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Autore: dolls_    19/03/2014    1 recensioni
- Quindi mi stai dicendo che non ti importa più nulla di quello che siamo stati? - sussurrai, le lacrime che minacciavano di scendere.
- Certo che mi importa piccola - mormorò Harry accarezzandomi una guancia con il pollice e asciugandomi una lacrima, non mi ero accorta che fosse caduta dalle mie ciglia - Non piangere - aggiunse.
- E come faccio? Mi stai lasciando -
- Non ti sto lasciando scricciolo, ti sto salvando -
Certo, lui era famoso, anche se non lo voleva detto, faceva parte degli One Direction e come tale era adorato da tutte le sue fan. Ma quello che mi faceva più male era vedere che Niall, Louis e Liam non avevano lasciato le loro ragazze per questo, invece Harry si.
Strinsi i pugni, mi voltai e corsi via.
*Cosa succede quando quattro ragazze e cinque ragazzi si incontrano?*
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10
On the tip of a knife

- No! No! No! – urlai – Ridatemela subito! –

- Vieni a prenderla! – mi minacciò Harry facendo penzolare la mia borsa in aria.

- Conto fino a tre … uno, due … - mi bloccai platealmente come se mi aspettassi davvero che mi ridesse la borsa panna che avevo tanto paura si sporcasse. Harry lanciò la borsa a Zayn che la prese al volo e la fece girare sopra la testa come se fosse un lazo.

- Per favore! – strillai esasperata.

La borsa finì ai miei piedi sollevando una nuvola di polvere e terra. La raccolsi e la ripulii dalla terra rossa.

- Vi odio – grugnii prima di mettere la borsa in spalla e avviarmi verso casa.

- Vuoi un passaggio? – mi domandò Zayn.

- Assolutamente no –

- Ma dai, stavamo scherzando! – esclamò Harry scoppiando a ridere.

Imboccai una viuzza che portava al Bar Etna seguita da quei due.

- Cosa siete? Degli stalker? – commentai ad un tratto fermandomi al centro della via.

- Può darsi – rispose Harry ridacchiando. Perfetto! Adesso mi prendevano pure in giro. Che bello! Come no …

Entrai nel bar e mi sedetti al tavolo occupato da Louis, Serena, Monica e Niall.

- Dove sono Liam e Giordana? – domandai sistemando la borsa sullo schienale sella sedia azzurra.

- Hanno detto che ci raggiungono tra poco. Sembra che Giordana sia uscita un’ora prima per andare con lui in un posto tipo un lago o qualcosa del genere – rispose Serena.

- Mmm … adesso marina anche la scuola – commentai osservando Harry che prendeva posto accanto a me e Zayn che si sedeva di fronte a Niall.

Niall e Monica stavano guardando qualcosa sull’Iphone di lui. Forse era qualcosa di divertente, o forse invece erano le loro foto o qualcosa del genere.

Inviai un breve messaggio a Giordana per chiederle a che punto fossero ma non ci fu nemmeno bisogno perché li vedemmo entrare nel bar mano nella mano un attimo dopo. Si sedettero sulle uniche due sedie libere e cominciammo a chiacchierare animatamente. Avevamo ormai accantonato un po’ il consueto racconto della settimana poiché ci vedevamo praticamente ogni secondo, ma Monica tirò fuori l’argomento raccontandoci cosa aveva fatto lei, così cominciammo a parlarne.

Monica era uscita tre volte con Niall, quella settimana, il resto dei giorni li aveva passati con noi, ma Venerdì era andata in un centro di equitazione per “provare” lo sport. Lei aveva sempre avuto una passione per i cavalli e aveva già praticato l’equitazione come sport, ma lo aveva accantonato per un po’.

Io raccontai di essere stata con quasi sempre con loro tranne il Martedì, il Giovedì e il Venerdì perché ero stata a danza.

- Vai a danza? – mi domandò curioso Louis.

- Si, da dieci anni – risposi sorridendo.

- Fanno male le punte? –

- Beh, dipende. Ci sono giorni in cui sono messe bene e quindi ti stanno quasi comode, altri giorni invece sono scomodissime e fanno malissimo. Ma per rispondere bene alla tua domanda posso dirti che le prima volta che le indossi fanno male, di solito, ma a me non hanno fatto male –

- Ho capito –

- Posso venire a vederti domani? – mi domandò Harry.

