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Autore: jomarch    02/07/2008    9 recensioni
Giugno 1980, Lily e James hanno appena saputo della Pofezia. Come hanno reagito? Possibile che la decisione di salvare Harry a qualunque costo non fosse già stata presa prima?
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Godric's Hollow, giugno 1980

 

James chiuse la Gazzetta del Quiddich e si alzò.

Dal divano passò alla poltrona, come se lì potesse raggiungere la concentrazione necessaria alla lettura.

Si sistemò gli occhiali, riaprì il giornale, ma , ben presto, si rese conto che,per la prima volta in vita sua,di quella gente sulle scope non gliene importava nulla.

Gettò a terra la Gazzetta,mentre alcuni giocatori volavano dentro e fuori dall'immagine in copertina.

Passò in rassegna la stanza:la libreria,la credenza, il tavolo, il divano...

Quanta fatica avevano fatto per accordarsi e scegliere i mobili!

Quanto caos avevano fatto lui e Sirius imbiancando!E Remus, che dirigeva i lavori con fare saccente,ma che,ad incantare pennelli era incapace quanto loro.

Quanti bei momenti avevano passato lì ,lui e Lily, solo fino a qualche giorno prima, ,accoccolati davanti al camino sognando il futuro e progettando la loro vita insieme.

Quante volte da quelle fiamme erano balzati fuori Sirius o Remus o Peter o tutti e tre insieme.

Casa Potter, come diceva sempre Lily,era uno zoo:accoglieva animali di tutti i tipi.

Non glielo avrebbe permesso.

Non avrebbe distrutto tutto quello che avevano creato, tutto quello che stavano creando.

Non in quel momento, in cui tutto sembrava perfetto.

Non solo fuori infuriava l'inferno,ma ora, quell' inferno stava entrando anche in casa sua.

Suo figlio non era ancora nato, ma sul suo capo già pendeva un destino orribile.

Non glielo avrebbe permesso.

Non avrebbe spazzato via tutto.

Lui e Lily, sposandosi, avevano voluto testimoniare che vivere era ancora possibile.

Che a vent'anni non si rinuncia alla vita solo per colpa di un pazzo.

Non avrebbero abbandonato i loro sogni e le loro speranze. Avevano deciso di aggrapparsi ad essi ancora più ferocemente:solo quello li avrebbe mandati avanti.

Sirius diceva che erano due incoscienti:sposarsi e mettere al mondo un figlio in quei tempi.

Una vera e proprio Potterata, anche se, da quando aveva saputo che sarebbe stato il padrino del nascituro non stava più nella pelle.

Remus invece aveva capito. Capiva sempre tutto, Remus.

E il buon Peter, bè, Peter era felice,sinceramente felice per i suoi amici.

Si alzò di colpo e decise di raggiungere Lily.

Da quando avevano lasciato l'ufficio di Silente, Lily non aveva aperto bocca.

Si era trincerata nel suo mutismo e, una volta a casa, si era barricata in camera, senza parlare,con sguardo vacuo ed occhi persi.

Salendo le scale nella sua mente James ripetè le parole della profezia.

“Nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive. Quindi mio figlio o sarà ucciso o si trasformerà in assassino.

Buono a sapersi .Mica male per uno che,nonostante le maledizioni l'abbiano più volte sfiorato, si è sempre rifiutato di usarne una Senza Perdono contro i nemici.”

Arrivò davanti alla porta della loro stanza:era aperta, ma Lily non era lì.

James camminò fino all'ultima stanza del corridoio:una camera ampia, con tre grosse finestre a dar luce all'ambiente.

Proprio per la sua luminosità l'avevano scelta per Harry.

Sotto una delle tre finestre lui e Sirius avevano piantato un faggio:per quando Harry fosse stato adolescente sarebbe stato abbastanza alto da permettergli fughe notturne prima della maggiore età, qualora la scopa gli fosse stata requisita.

Perchè di una cosa James Potter era certo:suo figlio sarebbe stato un ottimo giocatore di Quiddich. Dopo tutto, il sangue non è acqua.

Poco ma sicuro e, con Sirius come padrino ,Lily come madre e con Remus come coscienza morale e fido consigliere, Harry sarebbe stato senza dubbio un “Potter al quadrato”.

Trovò Lily davanti ad una di quelle finestre,apparentemente stava fissando il giardino,in cui stava spuntando la prima erba.

