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Autore: giapponesina6    20/03/2014    4 recensioni
Eccomi qui con la seconda parte della storia, in molti avete chiesto una continuazione e ora ci proverò. La storia inizia nella regione di Kalos dove Ash proverà a sopperire alla sua mancanza affrontando una nuova lega, ma qui avrà un incontro che stravolgerà il tutto. Un incontro particolare lo avrà anche Lucinda, quasi surreale e si troverà a prendere una decisione davvero importante.
< Sai niente può fare così male come il dolore di chi non c’è più. Non credo che tornerò mai ad essere felice come un tempo >... Buona lettura
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Brock, Lucinda, Misty, Serena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Angolo dell'autrice:
Salve a tutti, siamo giunti alla conclusione di questa storia, che tra pro e contro mi ha comunque rubato il cuore. Spero di non essere risultata banale, anche perchè dopo la prima parte con un finale tragico, qui ho ripreso le mie sembianze di romantica. Non mi resta che ringraziarvi per la passione che ci avete messo dei vostri commenti e nelle vostre recensioni. Grazie a tutti. Buona lettura! giapponesina!




Finalmente avrebbe tenuto il suo dolce viso tra le sue mani. Le sue labbra congiunte alle sue. Ci sarebbero stati quei meravigliosi sospiri tra un bacio e l’altro.
Tra la sua mente e il suo cuore vi era solo lei.  Quanto aveva sognato quel momento. Quanto aveva agognato quelle parole.
< Misty è viva >
Aveva versato fino all’ultima lacrima per lei. Invocato ogni tipo di preghiera, consumato il suo cuore.
Finalmente l’avrebbe stretta tra le sue braccia. Inebriarsi del suo buon odore. Assaporare le sue labbra. Fare l’amore con lei.
Prese a cercarla in ogni angolo della foresta, non avrebbe smesso fino a quando non l’avesse trovata. Poi si accorse che Tracey gli stava venendo incontro. Aveva davvero un aspetto trasandato, era stremato.
< Ash ti ho trovato. Devi ascoltarmi >
< Tracey? Hai un aspetto orribile, perché non fai rientro anche tu a >
< Pikachu l’ha trovata >
< Cosa? > quelle parole lo travolsero.
< Almeno credo. Brock l’ha seguito in direzione est. Devi raggiungerli subito. Ormai non ci resta più molto tempo >
Ash gli posò una mano sulla spalla e lo ringraziò per tutto quello che aveva fatto. Poi prese a correre nella direzione indicatogli dall’amico.
Finalmente l’avrebbe rivista.
 
 
Pikachu continuava a correre tra gli alberi. Brock a fatica riusciva a stargli dietro. Arrivarono in un posto fittissimo, dove vi era solo un lago a fare da contorno. Poi rabbrividì.
Vide un Pikachu disteso a terra, sotto la pioggia, privo di sensi.
Il Pokemon di Ash lo aveva congiunto fino a lì, e lì si era conclusa la corsa. Si avvicinò cautamente. Notò che quel Pikachu non era in ottime condizioni. Era congelato e sofferente. Respirava affannosamente quasi come se il respiro le mancasse.
< È lei vero Pikachu? >
Il topino elettrico acconsentì col musino.
La prese tra le sue braccia e prese a sospirarle tenere parole.
< Misty? Mi senti? Apri gli occhi. Diamine Pikachu, sta malissimo, dobbiamo fare qualcosa. >
Era realmente preoccupato, notò che rimanevano solo 12 ore.
 
Lucinda, Violetta e Kenny erano ancora lì in trepidante attesa. L’orologio scandiva i secondi che passavano, per diventare minuti e poi ore. Ormai non mancava molto. Avrebbero dovuto fare qualcosa.
< Credo che sia meglio che vada anch’io a cercarla >
< Violetta ci sono già gli altri lì fuori > la ragazza cercò di trattenerla.
< Mi sento inutile nel restare qui >
< Non possiamo fare altro. Attendiamo che gli altri facciano rientro >
Non finì neanche di parlare che apparve Tracey sull’uscio della porta. Si accasciò in terra era stremato.
< Tracey? Tracey cosa è successo >
< Violetta? Sono sfinito, per favore ho bisogno di qualcosa da mettere sotto i denti e un letto morbido >
< Ma l’avete trovata? >
< Credo che Pikachu l’abbia trovata. Ora Ash e Brock dovrebbero averla raggiunta >
< Vieni con me, ti accompagno in camera >
Il ragazzo la seguì senza battere ciglio.
Lucinda rimase sola con Kenny.
< Perché non vai a riposarti anche tu? > la cinse con un braccio.
< Vorrei aspettare gli altri, e poi sono troppo nervosa non riuscirei a dormire > appoggiò la sua testa sul suo petto e chiuse gli occhi.
 
