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Autore: aka_z    03/07/2008    8 recensioni
Cos’è accaduto a Leorio e Kurapica mentre Gon e Killua esploravano Greed Island?
Leorio è tornato all’università e Kurapica al suo lavoro… inizialmente costretti a dividere le proprie strade, riusciranno a ricongiungersi?
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Rieccomi ragazzi!!! Non vi preoccupate, non mi sono dimenticata di voi, né sono stata rapita dagli aliena o defunta in chissà quale assurda circostanza.
Capitolo stra-ricco di eventi, assolutamente da non perdere (mica l’ho detto perché lo scrivo io, nooo)
Purtroppo l’ispirazione (tanto per cambiare) non è stata costante e vista la complessità del capitolo, tra reazione, dialoghi e Kurapica (dio santo ma perché non parla come mangia?!) ho avuto una seria di problemi crescenti che mi hanno costretta a tornare sul capitolo circa un miliardo e mezzo di volte, e poi all’improvviso PUF! Rieccoti la cara, vecchia ispirazione e ho finito per terminare il capitolo tra la sera e la mattina dopo… ahhh i misteri della vita!

Invece volevo fare due “importanti” considerazioni su cui ho riflettuti su questi giorni (sì-sì, mo lo faccio cominciare il capitolo! Un secondo e che diamine!)
1.    Ma come mai in questo sito scrivo solo io storie su questa bellissima coppia? Mi pare che in giro ce ne sia solo un’altra scritta di recente, ma che credo coinvolga anche Quoll, uffa! Io mi sento sola e sperduta, senza possibilità di confronto! Dai su scrivete qualcosa! Ora come ora ho poca concorrenza… ma io sono per il gioco onesto, quindi aprite Word e cominciate a buttare giù qualche bella ff, inoltre ho voglia di leggere qualcosa su di loro che non sia stata orribilmente manovrata da me!
2.    Mi vergogno un po’ a chiederlo ma è una cosa che mi piacerebbe moltissimo… se qualcuno ha capacità artistiche superiori alle mie (ovvero disegnare orribili omini stilizzati), gli andrebbe di disegnare una scena di questo mio racconto? Vi lascio liberi di scegliere il momento che più vi ha colpito… beh, questo è solo un mio sogno che probabilmente resterà tale, ma perché non tentare mi sono chiesta? Mi piacerebbe poi inserirlo nella mia pagina autore, grazie molte davvero!

E ora passiamo ai ringraziamenti personali…

Yusaki: ti ringrazio moltissimo per i complimenti che, ovviamente, mi fanno davvero piacere. Sapere che secondo te ho caratterizzato bene Ghito (il mio primo personaggio “originale”) mi fa sbrilluccicare gli occhi di gioia *__*
Per quanto riguarda le maledizioni… d’oh! Spero di essere ancora in tempo per evitarle, e spero vivamente che questo capitolo ti piaccia, così magari mi lasci in vita fino a quando questa ff non sarà terminata, e se è così prevedo altri 183730293874 capitoli eheh. Un bacio, alla prossima!!

Kagura92: (detto in confidenza, hai notato quanto somiglino il tuo nick e quello di Kura92? Mi fate sempre confondere dannate! XD) passando ad altro… ti ringrazio come sempre per le tue commoventi recensioni, innanzitutto sappi che lascerei l’università anche subito per mettermi a scrivere solo ff, ma purtroppo prevedo che dovrò nutrirmi anche in futuro e quindi un lavoro lo devo trovare per forza, (uni=>lavoro=>cibo - equazione inevitabile, ahimè) per il resto, sono ovviamente più che lieta di farti provare emozioni e di regalarti atmosfere particolari, spero continuerai a seguirmi, un bacio, ciao!!

Kura92: (idem come sopra, Kura92, Kagura92 ahhh! Pure lo stesso anno di nascita! XD) ehehe a proposito di quello che hai detto nella recensione, qui scoprirai tutte le reazioni dei nostri amati personaggi, e sia dannato poseidone se non è vero che mi hanno fanno penare, soprattutto il caro Kurapica! chissà perché nelle mie ff lui finisce sempre per parlare pochissimo… eheh e chissà perché ogni volta che devo scrivere su di lui, tengo un libro ambientato nella fine del ‘700 e inizio ‘800 sulla mia scrivania =.=
Beh fammi sapere se le reazioni alla bugia di Ghito ti sono piaciute e le hai trovate coerenti o quantomeno realistiche… speriamo!! Un bacio, ciaooo!!

