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Autore: Yoan Seiyryu    20/03/2014    3 recensioni
[ Loki/LadySif ]
ATTENZIONE: Spoiler dal film 'Thor: The Dark World'
Loki torna ad Asgard come prigioniero ma non si arrende all'idea di rinunciare al trono di Odino e tenta di escogitare un piano per evadere dalla cella. Lady Sif si rende conto che Thor non corrisponderà mai i suoi sentimenti per lei e cerca di dimenticare ciò che prova per lui, nonostante Loki sia l'unico a conoscere quella debolezza. Il loro presente si intreccerà con avvenimenti del passato che vede entrambi percorrere la storia da quando Loki bandì Thor da Asgard a quando riuscirà a prendere il trono di Odino dopo la sconfitta degli Elfi Oscuri.
**
[Dal Capitolo IV]
- Non dire sciocchezze, Loki. Abbiamo conosciuto tutti il tuo vero volto e non c’è speranza per un…
- Mostro?
Conosce tutti gli appellativi che gli hanno dato, le prigioni pullulano del vociare di corte e di tutti i pettegolezzi. Nonostante questo non gli tocca minimamente essere considerato tale, soprattutto perché arriverà il giorno in cui riuscirà ad ottenere ciò che desidera.
- Lo hai voluto tu – sospira Sif che abbassa un attimo le difese e si sofferma a guardare i suoi occhi illusori.
Li ha sognati tanto spesso, quegli occhi verdi.
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sif, Thor, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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VI 

Heartdust

 
 
 
Non dobbiamo piangere
che è la resa del corpo
nei confronti del cuore,
nient'altro che la prova
che non siamo in grado
di gestire ciò che chiamiamo cuore.  ~ Bleach







