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Autore: f9v5    20/03/2014    6 recensioni
[Cross-over; Sonic Adventure 2/Powerpuff girls Doujinshi] [Nomi originali dei personaggi]
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In seguito al fallimentare tentativo di controllare Chaos, il Dr. Eggman escogita un nuovo piano per realizzare i suoi desideri di conquista del mondo, contando anche su un aiuto giunto dal passato.
Sarà compito di Sonic the Hedgehog e Blossom Utonium, insieme ai loro amici, riuscire a fermarlo, sempre che Sonic non stia dalla parte sbagliata della barricata.
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mobius' War'
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Strinse i denti mentre digitava una serie di dati sul suo computer.
Erano ore che stava nella sua sala comandi a scervellarsi per farsi venire un’idea, ma in quel momento sembrava che la sua mente, per quanto geniale, avesse deciso di appendere un cartello con scritto “Non disturbare” ed entrare in sciopero.
-Oh andiamo, ma è assurdo!- protestò la voluminosa figura, visibilmente infastidita dalla sua momentanea mancanza di trovate.
Non riusciva a capacitarsi come fosse possibile, era un genio dal quoziente intellettivo di 300, i suoi piani erano pressoché infallibili (e se in passato erano falliti era per colpa di stupidi “Deus ex machina” imprevisti, non certo perché lui finiva per sottovalutare i suoi nemici) e il suo nemico era solo uno stupido animale blu dopato di caffé che correva come se gli avessero mandato a fuoco il deretano.
Era inammissibile che lui, il più grande scienziato che si fosse mai visto non stesse ancora sul posto che gli spettava: sul trono del suo grande impero che sarebbe dovuto sorgere sulle macerie di quel vecchio mondo.
-Porca miseria, io sono il grande Eggman, chi più di me merita di governare questo patetico pianeta che è la Terra?!- drignò i denti, causando un fastidioso strido, come un gesso sulla lavagna.
Nascosti dietro la porta metallica della sala, i tre assistenti robot dello scienziato osservavano la sceneggiata di autoelogio del loro creatore con l’aria di chi aveva visto quello spettacolo ben più di una volta. 
-Ci risiamo, andrà avanti per ore.- mormorò desolato Decoe, trovando rapidamente l’approvazione dei due colleghi metallici.
Sapevano bene che il loro capo era soggetto a tali crisi di nervi in seguito al fallimento dei suoi piani, ed era ancora evidente che non aveva ancora sbollito la faccenda di Chaos, conclusasi solo il giorno prima, in cui si era ritrovato ad aiutare (che brutta parola) il suo nemico contro la furia del dio del Caos.
Da quando aveva sentito, la città di Station Square aveva già cominciato la ricostruzione, ed anche con una certa rapidità, era una buona notizia a suo modo; che senso avrebbe governare su un mondo le cui città sono rase al suolo?!
-Maledetto Sonic, ti assicuro che la prossima volta andrà diversamente, non sarai così fortunato da impedirmi di fondare l’Eggman Empire, chi se ne importa se non ci troviamo su Mobius, ciò che conta è che io abbia il mio pianeta da dominare… e tu diventerai il mio schiavo personale.- sbottò frustrato, lievemente sollevato dall’idea che un giorno il tanto odiato porcospino si sarebbe ritrovato a servirlo, quello ebbe l’effetto di calmarlo un po’.
Ma restava il fatto che il suo cervello non stava partorendo nessun piano nuovo per tornare alla carica.
-Secondo me, di questo passo, il cervello gli uscirà fuori dalla testa e scapperà via.- annunciò dispettoso Bokkun.
Bocoe non mancò di aggiungere -Mi auguro per lui di no, è l’unico muscolo che usa.- si premurò di parlare il più sottovoce possibile, c’era il serio rischio di essere trasformati in materiale di riciclaggio se li avesse sentiti.
E, per un attimo, pensarono che sarebbe stato quello il loro destino, quando videro il dottore voltarsi nella loro direzione.
Tirarono un sospiro di sollievo quando videro che si era solo alzato e aveva iniziato a girare in tondo per la sala con la mano sotto il mento per riflettere.
Dopo alcuni minuti che sembrarono interminabili, il Dr. Eggman tornò a spaparanzarsi sulla sua sedia e riprese a digitare sulla tastiera del computer.
-Eh va bene, se non riesco a trovare un’idea decente, vorrà dire che la ruberò a qualcun altro. Vediamo se riusciamo ad entrare dentro i server di una qualche agenzia militare del governo, potrebbe sempre esserci qualche progetto che varrà la pena controllare.-
E lì i tre sentirono il bisogno di preoccuparsi, non sapevano neanche il perché, eppure qualcosa, nelle loro menti composte da fili elettrici e transistor, gli stava suggerendo che ne era proprio il caso.
-Vedrete, lo vedrete tutti, di cosa è capace il grande Eggman!-
 
