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Autore: Dangerous_ZM    19/03/2014    1 recensioni
Juliet,una normale ragazza di sedici anni intenta a seguire i suoi sogni,prende una brutta discesa verso il stare da sola ed essere trattata male,abbandonata dal mondo esterno che la circonda.
Abbastanza alta,capelli castani,lisci e occhi color azzurro mare,un fisico da far invidia a tutti ma non riesce ad accettarlo.
Solo i suoi idoli riusciranno a portarla avanti,a vivere e non pensare a tutto quello che dicono su di lei,perché seguendo i sogni fino alla fine porta ad avverarli,così anche a lei.
Tutto le si cambierà,cambierà il suo carattere e il suo rapporto con i genitori diventerà sempre più intensivo nel litigarci,con suo fratello sarà la stessa,lui la sosterrà in tutto,e con lui le due migliori amiche di Juliet: Megan chiamata Meg e Jane chiamata Jay.
Il resto sarà da voi scoprire.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
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Chapter one.

 
Vorrei volare anche io come la schiuma che con un soffio va via dalla mia mano,tirai un sospiro mettendomi comoda nella vasca piena d’acqua tiepida e di schiuma,mi faceva rilassare,togliere tutti i pensieri maligni dalla mente,svuotarla del tutto.
-Ti muovi ad uscire da questo maledetto bagno?-
Ecco qua,a portarmi sul pianeta Terra fu mio fratello James.
-Aspetta che ti fa bene-
Rispondo a mia volta appoggiandomi alla vasca,si sentì lui fuori dalla porta sbuffare e sorrisi,decisi di uscire dalla vasca,facendo attenzione a non scivolare e prendere qualche botta giusto ora,misi l’asciugamano intorno al mio corpo ancora pieno di schiuma e tolsi il tappo infondo alla vasca facendo scorrere l’acqua e tutta la schiuma facendo produrre un suono strano,girai la chiave nella porta e c’era lui ancora ad aspettare.
-Manco un bagno posso farmi in questa casa?-
Dico alterandomi neanche uscita da là e andandomene in camera mia sbattendo la porta in modo violento che rimbombò in tutto il corridoio.
Indossai il pantalone della tuta e la felpa di sopra,asciugai i capelli col phone e mi gettai sul letto a pancia in giù per poi voltarmi,il mio cellulare fra le mani,controllo nei messaggi,la casella era vuota,e ovviamente chi poteva cercare una come me?chi poteva mai volermi?un mostro come me meritava di invecchiare da sola ed essere dimenticata oppure ricordata come la ragazza più sfigata al mondo.
Non potevo uscire di casa,potevo solo per andare a scuola,ero stata messa in punizione,per aver preso un rapporto da parte della professoressa di spagnolo,mi faceva alterare e l’ho risposta,due settimane senza uscire e senza vedere nessuno,che bella cosa.
-La cena è pronta-
Era la frase detta da mamma,così mi alzai calzando le mie pantofole e scendere giù mettendomi a tavola,con la famiglia riunita,l’unica cosa che si sentiva era la televisione,nessuno parlava.
-Allora stai imparando qualcosa dalla tua punizione?-
Domandò papà rompendo il ghiaccio che si era formato in quella cucina,sospirai.
-Si-
Risposi fredda,altro che imparato non avevo manco cominciato a studiarla anzi a capirla,mi era passata la voglia di mangiare,mi spostai con la sedia e mi alzai.
-Dove credi di andare?non hai toccato nulla in quel piatto-
Mi rimproverò mamma.
-Mi è passata la fame,vado a dormire-
Rispondo salendo di sopra dirigendomi verso la mia camera,chiudendo la porta,ripresi il cellulare in mano e vidi un messaggio,forse qualcuno mi aveva cagata finalmente,visualizzo.
-Gentile cliente il suo credito sta finire…-
Non finisco di leggere che butto via il cellulare,non solo sembri un’animale in gabbia nessuno neanche mi considera,forse perché solo così vogliono che sia un animale intrappolato,ma fanculo tutto.
Mi buttai sul letto stropicciandomi gli occhi pensando a quanto fosse schifoso questo mondo con tutta la gente che c’è,tanto che presi dal cassetto del mio comodino accanto le cuffie le infilai nelle orecchie e agganciai al mio cellulare,mettendo della musica l’unica cosa che mi faceva stare di buon umore,ma anche loro la mia vita,la mia anima,una parte di me,quel gruppo di cinque ragazzi normali che si sono presentati ognuno per conti suoi ad X-Factor,e da lì cominciò tutto,la loro storia e la loro amicizia in una boy-band chiamata One Direction.
Mi hanno sempre preso in giro che io li ami e stimi con tutta me stessa,nessuno può capire che quando metto play alle loro canzoni tutto cambia,è come se fossero davvero dedicate a me e mi danno conforto,mi piaceva canticchiarle con loro mi dava la sensazione che fossero qua vicino a me a consolarmi.
 
‘I know you’ve never loved the sound of your voice on tape,
you never want to know how much you weight,
you still have squeeze into you jeans,
but you’re perfect to me.
I’ve just left these little things slip out of my mouth,
because it’s you,oh it’s you,it’s you,they add up to
and I’m in love with you and all these little things’
 
E facendomi trasportare dalla canzone mi addormentai beata pensando che un giorno di sicuro li avrei incontrati e ringraziati di esistere su questo pianeta,erano le undici quando di sopra salì mamma,era da un bel po’ che non mi sentiva e di solito avevo la musica col volume a mille e venne a controllarmi.
Mi trovò addormentata,non ci pensò due volte a togliermi le cuffie nelle orecchie,spegnere la musica e mettermi le coperte addosso,io quando dormivo non sentivo nulla,non me ne fregava di nulla.


 

Continua.

*Spazio Autrice*
Eccomi qua,il primo capitolo della mia nuova fanfiction,spero vi piaccia,lasciate una recensione ne sarei felice :')



 

  
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