 
Serena era ancora nella foresta. Ora che lui se n’era andato nulla aveva più senso. La sua vita. Il suo cuore. nulla. Era come imprigionata in una vita che non fosse più sua. Tutta la felicità le era stata strappata via, troppo bruscamente.
Non riusciva a frenare le lacrime.
Il dolore che provava al petto era atroce.
si lasciò abbandonare ad un pianto straziante.
 
 
Ash corse fino allo stremo. Poi li vide. Brock teneva tra le braccia un piccolo Pokemon giallo. Il cuore smise di battere.
< Misty. Misty > urlò con tutta la voce che avesse in gola.
< Ash? Finalmente sei arrivato. Credo che stia male, non riprende conoscenza. Dobbiamo portarla in un luogo caldo >
Ash gliela strappò letteralmente dalle braccia. Prese a stringerla al suo petto e a piangere come un bambino. Si prostrò a terra. Lei era tra le sue braccia. ma non riusciva a riprendersi.
< Misty? Amore mio sono qui. Sono Ash. Apri gli occhi, ti scongiuro. Torna da me > il suo strazio era troppo anche per il ragazzo più grande. Vederlo nuovamente in quello stato gli lacerò il cuore.
< Ash coraggio, tirati su, dobbiamo portarla in pensione. Tenerla al caldo e cercare di rianimare >
< Perché non apre gli occhi Brock? Perché? Amore mio per favore. Mi stai facendo impazzire >
Gli posò una mano sulla spalla. Per poi guardarlo negli occhi. Quegli occhi colmi di lacrime e privi di speranze.
< andiamo >
Lui cercò di farsi forza e prese a seguirlo. Ormai la sua mente non aveva più controllo sulla situazione.
La teneva stretta a sé. Non l’avrebbe lasciata andare questa volta. A qualunque costo, avrebbe rivisto i suoi occhi.
 
Il ragazzo era crollato dalla stanchezza. Violetta gli era accanto, sorrise teneramente. Pensò che tutti quei ragazzi erano davvero legati tra loro. Avevano affrontato l’impossibile per ricongiungere i due. Sperò con tutta se stessa che quella storia si fosse conclusa nel migliore dei modi.
 
Lucinda e Kenny formavano un quadro idilliaco. Lei si era assopita sul suo petto e lui era praticamente crollato, cullandosi del suo profumo.
 
 
I due ragazzi erano intenti in una corsa contro il tempo. Poi Brock notò in lontananza la ragazzina dai capelli biondi accasciata in terra.
< Ma quella è Serena >
< Come? È ancora qui? >
< Non possiamo lasciarla lì. >
< Brock prenditi cura di lei, io comincio ad andare avanti. Raggiungimi presto >
< Amico mio vedrai che lei farà ritorno da te. Il vostro amore è troppo forte per essere spezzato nuovamente >
Ash lo ringraziò con lo sguardo, ancora una volta colmo di lacrime. E se ne andò
Brock si avvicinò alla ragazza, era a pezzi. Il suo sguardo era fisso nel vuoto e sulla sua pelle segni di dolore.
La sfiorò.
Lei fu stranita di trovarsi proprio lui dinanzi.
< Brock? Mi ha lasciata. Mi ha lasciata sola. Capisci? Come farò? >
< Serena? > la strinse a sé.
< Perché mi ha fatto questo? Meritavo davvero tanto dolore. Perché? Perché? > era inconsolabile.
< Mi spiace tanto Serena, ma non riesco a dargli torno. Lui ama Misty ed è giusto che sia andata così. Anch’io ho creduto che tu potessi essere quella giusta per lui, ma in assenza di lei >
< Quindi dovevo essere solo un rimpiazzo? >
< Non è quello che intendevo e sai benissimo a cosa mi riferisco. Serena lui è innamorato di Misty. Gli è stata portata via in un modo orribile, appena aveva capito i suoi sentimenti. Ora che ha avuto una possibilità di riaverla, anche se è una storia assurda, impossibile da comprendere, lui ha il diritto di viverla >
< Lui ha giocato con i miei sentimenti >
< Lui non ha mai giocato, ti vuole bene realmente >
< Cosa me ne faccio del suo bene? Dimmelo Brock? >
Lui sapeva che quelle parole erano vane per consolare il suo dolore e che solo il tempo sarebbe stato capace di aiutarla.
Prese a stringerla nuovamente e lei si abbandonò a quell’abbraccio.
 