Nessuno. Nessuno ha avuto il coraggio di portargli la notizia. La notizia più bruciante che avesse mai potuto ricevere. Né suo fratello, né suo padre hanno osato fargli visita e comunicargli ciò per cui le sue orecchie ora sanguinano. Come l’ultimo dei più miserabili è stato avvertito da una guardia, lasciato poi da solo con se stesso. Le prigioni sono vuote e silenziose, Loki riempie ormai solo la propria ma la confusione che annebbia la mente è fastidiosa. Distruggere tutto ciò che vi è all’interno della stanza rettangolare e bianca diventa facile ed ogni pezzo si sgretola fino a trasformarsi in caos. Il conforto che sua madre ha tentato di creare svanisce in un istante di follia o di disperazione, proprio perché lei stessa non c’è più. E’ andata via e lui non l’ha potuta nemmeno salutare. Lui non si è potuto far perdonare. Non sarà forse il perdono che ha desiderato fino in quel momento? No, affatto. La vendetta ha fatto parte di tutta la sua vita ed anche ora, nel dolore, non emerge altro sentimento. Vuole distruggere ogni cosa, così come sta facendo nella cella. Vuole annullare ogni istante, ogni attimo, ogni essere vivente.
Si lascia scivolare lungo la parete e non si cura del sangue che ricopre il pavimento, non riesce a sentire più nulla. Le ferite che si è procurato in quell’atto di sofferenza estrema non bruciano e non infastidiscono. Il respiro si fa più cadenzato e dà l’impressione di annullarsi da un momento all’altro. I capelli scuri come le ombre della notte ricadono sul viso per coprire gli occhi macchiati di dolore. Senza di lei, ora, chi avrà cura di lui?
Il tempo trascorre inesorabile e Loki non si è azzardato a muoversi più da quando è caduto in quello stato d’angoscia. Deve essere notte, poiché le guardie mostrano segni di stanchezza e alcune di loro si affacciano all’ingresso delle prigioni. E’ il momento del funerale, ne è certo. Può solo immaginare che cosa stia accadendo all’esterno, nell’alto dei cieli di Asgard ad infiammare le stelle che un tempo ha studiato proprio con la donna che ora le costellazioni stanno onorando. I fuochi devono essere splendidi, mille luci che sfiorano l’aria e gli occhi addolorati di chi ha la forza di sollevare lo sguardo. E la barca, la barca brucia. Loki vuole immaginare con tutto se stesso il corpo di Frigga consumarsi sotto le ardenti fiamme delle frecce scagliate dai propri cari. Potrebbe creare una delle sue illusioni e spiare quel momento fatidico, ma non può. Non vuole.
Trascorre l’intera notte avvolto dalla consapevolezza di aver mancato l’ultimo saluto. L’unica donna che avrebbe potuto definirsi Madre. L’unica asgardiana che non sarebbe dovuta morire. Lui l’avrebbe protetta. I rinnovati pensieri che si instaurano nella propria mente lasciano andare lo sprezzante dolore per trasformarlo in rabbia distruttrice e famelica. Non ha più nulla da perdere ed ora è arrivato il momento di riacquistare ciò che da sempre è stato suo. Con le poche forze rimaste schiude gli occhi umidi di lacrime, arrossati e gonfi, per poi creare un suo doppio dall’aria ghignante che spedisce nelle camere di Lady Sif, ancora una volta.
I raggi della prima alba insorgono quasi inavvertitamente ma il giaciglio è vuoto e probabilmente non è stato nemmeno sfiorato durante quella notte. Loki volge lo sguardo verso la figura della guerriera accostata ad una delle colonne bianche circondata da un lungo manto di seta che la ricopre per intero. Il volto fiero è contraddistinto dalla tristezza e gli occhi sono colorati dell’ambra generata dal timido sole. Potrebbe rimanere immobile ad osservarla senza dire nemmeno una parola, ma il tempo che gli rimane per conservare ferma l’illusione è poco.
- Quando sopraggiunge la morte è difficile credere che il cielo si sveglierà ancora. Invece l’universo non dà ascolto ai lamenti di chi vive.
Lady Sif non sembra affatto sorpresa di ritrovare il doppio di Loki nelle proprie camere e infatti si volta lentamente verso di lui, mostrando un’espressione altera e composta. Sul suo viso non si scorge altro che fermezza ed una incredibile dignità.
- Loki.
Non sa dire altro e lui non se ne stupisce. Così sopravanza verso di lei tenendo le mani bene intrecciate dietro la schiena ed una volta giunto nei suoi pressi arresta il passo, fermando lo sguardo in quello di lei.
- Le stelle si nutrono delle nostre lacrime ma non piangono assieme a noi. Il nostro destino è quello di non morire finché qualcuno  decide di interrompere la nostra lunga e stancante vita.
Lady Sif tenta in ogni modo di sostenere quegli occhi verdi colmi di rancore e di tanto in tanto inumidisce le labbra o le morde per non lasciarsi andare ad alcun sospiro. Per una volta avverte quasi il bisogno di sfiorarlo come forma di consolazione, anziché di rabbia frustrata nei suoi confronti.  Ma lui appena nota quel gesto accennato muove un passo indietro e si dirige verso la terrazza che si apre di fronte al maestoso paesaggio asgardiano.
- Aiutami Sif.
E’ un sussurro quello che giunge alle orecchie della guerriera, il cui passo segue quello dell’illusione per poter comprendere meglio a cosa sia dovuta un’affermazione tale, una richiesta che non si aspetta di ricevere. Lei si limita a cercare gli occhi verdi senza dire una parola, solo per trovare un significato nascosto.
- Non posso rimanere a guardare dopo ciò che è accaduto a mia madre. Convinci mio fratello a farmi uscire di prigione, solo il tempo di compiere la mia vendetta e poi tornerò nel posto dove dovrò trascorrere l’eternità. Ma ti prego, aiutami affinché si fidi di me.
Madre, fratello. Sono parole che fino a quel momento ha rigettato con tutto se stesso, ma ora le sente vicine più che mai. Solo per raggiungere i propri scopi.
- La vendetta è ciò che cerchi, Loki? Non hai ancora imparato niente dalla tua storia?
Sif non è cambiata affatto e questo lui lo sa bene. Ha sempre tentato di far mutare la sua natura affinché abbracciasse la strada migliore ma mai è riuscita a condurlo lì dove avrebbe desiderato portarlo.
- Cos’altro dovrei cercare, altrimenti? Sono destinato ad una vita d’oblio, dunque lasciami la possibilità di mettere pace al mio animo. Non chiedo altro.
Avverte il tentennamento da parte della guerriera che pare essere avvolta da un turbinio di nuovi pensieri. Loki è consapevole della sua volontà di aiutarlo davvero e potrebbe persino essere pronta a perdonarlo, dunque perché non fare pressioni su un animo tanto puro?
I puri cadono, sempre.
- Non posso prometterti nulla Loki ma tu prova soltanto a tradire la mia fiducia… - la voce di Sif è un sussurro, mai ha raggiunto tono così flebili – e non sarà la prigione ad aspettarti al tuo ritorno.
Così facendo la guerriera solleva la mano per accarezzare la guancia dell’illusione che all’immediato contatto scompare.
Una carezza senza peso, né forma. Una carezza che ha il sapore della disperazione e che non potrà mai essere nulla di diverso.
Loki chiude gli occhi una volta esaurita l’energia per la creazione illusoria e torna nuovamente allo stato vegetativo che ha tenuto per tutta la notte.





