[29. Nascita]
“Non ricordo l’investitura” confida Saga in
un soffio di rimpianto.
Era stato di settembre.
Sotto la pioggia d’autunno, con nella bocca
il sapore della fatica, l’armatura aveva rifulso di cosmo e orgolio.
E Saga era nato cavaliere di Gemini.
“Io, la mia, non so se ricordarla” sussurra
Kanon, una sigaretta fra le dita.
Era stato di luglio.
Nell’aria umida d’estate, con nelle mani il
tremito della stanchezza, l’armatura aveva vibrato di seduzione e promesse.
E Kanon era nato generale di Ketos.
“Sei ancora…” indaga Saga.
“Arrabbiato?” provoca Kanon.
“Invidioso.”
“No. Assolutamente” ride Kanon,
allungandogli un bicchiere. “Lo sai. Giusto?”
“Sì.”
Che
strano numero, il ventinove.
E’
qualcosa che se ne resta lì, senta decidersi a fare un passo in più e senza
poter tornare indietro. Forse mi ha colpito perché è l’eta che adesso (a
breve^^) ho.
Forse perché
con questa drabble ritorno un po’ alle origini, con una malinconia vecchia e
canonica dopo Siseos e gli squarci su Mare
greco.
La “nascita”
di Saga e Kanon è quella del loro cavalierato, compiutosi fra l’odio e il
rancore che mi piace immaginare si sia armonizzato alla fine in un reciproco
riconoscimento. Con Saga in Gemini e Kanon generale, anche se cocciutamente
fedele ad Atena. Ma si sa. Le strade sono tortuose come gli arabeschi dei
coralli.
Poi.
Sarà che l’Omega sta per concludersi, sarà che è venerdì sera e sono
letteralmente a pezzi (credo che Kanon abbi appena ritrovato un pezzo sotto al
divano; o forse è la mia maglia?), sarà che quando si conclude una bella storia
(drabble in realtà^^) come quella cui ho appena assistito porre la parola “fine”
mi viene un po’ di nostalgia, allora ho deciso di aggiornare (anche per cercare
di non far lievitare i tempi più di quanto già siano dilazionati) e di portare
una nascita.
Ok.
E’
classica. E come “nota” questa fa schifo.
Abbiate
pietà.