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Autore: AwwSelena    21/03/2014    2 recensioni
Un cugino comparso dal nulla, una richiesta inaspettata, una scommessa deficiente tanto quanto il suo ideatore e un amore che si sgretola ma da lì nascerà una nuova amicizia.
Loro due, così diversi eppure così uguali.  
Gli opposti si attraggono? Loro due si odiano ma nonostante ciò non possono stare uno lontano dall'altra.
Cosa ne uscirà fuori?
 
-Mamma d’inglese non ne capisce nulla, io le ferie le ho ad agosto e poi ci sei tu…l’unica capace di farsi capire da un inglese senza comprare una cucina al posto di un pollo allo spiedo. Spiegami, dovevo bruciare quest’opportunità?-
-Papà, se intendi la figuraccia di zia Margherita in Inghilterra, stai tranquillo, non credo che Louis la voglia con se. E comunque almeno lasciarmi decidere no, eh?-
-Come, lui non te l’ha chiesto?-
-Si, ma se me lo avessi direttamente detto tu, tipo “Faith, tu andrai in Inghilterra perché ho appena scoperto che tu e un 1/5 dei One Direction siete cugini” mi sarei evitata una figura di merda con Louis Chiappe D’Oro Tomlinson, MI SPIEGO?-
 
Prequel de "Il matrimonio del mio migliore amico"
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ai miei lettori.
Alle mie migliori amiche a distanza, che fangirlano ad ogni spoiler o anteprima.
A Miriana, che mi ha sempre incoraggiata e aiutata.
A Marina, la mia 'patata' con la quale ho ripreso i contatti.
Ad Alice, la Swiftie che aveva capito tutto già un capitolo fa.
Vi voglio bene e vi ringrazio.
E anche a Taylor Swift, alla quale è ispirato questo capitolo.


Buon inizio di stagione.





 
Two weeks later…
 
Faith’s POV
 
-Faith, il tuo microfono funziona?- Urlò il tecnico del suono.
-No!- Urlai di rimando.
Corsi dall’altra parte del backstage e gli porsi il microfono. Me ne diede un altro che poi diedi a mia volta all’assistente del tecnico di scena, il quale andò a sistemarlo sull’asta.
-Faith, aspetta, ti ritocco il trucco!- Strillò Emily, la truccatrice.
Corsi verso di lei e mi mise un po’ di cipria in viso.
-Faith!- Disse qualcuno.
-Che c’è?- Gridai ridendo. Avevo corso su e giù per il retroscena da quand’ero arrivata: tutti mi chiamavano per dirmi qualcosa o per farsi dire qualcosa oppure ancora per raccomandarmi qualcosa.
‘Faith, tesoro, sta attenta a non sbattere contro il microfono.’
 ‘Faith, preferisci luci bianche o colorate?’
 ‘Faith, attenta a scendere le scale!’
‘Faith, dannazione, perché sei sudata?!’ A quest’ultima avevo risposto per le rime: cosa volevano, che fossi come in un photoshoot?
-Sei la prossima! Mettiti accanto all’entrata del palco!- Ecco! Dovevo camminare di nuovo.
Andai a posizionarmi esattamente dove mi avevano detto e cercai di ricordarmi tutto quello che mi ero ripromessa di fare.
-Meno cinque minuti!-
Guardai il mio abito di lino azzurro chiaro. Mi dondolavo sulle gambe facendolo ondeggiare delicatamente.
-Meno quattro minuti!-
L’ansia saliva. Tra quattro minuti mi sarei esibita di fronte a un pubblico per la prima volta in tutta la mia intera vita.
-Meno tre minuti!-
Chissà se Louis sarebbe venuto. Chissà se si era ricordato di me.
Chissà se sarebbe venuto anche lui.
-Meno due minuti!-
Cominciai a torturarmi le dita pensando a svariati motivi per i quali avrei dovuto essere nervosa.
-Meno un minuto!-
Non credo di essere mai stata tesa in quel modo.
Mi tremavano le ginocchia, le mani mi formicolavano, il mio cuore batteva all’impazzata.
L’adrenalina saliva ad ogni mio respiro.
-Dieci, nove otto, sette…-
Chiusi e poi spalancai gli occhi.
-…sei, cinque, quattro…-
Non avere paura, non avere paura.
Sii senza paura.
-…tre, due, uno… Vai!-
Presi un respiro e salii le scale che conducevano al palco.
Quando fui sulla scena sorrisi: il pubblico era più di quanto mi sarei aspettata.
In ogni altra occasione suonare di fronte a tanta gente mi avrebbe turbato, ma non in quel momento.
Mi sedetti sullo sgabello di fronte al piano a coda e improvvisamente i tasti bianchi e neri provocarono confusione nella mia mente, ma, dopo neanche un attimo, mi resi conto che conoscevo quegli ottant’otto tasti come nessun’altro.
Posai le dita della mano sinistra sul primo accordo, un re.
Poi venne un la, e un sol.
 
