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Autore: Jade Tisdale    20/03/2014    2 recensioni
Una terrestre che non è riuscita a sottrarsi al destino che il Dottor Gelo aveva previsto per lei.
Un androide che si è fatta assorbire da Cell e che da quel giorno ha iniziato a sognarlo.
Una moglie che non riesce a dimostrare il proprio affetto verso il marito.
Una madre che si chiede se sua figlia potrà avere una vita serena.
Un cyborg che sta cercando di progettare un futuro da umana.
Ma C18 che cos'è davvero?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 18, Altri, Crilin, Marron | Coppie: 18/Crilin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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8. L'incontro.

 

 

«Avanti C18! Si tratta solo di una mezza giornata! E poi che ti costa?»
«Mi costa un sacco Crilin e tu lo sai bene!»
Anche Muten -che dalla storia di Marion aveva iniziato a comportarsi molto meglio- cercò di convincermi, ma fu tutto inutile. Ormai avevo preso la mia decisione.
«No invece, non ti costa proprio niente! Hai intenzione di passare il resto della tua vita chiusa in casa, senza mai farti vedere? Non eri tu quella che voleva cambiare vita?»
Sbuffai ancora. Perché quel testone non la smetteva? Tanto alla fine ci sarei andata comunque a quella stupida festa da quanto insisteva. 
«Io ci vengo.» dissi cercando di mantenere un tono di voce calmo. «Ma alla prima persona che mi infastidisce, giuro che me ne vado all'istante e non ci tornerò mai più. Va bene?»
Il terrestre mi fece un enorme sorriso. «Sì, d'accordo! Ci sto!»
Il piccolo Goten era nato da poche settimane ed era già in programma una grande festa in suo onore alla Capsule Corporation.
Benché fossi stata invitata pure io -cosa che mi sembrava parecchio strana- l'idea di stare in mezzo agli amici di Crilin mi irritava e al tempo stesso mi imbarazzava.
Avevo causato un sacco di problemi e non credevo di essere ben accetta. Ma volevo fare un favore a Crilin, visto che lui mi concedeva tante cose.
E poi, da come mi aveva detto lui, Bulma era un'esperta di computer, perciò ne avrei approfittato per farmi dare una controllata, visto che secondo me non era normale che si percepisse la mia aura.

 

