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Autore: chairmodeactivate    20/03/2014    7 recensioni
La storia è difficile da spiegare, secondo me. ma più o meno parla di una ragazza, Jacky che si trasferisce e dovrà sopportare un vicino maleducato, puttaniere ma tremendamente sexy.
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Dal Prologo: "Lo odio perché lo amo. Ok, l’hanno detto una marea di persone ma continuo ancora a odiarlo e lo odierò per sempre. Però non è un odio perché mi ha fatto qualche torto o mi ha ferito, al contrario, si è sempre preso cura di me fin dal primo momento e io mi sono presa cura di lui."
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 10.
 
 
  Driiiin.
Sento il cellulare suonare e vibrare sul comodino.
  Driiiin.
Mi obbligo ad aprire gli occhi, saranno le otto, più o meno. Michael mette la testa sotto il cuscino.
  Driiiin.
Allungo la mano e prendo il telefono. I miei occhi non riescono a leggere cosa c’è scritto sullo schermo.
  “Pronto?”
“Ti ho svegliato?” quella voce. Quella maledettissima voce che non volevo più sentire.
“Sì, che c’è mamma?” chiedo alzandomi e iniziando a camminare per la stanza. Mike esce la testa, si mette seduto e ascolta in silenzio.
“Mi chiedevo se sta sera avevi da fare” chiede vaga. Ma la conosco troppo bene, si sta invitando a cena.
“Puoi venire se vuoi, ma ti avverto che non sono sola” dico guadando Mike.
“Ah” stiamo in silenzio un po’ e poi continua “State insieme?”
“Dall’inizio dell’anno”
“E… com’è?” chiede cercando di interessarsi ma con scarsi risultati.
“Non ti piace” rispondo.
“Bene, allora ci vediamo stasera?”
“Okay” fine della nostra discussione.
  Getto il cellulare su letto e mi siedo vicino a Mike.
“Mia madre viene a cena stasera. Ti conoscerà, non le piacerai e litigherò con lei. Ma tranquillo andrà tutto bene”
“Okay mi fido” sorride. Solo con quel sorriso mi fa sentire meglio. Si alza e prende dei vestiti dall’armadio, mi bacia e va verso il bagno con i vestiti in mano.
  Mentre lui è in bagno e io aspetto il mio turno, sistemo il letto che era più disfatto del solito vista la serata precedente e preparo i vestiti che dovrò mettermi. Esce dal bagno ed entro io.
  Appena finisco scendo al piano di sotto e Mike aveva preparato la colazione.
“Cosa pensi di cucinare per stasera?” mi chiede mentre lavo le tazze e i cucchiai.
“Non ne ho idea… Non qualcosa che richiede troppi sforzi, non ci tengo a fare colpo su nessuno” dico posando una tazza.
“Magari cucino io per guadagnare qualche punto con lei” dice stringendosi nelle spalle.
“Non hai bisogno di guadagnare punti, dovresti diventare un’altra persona per piacerle” rispondo posando i cucchiai “Poi tu sei perfetto così come sei che a lei piaccia o no”
Di tutta risposta mi abbraccia “Non voglio che litighi con tua mamma per colpa mia”
“Non è, e non sarà mai colpa tua”
“Ma…”
“Niente ma! Ora in macchina, dobbiamo comprare la farina e le uova. Stasera pizza”
  Saliamo in macchina e spalanco il finestrino, voglio solo divertirmi prima di stasera e passare molto tempo con Mike. Lo sento molto più vicino da ieri sera e la cosa mi piace da morire. Lo guardo guidare ed è così bello oggi, la luce del sole gli fa sembrare gli occhi più chiari del suo solito verde ed ha le labbra secche, ogni tanto se le inumidisce con la lingua ed è una cosa dannatamente sexy.
  Entriamo nel parcheggio e troviamo posto non troppo lontano. È un supermercato molto piccolo non è lontano da casa. Appena entrati si trova il reparto ortofrutta, ne approfitto per comprare un po’ di frutta. Quattro mele, banane e altra frutta di stagione. Passiamo al reparto dolciumi e roba per fare colazione e Mike inizia a prendere cereali, biscotti, burro d’arachidi e due barattoli di Nutella.
  “Ne abbiamo una a casa ancora!” dico mentre prende il secondo.
“Ma è a metà!” risponde lamentandosi come un bambino di due anni.
“Infatti, prendine uno solo!”
“Ma così non dobbiamo tornare a prendere l’altro”
“Michael” lo guardo seria, fa gli occhioni e mi guarda con uno sguardo da cucciolo alla quale non riesco a dire di no “Vaffanculo, ti odio quando fai così!” dico con un sorriso.
“Sì!” esulta e proseguiamo la nostra strada verso le uova e la farina.
  Arriviamo alle casse dopo mezz’ora e appena paghiamo torniamo in macchina velocemente e andiamo a casa. Preparo il pranzo e poi ci sdraiamo sul divano a guardare uno dei nostri film preferiti.
  Verso le cinque e mezza inizio a impastare la pasta per la pizza e la lascio riposare per due ore, poi riprendo e mi faccio aiutare da Mike a prepararla. Lui non sa cucinare e dice che lo diverte da matti quando gli dico cosa fare, quindi si offre quasi sempre volontario quando c’è da cucinare pizza o fare dolci. Verso le otto finiamo di mettere tutti gli in gradienti sulle pizze e le mettiamo in forno.
  Mia mamma non aveva detto a che ora sarebbe arrivata, immaginavo verso le otto e mezza, nove addirittura, ma ecco che alle otto ed un quarto in punto sentiamo suonare. Mike era intento a giocare con la console e io leggevo un libro. Lui mette in pausa e io poso il libro sul divano. Mi alzo, prima bacio Mike, come per scusarmi per tutto quello che potrebbe accadere da qua a poche ore. Cammino verso la porta ed apro.
  Mia mamma è una donna sulla cinquantina. Ha i capelli castano, quasi sul rosso, tinti. È vestita con un vestito casual nero e indossa un copri spalle. È alta più o meno un metro e sessanta ed è più bassa di me e Mike.
“Jacky!” mi saluta con un bacio sulla guancia e mi porge la sua borsa.
“Ciao, mamma” saluto fredda. Entra e chiudo la porta alle mie spalle. Michael aveva spento la console ed era dietro di me. Poggio la borsa sul divanetto e passo alle presentazioni.
“Mamma, lui è Michael” dico mentre guardo mia madre squadrarlo dalla testa ai piedi.
“Salve” dice lui porgendole la mano con un sorriso.
“Ah - ah” dice lei prendendogli la mano e stringendola “Piace ragazzo” si gira verso di me “Non mi piace”
“Ecco, lo sapevo” dico esasperata “Che ha che non va?”
“Prima di tutto è troppo magro, non sarebbe capace di prenderti in braccio. Ha una carnagione troppo bianca e con quelle occhiaie sembra un cadavere. Ha gli occhi da drogato e non sembra molto sveglio” gli da’ un’ultima occhiata “e decisamente vestito da straccione. Pantaloni strappati e la canottiera pure. Per non parlare di quegli orecchini, ma dove siamo arrivati”
“È molto gentile da parte sua, signora. Neanche mi conosce e già mi critica”
“Non ne ho bisogno, conosco i ragazzi come te, sono dei buoni a nulla. Speravo avessi scelto di meglio Jacky, sono molto delusa anche da te”
“Non sei mai stata fiera di me, speravi davvero che le cose cambiassero così all’improvviso?”
“Vedo che il tuo caratterino non è cambiato, hai ancora il vizio di rispondere a tua madre” dice con quel tono da saputella che ha sempre avuto.
“Sì” dico secca.
“Vorrei andare già via ma mi sembra scortese. Cosa hai provato a cucinare?”
“Ho fatto la pizza”
“Ah, immaginavo. Almeno hai imparato a farla. Pensavo di dover cenare con latte e cereali. Di certo non stai con lei per la sua bravura in cucina” dice rivolgendo uno sguardo disgustato a Mike che la fulminava con gli occhi.
“Ci esco perché è una ragazza bellissima, sexy ed intelligente e sono contento che non ha preso lo stesso carattere di sua madre” dice sorridendo allo sguardo sconvolto di mia madre.
“Ma, come osi ragazzo? Neanche mi conosci e ti permetti di parlarmi così?” dice portandosi una mano al petto.
“Non ne ho bisogno, conosco le donne come lei, sono delle presuntuose!” dice ripetendo le parole di mia madre che sconvolta si rivolge a me.
“Gli permetti di rivolgersi a me con questo tono?”
“Sì”rispondo sorridendo.
“Ma che razza di figlia sei! Non ti riconosco più! Scommetto che hai iniziato a bere e drogarti! E quel buco enorme all’orecchio! Come diventerà quando sari grande? Spero non ti sia fatta tatuaggi!”
Al suono di queste parole alzo la manica sinistra della felpa e mostro il mio avambraccio. In ordine partendo dall’esterno ho tre stelle, una blu, una rossa e una gialla e una scritta in greco all’interno che dice “punks not dead”.
Alla vista dei miei tatuaggi prende la sua borsetta e borbottando qualcosa di incomprensibile esce da casa nostra.
“Finalmente! Ora la pizza, sto morendo dalla fame!” dice Mike venendo verso di me.
“Grazie”dico mentre lo abbraccio.
“Nessuno può parlarmi così, neanche la madre della mia fidanzata”
 