Ash continuò a correre, ormai era quasi arrivato.
< Misty tranquilla, siamo quasi arrivati. Vedrai amore mio che starai subito meglio. Ti amo. Ti amo da impazzire. E ho voglia di te. Delle tue labbra. Dei tuoi occhi, delle tue mani tra i miei capelli. Ho un assoluto bisogno di te. >
Finalmente all’orizzonte apparve la pensione. Entrò cercando subito con lo sguardo i suoi amici.
< Lucinda? Kenny? >
La ragazza sobbalzò.
< Caspita mi ero appisolata. Ash? > deglutì vistosamente nel vedere il ragazzo con in braccio il piccolo Pokemon.
< Devi aiutarmi. >
< Ma cosa è accaduto? Perché non riprende conoscenza? >
< Ha bisogno di un bagno caldo per permetterle la circolazione nelle vene. E poi un letto. >
< Ok, me ne occuperò io. Coraggio seguimi >
Si recarono nella loro camera, dove vi era Tracey a riposare.
Violetta sorrise nel vederli.
< Finalmente siete tornati. Allora? >
< Allora ora abbiamo bisogno di farle riprendere conoscenza. Prepara una vasca d’acqua calda, Kenny tu vai a prendere una tazza di tea bollente e degli integratori >
Entrambi obbedirono agli ordini.
Ash fu spiazzato nel vedere con quanta determinazione Lucinda stesse aiutando Misty.
La immersero cautamente nell’acqua calda, massaggiandole le gote.
Lui la guardò negli occhi.
< Grazie Lucinda >
< Per cosa? >
< Per quello che stai facendo per noi. >
< Non devi ringraziarmi Ash. È normale che lo faccia >
< Sei maturata molto in questi ultimi tempi e pensare che non scorreva buon sangue tra voi >
< È storia passata Ash, e poi ora quello che conta è riuscire a portarla in vita da te > gli sorrise, omettendo il fatto che inizialmente lei non aveva alcuna intenzione di aiutare quella ragazzina dai capelli rossi.
La sistemarono sul letto e Lucinda le fece ingerire del tea con degli integratori.
< E ora? > anche Kenny era preoccupato.
< Ora non ci resta che aspettare. >
< Ma Lucinda mancano solo >
< Lo so Kenny. Ma vedrai che si riprenderà presto. >
Ash le si sistemò accanto e prese a massaggiarla delicatamente.
Violetta invitò i tre ragazzi a lasciarlo solo con lei. 
 
 
Pochi istanti più tardi anche Brock e serena fecero rientro. La ragazza andò a cambiarsi subito nella sua stanza per poi recarsi in quella dove stava Brock e assaporare del buon tea.
Quella storia l’aveva distrutta.
< Credo che sia meglio che tu riposa un po’ >
< Non sarà facile dormire. >
< Domani sarà un nuovo giorno e ricorda che il meglio per te deve ancora venire >
< Tu credi che amerò mai qualcuno come ho amato Ash? >
< Certo Serena, ne sono sicuro >
La ragazzina lo ringraziò e lui la lasciò sola.
Ma Serena non si mise a letto, prese a guardare dalla finestra. Ormai la stagione delle piogge era a termine e portava via con sé anche il suo amore incondizionato per Ash.
< Addio per sempre amore mio >
 
