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Autore: Alex96_    21/03/2014    1 recensioni
[Ambientata durante la 4x09. SPOILER]
Dallo sguardo di Lip dopo che Ian esce per andare a correre e quello di Mickey la mia mente ha partorito questa OS.
*
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“Non è la droga.”
“È dentro di lui.”
Ian che va via di casa.
Ian che si arruola.
Ian che va a vivere con Monica.
Ian che trova un lavoro a Boystown.
Ian che ha mille idee.
Ian che non si ferma un attimo.
Ian che scrive in continuazione.
Ian che corre dieci kilometri.
Quelle non erano cose che suo fratello avrebbe mai fatto. Il ragazzino con i capelli rossi e le lentiggini che era sempre stato la sua ombra metteva la sua famiglia al primo posto e non si sarebbe mai concentrato su se stesso fregandosene di quello che accadeva intorno a lui.
“Oh merda.”
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich, Phillip 'Lip' Gallagher
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Lip aveva continuato a fissare la porta chiusa da Ian con sguardo attonito. Che diavolo succedeva a suo fratello? Da quando il rosso era tornato non sembrava più lo stesso: era sempre attivo, concentrato su mille idee diverse, ricco di energia. Che avesse iniziato a prendere qualcosa di più pesante della semplice marijuana? Se c’era qualcuno che poteva avere la più pallida idea di cosa stesse succedendo a Ian era Mickey Milkovich, lo stesso ragazzo seduto al tavolo della sua cucina, con la sua maglietta indosso intento a mangiare una colazione preparata da lui. Mickey doveva aver percepito il suo sguardo su di sé perché si era voltato di scatto, un’espressione intimidatoria in volto – beh, se non fosse apparso così domestico nella loro cucina con solo dei boxer e la sua maglia indosso magari avrebbe avuto seriamente paura di lui – e aveva aperto la bocca, incurante del fatto che stesse ancora masticando, per sibilare probabilmente una delle sue solite minacce.
“Che diavolo hai da fissare Gallagher? Devo pestarti ancora?”
No. Ricordava ancora la volta che aveva subito l’ira di Mickey quando al tempo era convinto che Ian avesse violentato sua sorella; ironico che neanche due settimane dopo era finito a letto insieme con lo stesso ragazzino che era pronto ad uccidere. Lip si sarebbe messo a ridere ma non voleva infastidire ulteriormente Mickey: aveva bisogno di capire cosa prendeva a suo fratello. La sua famiglia stava lentamente andando alla deriva dopo tutti i casini combinati da Monica, dopo Frank che sembrava essere seriamente in punto di morte e ora dopo Fiona non poteva proprio permettere che Ian lo lasciasse solo nella gestione dei loro fratelli. Se erano riusciti a cavarsela fin’ora era per la loro unica regola: i Gallagher restano insieme. Loro sei erano un pacchetto unico e lui aveva bisogno di suo fratello al suo fianco, così si era fatto coraggio ed era andato a sedersi di fronte al suo fidanzato scopamico, sperando che non gli staccasse la testa alla sola menzione del rosso.
“Ehm, hai notato qualcosa di diverso in Ian per caso?”
Mickey aveva azzardato uno sguardo nella sua direzione ed era tornato a concentrarsi sul piatto ormai semi vuoto di pancakes davanti a sé.
“Che intendi?”
Lip si era schiarito la gola e aveva cercato di ponderare con attenzione le parole da pronunciare. La sua politica di rispondere con un ‘vaffanculo’ a ogni domanda non andava gli avrebbe garantito nessun risultato oggi, soprattutto non con Mickey Milkovich.
“Da quando l’hai riportato a casa si comporta in maniera differente. È più deciso, non gliene frega niente di quello che gli dicono gli altri, sembra sempre su di giri. Tu hai idea di cosa possa avere?”
Lo sguardo che aveva ricevuto in cambio da Mickey gridava preoccupazione e rassegnazione da tutti i pori. Che quel delinquente fosse genuinamente preoccupato per il benessere di suo fratello? Lip non si era azzardato a porre una domanda del genere e aveva continuato ad osservare Mickey passarsi una mano tra i capelli grassi e spingere la lingua nell’angolo della bocca, un gesto che aveva notato compiva sempre quando era in agitato o imbarazzato per qualcosa.