- Vuoi assistere a una lezione di danza classica? –

- Si –

- Okay, come vuoi –

Dopo un po’ accantonammo l’argomento “danza” e passammo a cosa aveva fatto Serena. Lei Lunedì, Mercoledì e Venerdì era andata ginnastica artistica mentre Giordana, negli stessi giorni, era stata a philates.

Insomma, eravamo impegnate tutta la settimana e non avevamo quasi più il tempo di respirare, okay detto così era molto esagerato, ma rende l’idea.

Quella sera, ci mettemmo d’accordo, saremmo andati al Bellini a mangiare una pizza.

Prepararmi per quella sera fu un vero problema. Non riuscivo a trovare nulla che non fosse troppo elegante né troppo pratico. Svuotai l’armadio e i cassetti, smantellai la mia camera e gettai in terra tutto ciò che mi capitava a tiro per la rabbia. Poi impiegai mezz’ora per rimettere a posto il casino che avevo creato e infine optai per il vestitino azzurro con il cinturone marrone sotto il seno, che avevo già pensato di indossare quando dovevo uscire con Harry e che avevo sostituito con un paio di jeans e una maglietta.

Una volta infilato il vestitino mi passai la piastra ai capelli e applicai anche i cristalli liquidi, mi truccai lievemente e indossai un paio di scarpe bianche con la zeppa, un paio di orecchini, una collina ed ero pronta.

I ragazzi passarono da casa mia alle otto e dieci. Serena era raggiante nel suo vestitino rosa e Giordana era uno splendore con quel completo simile a un tailleur. Passammo a casa di Monica che quando scese ci stupì tutti. Aveva un vestitino bianco con dei ricami e un bel fiocco e portava un paio di bamboline ai piedi, i capelli piastrati come tutte noi e un leggero filo di trucco.

- Uh uh – commentammo tutti in coro appena entrò in macchina.

Il viaggio dino al Bellini fu molto confusionario e assordante. Parlavamo gli uni sopra gli altri e non si capiva una parola di quello che stavamo dicendo. In più, se ci avessero beccati, il vigile avrebbe di certo sequestrato la macchina ai ragazza. Nella macchina, in tutto, c’erano sei posti perché si poteva aprire un terzo posto davanti. Ma noi eravamo accalcati e incastrati in un modo assurdo. Io avevo Serena in braccio, Monica era seduta sopra Niall e Giordana su Liam. Comodamente seduti davanti c’erano Harry, Zayn e Louis alla guida.

Quando arrivammo al Bellini respirammo un’aria nuova. Non eravamo più stretti come sardine e i movimenti erano molto più ampi.

Ci sedemmo al tavolo che avevamo ordinato e poco dopo arrivò il cameriere, pronto per prendere i nostri ordini.

- Una margherita – dissi.

- Due – si aggiunse Monica.

- Ne faccia una terza senza origano – ordinò Serena.

- Allora per me una pizza con peperoni, wurstel, scaglie di parmigiano, rucola … -

- Niall … - lo riprese Monica cantinellando.

- E basta – si affrettò a dire il ragazzo facendoci scoppiare a ridere tutti, persino il cameriere.

Mangiammo chiacchierando animatamente fra di noi. Parlavamo del più e del meno, di cosa ci capitava tutti i giorni, di qualcosa di divertente che ci era successo, cose così che alimentavano la conversazione.

Mi alzai per andare in bagno e una volta dentro cominciai a sciacquarmi le mani.

- Harry! – esclamai stupita quando lo vidi entrare nel corridoio comune fra uomini e donne. Mi asciugai le mani con un panno e lo gettai nella spazzatura – Che ci fai qui?- aggiunsi.

- Boh, avevo voglia di venire qui dentro –

- Avevi voglia di entrare in un bagno? – chiesi allibita alzando un sopracciglio.

- No –

- E allora cosa sei venuto a fare? –

Alzò le spalle come se non lo sapesse nemmeno lui.

- Non mi muoverò di qui fin quando non mi dirai che sei venuto a fare – proferii appoggiandomi al muro con le braccia conserte.