Vedo il tuo viso nella mia mente mentre vado via
Perché nessuno di noi pensava che sarebbe finita così
Ma le persone sono persone e a volte cambiamo idea
Ma mi sta distruggendo vederti andar via dopo tutto questo tempo.
 
Breathe. Avevo scelto di cantare Breathe, di Taylor Swift.
Che lui ci fosse o no non m’importava, questo era il mio modo per scusarmi.
 
La musica inizia a suonare come alla fine di un film triste
E’ il tipo di finale che non vuoi proprio vedere
Perché è una tragedia e ti farà solo abbattere
Adesso non so cosa essere senza te.

 
E sappiamo che non è mai semplice, mai facile
Mai una rottura chiara, nessuno qui a salvarmi
Tu sei la sola cosa che conosco come il palmo della mia mano.


E non riesco a respirare senza te, ma devo
Respirare senza te, ma devo.

 
Respirare? In quel momento non mi veniva facile. Mentre suonavo l’introduzione alla terza strofa, sospirai profondamente, come se mi dovessi preparare alla parte più dura.
 
Non ho mai voluto questo, non ho mai voluto vederti ferito
Ogni piccolo dosso per strada, ho sempre cercato di schivarlo.


Ma le persone sono persone, e a volte non funziona.

Niente di ciò che diciamo adesso ci salverà dall’accaduto.
 
E sappiamo che non è mai semplice, mai facile
Mai una rottura chiara, nessuno qui a salvarmi
Tu sei la sola cosa che conosco come il palmo della mia mano
E non riesco a respirare senza te, ma devo
Respirare senza te, ma devo.

 
Il bridge stava arrivando ed era la parte in assoluto più straziante.
Le note si susseguivano veloci e le mie dita le suonavano senza alcun ritardo o anticipo.
Era come se una forza misteriosa mi tenesse incatenata al pianoforte, come se fosse impossibile per me staccarmene.
Pronunciavo le parole con un nodo in gola e la voce rotta dal pianto, incapace di reggere il peso dei ricordi.
 
Sono le due del mattino
Mi sembra di aver appena perso un amico
Spero che tu sappia che non è facile, facile per me.

 
Mi ricordai di quando, la notte prima di partire, avevo spiato Harry dalla porta della sala musica.
Ero salita in camera mia e mi mancava il respiro.
Mi mancava il respiro perché mi mancava lui.
Erano le due di mattina. E avevo perso qualcosa di molto più importante di un amico.
 
Ripresi a cantare e guardai verso il pubblico, cercando quella forza che in quel momento mi mancava, cercando qualcuno, forse.
Quel qualcuno senza il quale non potevo respirare.

Sono le due del mattino
Mi sembra di aver appena perso un amico
Spero che tu sappia che non è facile, facile per me.

 
E sappiamo che non è mai semplice, mai facile
Mai una rottura chiara, nessuno qui a salvarmi.


E non riesco a respirare senza te, ma devo
Respirare senza te, ma devo
E non riesco a respirare senza te, ma devo
Respirare senza te, ma devo.

 
Mi dispiace… mi dispiace… mi dispiace… mi dispiace…
 
Quando suonai l’ultima nota, si levò un applauso immenso, pieno.
Mi sentivo in cima al mondo.
In quel momento capii che ne era valsa la pena di esibirmi con Breathe.
Ero finalmente riuscita a respirare.
Mi alzai dalla seduta, mi inchinai e scrutai il pubblico con un sorriso soddisfatto ed emozionato.
Mormorai un ‘Grazie’ e scomparii dietro le quinte.
 