 
 
 -Ultime notizie: in seguito al disastro che l’ha coinvolta solo due giorni fa, la città di Station Square ha rapidamente iniziato le opere di ricostruzione, ovviamente ci vorrà molto temo prima che le operazioni vengano, ma la speranza è che la città possa ristabilirsi dopo questa catastrofe, malgrado sia ovvia che un evento di tale gravità non potrà essere dimenticato tanto facilmente.-
Le tre ragazzine, comodamente spaparanzate sul divano del loro salotto, ascoltavano con attenzione la notizia del telegiornale.
Tutte e tre, nell’osservare i video della città devastata da quella che apparentemente era stata un’inondazione di proporzioni storiche, si chiesero cosa mai potesse aver scatenato un evento di siffatte capacità.
-Tanto per chiarire bene la situazione, la città è stata vittima della furia di quello che, almeno stando alle poche riprese che ci sono pervenute, sarebbe un gigantesco mostro dalle fattezze draconiche, interamente composto d’acqua.-
E sgranarono gli occhi quando sullo schermo apparvero delle riprese, leggermente sfocate, di una creatura le cui fattezze ricordavano proprio un drago in grado di controllare l’acqua e che stava mettendo la città a soqquadro.
-E CHE DIAMINE, UN NEMICO TOSTO, FINALMENTE, E NOI NON NE’ SAPEVAMO NULLA?! CI SAREBBE STATO DA DIVERTIRSI A SUONARGLIELE.- sbottò furiosa la ragazzina mora, costringendo le sorelle a tapparsi le orecchie.
-Buttercup, non urlare, per favore.- le raccomandò la sorella dai capelli rossicci, dispiaciuta anche per il fatto di avere il braccio sinistro ingessato e di aver potuto, dunque, proteggere solo l’orecchio destro.
-E poi, ditemi una cosa, chi ha sconfitto quel bestione se noi non c’eravamo?- chiese in seguito la ragazzina che corrispondeva al nome di Buttercup.
-Magari lo diranno, bisogna solo aspettare.- disse semplicemente la terza sorella, una ragazzina dai capelli biondi e dall’aria allegra.
-La fai facile, Bubbles, adesso ci diranno chi ha risolto la situazione solo perché tu lo hai detto.- replicò sarcastica Buttercup.
Qualche attimo dopo sullo schermo apparve una figura davvero insolita, che le tre sorelle non ricordavano di aver mai visto, eppure la sorella dai capelli rossi sembrò avere una vaga idea di chi fosse.
-Per fortuna, il tempestivo intervento di Sonic the Hedgehog ha risolto la situazione. Il riccio blu, già famoso per aver sventato numerosi crimini e salvato la città in passato dai piani del Dr Eggman, ha nuovamente messo in gioco le sue grandi doti per salvare Station Square dal totale annientamento.- annunciò nuovamente il telecronista, mentre lo schermo proiettava alcuni video in cui la figura di un riccio blu antropomorfo combatteva contro robot di vario genere, uscendone vincitore ogni volta.
-Adesso ricordo.- annunciò la ragazzina, se non avesse vuoto il braccio ingessato si sarebbe sbattuta il pugno sulla mano.
-Che cosa, Blossom?- chiese la biondina, sinceramente curiosa.
-Ma certo, Sonic the Hedgehog, “Il riccio più veloce del mondo”. Mi era capitato, qualche volta, di sentirne qualcosa a riguardo, anche Dexter mi aveva detto di averne sentito parlare, ma pensavo che fossero notizie passeggere, dette tanto per attirare l’attenzione.-
-Il riccio più veloce del mondo?! Tsk, a vederlo non sembra questo granché.- commentò annoiata la mora.
-In questi giorni, Sonic e i suoi amici si stanno prodigando per aiutare nelle ricostruzioni; ancora una volta, abbiamo un grande debito con loro. Questo è tutto, per l’edizione del mattino, ritorneremo per l’edizione pomeridiana, sperabilmente con maggiori dettagli sulla faccenda.-
Blossom diede un’occhiata all’orologio appeso al muro e constatò che era ora di muoversi.
-Beh, è ora di andare a scuola, non vorremmo fare tardi, no?-
-Tsk, tanto sappiamo volare, sorella, che ti aspetti? Di trovare traffico tra le nuvole?-
-Forse sarebbe meglio se tu non facessi previsioni, Buttercup, eheh.-
-Taci Bubbles!-
 