Il giorno seguente, a mezzogiorno in punto, ci trovammo tutti davanti a casa di Bulma. Si sentivano urla e risate provenire dall'interno della casa, la cui porta principale era semplicemente socchiusa.
Muten e Umigame schizzarono dai loro amici molto velocemente, mentre Crilin, prima di arrivare in una zona in cui ci avrebbero potuti vedere, mi bloccò per il braccio.
«Uhm? E adesso che c'è?» chiesi guardandolo negli occhi.
Sembrava preoccupato.
«Ecco, vedi C18... Io credo sia meglio che tu resti qui per ora. Pochi minuti intendo... Vado prima io e poi arrivi anche tu quando vengo a chiamarti. Va bene?»
Riflettei per pochi, anzi, pochissimi secondi sulle sue parole. C17 aveva pienamente ragione: se mi impegnavo a fondo, potevo essere più intelligente di quello che credevo di essere già.
In un attimo, lo tirai all'insù per il colletto della maglietta.
«Sei uno stronzo!» dissi con il mio solito sguardo omicida. «Tu mi hai mentito! Loro non sanno che stiamo insieme, non sanno niente e nessuno mi ha invitata!»
Il terrestre deglutì.
«C18, cerca di capire.» continuò lui con un tono più pacato, cercando di nascondere il terrore che provava in quel momento. «E' passato quasi un anno dalla sconfitta di Cell e nell'ultimo periodo non mi sono mai fatto vedere in tua presenza. Se adesso andiamo di là insieme, potrebbero spaventarsi. Non sanno che sei cambiata ed è molto probabile che non si fidino. Perciò, tutto ciò che ti chiedo, è di concedermi cinque minuti. Vorrei solo cinque minuti per spiegare ai miei amici la situazione.»
Arricciai il naso e lo feci cadere a terra con poca grazia, proprio come avevo fatto pochi mesi prima con Muten.
«Non è un mio problema! Li avresti dovuti avvertire subito!» risposi io dirigendomi verso l'interno della casa.
Ormai fermarmi non sarebbe servito a nulla. Eppure, malgrado pensassi che avrei avuto addosso gli occhi di persone spaventate, mi trovai invece davanti gli occhi di persone che cercavano di essere gentili con me. Non appena misi piede in quell'area piena di festoni e stuzzichini, Chichi e Bulma si presentarono ed iniziarono a trattarmi come se fossi una loro amica.
«Siamo molto contenti che tu sia venuta C18! Mangia tutto quello che vuoi e fai come se fossi a casa tua, mi raccomando!» esclamò la donna dai capelli azzurri.
«Già, ci fa molto piacere la tua presenza! Se ti va puoi conoscere Goten, adesso sta riposando ma c'è mio figlio Gohan con lui.» continuò la moglie di Goku.
Non feci in tempo a dire una parola che quest'ultima mi aveva già trascinata al primo piano della Capsule Corporation. Mi guidò fino ad uno stanzino e mi lasciò sulla porta.
La aprii con la mano tremolante e al suo interno trovai il piccolo Gohan che osservava entusiasta il nuovo fratellino.
«Ciao C18! Allora ci sei anche tu!» esclamò il ragazzino felice, invitandomi a sedermi vicino a lui su uno sgabello.
Si può sapere cosa diamine sta succedendo? mi chiesi tra me e me.
Dopo vari minuti di silenzio da parte di entrambi, Gohan mi fece una domanda che mi fece sobbalzare.
«Quindi tu e Crilin siete fidanzati?»
Sentii le guance diventarmi bollenti.
«Ma... Che domande mi fai...»
«Come mai sei tutta rossa?»
In quel momento sentii davvero il fumo uscirmi dalle orecchie.
«Hai dieci anni, dovresti capire che certe domande non bisogna farle!» esclamai imbarazzata, con un tono tutt'altro che amichevole.
Il ragazzino scoppiò in una risata di gusto. Crilin mi diceva spesso che Gohan rideva esattamente come suo padre.
Ad un tratto, a causa del nostro rumore, il piccolo Goten si svegliò ed iniziò a piangere, provocando così l'ansia del fratello.
«Oh no! E adesso che faccio? Se mamma scopre che l'ho fatto piangere poi se la prende con me e mi tiene chiuso in casa a studiare!»
Gohan iniziò a correre agitatamente da una parte all'altra della stanza in cerca di una risposta, mentre io lo guardavo impassiva.
«Ci sono!» disse ad un tratto, prendendo in braccio il bambino e venendo verso di me. «C18, ti spiace cullarlo un pochino?»
Strabuzzai gli occhi come non avevo mai fatto prima.
«Ma sei impazzito?»
«Dai C18! Quando voi donne prendete in braccio i bambini si calmano subito! Ti prego, almeno provaci, altrimenti la mamma si arrabbia con me!»
Sospirai infastidita.
Ma guarda cosa mi tocca fare... E pensare che io qui non ci volevo neanche venire!
Gohan mi passò il piccolo e lo accolsi tra le mie braccia con una grazia che non mi riconoscevo.
Avere quella piccola creatura tra le braccia fu una novità per me. Mai in vita mia avevo tenuto tra le braccia un bambino. Mai.
Goten sembrò calmarsi subito e cullarlo non mi sembrò più così strano. Anzi, se devo essere onesta, provai un leggero piacere nel prendermi cura di lui.
«Gli piaci!» esclamò contento Gohan.
E giuro, nella mia vita mai e poi mai avrei pensato di poter essere simpatica ad un bambino, o meglio, a due bambini.

 

Dopo aver fatto calmare Goten, Gohan uscì velocemente dalla stanzetta per portarlo all'aperto. Ed io ovviamente, visto com'era grande la Capsule Corporation, andai a perdermi.
Gli costava così tanto aspettarmi? pensai infastidita.
Quella casa sembrava veramente un palazzo, non per la sua forma, ma per l'enorme quantità di stanze e corridoi.
Passarono una quindicina di minuti ed io ancora non riuscivo a trovare una vita d'uscita da quella casa.
«Guarda un po' chi si rivede.»
Riconobbi subito quella voce. Non ero stupita, anzi, mi aspettavo di vederlo.
Mi voltai lentamente e lo guardai in volto esprimendo indifferenza. In fondo, per me era solo uno stupido sayan. 
«Mi sono persa.» dissi secca. «Fammi uscire da questo labirinto.»
Senza aggiungere altro, Vegeta mi condusse in poco tempo fino alla cucina, dove vi era una porta che dava nel grande salone in cui vi erano tutti gli amici di Crilin.
«Posso chiederti una cosa?» dissi poco prima di riunirmi a tutti gli altri.
Il guerriero sembrò non avermi neanche sentita e mostrò indifferenza. Ma io feci finta di niente e andai avanti.
«Come avete fatto a sapere di me?»
«Pff! Credevo che ormai l'avessi capito che Muten non sa tenere la bocca chiusa.»
Quel vecchio maledetto che non si fa mai gli affari suoi!
La tempia destra iniziò a pulsarmi, ma di certo non potevo entrare nel salone e farlo fuori. 
Misi la mano sulla maniglia, ma notando che il sayan non si era mosso di un millimetro, mi venne spontaneo fargli quella domanda.
«Non vieni?»
«A me non piacciono queste stupide festicciole. Me ne torno nella Gravity Room.»
«Gravity Room?» ripetei.
«E' una stanza speciale creata dal padre di Bulma dove mi alleno.» Fece una pausa e prese a guardare il soffitto. «Mi alleno quasi tutti i giorni da solo e non sono ancora riuscito a trovare un degno compagno di allenamenti. Se vuoi, potresti venire anche tu.»
Arricciai il naso.
«Non ne ho bisogno. Mi alleno già con Crilin.»
Fece una mezza risata.
«Con Crilin? Lasciamelo dire, tu sei un cyborg e hai una forza incredibilmente superiore alla sua. E' poco probabile che tu riesca a rafforzarti se combatti con lui.»
«Vorresti dire che tu saresti abbastanza forte da tenermi testa?» Sorrisi amaramente. «Oh Vegeta, io ti ho già battuto una volta in passato. Se credi che nell'ultimo anno tu sia l'unico ad essersi rafforzato ti sbagli di grosso. Quando Cell mi ha sputata fuori ammetto di essermi parecchio indebolita e a quel tempo avresti anche potuto farmi fuori, ma credimi, adesso sarà molto difficile procurarmi dei graffi.»
«Visto che ne sei così convinta, perchè non facciamo una prova?»
«Un giorno verrò nella Gravity Room e ti metterò al tappeto. Te lo prometto.» 