_pEaCh_: per la tua speranza di trovare presto il capitolo 8, diciamo che sospettavo fin dall’inizio che sarebbe stata solo una mera aspettativa, ma purtroppo non ho potuto fare di meglio.
Riguardo al perdono, ovviamente sei scusata, l’importante è che (se ti piace) continuerai a seguirmi.
Ad ogni modo credo che non l’hai fatto in quell’occasione, Ghito lo ridurrai in coriandoli in questa eheh. Povero ciccio… povero tanto quanto Leorio che non ci sta capendo un beneamato ciufoletto! vabbuò alla prossima, ciaoo!!

Elisa_: wow davvero aspettavi impaziente l’altro cap? Mi lusinga molto, anche se mi dispiace che poi tu abbia atteso tanto per questo… invece a proposito del gatto, ora devi dirmi se quello che ho scritto nello scorso capitolo potrebbe corrispondere a verità, se qualcosa non torna non esitare a dirmelo! (detto in confidenza io non ho gatti, per Hiro ho tratto ispirazione da un enorme gattone affettuoso che gironzola nell’ospedale dove faccio lezione e quello di una mia cara amica). Per quanto riguarda Ghito, mi sono divertita un mondo ad immaginarmelo frugare qua e là fra le cose di Leorio e poi fare supposizioni tutte sue… ma ora per lui mi sa che saranno cavoli amari, forse… chissà? Se ti va, fammi sapere la tua opinione anche su questo capitolo, un bacio!

Lemnia: sei fortunata perché avendo letto la mia ff solo ora, godrai di un aggiornamento iper-veloce, altrimenti “avoja” ad aspettare eheh XD ma vabbuò, ti ringrazio per i complimenti, sono davvero contenta che la mia storia ti abbia preso e che non vedi l’ora di leggere questo aggiornamento, attenzione però, non è indicato per le persona deboli di cuore, troppe emozioni! Eheh … mah, speriamo che ti piaccia, un bacio, alla prossima!

Un saluto speciale a lepiumenonvolano cui sono molto affezionata e che per motivi di forza superiore non è riuscita a commentare, spero tu possa leggere presto questi nuovi capitoli e farmi sapere cosa ne pensi.


Ringrazio anche chi ha messo il capitolo tra i preferiti, a tal proposito, volevo lasciare un commento a parte a kun (che probabilmente ora mi odia) e ribadire il concetto: scrivi un’altra LeeXGaa o ti mando dietro i miei scagnozzi! Fine della comunicazione, un abbraccio grande a tutti quelli che mi seguono!

Ultima cosa, per evitare di auto-spoilerarvi durante la lettura, vi consiglio di leggere senza visualizzare la pagina intera, ovvero leggere piano-piano andando avanti con il mouse lentamente, non so se ci siamo capiti ^^''