 
 
Intanto, nella città di Station Square, Tails e Knuckles stavano assistendo a qualcosa di sconvolgente.
-Non posso crederci!-
-E’ assurdo! Come fa a farlo?-
I due erano a dir poco stupiti da quello che stavano vedendo, sapevano che Sonic, se si metteva d’impegno, poteva fare moltissime cose, ma quello addirittura era un qualcosa di impressionante.
Non avrebbero mai scommesso che il loro amico fosse capace di una simile impresa.
Gli occhi gli andarono addirittura fuori dalle orbite quando videro il riccio blu afferrarne un altro.
-Un altro ancora, lo sta facendo per davvero, e con quella faccia poi.- urlò sgomento Knuckles.
L’espressione di Sonic era concentrata come non mai, sapeva che era una questione delicata, un solo sbaglio e il suo grande gesto sarebbe andato a monte.
Eccolo lì, davanti a lui, l’ultimo pezzo, non doveva sbagliare.
La tensione era talmente densa che la si poteva toccare.
Aveva cominciato, continuò, ci stava riuscendo… ci riuscì.
-Incredibile!-
-Non credo ai miei occhi, anche se l’ho visto.-
Il riccio blu si sentì orgoglioso di se stesso ed enunciò, a bocca piena -Fiffo?! Fe F’afefo  feffo fhe fofefo iffifaffi feffififue fufffef if foffa.- (traduzione: Visto?! Ve l’avevo detto che potevo infilarmi venticinque wurstel in bocca.) e si mise in posa eroica, per quanto potesse sembrarlo con quei venticinque salsicciotti di carne a premergli sul gargarozzo.
In quel momento il trio si trovava in una rosticceria di Station Square, in una zona rimasta poco danneggiata dall’attacco di Chaos.
Avevano trascorso le prime ore della mattinata a dare una mano durante le opere di ricostruzione e la ricerca di eventuali dispersi e in quel momento si stavano prendendo una pausa.
Dopo quel breve momento di ilarità, i tre si lasciarono andare a discussioni un po’ più serie.
-Ragazzi, voi dite che tutto tornerà com’era prima? Voglio dire, credete che prima o poi questa faccenda verrà dimenticata?- chiese pensieroso il volpino, sorseggiano una tazza di caffé, malgrado avesse sempre preferito il tè.
Osservava pensieroso verso l’esterno, dove, fino al giorno prima, svettavano le cime dei grattacieli più alti, prima che la furia del Dio si abbattesse su di essi.
-Tails, se devo essere sincero, ritengo impossibile che una catastrofe simile possa venir messa da parte; anche se venisse dimenticata, ne dovrà passare di tempo.- Knuckles espresse il suo pensiero, cercando di non sembrare cinico o menefreghista.
Il più piccolo sospirò, con l’aria di chi si aspettava quella risposta.
-Lo immaginavo. Solo che, pensavo che se tutti dimenticassero ciò che accaduto, potrebbero dimenticare anche le sofferenze che hanno dovuto patire ingiustamente per colpa di Chaos.-
-Amico, è bello che tu anteponga il bene degli altri prima di tutto, ma così sembra che tu ti stia piangendo addosso.- ribattè Sonic con un sorriso comprensivo.
Knuckles rimase in silenzio, aveva capito che era uno di quei rari momenti in cui il riccio blu riusciva a fare il serio.
-Non vederla da quel punto di vista, piuttosto, prendi ciò che è accaduto due giorni fa, e presentalo come… un banco di prova.-
-Un banco di prova?!-
Sonic sospirò, era alquanto difficile spiegare quel concetto, lui poi non era mai stato bravo ad articolare certi discorsi, ma se fosse servito per risollevare un po’ il morale al suo amico, ci avrebbe provato.
-La vita non è mai tutta rose e fiori, tanto per dirla con una frase fatta, ed è in quei momenti in cui appunto non lo è, che si riconosce la vera forza. Chi davvero è abbastanza forte, riesce ad andare avanti malgrado tutto. Ed è questa la situazione per Station Square e i suoi abitanti, devono provare a rialzarsi dopo la catastrofe, dimostrare che ne hanno la forza e assumerne così consapevolezza. Solo così riusciranno ad andare avanti.- concluse il blu.
Era in quei rari momenti che Knuckles riusciva a vedere in Sonic la figura di un grande leader, per quanto fosse testardo, arrogante e presuntuoso, c’era questo suo lato maturo che usciva fuori di rado ma sempre quando c’era bisogno di esso.
-E ora che ne dite se provo ad infilarmene trenta di wurstel in bocca.-
“Ed ecco che ritorna ad essere un idiota.” Pensò l’echidna ad occhi socchiusi, ma lasciandosi scappare un lieve sorriso, mentre Sonic prendeva un’altra quantità di wurstel dal bancone e Tails teneva gli occhi sgranati per non perdersi il grande “capolavoro”.
 