**
 
 
La notte impallidiva di fronte alla lunga chioma nera di Sif che si disperdeva sulle spalle a coronare l’armatura d’argento che aveva indosso. Nonostante fosse la seconda settimana di festeggiamenti per il ritorno di Thor, non riusciva a districarsi dalla corazza che per tanto tempo l’aveva protetta. A volte si sentiva estremamente debole ed incline all’inettitudine senza di essa. Era come se disarmata non avesse forza e non potesse combattere. Tanta fragilità nella Dea della Guerra era poco credibile e nessuno sembrava accorgersi dei tumulti del suo cuore, tranne uno.
Il portico che conduceva al ponte Ygsdar riluceva di nuovi bagliori, le grida di festa erano ancora alte e le occasioni per brindare alla salute di Thor sembravano non scemare mai. Eppure lei in quei pochi istanti in cui si ritrovava da sola con se stessa, costretta a confrontarsi con il suo io, non riusciva ad essere felice. Nonostante fosse una guerriera non era immune da ciò che le donne amano chiamare cuore. Le tribolazioni dell’animo non l’avevano sviata e anzi la opprimevano, ricordando quanto invece desiderasse qualcosa che non avrebbe potuto avere.
- I festeggiamenti non sono di tuo gradimento, mia buona Lady Sif?
La voce calda e rassicurante di Thor si insinuò nelle sue orecchie e con una dolcezza che i suoi occhi non avevano mai mostrato si voltò verso la sua direzione, lasciando ergere la schiena appena incurvata.
- A volte preferisco ricavare un po’ di spazio per me, ecco tutto.
- La tua mancanza è sin troppo evidente, nessuno ha ancora dato inizio alle risse notturne dopo un paio di boccali di idromele.
Thor arrestò il passo per sostare accanto a lei, sotto l’arco di marmo che incorniciava le loro figure e da cui emergeva la luna alta ad osservare i loro gesti.
- Non sempre è bene consumare tutte le proprie energie. Dunque sentivi la mia mancanza?
- Non valeva la pena rimanere nella mischia senza di te – sorrise all’angolo delle labbra prima di afferrare la mano di lei e sollevarla appena per stringerla nella propria – cos’è che ti tormenta, mia buona amica? Sono giorni ormai che noto sul tuo volto un’espressione poco cordiale e affatto incline al buon’umore.
Lady Sif avvampò di fronte a quel gesto inaspettato, tanto che ammorbidì la presa della mano per evitare di sentire il calore profondersi sulla sua pelle. Una vicinanza tanto desiderata non poteva essere più respinta dal suo animo confuso.
- Così mi stupisci Thor: non credevo che fossi diventato un acuto osservatore.
Lui stesso ampliò il sorriso di fronte a quell’affermazione e poiché le parole erano cessate tutto d’un tratto, non poté che accadere l’inevitabile. L’unione confortevole delle loro mani condusse all’istante che Sif non avrebbe mai dimenticato per tutta la sua vita. Ogni imbarazzo, tentennamento o tormento scomparvero di fronte alla rinnovata vicinanza che si creò tra loro. Le labbra si incontrarono in un bacio affamato che parve non avere mai termine,almeno fin quando il calore delle mani di Thor non scomparve per lasciare spazio ad un freddo irresistibile che invase le dita di Sif.
Il suo intero mondo crollò sotto i piedi quando riaprì le palpebre e ciò che incontrò non fu altro che il verde scintillante degli occhi di Loki, pronti a schernirla per ciò che era accaduto.
- Dunque anche Lady Sif ha una debolezza. Una debolezza piuttosto interessante.
Per la prima volta lei ebbe il sentore di avvertire le lacrime formarsi, le iridi lucide erano pronte a lasciar andare ciò che il suo cuore le stava comandando di fare. Un silenzio improvviso si formò su labbra che non avevano mai temuto di dire ciò che pensavano e l’unica sentenza che ne uscì fu il sordo rumore di uno schiaffo che colpì il viso carico di ironia di Loki.
Aveva concesso un suo bacio al più incomprensibile tra gli asgardiani. Si era lasciata raggirare da lui come una sciocca senza spina dorsale. Non solo, gli aveva anche dato la possibilità di scoprire tutti i suoi misteri più profondi, lasciando che le portasse via il segreto che con maggior cura aveva tentato di oscurare. Ed ora davanti a lei non vi era che un dio sorridente che sembrava esser rimasto ancora bambino quando quei giochi potevano avere un senso. Non lo avrebbe perdonato facilmente.
- E’ questo tuo modo di fare che ti rende odioso di fronte a tutta Asgard. Le tue illusioni non fanno che mascherare le tue paure, sei e rimarrai sempre un codardo Loki.
Parole che lasciavano sangue dietro di sé, parole condotte via dai passi frenetici di Sif che correvano via dal portico per non lasciare più nulla se non tracce di dolore.



