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Autore: holmeslessassbutttimelord    20/03/2014    4 recensioni
Castiel non ha parlato per quasi vent'anni, e sembra sul punto di essere mandato fuori dall'ennesimo ospedale psichiatrico. È irrispettoso, non cooperativo ed antisociale rende difficile a chiunque essergli amici. Ma quando Dean viene internato nello stesso ospedale, l'intero mondo di Castiel cambia.
(Mental Hospital!AU)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Un po' tutti
Note: AU, Lime, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Nelle settimane seguenti Dean e Castiel passarono insieme una quantità di tempo sempre maggiore. Mangiavano insieme, e ogni volta Dean convinceva Cas a mangiare. Passavano il loro tempo libero nella stanza ricreativa rilassandosi a guardare America's Next Top Model o giocando a scacchi. Castiel era affascinato da come le modelle cambiavano durante i photo shoots, anche se Dean gli aveva spiegato tante volte che era il trucco a fare tutto il lavoro. Verso la fine del primo mese di Dean al Blue Grass, Castiel stava iniziando a considerare il loro, un legame d'amicizia.

In un pomeriggio particolarmente pigro, Dustin entrò nella stanza ricreativa per accompagnare sia Dean che Castiel nell'ufficio della dottoressa Perri. Quando entrarono, era circondata da scartoffie. I suoi occhi apparivano stanchi e pesanti.

Salve ragazzi, per favore, accomodatevi.” disse indicando le sedie di fronte la sua scrivania. Loro obbedirono senza dire una parola. “Quindi, ho una buona e una cattiva notizia per voi. La buona è che lo Stato ci ha garantito più fondi, cosa che ci permetterà di far entrare nuovi pazienti. La cattiva è che il numero di nuovi pazienti è superiore alle stanze, ciò vuol dire... Dovremmo iniziare ad assegnare dei compagni di stanza a ciascuno di voi.”

Entrambi rimasero seduti, lo sguardo fisso sulla dottoressa. E questo cosa aveva a che fare con loro?

“Siccome Castiel ti considera come un amico, pensavo che tu, Dean, potresti spostarti in camera sua, così che nessuno dei due debba condividere la stanza con una persona con cui si trova a disagio. Che ne pensi?”

“Credo, cioè a me non importa. Sta a Cas la decisione. Non voglio decidere per lui.” rispose Dean.

“Castiel?” chiese la dottoressa speranzosa.

SE DEVO CONDIVIDERE LA STANZA CON QUALCUNO, PREFERISCO CHE QUESTO QUALCUNO SIA DEAN.

“Okay, fantastico! Grazie ragazzi per essere così collaborativi. Questa situazione è davvero stressante ed è bello aver avuto così facilmente il consenso dei miei due casi più complicati.”

“I due più complicati? Cosa c'è di difficile in noi? So che Cas non parla, ma sta andando molto meglio ultimamente!” protestò Dean.

“Lo so, Dean, e sono contenta di questo. Ma voi due siete così testardi. La prima cosa da fare per me nella vostra cura è trovare la fonte del problema. Ma penso che la vostra amicizia sia molto d'aiuto. Vi siete davvero aperti da quando siete diventati amici.”

Dean e Castiel si scambiarono uno sguardo scettico.

“Okay doc, sarà come dici tu.” rispose.

“Ora, Dustin, voglio che tu ed Anna aiutiate Dean a raccogliere le sue cose e portarle nella stanza di Castiel. Io chiamerò un inserviente per far portare un altro letto.”

Dustin grugnì e si diresse insieme a Dean verso la sua stanza. Mentre Castiel era in procinto di uscire la dottoressa Perri lo fermò.

“Ti va bene questo cambiamento, Castiel? Se ti rende a disagio possiamo trovare un'altra soluzione. Non voglio che qualcosa ostacoli i tuoi progressi.” I suoi occhi erano carichi di sincera preoccupazione, cosa che fece fare a Castiel una smorfia imbarazzata.

VERAMENTE, È TUTTO OKAY. DEAN DOPOTTUTTO È MIO AMICO, NON HO PROBLEMI A CONDIVIDERE LA STANZA CON LUI.

“Mi fa piacere saperlo. È bello vederti così socievole, soprattutto con Dean. Penso che la tua gentilezza lo stia veramente aiutando. Ha passato un brutto periodo, un periodo davvero brutto e penso che la compassione che gli offri gli sia utile. Non tutti sono in grado di passare sopra al suo problematico passato.”

LUI È PASSATO SOPRA AL MIO, IL MINIMO CHE POSSO FARE È RICAMBIARE IL FAVORE. SONO CONTENTO DI POTER ESSERGLI UTILE.

“Lo sono anche io. Pensi che anche lui ti stia aiutando, Castiel?”

NON LO SO, MI AIUTA A FAR PASSARE LE GIORNATE UN PO' PIÙ IN FRETTA. È SIMPATICO ED È BELLO PARLARE CON LUI.

“Come mai ti sei affezionato a lui?” chiese, Castiel alzò le spalle.

NON NE SONO SICURO.