 
“Lasciate ogni speranza o voi che entrate” in questa storia.
Salveeee!!!
Ammettetelo che la storia vi è mancata! Scusate per il ritardo, avevo detto di aggiornare per il 17 ma appena tornata ho avuto da fare e non ho trovato neanche il tempo di respirare T^T
Ma da oggi preparatevi perché si riparte in quarta!
Prima di tutto volevo dirvi che sono delusa, il capitolo precedente ha avuto soltanto tre recensioni…  Me ne aspettavo di più perché non era proprio bruttissimo. Ne ho scritti di migliori ma non era venuto così male. Rifatevi in questo capitolo, voglio sapere cosa ne pensate e voglio saperlo ORA!
Ringrazio le tre ragazze fabisweetheart, Roberta_Love e Sabry_Mixer. Grazie davvero, mi ha fatto davvero piacere. Voialtri prendete esempio u.u
Inoltre volevo dirvi che gli attori, o musicisti in questo caso, presta volto ve li dico a fine storia e che ho  anche trovato l’idea per una nuova storia, un po’ diversa. Ma non ve la dico per ora :P
Vi invito a lasciare recensioni perché sono quelle che mi interessano davvero e che mi danno la forza di andare avanti. Poi insomma siamo quasi alla fine non vi arrendete ora, suvvia so che volete sapere come finisce questa avventura.
Arrivederci, spero.
chairmodeactivate.
  
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