 
Il ragazzo continuò a starle accanto per ore. La stanchezza si faceva sempre più forte, ma non cedette. Non l’avrebbe lasciato sola nemmeno per un istante.
< Misty per favore, apri gli occhi, cancelliamo tutto e torna da me. Fammi tornare a sorridere, ho bisogno di tornare a vivere e posso farlo solo assieme a te. Ti amo >
Quelle parole rimbombarono nella sua testa e soprattutto nel suo cuore. lui era lì.
Poteva percepirlo sulla pelle e sotto.
Quel brivido lungo la schiena ne era la prova.
Ma perché non riuscisse a riaprire gli occhi proprio non lo capiva.
Lui era finalmente lì ad un palmo da lei, ma non riusciva ad incrociare il suo sguardo.
Cominciò a provare un forte dolore al petto. Ormai non sentiva più gli arti inferiori. Bruciava terribilmente.
Ebbe una fortissima crisi.
Il ragazzo impallidì.
< Misty? Cosa succede? Cos’hai? Tracey, Brock venite. Lei sta male. Per favore >
Il primo ad accorrere fu il giovane allevatore. Sbiancò nel vedere quella scena.
Stava avendo un fortissima crisi.
< Ash stai calmo, vedrai che è un attacco passeggero. > prese a piangere e ovviamente lui notò quelle lacrime.
< Brock per favore, salvala. >
< Non posso farlo. Non so cosa fare. È tutto inutile. >
Le loro grida attirarono anche gli altri.
Non riuscivano a capire cosa stesse accadendo, Violetta pensò che era meglio non stare tutti lì e Lucinda e Kenny la seguirono.
Tracey diede uno sguardo al suo orologio. Mancava meno di un’ora.
< Ragazzi dobbiamo farle riprendere conoscenza. Tra quaranta minuti lei sarà > venne raggelato da quel pensiero.
E i due impallidirono.
Brock si lasciò cadere su una sedia. Per la prima volta non sapeva come affrontare quella situazione.
< Non posso rivivere quel giorno. non riuscirei a sopportarlo. Misty, mi senti? Sono qui. Per favore apri gli occhi e torna da me. Ti amo piccola mia > posò delicatamente le sue labbra su quelle di lei.
 
 
Quel contatto fu fatale. Il calore delle sue labbra. Il paradiso all’improvviso. L’estasi più totale. L’amore.
Ecco cos’era l’amore.
Non cuori che battono all’unisono, ma cuori che smettono di battere per la forte emozione. Aliti  mischiati in un unico armonioso respiro.
Lui era il suo tutto.
Aprì gli occhi.
 
 
Le lancette conclusero l’ultimo giro di orologio. In quella piccola casa di Cerulian la donna era intenta a sperare. Il tempo era scaduto.
 
 
 Il silenzio piombò nella camera. Da sottofondo solo le sue lacrime.
Poi tutto accadde quasi per magia. Occhi verdi dentro occhi scuri.
Un incrocio indelebile.
< Misty? > rabbrividì.
Una luce fortissima invase la stanza.
Era accecante, devastante. I due faticarono per ripararsi.
Quando tutto sparì in pochi istanti.
Nel letto non più quel Pikachu dagli insoliti occhi verdi, ma una bellissima ragazza, avvolta da un lenzuolo di seta. Con lunghi capelli rosso da contorno a quel viso angelico. Eterea. Bella, dannatamente bella.
< Ash > sospirò con un filo di voce. Il suono più melodioso che aveva udito negli ultimi giorni.
Lui era impietrito da tanta bellezza. Ammutolito.
Prese a tremare come una foglia.
< Sei proprio tu? Amore mio > le si gettò addosso.
Non vi fu neanche il tempo di un respiro che le sue labbra si erano già congiunte alle sue.
Intrecci di mani.
Brividi sulla pelle.
Sapore di baci.
E ancora quei dannati brividi.
I due ragazzi li lasciarono soli.
Lei aveva paura di lasciare le sue labbra, aveva aspettato tanto per averle.
Lui era inebriato. Completamente fuso.
< Ash? Ho aspettato tanto > gli sospirò sulle labbra.
< Anch’io amore. Mi sembra un sogno. Sono stato tanto male. Siano ringraziati gli dei. > prese a baciarla nuovamente, per poi sconfinare e andare oltre.
Esplorò ogni singola parte del suo corpo, per poi spogliarsi e fare l’amore.
Non vi era più la stanchezza. Non vi era più la paura.
Esistevano solo loro due e il loro amore.
Sfiniti dalla passione si addormentarono l’uno tra le braccia dell’altra.
 
