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Autore: Ciccy98    21/03/2014    1 recensioni
Ciao a tutti! Premetto che questa è la mia prima storia, quindi non siate troppo cattivi! Accetterò comunque critiche varie, mi aiuteranno a migliorare! La storia parlerà di Shinichi e Ran prima e dopo la scoperta della vera identità del ragazzo. Ho inserito la mia versione dello scontro con i MIB. Staranno insieme alla fine? Chi è il capo dei MIB?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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#A casa Mouri#
Kogoro si svegliò presto quella mattina, era in pensiero per Ran che non si era più fatta né vedere né sentire. Aveva detto che sarebbe rimasta dalla sua amica, Sonoko Suzuki, ma erano già passati due giorni. Voleva prenderlo in giro? Prese quindi il telefono e compose il numero di casa Suzuki. Uno squillo, due, tre… al quarto squillo si inserì la segreteria telefonica la quale annunciava che i proprietari erano in viaggio fuori dal Giappone e sarebbero rientrati la settimana successiva. Infuriato, l’uomo chiamò al cellulare della figlia risultante però spento. Sospettoso, decise di contattare il detective moccioso, era finalmente tornato, in città non si parlava d’altro. Al primo squillo Shinichi rispose dicendo che lui, Ran e la Suzuki erano andati ad Osaka per trovare Heiji Hattori e Kazuha Toyama. Il cellulare della ragazza si era scaricato. Kogoro sbuffò ma si rassegnò. “Dì alla signorina, che io questo fine settimana, quindi da domani mattina, sono con i miei amici a pesca. Falla rimanere a casa Suzuki fino a domenica sera.” disse il detective dormiente con un tono minaccioso.
“Ok, conti pure su di me, Kogoro. Mi prenderò cura di sua figlia personalmente.” rispose Kudo.
“Ok ok grazie. Ciao, divertitevi.” detto ciò, staccò la chiamata contrariato e geloso. Sospirò. Si vedeva che a Ran gli piaceva. Probabilmente lui ricambiava, sua figlia era molto carina e simpatica. Il detective iniziò a rassegnarsi: Ran non sarebbe rimasta con lui per sempre, doveva accettarlo. Il suono del campanello lo distolse dai pensieri; l’ispettore Megure era già arrivato per discutere dell’ultimo caso risolto insieme. Kogoro si ricompose, aprì la porta e si concentrò sul lavoro.
 
