuttavia, che qualcosa di inaspettatamente morbido e ruvido frenò la sua caduta.
Solo dopo qualche istante si decise a riaprire gli occhi e, ancora tremante, si ritrovò seduta su della sabbia fluttuante a pochi centimetri dal duro pavimento.
- Ma cosa diavolo avevi intenzione di fare?!- Gaara la guardava con espressione interrogativa ma, senza attendere risposta, tese la mano alla ragazza e l'aiutò a  tornare con i piedi per terra. All'ultimo, però, Hinata inciampò, ancora scossa da ciò che le era appena successo, e si ritrovò distesa sul pavimento, tra le braccia del suo salvatore. I loro sguardi si incontrarono per un breve istante, ma l'attimo venne interrotto dall'arrivo dei compagni che, preoccupati per il frastuono, erano accorsi a vedere cosa fosse successo.
Gaara e Hinata si separarono velocemente, tuttavia, perfino le gote di lui, celate sotto l'armatura di sabbia, si tinsero di un leggero rossore.

- Shika! Hei, Shika, dove sei?!- Ino alzò il volume della voce senza ottenere risposta.
Dopo aver constatato che Hinata stava bene ed era uscita indenne dalla caduta, era tornata sulle tracce del compagno, il quale era sparito dal loro arrivo alla casa abbandonata.
Continuò ad aggirarsi nella soffitta, quando un buco nel tetto non attirò la sua attenzione. Alcune casse in legno erano state accatastate per aiutare la salita verso la crepa e così la biondina tentò di arrampicarsi su di esse, per controllare che il suo amico non avesse deciso di rintanarsi lì per un sonnellino.
A conferma della sua ipotesi, quando Ino fece capolino con la sua chioma dorata dal buco nel soffitto sfondato, la sua attenzione fu subito rapita dalla figura di un giovane intento nell'osservare le nuvole, comodamente sdraiato sulle tegole del tetto.
In cuor suo, la ragazza dovette ammettere che il suo compagno era un tipo davvero affascinante e misterioso, ma si vide costretta a scacciare subito quel pensiero. Dopo aver tentato invano di farlo suo,  si era dovuta arrendere dinnanzi alla lontananza di lui, occupato invece a trascorrere la sua esistenza in un Universo così tranquillo, quale la propria mente.
Intento a seguire continuamente il filo dei suoi pensieri, estraniandosi dal mondo esterno, egli non si era mai accorto realmente delle innumerevoli attenzioni che quella scorbutica ragazza gli rivolgeva di continuo...
- Ah, eccoti. Ti ho cercato dappertutto!Possibile che tu debba sempre sparire così?!- Esclamò Ino esasperata. Tuttavia, quella volta la giovane biondina non si limitò solo a stuzzicare l'amico. Era determinata a scoprire ciò a cui Shikamaru stava pensando, una volta per tutte.
- Insomma ora basta. Smettila di avere sempre quell'espressione assente sul volto! Mi hai davvero scocciata! E poi stai sempre ad osservare le nuvole e ti comporti come se il mondo non esistesse...-
- Vuoi sapere perché guardo così spesso le nuvole?- La domanda giunse così: improvvisa ed inaspettata, lasciando interdetta la ragazza. E, come essa, anche la risposta si rivelò una sorpresa per Ino.
- perchè...mi ricordano il bianco riflesso nei tuoi occhi color del cielo.- Quelle parole uscirono dalle labbra del ragazzo con tanta naturalezza da stordire la biondina, che quasi credette di non averle udite. Tuttavia, la giovane kunoichi scoprì che il sentimento provato per lui fin dal primo momento non era svanito dietro ad un atteggiamento di antipatia, bensì ora la attanagliava con maggiore calore.
Sorrise e, lentamente, si sdraiò accanto a lui. " Anche io tengo molto a te, Shika..."

- Però, non è cambiata per niente! E' rimasta la solita casa decrepita, anche dopo tutti questi anni...-
- Smettila, Kiba, parli come se fossi un uomo entrato nella terza età! Guarda che ne sono passati solo dodici!- La ragazza assestò una leggera gomitata all'amico e, insieme, tornarono a mettere piede in quel luogo pieno di ricordi.
- Hei, Ten Ten, guarda qui: ci sono ancora le impronte nella polvere delle chiappe di Gaara quando Hinata l'ha spalmato sul pavimento cadendo dal piano di sopra!-
La kunoichi tentò di zittirlo con un'occhiata torva ma, trasportata dall'allegria di lui, li lasciò presto andare a una fragorosa risata.
- ...Sei bellissima quando ridi...- Quel mormorio attirò l'attenzione di Ten Ten e la giovane si voltò verso il ragazzo con aria interrogativa.
- Ehm...niente, niente. Pensavo ad alta voce...- Kiba era pietrificato dall'imbarazzo e il suo volto avvampò improvvisamente.
La Kunoichi lo osservò per qualche istante. Non aveva mai visto l'amico imbarazzato a tal punto. Poi, lentamente si avvicinò a lui e gli sussurrò all'orecchio- E tu sei tenerissimo quando arrossisci.-
I loro occhi si incontrarono, mentre il respiro dell'uno riscaldava il viso dell'altra. Infine, le loro labbra si accostarono, dapprima con leggerezza, poi con decisione sempre maggiore. La passione si accese negli animi dei due giovani e non li abbandonò neppure quando quel loro contatto non fu sciolto.
Kiba osservò ancora per un istante l'amica, prima di sorriderle e intrecciare le sue dita tra quelle di lei.
Uscirono da quel luogo che tanto li aveva uniti  e la luce del tramonto illuminò i loro profili vicini.
- Ah- ah, ecco dove eravate finiti!- Una biondina sbucò dal fogliame, tirandosi dietro il compagno visibilmente scocciato, ma tacque subito non appena notò i due giovani mano nella mano. Gli interessati si affrettarono a sciogliere quel legame e Ten Ten raggiunse l'amica per allontanarsi in sua compagnia, sotto gli occhi interrogativi di Kiba- Certo che le ragazze sono proprio strane...-
- Cos'è, hai deciso di rubarmi le battute? A te non è andata così male, guarda che scocciatura che mi ritrovo io!- Il nuovo arrivato poggiò una mano sulla spalla dell'Inuzuka e aggiunse- Forza, andiamo, il matrimonio di Hinata e Gaara è tra quattro giorni e se arriveremo in ritardo a Suna quelle due ci seppelliranno sotto la sabbia!-
Kiba si voltò un'ultima volta verso la casa abbandonata, poi si rivolse all'amico- Hai ragione, Shika, è meglio andare.-
Allontanandosi, i quattro compagni ringraziarono in cuor loro quel luogo che, nella sua insignificanza, aveva donato loro un futuro gioioso.
  
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