“Senti amico io faccio del mio meglio. Tengo i vecchietti geriatrici e i maniaci lontano, ma posso essere ventiquattro ore su ventiquattro con lui, non so se prende ancora qualcosa.”
Lip aveva esalato un respiro che non si era reso conto di trattenere. Era così dunque? Dopo essere cresciuto con due genitori alcolizzati e drogati anche Ian stava diventando un tossico? Davvero suo fratello era in grado di prendere una strada del genere persino dopo quello che era successo a Liam qualche settimana prima?
“Beh se è la droga possiamo sistemarlo. Posso sistemarlo. Farlo tornare pulito, l’Ian di sempre.”
Non si era accorto di aver parlato ad alta voce, talmente perso dal filo dei suoi pensieri che cercavano di raffazzonarsi su come poter fare a trovare i soldi necessari per metterlo in una clinica – disintossicarsi nel South Side restando nella loro casa era fuori discussione: troppe tentazioni – quando la voce di Mickey gli era arrivata alle orecchie.
“E se non fosse la droga?”
Aveva alzato lo sguardo per incrociare quello del moro: che stava cercando di dirgli? Sapeva qualcosa? Non aveva dovuto porgergli quelle domande perché Mickey stava già sbuffando e alzando gli occhi al cielo.
“Non so niente, rilassati. Dico solo che non sembra fatto. È qualcosa dentro di lui.”
Stava per dirgli che lo sapevano entrambi cosa c’era di rotto dentro Ian, ma intraprendere una lite con Mickey riguardo come aveva trattato suo fratello in passato non era nella sua lista delle cose da fare per la giornata e, oltretutto, non avrebbe portato da nessuna parte perché, se l’esperienza gli insegnava qualcosa, Ian si sarebbe schierato dalla parte del delinquente e avrebbe preso le sue difese. Così aveva sospirato nuovamente quando Mickey si era alzato dal tavolo e si era limitato a lanciargli un’occhiata di rimprovero.
“Tutti dicono che sei un genio. Ancora non ci arrivi Lip? Andiamo, pensavo fossi più sveglio!”
Ancora una volta era stato tentato di mandare a fare in culo Mickey, ma proprio quando le parole si stavano formando sulla punta della sua lingua, i suoi neuroni aveva iniziato a mettersi finalmente in moto e ogni cosa che era successa nelle passate settimane aveva assunto una sfumatura diversa.
“Non è la droga.”
“È dentro di lui.”
Ian che va via di casa.
Ian che si arruola.
Ian che va a vivere con Monica.
Ian che trova un lavoro a Boystown.
Ian che ha mille idee.
Ian che non si ferma un attimo.
Ian che scrive in continuazione.
Ian che corre dieci kilometri.

Quelle non erano cose che suo fratello avrebbe mai fatto. Il ragazzino con i capelli rossi e le lentiggini che era sempre stato la sua ombra metteva la sua famiglia al primo posto e non si sarebbe mai concentrato su se stesso fregandosene di quello che accadeva intorno a lui.
“Oh merda.”
Aveva alzato gli occhi per incrociare quelli di Mickey che lo fissavano dal lavandino con preoccupazione.
“È possibile vero? Quella merda che ha tua madre si trasmette no?”
Lip si era accasciato contro lo schienale della sua sedia, privo di forze. Come aveva fatto a non riconoscere i segnali? Come aveva potuto essere così cieco di fronte alla verità? Era stato troppo impegnato ad incolpare Fiona per quanto successo a Liam quando lui era stato un pessimo fratello per Ian nello stesso modo. Non si era accorto di quanto stava soffrendo prima che se ne andasse ed era stato troppo preso dai drammi con Mandy per notare quello che era davanti ai suoi occhi da quando suo fratello era tornato a casa. Chi se n’era accorto invece? Mickey Milkovich, lo stesso ragazzo che lui avrebbe voluto anni luce distante da Ian era stato l’unico che aveva messo da parte le sue cazzate per concentrare tutta la sua attenzione sul rosso e aveva visto dietro i sorrisi finti e l’energia inesauribile. Aveva visto il suo dolore – probabilmente perché condividevano la stessa sofferenza da quando Terry li aveva beccati insieme – e aveva visto lui. Ian. Come Lip da fratello maggiore e migliore amico non era stato in grado di fare.