La abbracciò da dietro,posando le sue mani grandi su quelle di lei,piccole,che carezzavano il pancione di otto mesi.

La testa di lei nell'incavo della sua spalla.

“L'avete piantata troppo tardi, James, di questo passo ora che cresce è autunno.”disse,riferendosi all'erba.

Lui non rispose e osservò per l'ennesima volta la stanza che avano preparato per Harry.

Azzurra,così l'aveva voluta Lily,

Sulle pareti però campeggiavano già gli stendardi di Grifondoro(“perchè un Potter può stare solo lì!”pensava James,carico di orgoglio paterno),e, come James ricordava con sommo divertimento, non era stata un'idea solo sua e di Sirius, ma anche Remus ci aveva messo del suo e i poster dei Cannoni di Chudley, sebbene Sirius sostenesse che non era il caso di inculcare in un bambino così piccolo la fede in una squadra di perdenti e proponesse quelli del Puddlemere United.

In un altro angolo ,invece, si poteva notare l'influenza che Lily e Remus :libri di fiabe magiche e Babbane erano stati ordinatamente riposti sugli scaffali.

Ovunque poi si poteva vedere ogni sorta di giocattolo:peluches,costruzioni, trenini incantati e palle da Quiddich per bambini.

Entrando in quella stanza si capiva una cosa:pochi bambini avrebbero ricevuto tanto amore quanto Harry James Potter.

Lily si girò ed affondò la testa nel petto del marito:

“James io voglio solo che mio figlio sia normale!Non me ne importa niente se diverrà o meno un eroe. Io voglio solo che sia un bambino normale!”Lily piangeva,piangeva ed urlava.

Le lacrime scorrevano a fiotti sulle sue guance.

Con i pugni stretti colpiva James,sconvolta,impaurita,arrabbiata.

“Non voglio! Non voglio!Non voglio!E' un bambino!E' solo un bambino!Il mio bambino!”

“Non gli accadrà niente Lily,non gli accadrà niente. Nostro figlio crescerà e noi lo accompagneremo a prendere la sua prima bacchetta,gli daremo due zellini e uno Zuccotto di Zucca quando perderà il suo primo dentino, lo vedremo giocare a Quiddich e diplomarsi. Mi hai capito? E poi, non è detto che sia lui...”provò a dire James.

“E' brutto da dire e Alice Franck sono nostri amici, però, meglio loro che noi...”disse Lily. Quelle parole le bruciavano e contenevano in sé una certa cattiveria.

James non rispose:era brutto da dire,sì,ma, sicuramente anche Alice a Franck facevano lo stesso ragionamento.

“E se dovesse scegliere noi ?”

“Se dovesse scegliere noi, lo affronteremo. L'ho incontrato tre volte , quel bastardo.”

“E se non dovesse bastare?Se, nonostante questo, ad Harry succedesse qualcosa?Io non voglio che sulle sue spalle ci sia un peso così grande:deve essere un ragazzo vivace e spensierato, senza problemi, libero solo di preoccuparsi di Quiddich,scherzi e ragazze.”

“Ci saremo noi ad assumerci il peso delle sue preoccupazioni:lui non dovrà badare a nulla.

Ci saremo noi.”

“James... e se ci succedesse qualcosa? Se ci trovasse?Non ci vorrà molto perchè venga a sapere dove viviamo.”

“ Se ci trovasse lo affronteremo a testa alta. Non ho paura di lui. Di una cosa sono certo:Harry vivrà. Harry crescerà. Dovesse costarmi la vita, mio figlio vivrà.”

“Harry vivrà. Dovessi morire, ma Harry vivrà. Io e te lo difenderemo.”Lily parlò con convinzione.

Non aveva più paura, o meglio, ne aveva, ma lei e James non avrebbero permesso che quel mostro portasse via il loro bambino.

Le mani posate sul pancione,una intrecciata all'altra.

Una promessa,fatta a loro stessi prima che ad Harry.

Una consapevolezza.

Harry sarebbe vissuto.

Perchè mai nessun bambino sarebbe stato amato quanto Harry James Potter.





Allora,piaciuta?Lasciate un commento,sia positivo che negativo.

So che prima della nascita di Harry non avevano ancora deciso di fare l'incanto Fidelius, però, suppongo, che Voldemort non sapesse dove si trovavano e dove vivevano...


  
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