 
**
 

Ogni ricordo è un ago pungente che sfida ogni punto debole. E lei è così piena di debolezza che potrebbe cadere in ogni singolo istante. E’ riuscita a convincere Thor affinché si affidasse alla presenza di suo fratello, il prigioniero, per poter liberare Jane Foster dalla sua malattia.
Liberarla dalle sue camere e dalla supervisione di Odino non è stato difficile ma doverla addirittura proteggere durante quel lungo percorso per la sua salvezza, le sembra persino troppo. E’ la donna che Thor ama, la donna che non è lei. Mentre avanzano l’una accanto all’altra Sif non può che lanciarle sguardi in tralice come a volerla studiare nei minimi dettagli. Così piccola e fragile che sfiorandola probabilmente si spezzerebbe. Cos’è che Thor ama di lei? Più cerca di comprendere più si allontana dalla soluzione. Un’altra debolezza e non può permettersi di averla.
Ancora non riesce a spiegarsi il motivo per cui si sia lasciata convincere da Loki, non sono stati solo i suoi occhi colmi di rammarico a fare leva sul suo cuore, ma qualcosa di molto più profondo. Forse è qualcosa che doveva anche a Frigga. Nessuno ha intenzione di fidarsi di lui, nessuno gli concederebbe una seconda possibilità.
Un tempo ha desiderato la sua morte. Un tempo è stata lieta della sua morte. Questo sembrava l’unico modo per liberarlo dalle catene della sua anima corrotta che lei non era stata in grado di spezzare. Da quando ha fatto ritorno ad Asgard il suo fantasma lo ha tormentata per notti intere e persino di giorno, poiché la speranza di renderlo migliore è più forte di qualunque altra cosa.
Ugualmente diversi, ma sin troppo distanti.
Jane Foster rimane in silenzio, anche lei di tanto in tanto le rivolge timidi sguardi circospetti, ma nessuna delle due ha il coraggio  o l’intenzione di proferire anche una sola parola di rimando. Sif non si ostina a trovare una soluzione, semplicemente la guida lì dove il suo amato la attende finché non viene accolta da lui stesso a braccia aperte. E proprio mentre Jane viene rapita dallo sguardo di Thor, Sif si concede il lusso di nascondere quella vista così dolorosa per lei e rifugiarsi sulla figura di Loki che sosta accanto ad entrambi.
I polsi sono incatenati proprio come quando ha fatto rientro ad Asgard e gli occhi permeano sul medesimo sorriso. Soddisfazione o forse pallida ironia, quella che lo ha sempre contraddistinto.
- Il tuo sguardo è una vera e propria minaccia. Mi chiedo però se sia rivolto a me o alla deliziosa Jane Foster.
Lady Sif è costretta a soffocare una risposta aggressiva di fronte a quella provocazione che seppur sussurrata rischia di arrivare alle orecchie dei due poco distanti da loro. Lo afferra per la manica del soprabito e lo trascina dietro ad una delle colonne, ora che non è un’illusione può sferrare pugni al vero Loki e prendersi la soddisfazione meritata.
- Smettila di comportati in questo modo – lo osserva con attenzione e per un istante avverte un brivido correrle lungo la schiena. Per quanto abbia i polsi legati e non possa usare la magia, sa che il vero potere di Loki risiede nelle parole, dunque non si sente affatto al sicuro. – Prova ad ingannare Thor e…
- Sì, lo so. Anche tu mi ucciderai, sono sulla lista di molte persone a quanto pare. Eppure non credi che dovresti salutarmi in un altro modo? Potrei non tornare più, in fondo sto per rischiare la vita proprio come il tuo amato – parole che sanno di rimprovero.
Sif aggrotta le sopracciglia e stringe con maggiore forza l’alabarda, pronta a sferrare un attacco contro il suo nemico più grande.
- Sei già morto una volta, posso abituarmi facilmente.
Loki lascia assottigliare le labbra in un sorriso divertito e a quel punto sospinge il viso verso di lei con fare provocatorio.
- Riservi ancora troppa speranza nei miei confronti – solleva appena i polsi incatenati – un giorno forse riuscirai a togliermi persino queste catene.