“Che ne sai tu di Monica?”
Mickey si era stretto nelle spalle e aveva evitato il suo sguardo puntandolo su Liam che, tranquillo sul seggiolone, stava giocando con il suo cibo.
“Me ne ha parlato un paio di volte Ian e ieri ho fatto un paio di ricerche online. È bipolare anche lui, vero?”
Lip aveva annuito lentamente e si era passato di nuovo una mano nei capelli rendendoli ancora più scompigliati di prima.
“Probabilmente sì. Sembra essere nel pieno di un episodio maniacale, l’ho già visto succedere con Monica. Ora è pieno di energie e sembra che stia bene, è felice tutto il tempo e sente di essere imbattibile, ma appena l’episodio passerà le sue energie diminuiranno sempre di più e cadrà in depressione. Non so quanto ci vorrà ma succederà e non sarà per niente piacevole.”
Quello era il suo modo di dire a Mickey che se voleva una via d’uscita ce l’aveva, non l’avrebbe giudicato. Okay, forse un po’ l’avrebbe fatto. Ma non lo voleva intorno, voleva essere lui quello ad aiutare Ian, doveva essere lui. Era una necessità che sentiva crescergli dentro; era il minimo che poteva fare per non essersi reso conto della malattia di suo fratello prima.
Mickey non gli aveva risposto, l’aveva solo guardato negli occhi con una tale determinazione da fargli quasi paura. Il suo sguardo sembrava dirgli che era pronto anche ad uccidere per Ian se fosse stato necessario e, se conosceva un po’ i Milkovich dopo essere stato con Mandy, Lip sapeva che non avrebbe esitato a farlo. Aveva distolto lo sguardo da quello intenso dell’altro e l’aveva sentito sospirare.
“Adesso che si fa?”
Si era stretto nelle spalle e aveva lasciato il suo posto al tavolo, aveva lezione tra meno di due ore e doveva iniziare a prepararsi.
“Beh, adesso qualcuno deve far rendere conto Ian che è malato. Poi gli troveremo delle medicine e cercheremo di farlo tornare il più equilibrato possibile.”
Non aveva insultato Mickey dicendogli che sarebbe dovuto essere lui quello a parlare con il rosso, sapevano perfettamente entrambi che se Ian era scappato una volta dalla sua famiglia, l’avrebbe potuto fare perfettamente di nuovo. Quel ragazzo non voleva chiaramente essere un peso per i suoi fratelli e non voleva coinvolgerli nella sua vita, pertanto Lip per quanto volesse essere la persona a comunicare la notizia a Ian sapeva di dover cedere il testimone all’unica persona che, probabilmente, poteva davvero fare breccia dentro suo fratello. Gli aveva lanciato uno sguardo pieno di invidia e amarezza mentre prendeva in braccio Liam, pronto a portarlo al piano di sopra per vestirlo.
“Vedi di non mandare tutto a puttane.”






Angolino Autrice:

Saaalve a tutti :33 Dopo un periodo di pausa dalla scrittura la mia mente si è messa a lavorare dopo la visione della 4x09 perché seriamente, gli sguardi di Lip e Mickey erano troppo espressivi per non scriverci niente sopra! Visto che la stagione sta quasi giungendo al termine e nessuno sembra essersi accorto di cosa ha Ian (andiamo, avete vissuto con Monica per anni. Seriously?!), ho pensato di scrivere una scena io u.u Spero di non essere andata troppo OOC con Lip e Mickey, non sono personaggi facili di cui scrivere ma mi sono divertita moltissimo a farlo :)
A presto con una nuova OS, continuo di questa (LINK) che ho postato qualche settimana fa con protagonisti i fratelli Milkovich (spoiler allert: questa sarà decisamente più Gallavich!)
Alex

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