 
 
-Non ci posso credere, quel quattrocchi oggi era assente. Stavo morendo dalla voglia di prenderlo a pugni.- sbraitò Buttercup agitando un pugno in aria.
-Non riesco a capire il motivo del tuo astio nei confronti di Dexter, non mi pare ti abbia mai fatto qualcosa di male.-
- No?! E secondo te, Blossom, chi dobbiamo ringraziare se hai un braccio ingessato?-
-Lui non poteva certo prevedere che Mandark sarebbe tornato e che mi avrebbe rapito per spingerlo ad affrontarlo. E poi il mio braccio non è messo molto male, massimo due giorni e sarà come nuovo.-
Approfittando della ricreazione, le due sorelle si erano recate sul tetto della scuola media di Megaville per parlare e la mora non aveva perso tempo a mostrare il suo astio nei confronti del ragazzo-genio, a sua detta unico responsabile dell’infortunio della sorella.
-Senti Blossom, per come la vedo io tu sei troppo buona con lui… e dove si è cacciata Bubbles?-
La rossa rispose indicando sotto di loro, nel cortile della scuola, vicino al dojo del professor Jack, dove si intravedeva una simpatica zazzera di capelli giocare un compagnia di un botolo rosa.
-Ah, è con quello stupido cane.- come Buttercup era solita rivolgersi a Courage, il cane del professor Jack con cui Bubbles aveva stretto amicizia, aiutata anche dalla sua capacità di capire il linguaggio degli animali.
-Tornando al nerd, hai idea di dove possa essere? Per come la vedo io, comunque, è a casetta a sistemarsi le ossa, ieri era messo peggio di te.- Buttercup non perse occasione per schernirlo.
-Gli è successo perché è venuto a salvarmi e ha combattuto per farlo.-
-Davvero?! Perché quando sono arrivata io lui era tra le grinfie di un robot che lo stava stritolando e, se non fosse stato per me, gli sarebbe capitata una sorte ben peggiore di ustionarsi le braccia e danneggiarsi la schiena.-
Niente da fare, Buttercup era la solita testarda, se non vedeva a genio qualcuno, era inutile cercare di farle cambiare idea.
-Ad ogni modo, dopo scuola andrò a cercarlo, credo di avere un’idea.-
-Ovvero?-
La ragazzina mostrò un’espressione leggermente dispiaciuta.
-Mi dispiace, ma non posso dirtelo.-
Puntualmente si ritrovò lo sguardo indagatore della sorella che la scrutava come se volesse farle il terzo grado.
-Tranquilla, non hai motivo di essere sospettosa.- alzò il braccio sano per chiederle di stare calma.
-Anche ieri sera non dovevo essere sospettosa, eppure quando sono corsa in camera ho avuto modo di vedere che avevo ragione a dubitare.- disse poi con l’aria di chi la sa lunga.
-Ma se stavamo solo parlando.-
-… E’ non abbastanza per te?!-
Blossom potè solo sospirare, facendosi scappare un lieve sorriso.
Sapeva che quello era il modo con cui Buttercup mostrava la sua apprensione, ma era troppo orgogliosa per ammettere che si preoccupava per le sue sorelle.
-Sarà il caso di rientrare, andiamo a prendere Bubbles e torniamo in classe.-
 