Harry’s POV
 
Dentro la grande sala c’era un sacco di confusione.
A malapena riuscivo a seguire gli altri, per quanta folla c’era.
Eravamo, ovviamente, arrivati in ritardo ed eravamo costretti a disturbare le persone sedute per riuscire ad arrivare ai nostri posti.
Quando, dopo esserci scusati un dozzina di volte circa, ci fummo finalmente seduti, i ragazzi si misero a chiacchierare animatamente tra di loro. Ma erano scemi oppure lo sapevano che era maleducazione? Solo perché lo stavano facendo tutti, non voleva dire che fosse normale.
Mi lasciai scappare un grugnito di frustrazione.
-Che c’è, ti annoi già?- Domandò mia sorella.
-A dire la verità io neanche ci volevo venire qua, mi avete costretto voi. E poi finitela di parlare in quella maniera, sembrate degli uomini primitivi, santo cielo.- Sputai con acidità.
-Harry, per favore…-
-Hayley, lascia stare.- Tagliai corto. Appena in tempo, perché venne annunciato l’esibizione seguente.
Dopo poco più di tre secondi, si fece avanti una figura slanciata. Dei capelli biondi saltavano agli occhi.
Bene, era lei.
Sorrise al pubblico e poi si sedette al piano e cominciò a suonare.
Riconobbi subito la melodia.
Conoscevo il testo.
Alzai gli occhi al cielo con sufficienza, pronto a criticare ogni sua mossa e a individuare ogni suo passo falso.
Tutti i buoni propositi, che mi avevano convinto a venire a quello stupido concerto e provare a dare un’altra possibilità a Faith, si stavano andando a fare benedire proprio in quel momento.
‘Adesso non so cosa essere senza te’ Non avevo mai sentito una scemenza più grande uscire dalla sua bocca. Ah, si, vero, c’era anche ‘Non ho intenzione di tornare indietro’, ma quella era a parte, ovviamente.
Però bisognava ammettere che suonava bene.
Durante la terza strofa sembrava le mancasse il fiato.
Era sull’orlo del pianto ma, nonostante tutto, continuavo a sottovalutare i suoi sentimenti.
In fondo, chi mi diceva che non fosse una brava attrice?
‘Ma le persone sono persone, e a volte non funziona.

Niente di ciò che diciamo adesso ci salverà dall’accaduto’
Volsi lo sguardo altrove. Forse dovevo smetterla di darle tutta la colpa.
La luce azzurra soffusa le dava un’aria angelica mentre, china su quel piano, suonava l’introduzione del bridge.
Aveva la voce incrinata e le lacrime agli occhi. Sembrava disperata.
Poi si voltò verso il pubblico, mentre cantava quelle parole che sembravano calzarle a pennello.
In quegli attimi cercai di catturare il suo sguardo, ma niente. Non mi vedeva.
Quando terminò non fui l’unico ad alzarmi in piedi ad applaudire.
Ringraziò con un filo di voce e scomparì com’era apparsa.
Mi voltai verso mia sorella.
-Harry, ma… Hai gli occhi lucidi?-
-Lascia perdere, andiamo!- La tirai con me verso il retroscena, seguiti da tutti gli altri.
Cercai di ricompormi, mascherando tutto con un’espressione seria.
Quando fummo davanti alla porta, però, fui preso da un timore improvviso e rimasi dietro agli altri.
Ma come si dice… ‘Ultimo ma non meno importante.’
 
