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Autore: Iry_kun    03/07/2008    7 recensioni
Ecco la mia prima opera, si tratta di un lavoro introspettivo che, spero, possa far riflettere chi lo legge. Ho utilizzato come personaggio principale Mewtwo perchè sono molto legata a lui e perchè era il più idoneo a domandarsi " Perchè la vita è bella?"...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perché devo essere felice?

… una volta mi venne spiegato il motivo…

 

-         Hei tu! Mewtwo, che fai qui fuori a quest’ora?-, una voce lo fece sussultare dai suoi pensieri e il Pokemon si voltò.

Una ragazzina dall’aria birbante e gli occhietti vispi lo osservava con un grosso sorriso stampato in faccia.

-         Ciao piccola Irene.- rispose affabile

-         Non festeggi con noi? Abbiamo vinto l’ultima medaglia, manca poco alla lega!- disse entusiasta la ragazza poco cresciuta.

-         Il mondo è bello? Secondo te, chi vive deve essere felice di vivere? Anche se si soffre?- chiese calmo l’essere che le stava di poco avanti, seduto sull’erba del prato, con la testa rivolta alla luna che, dolcemente, rischiarava la notte fredda.

La ragazzina sorrise e si affiancò a Mewtwo, sedendosi anch’ella sul prato inumidito. Guardava il suo compagno con occhi accorati, il suo sguardo luccicava rivolto verso il cielo e la mano che, delicata, sfiorava l’arto altrui.

-         Non sperare di non piangere, perché è impossibile.- esclamò lei, osservando l’occhio vacuo del suo compagno – Ma non dubitare neanche della felicità! Se di tanto in tanto non si piangesse, non si conoscerebbe il valore dell’asciugarsi le lacrime con le proprie forze. Così come, se non si cade, non ci si può alzare, e se, invece, stessimo sempre in piedi, non sapremmo il valore di quella fortuna. Si impara a gioire di quello che si ha quando lo si perde e poi si cerca di riconquistarlo con le proprie forze.- concluse.

Il Pokemon la osservava ora con occhi gentili, forse commossi, ma questo al buio non si poteva sapere. Si sorrisero e Irene gli tese la mano, per aiutarlo ad alzarsi. Poi, lenta, si allontanò, dirigendosi verso la tavola imbandita per la particolare occasione.

Mewtwo la osservò da dietro allontanarsi, rimanendo immobile, fermo come la nuda roccia. Alzò un ultima volta il viso al cielo. La notte era più serena del solito quella volta. Certe volte, quando l’animo è calmo, ci si accorge di particolari futili eppure appassionanti come se più concreti e forti del solito.

 

… mi ricordo che mi dissero che la vita è bella…

Per molto non ci ho voluto credere, ma ora non è così.

Una volta ho pianto, ma ora non sono triste.

Una volta ti ho persa, ma ora sei qui.

Finchè tu ci sarai, pronta a tendermi la mano, quando alzo il mio sguardo al cielo, e pronta a sorridermi, allora anche io sarò lì per te.

Siamo separati ma siamo un’unica cosa.

 

Anch’egli, così, s’avvio in direzione della festa, lasciandosi dietro quelle paure che di tanto in tanto attanagliano un cuore fragile, e che lo rendono più forte.

  
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