«Allora C18, ti sei divertita oggi?» mi chiese Crilin, sperando in una risposta positiva.
«Direi che non è stata una brutta giornata. Solo mi chiedo come mai Muten non si sia fatto i cazzi suoi.»
Il terrestre fece una risatina.
«Lui è fatto così!» Sospirò. «Prima gli ho chiesto spiegazioni e a quanto sembra, li aveva avvertiti fin da subito. All'inizio ci rimasero molto male, soprattutto Chichi. Ma col tempo, con gli aggiornamenti continui di Muten, hanno capito che sei diventata una brava persona.» Mi guardò negli occhi e fece un mezzo sorriso. «A proposito, ma alla fine hai chiesto a Bulma quello che tu definisci “problema” alla tua aura?»
«Diamine, no! Me ne sono completamente dimenticata...»
Sbadigliai e mi rannicchiai vicino a lui. L'inverno era arrivato da poco e faceva già un gran freddo.
«So che forse è presto per parlarne.» iniziò a dire Crilin. «Però... C18, tu hai mai pensato di sposarti?»
Quella domanda mi colse alla sprovvista. Avrei potuto benissimo fare finta di dormire, ma nell'ultimo anno mi ero talmente umanizzata che se l'avessi fatto mi sarei di sicuro sentita in colpa.
«Perché me lo chiedi?» domandai mentre cercavo di nascondere le mie guance rosse sotto alle coperte.
«Beh, ci ho pensato molto oggi pomeriggio. Vedere Chichi allegra nonostante Goku non ci sia più mi ha fatto ritornare alla mente il giorno del loro matrimonio. E così mi sono chiesto: “io sarei pronto per sposarmi?”»
Deglutii.
«E la risposta qual è?»
Crilin mi fece un mezzo sorriso. 
«La risposta è sì. Io sarei pronto a sposarti.»
Mi ripetei quella domanda nella mente per quattro o cinque volte prima di trovare una risposta definitiva.
«Anche io sarei pronta a sposarti, Crilin.»
Sprofondai con la testa sotto al cuscino, mentre diventavo praticamente bordò in faccia. Il terrestre scoppiò in una sonora risata, ormai abituato alle mie azioni che in seguito mi facevano imbarazzare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti :)
So che non c'entra assolutamente niente con la storia, ma domani inizia la primavera!
Qui da me si sta bene, anche se la mattina fa ancora un po' fresco, al pomeriggio posso dire che per la maggior parte delle volte fa abbastanza caldo.
Comunque, torniamo alla storia, che è meglio.
Oggi sono di buon umore, perciò ho deciso di pubblicare il nuovo capitolo (l'avrei anche pubblicato ieri sera, ma non stavo molto bene e poi non l'avevo concluso).
Così come per C17, mi ero già messa in testa di far interagire anche Vegeta da qualche parte. Caratterialmente è  abbastanza simile a C18, forse un po' più orgoglioso secondo me, ma si tratta comunque di un personaggio che non ho mai trattato, perciò spero di aver fatto un buon lavoro. 
Il prossimo capitolo non credo che riuscirò a pubblicarlo prima di domenica o lunedì. Sabato ho una gara e ovviamente mi sono ridotta all'ultimo per esercitarmi ç_ç
Va beh, tralasciando la confusione che faccio coi miei impegni, spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento. Aspetto le vostre recensioni! :)

   
 
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