Faith’s POV
 
Non appena ero scesa dal palco, i collaboratori e i miei insegnanti si erano venuti a congratulare con me. Parlammo per un po’; alla fine si congedarono tutti a causa dell’altra esibizione, mentre io rimasi lì.
Mi guardavo intorno.
-Faith!- Sentii il mio nome e mi voltai.
Spalancai gli occhi.
-Louis!- Urlai a mia volta e corsi ad abbracciarlo. Speravo che lui e gli altri venissero, ma avevano così tanti impegni… per venirmi a vedere avrebbero dovuto cancellare delle cose oppure trovare un giorno libero, cosa piuttosto improbabile.
Cominciai a piangere, incredula.
-Hey, hey, non piangere, sei stata brava.- Mormorò con un sorriso. L’unica cosa che fui capace di fare fu ricambiare il sorriso.
-Eh-ehm, ci saremmo anche noi, eh!- Disse qualcuno più in là.
Corsi ad abbracciare Liam che per descrivere il mio numero si stava impappinando alla grande; alla fine disse solo ‘wow’ e scoppiammo a ridere insieme.
Zayn invece rimase sulle sue per evitare che gli rovinassi i capelli. Ovviamente, riuscii ad abbracciarlo e a scombinarglieli. Inutile aggiungere che imprecò in aramaico causando una risata generale.
A un certo punto Hayley  si fece avanti e ci guardammo per un attimo, esaltate al massimo. Poi scoppiammo a urlacchiare come due bambine e ci stringemmo forte, tra i ‘Mi sei mancata tanto’ e ‘Mi faceva strano svegliarmi senza acqua fredda’.
L’incontro con Niall, invece, fu un po’ meno naturale.
Ci guardammo e facemmo per abbracciarci, ma sbagliammo senso un paio di volte.
-Aspetta, andiamo entrambi alla nostra sinistra!- Dissi ridendo, dopodiché riuscimmo ad abbracciarci e a salutarci come si deve.
-Ti sei fatto la tintura ultimamente?- Chiesi.
-La scorsa settimana, perché?-
-Fai odore di colorante!- Risi liberandomi dalla stretta.
Notai una presenza alla mia sinistra.
Mi girai e mi resi conto che lui c’era, era venuto.
Sorrise imbarazzato e mi salutò con la mano.
-Oh mio Dio!- Esclamai per poi gettarmi tra le sue braccia.
-Mi dispiace, mi dispiace tanto…- Mormoravo tra i singhiozzi.
-Shh, va tutto bene…- Sentivo la sua mano accarezzarmi la schiena.
-Davvero?- Domandai staccandomi.
-Si… io e Niall abbiamo chiarito. Non ti devi preoccupare, assolutamente.- Sorrise di nuovo, mentre io mi voltai a guardare Niall che mi faceva l’occhiolino.
Tornai a guardare Harry.
-Allora… Dato che tutti hanno chiarito e tutti sono contenti…- Esordì mio cugino. Avevo brutti presentimenti.
-…che ne direste di riprendere la scommessa? Rimangono solo cinque giorni, dai!-
Lo guardai stranita.
-Sicuro? Il litigio è avvenuto di domenica e me ne sono andata il martedì… Mancano otto giorni.- Gli feci notare.
-Perché escludi il litigio dal conto?-
-Tutte le coppie litigano, no?- Rispose.
Alzai gli occhi al cielo: era allucinante come riuscisse a trovare una soluzione per tutto e sempre, sempre riusciva ad ottenere quello che voleva nella maniera in cui lo voleva.
-Ci state?- Disse di nuovo.
Io e Harry ci scambiammo uno sguardo indeciso, poi esclamammo in sincrono:- Andata!-
Hayley lanciò un urletto che causò una risata generale, mentre io rimanevo vicina a suo fratello.
Stavamo discutendo della sistemazione dei ragazzi e dell’incontro del giorno dopo quando, con orrore, mi accorsi che delle persone che conoscevo stavano venendo verso di noi.
Tra di loro c’era mia cugina, che aveva la mia età, e un tipo con il quale lei mi aveva organizzato un appuntamento al buio. Può sembrare una cosa normale, ma c’era un problema: lui era convinto che io fossi cotta di lui e mi considerava più che un’amica. (e chiariamoci, lo odiavo con tutta me stessa.)
Cercavo di osservarli senza essere vista, ma, con mia grande fortuna, mi videro e salutarono rumorosamente facendo in modo che, nonostante fossero a qualche metro di distanza da noi, le loro voci echeggiassero nell’ambiente facendo girare tutti verso di loro.
-E’ la fine.- Mormorai tra me e me.
Hayley mi chiese chi fossero con un cenno della testa e ricambiai con una smorfia disgustata, al che lei mi fece un sorrisetto complice.
-Hey, Fe!- Urlò Kevin, il tizio dell’appuntamento.
-C-ciao, Kevin!- Cinguettai mentre lo baciavo sulla guancia, fingendo un amabile sorriso.
Potevo percepire Harry che lo inceneriva con gli occhi, per poi fare finta di aver sorriso serenamente tutto il tempo.
-Come va? Sei stata davvero formidabile!-
-Bene, grazie mille!-
-Vedo che sei in compagnia!- Scherzò guardando i ragazzi e sorridendomi.
Si guardò intorno per poi trovare qualcosa, o, meglio dire, quella cosa che non gli piaceva.
-Ah, e chi sarebbe lui?- Indicò Harry mentre sul suo viso compariva un’espressione confusa.
-Sono il suo fidanzato.- Sibilò marcando l’ultima parola.
Kevin rise leggermente, per poi riprendere l’espressione di prima.
-Aspetta, forse non hai capito… Sono io il suo fidanzato.- Disse guardandomi, cercando magari un consenso da parte mia.
-No, sei tu che non hai capito.- Ripeté Harry con un ghigno da saputello mettendomi una mano intorno ai fianchi.
Lui mi guardò ancora più confuso di prima, mentre io gli sorridevo angelicamente.
-Oh, okay. Ciao.- Sussurrò con un filo di voce prima di andarsene.
Scoppiammo a ridere come degli isterici.
-Dio Haz, l’hai proprio fregato!- Strillò Liam.
-Nessuno tocca la mia ragazza.- Esclamò guardandomi negli occhi.
-Va bene la scommessa, va bene salvarmi dagli idioti, ma non prenderti il dito con tutta la mano Styles!- Gli risposi a tono causando la sua risata.
Roteò gli occhi al cielo:- Oh, ma come sei pallosa!-
-Andiamo, fidanzata!- E ci dirigemmo fuori dal posto, accordando di incontrarci il giorno dopo nella mia casa al mare, un po’ fuori città.
-Vuoi dire che conosceremo tua nonna?- Domandò il riccio un po’ spaventato.
-Esatto! D’estate le piace trasferirsi lì.-
-Non credevo che la nostra storia fosse seria al punto di farmi incontrare tua nonna!-
-Seh, certo. Te la sogni una storia con me.-
-Vai così Faith!- Gridò Hayley.
Un coro di ‘Shh’ si levò nell’aria. Era notte, eravamo in strada e lei si metteva ad urlare?
-Quindi portiamo i costumi?- Disse Niall.
-Si. Non portatevi cose da mangiare, mia nonna cucina per un esercito.-
-Rimaniamo tutti a dormire là, dai!- Feci il labbruccio.
-Non vorremmo disturbare…- Continuò Louis.
-Nah. Mica abbiamo settanta camere come da te, Lou. Qualcuno nella cantina, altri nella stanza degli ospiti… Portatevi un paio di sacchi a pelo e siamo a posto!-
-Va bene, dai. Ci vediamo domani!- Urlò Zayn. Altro coro di ‘Shh’.
-A domani!- Sussurrai prima di mettermi in cammino per casa mia.
 