L’ultimo raggio di sole…

Leorio rimase interdetto e confuso osservando la scena impossibile che gli si stagliava davanti: Kurapica e Ghito che si fronteggiavano apertamente, nel suo appartamento.
Ma cosa voleva ora Kurapica? Perché lo guardava così… supplice? E per quale dannatissimo motivo non lo lasciava in pace?
Quando però notò con stupore che gli occhi del biondino non erano più acquamarina, si preoccupò. Fu irritantemente inevitabile mettere lui al primo posto piuttosto che se stesso.
Mise quindi da parte il suo dannato orgoglio e gli chiese con un tono apprensivo che assolutamente non voleva utilizzare:
<< Kurapica cosa è successo? Stai bene? >>
Ghito lo guardò stralunato, per un momento la sua determinazione vacillò, ma poi si rese conto che non era ancora finita, che poteva ancora vincere.
Le pupille di Kurapica invece si dilatarono per la sorpresa e la forte emozione, Leorio dopo tutto quello che era successo ancora si preoccupava per lui… allora non lo odiava così tanto…
Ma poi tornò freddo, gli occhi si ridussero a due fessure ancora rosse
<< Ebbene la situazione è questa? >> domandò gelido.
<< Eh? >> chiese Leorio sinceramente stupito.
<< Tu… e Ghito… >> affermò ora più incerto, non era sicuro di voler conoscere la risposta e ancor di più detestava l’idea di apparire come un debole e patetico ragazzino qualunque.
<< Io e Ghito… cosa? >> domandò Leorio che non riusciva a capire cosa c’entrasse Ghito in tutto ciò, o magari un idea se l’era fatta, ma era così assurda da non poter rischiare di rendersi ridicolo agli occhi di entrambi.
Il biondino trasse un profondo respiro e rispose:
<< State… insieme? >> insinuò con cautela.
L’aspirante medico sollevò le sopracciglia sbalordito.
La questione gli sembrava fosse scontata, ma perché Leorio non capiva? Che forse…? Ancora prima di ricevere risposta, Kurapica si voltò verso Ghito con sguardo omicida.
<< Tu… tu mi hai ingannato! Ti sei preso gioco di me… >> disse Kurapica con tono basso e minaccioso che rasentava la ferocia e continuò << È indubbio che se hai osato mentire su un argomento tanto considerevole, non meriti riguardo alcuno >> lo afferrò poi per il colletto della maglia, rivolgendogli uno sguardo carico d’odio.
Ghito sgranò gli occhi per un momento, ma un battito di palpebre dopo era tornato freddo e scrutava Kurapica gelido.
All’insolenza del ragazzo che non si piegava, una nuova ondata d’odio colpì in pieno il biondino. Dopo tutte quelle menzogne, osava ancora guardarlo negli occhi.
Caricò il braccio e chiuse il pugno pronto a sferrare il colpo, le catene tintinnarono come a voler avvisare Ghito del loro imminente arrivo. I muscoli di Kurapica erano tesi al massimo, con l’intenzione di fare male, ma Ghito non aveva paura; se non dell’amore, dell’amicizia di Leorio era sicuro e lui non avrebbe lasciato che venisse colpito… o forse sì? Ma il dolore non aveva alcuna importanza, agli occhi del suo amato sarebbe parso lui la vittima.
Alzò quindi il viso fieramente e non chiuse gli occhi nemmeno quando il colpo sibilò nell’aria fermandosi a pochi centimetri dal suo naso. Leorio teneva fermo il polso di Kurapica, aveva fermato il colpo. Il cuore di Ghito sussultò di gioia.
Kurapica invece frustrato più di prima, fissava il ragazzo minuto di fronte come a voler proseguire il colpo con lo sguardo. Non era finita, questo Ghito lo sapeva bene.
Leorio intanto osservava la scena con cipiglio scuro.
<< Kurapica spiegami perché stavi per colpirlo, ci hai messo molta forza nel pugno, potevi ferirlo seriamente. >>
Kurapica non distolse lo sguardo da Ghito, avrebbe tentato un altro colpo se solo Leorio avesse liberato il suo polso da quella morsa d’acciaio.
<< Kurapica dimmi cosa sta succedendo e di che bugia parli >> disse in tono perentorio.
Gli occhi cremisi del biondino dardeggiarono nella penombra del salotto. Ghito non si scompose.
<< Dannazione Kurapica, parla! >> ordinò, ma sta volta non si limitò alle parole, utilizzò la sua presa sul polso del compagno per farlo voltare verso di sé, posando poi entrambe le mani sulle spalle del ragazzo, scuotendolo.
Kurapica fu costretto a lasciare la presa sulla maglia di Ghito che si portò subito le mani al collo, tossendo un po’ e  massaggiandosi dolorante, e il biondino guardò Leorio negli occhi, di nuovo dopo quella notte.
Il cuore pompò veloce nel petto, poteva saggiarne i battiti e sentirne il rumore che rimbombava nelle sue orecchie più forte che mai. Lo spazio si riduceva ad una sola figura, Leorio, che gli si stagliava davanti occupando tutta la sua visuale.
Perché Leorio lo aveva fermato? Perché ora scuoteva lui e non Ghito? Possibile che avesse frainteso tutto? Eppure la situazione sembrava chiara…
Qualche parola soffusa giunse alle sue orecchie quasi sorde:
<< Ghito stai bene? >>
Leorio si preoccupava di Ghito… si preoccupava per Ghito… si preoccupava per lui…
Senza che potesse evitarlo una lacrima silenziosa scese sul suo viso illuminandone con la sua calda scia una guancia.
… era troppo tardi…
Chiuse gli occhi rassegnato, forse Leorio e Ghito non stavano ancora insieme, ma l’interesse di Leorio era palese, lui ora era di troppo. Rilasciò i muscoli delle braccia ancora in tensione, che caddero senza vita ai lati del suo corpo, come le sue speranze.
Sussultò però quando qualcosa di ruvido gli accarezzò la guancia bagnata, portandosi via il segno tangibile del suo dolore, fu allora che riaprì gli occhi, finalmente tornati acquamarina, e che vide Leorio sorridergli dolce, inginocchiato di fronte a lui.
<< Finalmente sei tornato… >> gli disse soave.
Ghito non poteva fare altro che osservare in disparte la scena, orripilato.
<< Dimmi cos’è successo Kurapica, ho bisogno di sapere… >> cercò di persuaderlo con il tono più dolce che possedesse.
Il biondino lo guardò stranito, gli enormi occhi azzurri più limpidi che mai e senza neanche accorgersene, come fosse in stato di ipnosi, rispose alle sue domande, senza mai interrompere il contatto visivo.
<< Lui mi ha detto che voi due ora state insieme… e che tu mi odi >> poco più di un sussurro e Leorio già era in piedi, dardeggiante di rabbia.
<< Quello che dice è vero? >> domandò iroso all’indirizzo di Ghito che non si scompose, nemmeno ora che i riflettori puntati su di lui erano quelli del suo adorato compagno di università.
<< No >> affermò sicuro, puntando le sue iridi nere in quelle dell’amico.
Leorio rimase basito e incredulo di fronte a tanta sicurezza, vacillò. Chi di loro due aveva detto la verità?
Guardò Kurapica i cui occhi ora erano coperti dalla lunga frangia chiara, sembrava una bambola, perfetta quanto inanimata, e poi c’era Ghito, così fiero e sicuro di sé, minuto e tenace.
Conosceva Kurapica da molto più tempo di Ghito, e gli avrebbe affidato la propria vita senza pensarci un attimo di più, si fidava ciecamente di lui, ma anche il compagno di università non aveva mai dato sentore di poterlo tradire, lo aveva aiutato e supportato, avevano passato bei momenti insieme.
Cosa doveva fare? Sentì di sprofondare nel pavimento, la decisione spettava a lui.