 
Lucinda era in trepidante attesa. Poi vide arrivare i due ragazzi.
< Brock? Tracey? >
Fu il ragazzo più grande a prendere parola.
< Ce l’abbiamo fatta ragazzi. Misty è tornata tra noi. >
Ci fu un’esplosione di gioia nella sala. Una felicità contagiosa.
< Possiamo vederla? > chiese la ragazzina dai capelli blu.
< penso che abbiano bisogno di un po’ di tempo per loro, lo faremo domani mattina con tranquillità ora tutti a dormire > violetta aveva ragione. Loro avevano bisogno di stare da soli.
 
 
Nel cuore della notte solo i sogni di Serena non erano tranquilli. Ebbe incubi per tutta la notte. Si svegliò alle prime luci dell’alba e pensò che il vero incubo sarebbe iniziato solo ora. Si fece una doccia rapida e prese a vestirsi.
 
Il ragazzo contemplava la sua bellezza. Le passava delicatamente le dita tra i capelli. Morbidi e setosi come li ricordava. La sua pelle candida, dal quel buon sapore, tutta da mordicchiare e baciare, centimetro per centimetro. Fare l’amore con lei era stata la cosa più bella che mai avesse fatto. Diventare un’unica anima in un unico corpo.
Lei quasi come si sentisse osservata aprì gli occhi.
Quegli occhi verdi.
Quegli occhi che tanto aveva desiderato su di lui.
< Buongiorno Ash >
< Buongiorno a te amore mio >  la baciò
< Mi fa uno strano effetto sentirmi chiamare amore mio >
< Dovrai farci l’abitudine >
< Non mi abituerò mai al tuo amore, mai ai tuoi baci e mai alle tue coccole. >
< Sei dannatamente bella >
< Ti amo Ash >
< Ti amo anch’io > nuovamente le loro labbra si ritrovarono. Desiderose l’una dell’altra.
< Mi sembra tutto così strano. >
< Non dirlo a me per favore. Mi sembra di vivere un sogno >
< Questa è la realtà e finalmente ti ho ritrovato > posò la sua testa sul suo petto.
Aveva un odore buonissimo.
Il suo respiro al contatto con la sua pelle lo fece rabbrividire.
Aveva ancora voglia di lei.
< Sei il dono più bello che la vita mi abbia fatto >
Lei lo guardò teneramente per poi baciarlo nuovamente, fino a quando la passione non li travolse nuovamente e fecero l’amore.
 
Il primo a svegliarsi fu Kenny, che subito destò Lucinda dal sonno con un bacio.
Lei si fece una doccia per levarsi la stanchezza di dosso. E scesero assieme a fare colazione. Tracey, Violetta e Brock erano già lì.
Furono sorpresi nel ritrovarsi, ben presto anche i due ragazzi.
Tracey quando la vide non trattenne l’entusiasmo.
< Misty? Per tutti gli dei, sei bellissima amica mia. Addirittura più bella di quanto ricordassi >
< Grazie Tracey > arrossì.
< Ben tornata tra noi Misty >
< Brock? Grazie e grazie a voi tutti per quello che avete fatto per me > Ash le era accanto e le teneva stretto la mano. Non l’avrebbe lasciata andare via mai più.
Presero a fare colazione. La più agitata era Lucinda, anche perché Misty non faceva altro che rivolgerle sorrisi.
< Mi fa piacere che ce l’hai fatta > disse velocemente.
< Lucinda se sono qui con voi ora, lo devo soprattutto a te >
< Non ho fatto nulla di eccezionale >
< Invece hai fatto tantissimo, non saprò mai come ringraziarti >
< Questo non significa che siamo amiche, non dimenticarlo >
Lei le sorrise buffamente e Lucinda, completamente contagiata da quel sorriso la imitò.
 
Brock prese da parte Ash per parlargli di Serena.
< Ma Brock cos’altro posso fare per lei? >
< Quella ragazza ha bisogno che tu le parli >
< Va bene lo farò > il ragazzo si scusò con Misty e si diresse nella sua camera. Laporta era socchiusa e la trovò intenta a preparare i bagagli.
< Hai deciso di partire? >
Quella voce.
La sua voce.
Sobbalzò e le lacrime presero a scalciare.
< Si. Partirò oggi stesso. Ho deciso di provare da sola a diventare allenatrice di Pokemon. E lo farò ripartendo da zero >
< Non mi guardi nemmeno negli occhi? >
< Non voglio che tu mi ricorda in questo stato. >
Lui capì.
< Buona fortuna Serena e grazie. Grazie per tutto >
Lei si limitò ad acconsentire col capo sempre col viso  nascosto per non mostrargli le sue lacrime. Lui la lasciò sola.
< Addio Ash > sospirò.
 