La debolezza ancora una volta. La sente, è presente nel suo cuore, accovacciata misteriosamente in un angolo buio e pronta a prendere il sopravvento. Cos’è che brama in realtà Lady Sif? Cos’è che crede di amare?
Thor è l’ombra di un amore che non potrà mai avere ma chi è che sa davvero come sia composta la sua anima, di quali pezzi abbiano l’incastro adatto? Loki ha sempre conosciuto ogni debolezza ed ogni qualità di lei e non l’ha mai risparmiata dal suo gioco di inganni. Thor al contrario non è mai caduto negli abissi della sua anima e non ha mai toccato il fondo, ha solo potuto apprendere la superficie di una Sif che a stento è riuscita a conoscere se stessa. A quel punto tutto diventa istinto e persino la freddezza che la contraddistingue si scioglie di fronte a quel sorriso carico di ironia. Basta un solo slancio a sospingerla verso di lui affinché si appropri di quelle labbra fredde e gelide che non ha mai pensato di desiderare così tanto. Ma cos’è quella sensazione che si trasforma in brividi frustranti lungo le braccia? E’ davvero un desiderio o l’idea del desiderio? Eppure tutto, ogni dubbio si annulla nel circoscrivere quel bacio che assapora con tutta se stessa, ricambiato con altrettanto trasporto.
- Non ho mai apprezzato il sapore di una battaglia – il sussurro di Loki è come una lama a doppio taglio – fino a questo momento.
Parole che a Sif giungono solo come ombra del vero. Quanto potrà davvero credergli? La sua natura è talmente forte in lui che nessuno, forse nemmeno lei, potrà mai davvero comprendere che cosa pensi realmente. Si allontana dalla sua debolezza prima che ne rimanga incatenata per sempre e gli volge le spalle perché non venga compromessa fin nel profondo.
L’attesa del suo ritorno sarà crudele per un cuore in pieno tumulto.
 
 
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Un codardo. Loki era davvero un codardo? O tutto per lui era simile ad un gioco? Nei suoi occhi non vi era che il sapore dell’incertezza e l’unico modo che aveva per sollevarsi era nascondersi dietro le proprie illusioni, nel trovare mille altre maschere da mostrare ad un mondo che in ogni caso non sembrava accettarlo. Svelare la debolezza di Lady Sif non era stato che un divertente passatempo, nulla più di uno scherzo infantile. Desiderava comprendere quanto la Dea della Guerra fosse in realtà una donna fragile anch’essa. Cadere nell’abisso delle anime era interessante quanto stupefacente, ognuno aveva da dire più di quello che dimostrava al mondo.
Eppure Loki non riusciva a comprendere se stesso. Nonostante fosse così perspicace verso gli altri, non aveva la minima idea di ciò che vagasse all’interno del suo labirinto. Strade inerpicate erano costruite nella propria anima e difficilmente ne sarebbe venuto a capo.
Quel bacio, ad esempio, lo aveva scosso. Rimasto immobile sotto l’arco di marmo volse gli occhi verso il cielo notturno per ricoprire lo sguardo delle stelle che aveva sempre amato e studiato con tanta ostinazione. Il sapore della conoscenza era dolce quanto difficile da conquistare. Ed ora il sapore di quelle labbra aveva assunto un interesse più profondo che sembrava addirittura radicato da tempo. Perché? Che senso aveva?
Lady Sif ai suoi occhi non era che qualcuno da schernire insieme ai suoi compagni, I tre Guerrieri. Eppure non doveva essere così semplice.
Lei era stata l’unica, a differenza di tutti gli altri, a volersi avvicinare a lui. A voler comprendere chi in realtà fosse. Non le aveva mai permesso una confidenza tale da svelare tutte le maschere poiché desiderava tutto meno che la compassione. Nessuno doveva tentare di comprenderlo, nessuno doveva tentare di cambiarlo.
Sif credeva di poterlo fare poiché aveva visto in lui un barlume di somiglianza, quella diversità che lei era riuscita a trasformare in oro, a differenza della sua che era rimasta ghiaccio.