Eppure… eppure sapeva già chi avrebbe scelto, non aveva senso illudersi con questi stupidi ragionamenti, non serviva a nulla cercare una soluzione razionale, era impossibile, in questo caso, semplicemente, non esisteva.
Si portò nervoso il pollice alla bocca, era comunque una situazione complessa, sgradevole, non voleva arrivare a tanto.
Si mordicchiò irrequieto l’unghia, ma non appena la lingua si poggiò sul polpastrello, un familiare gusto salato eccitò le sue papille gustative, le lacrime di Kurapica… come poteva stare ancora a pensarci?

<< Ghito, esci da casa mia… >> disse flebile Leorio verso colui che non avrebbe più considerato un amico, quelle parole, anche se necessarie, pesavano più di quanto non  avrebbe mai immaginato.
<< Ma… come… >> per la prima volta Leorio vide Ghito privato della sua solita sicurezza, le parole stentavano a lasciare le sue labbra.
<< Ghito per favore esci… >> mormorò nuovamente abbassando lo sguardo. Dio come faceva male!
<< L-Leorio perché? >> il ragazzo era allarmato, incredulo, il petto che si alzava e abbassava frenetico, le lacrime che minacciavano di straripare.
<< Ghito basta vattene! >> ringhiò disperato. Era stato tradito, non poteva fare più male. Si voltò dandogli le spalle, si coprì gli occhi stanco e distrutto.
<< Leorio ti prego ascolta, è Kurapica il bugiardo, si è inventato tutto, fidati di me! >> tentò ancora, tenace come ogni volta.
…fidati di me…
Questo era troppo.
Leorio come rianimato, investito di una nuova terribile furia, si girò verso di lui, negli occhi vi era dipinta una sola, temibile parola “sparisci!”.
<< Fidarmi di te? Fidarmi di… te? Eh?! Mi hai appena dimostrato nel modo più crudele che questo è proprio quello che non avrei mai dovuto fare. Mi hai deluso… >>
Un passo verso di lui…
<< …umiliato… >>
Un altro ancora…
<< …ti sei preso gioco di me… e della mia amicizia… >>
Una mano che si alza…
<< E quel che è peggio… hai fatto soffrire anche Kurapica… >>
La maniglia che si abbassa…
<< e questo non te lo perdonerò mai… >>
La porta che si apre, un debole fascio di luce a illuminare la figura minuta del ragazzo dai capelli di sabbia, un fascio di luce che si allarga su di  lui, che lo investe con la sua simbolica forza.
<< Sparisci e non farti vedere mai più >>
Fu allora che le lacrime a lungo trattenute strariparono sul viso del giovane ragazzo dai lineamenti delicati ma dal carattere forte, fu allora che mille gocce salate solcarono le guance rosee di un ragazzo che aveva perso per sempre il suo amore, un amore che per lui era sua vita. Lacrime amare, lacrime salate, un dolore che lo avrebbe accompagnato nella tomba e fatto di lui il suo più fedele compagno. Una mano a coprire la bocca mutata in una smorfia di incontrollabile dolore, un dolore straziante, lacerante, così totalizzante da fare paura, così fisico da sembrare reale, così intenso da far desiderare che la morte sopraggiungesse presto.
Fu così che Ghito se ne andò, prese la sua borsa accanto al divano e se ne andò. Un ultimo sguardo verso la persona che non gli avrebbe più rivolto la parola e solcò quel confine invisibile che era l’uscio di casa… e sparì, così come gli era stato ordinato.