I ragazzi erano tutti nelle loro camere a riposare, Misty aveva deciso di restare ancora un po’ nella sala d’attesa, aveva faticato tanto per convincere Ash a lasciarla sola, ma alla fine ci era riuscita. Le aveva concesso cinque minuti.
Quando poi la vide.
Quella ragazza dai capelli biondi era la stessa che l’aveva tratta in salvo.
Le si avvicinò.
< Scusa, potrei parlarti un momento? >
Serena si voltò e nell’incrociare quegli occhi rabbrividì.
Quegli occhi verdi.
Era lei.
< Dimmi > prese ad avvampare.
< So che non ci conosciamo, e ti sembrerà assurdo quello che sto per dirti. Ma volevo solo augurarti buona fortuna. Diventerai un’ottima allenatrice di Pokemon >
< Gra… Grazie >
La lasciò sola.
Ad un tratto lei capì.
Capì il perché Ash ne fosse tanto innamorato.
Era talmente bella che chiunque se ne sarebbe innamorato.
Quella ragazza era stata la causa della rottura con lui, ma nonostante questo, non riuscì ad odiarla.
Si incamminò verso una nuova vita. Sperando in cuor suo che avrebbe trovato anche lei un amore puro come il loro.

I ragazzi erano in volo verso Kanto, finalmente Misty avrebbe riabbracciato le sue sorelle. Prese a guardare dal finestrino, al suo fianco, ovviamente Ash che non le lasciò la mano nemmeno per un attimo.
< Saremo di rientro a Kanto tra meno di un’ora >
< Non vedo l’ora. >
Lui era rapito dalla sua bellezza.
< Sei così bella Misty >
Lei arrossì.
< Posso chiederti una cosa? >
< Dimmi pure >
< Quella ragazzina dai capelli biondi, si ecco vedi. C’è stato qualcosa tra voi due? >
< Ti riferisci a Serena? >
< Quindi è così che si chiama. Già proprio lei >
< Non è mai stata mia intenzione sostituirti, anche perché sarebbe stato impossibile >
< Non devi giustificarti, tu avevi tutto il diritto di riprendere la tua vita in mano. Sarebbe stato del tutto normale. >
< Non puoi capire quanto ho sofferto. Mi sembrava di vivere perennemente in un incubo >
< Mi è bastata guardarla negli occhi per capire che era innamorata di te. Cosa farai mai a queste ragazze > sorrise.
< Io? Io non faccio proprio nulla >
< Anche perché ora sei solo mio > gli sospirò ad un centimetro dalle labbra.
< Lo sono sempre stato > lui cedette e la baciò.
 
Qualche fila più indietro Lucinda era seduta accanto a Kenny, anche lui le teneva stretto la mano.
Lei si era assopita con la testa sulla sua spalla e lui la fissava completamente inebriato.
Accanto a loro Tracey e Brock si scambiarono diverse battute su tutta quella storia.
 
Giunsero a Cerulian e ovviamente le reazioni delle sorelle furono incontenibili. Tracey spiegò loro quello che era accaduto e Daisy era praticamente euforica.
Misty nel pomeriggio si allontanò dalla palestra per recarsi sul luogo della sua sepoltura. Vedere la sua foto sulla lapide la fece rabbrividire.
Ci pensò Ash a levarla e riporla in tasca e riprese anche la sua medaglia d’oro.
Una lacrima rigò il volto della ragazza.
Lui la cinse con un braccio.
< È tutto finito Misty. Resterà solo un brutto ricordo >
< Alla fine hai mantenuto la tua promessa >
Lui la guardò dritta negli occhi.
Quegli occhi verdi.
Quegli occhi verdi finalmente posati su di lui.
La baciò con una passione travolgente.
Di quelle passioni che logorano l’animo.
< L’avrei mantenuta a qualunque costo. >
  
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