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Autore: Nemesis01    22/03/2014    2 recensioni
'L'augurey era da sempre conosciuto come l'uccello della morte. Secondo le leggende celtiche, il loro canto faceva sì che chi l'ascoltasse morisse.. Si supponeva che la loro presenza facesse morire non solo le persone, ma anche la natura intorno ad essi..'
[..] 'Un po'?! Un po'?! Io non sono stressato. Sto per commettere un omicidio! Non mi importa di finire ad Azkaban!'
'Pensa che lo fai per la tua carriera come Ministro della Magia...'
Genere: Commedia, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 13 - How amazing it feels just to live again

'Quando sono arrivato in Africa, volevo morire. Ero lì e mi domandavo: che razza di posto è questo? Insomma non c'erano castelli, o fantasmi, o quadri parlanti, ma solo alberi, qualche capanna di canapa e un fuoco scoppiettante nel bel mezzo del nulla. Io camminavo su quegli ettari di erba e questa si seccava a ogni mio passo. Mamma e papà si guardavano come a chiedersi se fosse o no la scelta giusta, se avessero fatto male a non consultarsi con il ritratto di Silente nell'ufficio del preside.

Mchawi mi ha raggiunto poco dopo proprio dall'altro lato della fiamma gigante, che ovviamente si era spenta a causa della pioggia che vi avevo involontariamente fatto cadere. M’intimò di salutare i miei genitori e m’informò che non li avrei visti o sentiti per i prossimi mesi. Lo feci e quando loro si smaterializzarono, avvertì il mondo crollare tutto intorno.

Sarei dovuto restare in Africa solo sei mesi, al massimo un anno. In realtà quasi due anni dopo ero appena riuscito a smettere di far cadere pioggia o seccare l'erba perchè ero triste. La scena più cruenta successe circa un paio di mesi dopo che mi erano stati proibiti i contatti con le persone a me care.. Mchawi aveva cercato di farmi arrabbiare, e ci era riuscito, ed io mi ero sentito triste e trafitto da una lama. Quel giorno mi ero trasformato nuovamente in un Augurey, un Augurey adulto e più pericoloso, quindi dopo aver duramente provato ed essere riuscito a trasformarmi nuovamente in me stesso, ero spossato. Pensai di aver bisogno di qualche elisir o infusione di energia... Andai nella mia tenda e poco dopo l'assistente di Mchawi, Sungura, mi venne a trovare per portarmi qualcosa da mangiare.. Scoppiai a piangere perchè mi  mancavano i miei genitori, tu, la vita tranquilla ad Hogwarts... Sungura mi abbracciò ed io le ho quasi tolto tutta l'energia vitale. Improvvisamente svenne. Se l'avessi tenuta qualche secondo di più tra le braccia, sarebbe morta...'

Albus e Scorpius sedevano a uno dei tavoli più appartati della tea-room dell'ospedale San Mungo. Scorpius ascoltava l'amico con tangibile attenzione; aveva un'aria sfinita, i capelli tutti in disordine e stringeva le gambe sotto il tavolo perchè tratteneva una pipì, ma al contempo era troppo curioso di ascoltare il racconto di Albus.
D'altro canto il moro stava vuotando il sacco; avvolto dal mantello bianco di guaritore, Albus si stava torturando le mani durante quell'exploit.
Le loro tazze d’infusi di radigorda avevano quasi smesso di fumare vapore.

'Mchawi ritenne che non fossi ancora pronto. Abbiamo quindi cambiato il metodo di studio; mi faceva fare piccoli incantesimi, quelli più banali, un po' di trasfigurazione e circa tre o quattro mesi dopo, non ricordo di preciso, ho iniziato con i primi duelli. Io e Sungura meditavamo spesso al calar del sole e all'alba, per riflettere su come affrontare la giornata o su com’era andata. Sungura mi ha insegnato a essere a contatto con la natura e a sentirmi parte dell'equilibrio della terra, io che cammino appeso a un filo tra la natura e la magia dell'universo.

Così, nel giro di un anno, tra l'utilizzo d’incantesimi di trasfigurazione e meditazione, sono riuscito a mantenere il giusto equilibrio tra chi sono io e i miei poteri magici. Mchawi mi ha fatto costruire questa collana, che in realtà è un amuleto, un manufatto per farmi capire quando calmarmi e contare fino a dieci per fermare la tragedia.'

'E qui si spiegano tre anni, Albus, e gli altri sei?'

'Gli altri sei... Come ultimo test, Mchawi mi ha mandato a vivere per circa un anno con una famiglia di babbani. Lì però è diverso: i babbani riconoscono che c'è qualcuno con dei poteri magici, infatti spesso andavano da Mchawi per la creazione di qualche amuleto o qualche pozione curativa. Lì la magia non è come la nostra, è esclusivamente curativa. Ho imparato un sacco di metodi per curare sia i maghi sia i babbani. Solo che non potevo comunicare con nessuno perchè i gufi o le civette non riescono ad arrivare, sono posti troppo caldi e afosi per loro. Ho studiato magimedicina lì a Kampala, e appena ho preso il D.M. sono tornato qui, al paiolo magico. Un secondo dopo aver preso la stanza, mi sono arrivate due lettere: una era firmata da tuo padre, il ministro della magia, e l'altro da Lucky Coin, il direttore del San Mungo che mi ha proposto di lavorare per lui qui. Il giorno dopo ho incontrato te. I miei genitori non sanno ancora che sono tornato, ammesso che non gliel'abbia riferito tuo padre.'