#Shinichi#
Riposi il telefono in tasca e sospirai. Mentire a Kogoro non mi aveva mai fatto nessun effetto, ma in quel momento sentii una fitta al cuore. E se fosse successo qualcosa a Ran? Come l’avrei comunicato al detective? Afflitto da questi cattivi pensieri, non mi accorsi che Hattori e Myano si erano fermati. Mi scontrai bruscamente contro il mio amico che mi guardò contrariato. “Ehm scusa” abbozzai. “Siamo arrivati. La riconosco. La base è questa.” lo sguardo di Shiho era un misto tra paura e rabbia. Senza pensarci, aprii il cancello di ferro grigio e stavo per mettere un piede dentro l’area di quell'enorme palazzo bianco, apparentemente un innocuo ufficio a più piani, quando Heiji mi trattenne tirandomi per il braccio. “Tieni! Ne potremmo avere bisogno. Non chiedermi come le ho avute, sono di mio padre.” lo fissai sbalordito. Non avevo intenzione di usare quella pistola, ma capivo perfettamente che sarebbe stata utile per ferire qualche mascalzone. Ognuno di noi nascose la propria arma sotto i vestiti e ci addentrammo nell’edificio. “Solitamente durante il giorno non c’è quasi nessuno, solo il Capo e alcuni dei più importanti. Dovremmo riuscire a imbucarci senza problemi, in ogni caso, se dovessimo dividerci, usiamo queste spillette per comunicare.” sia io che il detective dell’Ovest ne prendemmo una. Non mi stupii nel constatare che fossero quelle dei Detective Boys. Entrammo nel palazzo e l’adrenalina crebbe, era quasi palpabile. L’interno era diverso da come me l’aspettavo, non vi erano ragnatele, ambienti lugubri o puzza. Era tutto normalissimo, c’era perfino odore di pulito! Sentii Shiho sghignazzare davanti alla mia espressione stupita. La guardai storto e questa disse: “In fondo sono persone normali, che studiano e lavorano… ehm, diciamo “onestamente”… in fondo, per quel che mi hanno detto, il capo è dell’idea ‘’il fine giustifica i mezzi’’. Comunque sia, per trovare la tua Ran dobbiamo scendere nei sotterranei, lì tengono i prigionieri.” sospettoso, le si avvicinò Heiji e le chiese: “Ma com'è che sai tutte queste cose? E perché sei entrata qui senza nemmeno una copertura? Hai indosso solo il mio cappello, non ti sei resa irriconoscibile. Devo dedurre che non ci vuoi aiutare ma bensì, far cadere in trappola?” la donna, infuriata esclamò: “Ok, se la metti così me ne vado. Mi ero conciata così perché loro grazie ad Amuro sanno che sono una bambina. Ma ormai la guerra è iniziata, presumo sia irrilevante la mia presenza qui. Forse serve a salvare il dottor Agasa. Ma se non ti fidi dimmelo e vado via.” cercai di mettere pace fra i due, dicendo ad Hattori che ci potevamo fidare di lei. Questi bofonchiò uno “Scusa” e iniziammo a scendere le scale per andare alla ricerca delle due ragazze. Controllammo ben due piani ma delle amiche nessuna traccia. Triste, guardai interrogativo Myano che sorridendo mi disse: “Tranquillo Kudo. C’è ancora un altro piano, la cantina. Scendiamo.” rincuorato, mi alzai e la seguii accompagnato da un Heiji determinato e all'erta. Nella cantina c’erano due stanze. Dalla prima proveniva un odore forte di vini, quindi il mio amico aprì la porta e scorgemmo all'interno solo una gran quantità di bottiglie di vini, più o meno pregiati. L’altra porta era socchiusa e non emanava particolari profumi. Io ed Hattori ci accostammo: sentivamo qualcuno parlare. Riconobbi subito la voce di Vermouth e Sonoko. Un sorriso balenò sul viso di Shiho. Mi concentrai per capire se provenivano altre voci. Dopo qualche secondo che mi sembrò un tempo lunghissimo, sentii la voce della mia amata. Bingo. Senza pensarci, aprii leggermente la porta e le vidi. Parlavano come fossero tutte amiche: i loro visi erano sereni e allegri. Non sembravano per niente impaurite o affamate. Ringraziai mentalmente la donna in nero e chiesi a bassa voce se potevo aprire. Shiho mi squadrò confusa. Era evidentemente impaurita. “Avanti! Entra pure, Shinichi.” Indeciso, mi voltai verso Heiji che con fare incoraggiante, la spalancò.
 
 
 
Angolo dell’autrice:
Ciao a tutti! Intanto vorrei ringraziare: Shinichi e ran amore perché mi segue e recensisce sempre, Pippi99 per i suoi preziosissimi consigli, cercherò di seguirli!
I ringraziamenti vanno anche a tutti voi che solamente leggete e mi seguite, essendo questa la mia prima fanfiction devo dire che sta andando egregiamente.
Ah, la parte su Kogoro è abbastanza banale, lo riconosco, ma dovevo far in modo che uscisse di scena. Un padre che non si sarebbe preoccupato dell’assenza della figlia per più giorni sarebbe stato ridicolo secondo me. Quindi… beh, spero non sia uscito proprio male male questo capitolo! Arigatou!
Cercherò di pubblicare il prossimo presto, con affetto Ciccy98                                                                                                                                                                                                                                                                                  

 
  
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