Leorio si asciugò velocemente gli occhi con l’avambraccio e fece sedere Kurapica ancora imbambolato sul divano mentre lui correva in camera per recuperare forza o almeno i pantaloni.
Tornò dopo una manciata di secondi e si accomodò accanto all’amico. Gli posò una braccio attorno alle spalle e lo spinse verso di sé.
<< Kurapica mi dispiace per quello che è successo, non volevo coinvolgerti in questa cosa… >> gli sussurrò fra i capelli luminosi.
<< Ti amo >> gli disse ancora, il cuore che batteva forte. Kurapica si irrigidì, lui si alzò, rilasciandolo dalla sua presa e correndo quasi per raggiungere la cucina, iniziando a trafficare con il pentolame, nell’intenzione remota di preparare un tè, nella necessità più urgente di trovare un’occupazione.
L’aveva detto…
Sapeva che doveva farlo, ma ora non ne era più tanto sicuro, forse era stato troppo precipitoso…
Ma dov’era finito quel dannato pentolino?!
Quando aprì la credenza si rese conto dello stato di confusione in cui era caduto: occhi sgranati, battito accelerato, fronte imperlata di sudore, gambe molli, neanche avesse appena assistito all’apparizione di un fantasma.
Eccolo finalmente!
Aprì il rubinetto, e riempì il pentolino con mani tremanti; ovviamente l’acqua straripò e dovette toglierne un po’, poi lo posò sui fornelli e accese il gas.
Un sguardo alla finestra e notò come ormai fosse calata la sera, l’ultimo raggio di sole che aveva accompagnato Ghito si era spento e le luci della città si stavano accendendo per illuminare le vie.
Era perso in quella contemplazione, quando una presa ferrea sulla schiena lo fece barcollare.
Kurapica era avvinghiato forte a lui, la presa ferrea, la fronte poggiata sulla sua ampia schiena.
L’aspirante medico poteva vedere le sue mani esili  intrecciate sul suo ventre, poteva immaginare il corpo di lui premuto contro di sé, sognarne in profilo delicato…
<< Anch’io… >> più debole di un sussurro, più flebile di una preghiera, più fioco di una candela ormai spenta, eppure lui l’aveva sentito, rimbombante come un concerto di campane il giorno di Pasqua.
A Leorio non serviva altro, si girò delicato in quell’abbraccio forzato, poggiò le sue grandi mani ai lati del viso roseo del compagno e lo alzò verso di sé.
L’emozione non poteva essere dipinta più magnificamente in quegli occhi acquamarina, davvero un miracolo di bellezza; e Leorio sapeva che quegli occhi così espressivi, quella pelle nivea, quelle labbra delicate, sarebbero stati suoi, ora e per sempre.
Si chinò verso di lui, poggiò la sua guancia su quella imporporata di Kurapica e vi si strofinò contro, inspirando il profumo gradevole dei suoi capelli, e poi portò le sue labbra su quelle frementi di lui e lo baciò.
Un bacio casto, dolce, non voleva profanare quell’essere perfetto, fu solo una delicata frizione quella che si scambiarono, ma non desideravano altro.
Kurapica chiuse gli occhi, lasciandosi trascinare dalle emozioni, fino a quando Leorio non si scostò, allontanandosi un poco per ammirarlo in tutta la sua beltà e poi gli scostò i capelli dal viso, in un gesto intimo e caldo, che sorprese Kurapica. Poi un bacio sulla fronte e una stretta più forte della precedente e fu così che restarono per un po’, crogiolandosi ognuno nel calore dell’altro, mentre l’acqua nel pentolino bolliva abbandonata.




NOTE POST-LETTURA: Sembra finito, eh? Mi sono spaventata notando quanto quest’ultima ultima parte assomigli ad una conclusione, se non avessi pensato ad una ricca serie di eventi che dovrebbero cominciare proprio nel prossimo capitolo, credo che probabilmente avrei terminato qui il mio racconto, spero non vi dispiaccia il contrario.

Vi lascio con le anticipazioni del prossimo capitolo sottoforma di titolo usuale nell’anime di HxH:
                                                  rapimento X università X mafia


                                                                                                          un abbraccio stritolante, Aka_Z!
  
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