“Beh comunque sia, sono felice che tu abbia trovato un amico e finalmente tu stia comunicando con me. Sono molto ottimista per il futuro della tua cura.”

ANCHE IO.

Castiel incontrò lo sguardo della dottoressa per la prima volta in quell'incontro, un piccolo sorriso sulle sue labbra. Lei ricambiò con un ampio sorriso. Castiel sentiva per la prima volta di avere un futuro. Forse un giorno potrà finalmente fuggire da quella vita, da quelle mura.

“Puoi andare ora, Castiel.”

Castiel annuì, salutandola con un cenno del capo e si diresse verso la sua stanza. Dean stava già sistemando le sue cose, appendendo i suoi poster. A quanto pareva aveva bisogno degli AC/DC a vegliare su di lui. Un secondo letto era già stato portato in camera, posizionato all'opposto del suo. Entrambi ricoperti da quelle orribili lenzuola verdi date in dotazione all'ospedale.

“Non ti dispiace se li appendo vero?” chiese voltando le spalle ad Angus Young per guardare Castiel. Quest'ultimo scosse la testa. “Bene, perché queste persone sono dei del rock 'n roll e meritano la mia adorazione.”

Passarono il resto della serata a posizionare i poster di Dean e cercare un posto per le sue cose. Castiel dovette liberare metà dell'armadio per lui, non che ci fossero problemi, aveva solamente quattro paia di pantaloni e quattro t-shirts. Prima che le luci venissero spente, Dean si era completamente sistemato.

Entrambi si sdraiarono sui propri letti, guardandosi intorno per ammirare il loro operato. A Castiel piacevano i poster sulle pareti; rendevano la stanza meno vuota. E anche se Dean non l'avrebbe mai ammesso gli piaceva l'unico quadro appeso sul lato di Castiel. Era una copia di “Starry Night” di Van Gogh.

“Ehi Cas.” mormorò mezzo addormentato. “Come ci sei finito qui?”

Il rumore della penna sul voglio stava a significare che Castiel stava elaborando la sua risposta. Una volta finito di scrivere, Castiel strappò il foglio di carta con la risposta, lo accartocciò e lo lanciò a Dean.

HO AVUTO QUELLO CHE I DOTTORI CHIAMANO “CROLLO MENTALE”. ERO DA SOLO A CASA QUANDO È SUCCESSO, STAVO, PRATICAMENTE, DISTRUGGENDO CASA, MENO MALE CHE POI È ARRIVATO MIO FRATELLO A TRATTENERMI.

“Cos'è che ti ha fatto uscire di testa?”

TUTTO. LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABBOCCARE IL VASO È STATO IL NON SUPERARE GLI ESAMI DEL SECONDO SEMESTRE AL TERZO ANNO DI LICEO. QUANDO HO AVUTO LA PAGELLA, IL FATTO DI AVER FALLITO MI HA DISTRUTTO. FINO AD ALLORA ERO UNO STUDENTE MODELLO, UNA GUIDA PER I MIEI COETANEI. LI AVREI DELUSI, E SAPEVO CHE MIO PADRE SI SAREBBE INFURIATO. E NON SO, NON CREDEVO DI POTERCELA FARE.

“Sembra che tuo padre ti abbia caricate di molte responsabilità.” disse Dean.

IN UN CERTO SENSO SI. SI ASPETTAVA IL MEGLIO DA ME. MA LUI, COME QUASI TUTTI GLI ALTRI, TENDEVA AD IGNORARMI. ALMENO FINO A CHE NON HO DISOBBEDITO, DOPO HO AVUTO TUTTE LE SUE ATTENZIONI.

“Ti capisco, anche mio padre si aspettava molto da me.”

IN CHE SENSO?

“Si aspettava che io proteggessi il mio fratellino, tutto il tempo. Diamine, l'ho praticamente cresciuto io quel ragazzino. Gli ho insegnato io ad andare in bicicletta, a sparare e a flirtare con le ragazze. Sono io che gli ho fatto 'il discorso'. Io che l'ho curato quando ha fatto la sua prima scazzottata. E se facevo qualche cazzata e Sammy ne veniva coinvolto, si scatenava l'inferno. Papà mi diceva di controllare Sammy, ogni volta. A volte credo che il mio unico compito fosse quello; che mio papà pensava a me come il guardiano di Sam, o qualcosa del genere.

È PER QUESTO CHE SEI FINITO QUI? TI SENTIVI OPPRESSO DALLA FIGURA DI TUO PADRE?

“Più o meno.” sospirò. “È una lunga storia.”

Restarono sdraiati in silenzio per un po', gli unici suoni udibili erano i loro respiri. Castiel iniziò a pentirsi di aver chiesto a Dean le ragioni della sua permanenza al Blue Grass, come se si fosse spinto troppo oltre e ora Dean lo stava ignorando perché era agitato. Ma presto Castiel lo sentì russare e capì che si era semplicemente addormentato, Castiel sorrise divertito dalla facilità con cui Dean aveva perso i sensi. Si scuserà domani.



Note: Una svolta? Sicuramente. Finalmente si scopre un po' di più sulla storia di Cas. Va bene fatemi sapere che ne pensate :D alla prossima.
  
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