 
 
**
 
 
Un tempo sarebbe rimasto scaldato da quel gesto. Un tempo i dubbi lo avrebbero assalito. Ma oggi non è più ciò che era e nemmeno Lady Sif, quella che era stata una sua debolezza, potrà scalfire le sue intenzioni. Inscenare la sua morte è quasi un gioco da ragazzi di fronte ad un petulante Thor che sfoga tutte le sue lacrime. Lacrime che Loki gli farebbe ingurgitare per lasciarlo poi annaspare in un mare in tempesta. Ed è proprio a questo che pensa mentre il suo corpo finge di sgretolarsi e diventare polvere. Il bacio che Sif è tremendamente diverso da quello che lui gli ha dato un tempo. Questa volta non ha provocato in lui alcun effetto, non vi è rimasto più nulla e soprattutto non ha avvertito il bisogno del dubbio.
La morte di Frigga non ha fatto che rafforzare la sua intenzione di impossessarsi del trono di Asgard, calpestando anche coloro che hanno creduto in lui fino alla fine.
Lady Sif non può cambiare la natura del Dio degli Inganni, nemmeno con la sua purezza. Forse proprio in virtù di essa. Per quanto abbia tentato innumerevoli volte Loki non può essere costretto ad inginocchiarsi di fronte a nessuno, soprattutto davanti a quelli che gli altri giudicano dei torti. Lui merita il Regno, ha diritto al trono che gli è stato portato via al momento della sua nascita. Punirà tutti coloro che lo hanno gettato in una prigione incolore e hanno desiderato la sua morte, per la seconda volta. Ora può accontentarli e dimostrare che nessuno può prendersi gioco dell’Ingannatore. 











Specchietto --> Arrivati a questo punto credo sia il caso di fornire qualche spiegazione più esplicita riguardo il rapporto che ho cercato di creare tra Lady Sif e Loki. 
Per quanto riguarda Lady Sif credo che sia un personaggio troppo positivo per poter sorreggere o accettare l'animo di Loki. Dunque immagino che lei abbia la volontà di cambiarlo, proprio perché lo sente in qualche modo il più vicino a sé. Il loro rapporto è turbolento, instabile e incostante. Loki stesso si sente attratto da lei perché è stata l'unica tra tutti che ha tentato di conoscerlo e che ha provato a fare un passo indietro per stare al suo fianco. Ma al tempo stesso, dal mio punto di vista almeno, non credo che a Loki piaccia essere compreso. Soprattutto come Dio degli Inganni, essere smascherato non è conveniente. 


Il prossimo capitolo - ahimè - sarà l'ultimo. Secondo voi ci sarà un lieto fine? Sono curiosa di vedere se il finale vi desterà sorpresa o meno, ad ogni modo ricordo che la storia ripercorre tutti i fatti della trama di Thor II con una aggiunta di particolari in cui ho inserito il rapporto tra Sif e Loki. 
Spero di riuscire a pubblicare l'ultimo capitolo la prossima settimana!
Per chi segue la Sigyn/Loki dovrei aggiornare appena concluderò questa mini-long, vorrei dedicarmici con maggiore attenzione. 
Ringrazio Mania e Silvermoon che hanno recensito lo scorso capitolo e tutti coloro che hanno inserito tra le seguite/ricordate/preferite la storia. Grazie mille e a presto! 

Yoan 

 
   
 
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