 
 
Buio.
Buio più completo.
La creatura giaceva incosciente all’interno della capsula di stasi, incapace di vedere o di capire cosa stava accadendo intorno ad essa.
Eppure… eppure sentiva, delle voci, confuse e distorte, ma le sentiva, forse nel suo subconscio.
Seppur nella sua incapacità di percepire, malgrado il suo stato di sonno, la misteriosa creatura sembrava essere in ascolto.
Ma quelle voci dov’erano? Erano reali? O era tutto un frutto della sua mente annebbiata dal sonno?
Non era in grado di chiederselo, o di darsi una risposta, poteva solo limitarsi ad ascoltare.
Un nome.
Un nome rimbombava prepotente, ma quale fosse il suo significato, in quel momento, gli era del tutto sconosciuto
Non sentì più niente, tornò l’oscurità.
Buio.
Buio totale… e un nome.
“Maria.”
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autore:
Comincio seriamente a pensare di essere masochista, ho già parecchie long-fic da mandare avanti, alcune delle quali sono in stato di fermo da quasi un anno e che faccio?! Comincio a scriverne un’altra.
Comunque, questa storia è frutto della mia ennesima sega mentale in cui mischio Sonic & Co. con un’altra serie, nel tentativo di fare un cross-over spazzatura che sicuramente nessuno leggerà, decisione che approverei anche io.
Nel caso in cui ci sia qualche morto di noia arrivato fin qui perché non aveva niente da fare, o per puro e semplice masochismo, credo sia giusto che riceva delle spiegazioni dal sottoscritto.
2”
Nell’evenienza, molto probabile credo, in cui non abbiate riconosciuto gli altri personaggi, vi dico che in realtà dovrebbero essere noti per essere i protagonisti dei cartoni che guardavamo da bambini, forse.
Blossom, Bubbles e Buttercup sono infatti i nomi originali di Lolly, Dolly e Molly, note qui in Italia come “Le Superchicche” (“Powerpuff girls” nella versione originale).
Courage è il nome originale del buffo cane rosa che qui abbiamo imparato a conoscere come “Leone cane fifone”, personaggio che, personalmente, trovo molto simpatico.
Se sentendo il nome Dexter avete pensato al protagonista di “Il laboratorio di Dexter”, avete pensato giusto.
Adesso magari vi starete chiedendo: ma da dove gli è uscita fuori tutta ‘sta menata assurda?
Vi rispondo dicendo che l’idea mi è venuta grazie ad un fumetto, “Powerpuff girls Doujinshi”, opera di Bleedman (hai tutta la mia stima), un megacross-over tra una miriade di cartoni americani, ma in versione manga.
Posso assicurarvi che, dal momento in cui l’ho letto, ho avuto difficoltà a credere che i personaggi che da bambino mi divertivano fossero di nuovo al centro della mia attenzione, per di più da un punto di vista più tetro e adulto.
In caso vogliate leggerlo, e vi converrebbe visto che il cross-over che sto facendo è proprio con quell’opera, questo è il link (http://snafucomics.wikia.com/wiki/Powerpuff_Girls_Doujinshi); per quanto riguardo questo doujinshi, la storia che sto scrivendo io prende inizio dopo il capitolo 6.(se ti conosco bene, Phantom, andrai a leggerlo non appena ne avrai l’occasione)
Vi consiglio di leggerlo se volete capirci meglio.
In ogni caso, io vi ringrazio se siete riusciti ad arrivare fin qui senza spararvi, impiccarvi, tagliarvi le vene o altre robe simili.
Arrivederci.
 
 
  
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