Scorpius lo guardò scettico mentre sorseggiava quel disgustoso infuso che era costretto a bere e che Albus si era versato nella tazza per farlo sentire meno solo in quell'impresa. Aveva i capelli spettinati e l'aria ancora stanca e provata: non sarebbe mai più andato in quella locanda, dove gli avevano servito del velenosissimo stramonio; dannato Hugo che l'aveva convinto a passare la serata in quella bettola.

Qualcosa, però, non gli quadrava e mentre stava per chiederglielo, il moro riprese a parlare.

'Quando ho, involontariamente, rubato l'energia vitale di Sungura, ho avuto paura per le poche persone cui voglio bene. I miei genitori, mio fratello, mia sorella... E te. Ho pensato che siamo stati fortunati. Se avessi un giorno abbracciato te, troppo stanco, e ti avessi messo in pericolo? Se ci fossi stato tu, al posto di Sungura... Non me lo sarei mai perdonato. Prima di tornare qui e riprendere quei pochi contatti che avevo, volevo sincerarmi di non essere dannoso per voi. Non volevo sentirmi additare come quello strano o quello pericoloso, e tornare a rinchiudermi in qualche stanza per paura di far del male a qualcuno.'

Il biondino fissava il moro con aria più accondiscendente, ora che aveva ascoltato tutto e saputo quello che doveva sapere.

'Sei stato uno sciocco. Io sono stato qui ad aspettare un qualcosa, non sapevo se eri vivo, se eri morto, se stavi bene... Mi sono preoccupato molto. Dopo Hogwarts ero dai Weasley almeno una o due volte a settimana, li sentivo parlare, dicevano che stavi bene. Forse quel Mchawi comunicava tue notizie ai Potter?' lo vide scrollare le spalle e annuire, e quindi proseguì 'E mi domandavo perchè a me non avevi detto nulla. Ho studiato molto con Hagrid, dopo i MAGO, sai, non è un caso se ora lavoro all'ufficio  regolazione e controllo creature magiche... In più ho avuto anche un fratellino, lo sai?'
'Un fratellino? E la questione del fidanzato?'
'Sì, un fratellino. Ah, già... Quella' il biondino scoppiò a ridere, coprendosi la bocca con la mano 'Ero arrabbiato con te, ho avuto i miei validi motivi! Insomma, mi ero sentito sciocco a restarmene lì da solo a domandarmi se fosse giusto aspettarti pur non avendo notizie, ma non avrei mai potuto frequentarmi con qualcun altro e non pensarti.. Insomma una volta sola sono uscito con Rocco, un giovane mago che lavora ai tre manici di scopa, ed è stato un fiasco totale. Ho finto di essere ubriaco dopo mezzo sorso di whiskey incendiario e alla fine sono tornato a casa. Ho detto che ero fidanzato perchè volevo studiare la tua reazione, del resto tu sei stato in Africa circondato dagli stregoni più fighi...'

Albus ridacchiò e scosse un po' la testa, fingendosi affranto.
'E lo ammetti così? Lo dicevo io, che voi grifondoro avete un cervello troppo semplice'
'Taci, almeno io non sono subdolo e abbandonatore come qualcun altro.'
'Hey, ero a riacquistare la mia dignità. Hai presente, quella cosa di cui ti parlavo circa dieci anni fa?'
'Tu dovresti acquisire un po' di savoir faire, altro che dignità, Potter. Fattelo dire, sembra strano vederti lavorare in un ospedale, tu che con le persone non ci sai proprio fare!'
'Me lo spieghi tu, allora?'
'Non lo so, sai... Ne va della mia dignità, ammesso che tu sappia di cosa stia parlando.'
'Per favore!'
'Mh... Non ne sono molto convinto, insomma, voglio dire...' Scorpius storse il muso, sembrando pensieroso, trattenendo una risata. Albus, cogliendo la sensazione di déjà-vu, sorrise speranzoso.
'Ti prego Scorpius, ne va del mio lavoro qui al San Mungo!'
'Ahh, allora, se mi supplichi così, va benissimo!'

I due si scambiarono uno sguardo e si erano già detti tutto.

'Accompagnami giù, nella 707, che sento freddo!'

Albus annuì repentinamente e gli si avvicinò per aiutarlo ad alzarsi; l'avrebbe portato sottobraccio anche fino in capo a mondo se tutto quello che avevano vissuto fosse valsa la possibilità di vivere una vita normale insieme a lui.

'Scorpius...'
'Mh?'
'No... Niente.'

   
 
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