Harry si avvicinò pericolosamente a me e io cercai di indietreggiare, ma ero appiccicata alla parete e non potevo muovermi perché lui mi avevo bloccato le vie d’uscita con entrambe le braccia e stava continuando ad avvicinarsi. Ma la cosa che mi spaventava non era lui, e neanche il fatto che stavamo per baciarci, perché si, era quello che stavamo per fare, l’avevo capito, piuttosto mi spaventava il fatto che volevo che accadesse, lo desideravo … ed era sbagliato.

Infine Harry fece congiungere le sue labbra con le mie e mi baciò. Questa volta era un bacio vero, il mio primo vero bacio.

Sfortunatamente, o fortunatamente dovrei dire, un cameriere aprì la porta del bagno e vedendo la scenetta che gli si parava davanti ci cacciò via dal bagno e ci costrinse a tornare al tavolo.

Prendemmo posto che stavamo ancora ridendo sotto lo sguardo allibito degli altri che si stavano sicuramente chiedendo cosa fosse successo.

- Ma che vi prende? – domandò Monica.ù

- Non glielo dire! – ammonii Harry puntandogli un dito contro incapace di trattenermi dal ridere.

- Scusate, avete sentito il capo, ho le mani legate – disse lui scuotendo la testa come se fosse un umile servo.

La serata si concluse in tranquillità e tornammo a casa a mezzanotte in punto, l’ora esatta per non farmi sgridare dai miei genitori per aver ritardato.

Il mattino dopo mi svegliai con la consapevolezza di aver baciato Harry, baciato veramente, e non aver saputo poi cos’eravamo. Perché, sinceramente, cos’eravamo? Amici? Fidanzati? No, quest’ultima la escludo. Forse eravamo solo due ragazzi infatuati o qualcosa del genere.

Quella mattina Harry mi inviò un messaggio con scritto che alle sei sarebbe passato a prendermi per portarmi a danza e assistere alla lezione, come aveva promesso di fare.

E alle sei in punto suonò al campanello. Presi il borsone controllando in fretta di avere tutto quello che mi serviva e scesi le scale di corsa. Salutai Harry con un abbraccio e ci avviammo.

Arrivammo puntuali, per fortuna, e dovetti bussare alla porta dello spogliatoio poiché ero accompagnata da Harry. Feci sbucare la testa nell’altra stanza e osservai le miei amiche.

- Ehm … ragazze qui con me c’è un mio amico, posso farlo passare o non siete ancora vestite? – domandai sentendomi molto stupida. Colpa di Harry che doveva sempre mettermi in imbarazzo.

- Si, si. Fallo entrare – rispose Arianne per tutte.

Quando la testa di Harry fece capolino nello spogliatoio le ragazze cominciarono a strillare come delle matte. Qualcuna di loro lo guardava stupita e qualcun’altra controllava se dietro di lui ci fossero gli altri quattro. Dovevo ammettere che vederli “viaggiare” separatamente era davvero strano.

- Amico – mi sussurrò Harry all’orecchio, chiaramente infastidito da quel termine. Io scossi la testa e posai le mie cose nel solito posto.

- Cammina che mi devo cambiare! – esclamai mentre si avviava nella sala da ballo.

La lezione di danza passò con calma. Provammo i balletti e vidi le mie amiche affannarsi cercando di fare bella figura davanti a Harry. Fu la lezione più lunga della mia vita e quando finì non sapevo più chi dovevo ringraziare.

La sera, alle otto, quando Harry mi riaccompagnò a casa trovai il coraggio di fargli la domanda che avevo serbato per tutto il pomeriggio.

- Harry, ma noi cosa siamo? –

Lui storse la bocca – Sinceramente non lo so – rispose chiudendo lo sportello e avviandosi verso il portone dove avremmo dovuto salutarci – Siamo sulla punta di un coltello … da un lato dovremmo pur cadere, prima o poi. E te lo dico prima, io non voglio farmi male –

- Allora non farti male – mormorai facendo appello a tutto il mio coraggio e buttandogli le braccia al collo attirandolo a me. Lui mi prese per i fianchi e, questa volta fu colpa mia, unimmo le nostre labbra in un bacio, il nostro secondo bacio.
 
Ciaoooooo <3
Scusate immensamente il ritardo e il breve capitolo.
Chiedo scusa soprattutto alle mie amiche che in questo capitolo compaiono poco.
Vi amo sempre e grazie di tutto.
Adesso vado che è tardissimo <3
Un bacioooooo <3
- Kikkia
  
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