Chi l’avrebbe mai detto che una canzone della Swift mi avrebbe portato così tanta fortuna?






 
AVE, POPOLO!
Eccoci di nuovo, sono stata puntuale! E sto già scrivendo il prossimo capitolo.
Com'è il capitolo? Il banner nuovo? Secondo voi la nuova stagione quali cambiamenti comporterà?
Scrivetemi per tutto: domande, richieste, precisazioni, spoiler... Tutto!
Veniamo a noi: il capitolo non è come me l'aspettavo. 
Me lo immaginavo dall'estate scorsa, diciamo. E me lo immaginavo migliore, ma mi va bene così.
E somiglia un po' a un capitolo scritto da Miriana.
Quando lei l'aveva postato, io avevo pensato: "Oddio, ora come faccio?"
Alla fine l'ho scritto lo stesso, so di non avere copiato e mi basta xD

C'è una novità: la posta dei lettori. Se dovessi ricevere tipo qualche fan-made, qualche messaggio stravagante o qualche recensione particolare, la inserirò in questo spazio. 
Ecco, per esempio, dei banner che aveva fatto Miriana. 




Me ne aveva mandati altri due, ma, dato che è una cima, aveva dimenticato di inserire Taylor. C':
Questi sono più completi, diciamo.

Ora scappo, perché avevo promesso a Marina di postarlo subito, ma ho avuto un paio di contrattempi tra i quali il ridimensionamento del banner eccetera eccetera.

Alla prossima, vi voglio bene lettori miei.

Baci xx

 
  
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