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Autore: Pap    22/03/2014    0 recensioni
Caterina scrive una lettera alla sorella più grande scrivendole ciò che pensa e chiedendole scusa per una cosa particolare. Le spiega come si sente in poche righe, dicendole di aspettarla... ma aspettarla per dove?
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Cara sorellina,
Ancora non capisco perchè ti chiamo 'sorellina' se, in teoria, sei più grande di me. In pratica, sei più piccola... Perchè l'hai fatto Alice? Perchè te ne sei andata? Quattro anni fa, quando tu avevi 17 anni e io 14, sei scomparsa. A casa mancano le tue risate Alice, manchi a tutti. Manchi a me, a Giuseppe (che ha 24 anni adesso), alla mamma e al papà. In famiglia non è più lo stesso senza di te... Mi manca vedere i tuoi occhi azzurri e vispi, mi manca il tuo sorriso, la tua allegria, i tuoi capelli biondi... Ti ricordi? Tu li odiavi... Dicevi sempre "mi fanno tanto principessa questi capelli e questi occhi, io non voglio essere una principessa!". Hai ragione, ti facevano principessa. Mi ricordo ancora quando ti chiamavo Cenerentola, tu ti arrabbiavi sempre. A me piaceva tanto quella principessa, ma da quel giorno non la posso più vedere. E' stata tutta colpa mia Alice, tutta colpa mia...

Me lo ricordo ancora quel giorno, sai? Stavamo mangiando in giardino, io venni là da te e ti chiesi di parlare. Ma tu stavi facendo con il telefono... stavi chattando con il tuo fidanzato. "Un secondo honey" mi dissi. Così mi chiamavi, per il mio capello color miele. Io non ti diedi ascolto. Ti presi il telefono dalle mani e cominciai a ridere. Tu feci un sorrisetto e mi venni incontro. "Ridammi il telefono honey, dai..." mi dissi, ma io non ti diedi ascolto. "Cenerentola, cenerentola, cenerentola, riprendi il telefono perduto!" ti dissi stuzzicandoti; tu ti feci seria di colpo. "Honey, basta, mi stai infastidendo..." mi dissi sempre con quel tuo tono dolce. Io ti feci una pernacchia e tu iniziasti a rincorrermi per tutto il giardino. Poi io e la mia stupidità corremmo in strada, nonostante i tuoi urli che mi dicevano di fermarmi. Andai in mezzo la strada proprio mentre passava un'auto. E fu tutto così veloce. Sentii il suono di un clacson. Mi ritrovai per terra. Rischiai la morte Alice... Ma qualcuno mi ha salvata. Tu, tu mi hai salvata. Mi hai spinta via. Dovrei essserne felice, sono viva grazie a te... Ma quel giorno sei tu che sei finita sotto l'auto. E' tutta colpa mia, se non avessi fatto la bambina ora tu saresti qui, avresti  21 anni, rideresti ancora, sorrideresti e mi abbracceresti. Invece no, sei finita in coma, un coma dal quale non sei più uscita. Io non rividi più i tuoi occhi, il tuo sorriso e i tuoi capelli. Sono io che dovrei stare in quella tomba, non tu. Sono io che lo meritavo, non tu.
Da quel giorno mi sono chiusa in me stessa. Non sono più la Caterina di prima. Sono scorbutica, triste, angosciata. Non vivo più io, Alice. La notte non dormo, il giorno non mangio, non bevo. Non rido più, Alice. Mi manchi troppo, il nostro era un legame forte, non solo da sorelle, ma anche da migliori amiche. Sai, Alice, un'altra cosa che non riesco a sopportare è il fatto che non sto mantenendo la promessa che ti feci pochi mesi prima la tua morte. Avevi una migliore amica te, ricordi? Come fai a ricordare, tu non ci sei qui. La tua migliore amica si chiamava Olivia, una ragazza carina, capelli mori e occhi verdi. Purtroppo quest'amica aveva grossi problemi. Era autolesionista e anoressica. Pensava di essere una persona spregevole, si odiava e odiava il suo corpo. Per questo si puniva.  Era stupida come cosa, non era colpa sua se soffriva, ma colpa della gente che la prendeva in giro. Non si doveva tagliare. Un giorno Olivia finì in ospedale, quella fu la prima volta che ti vidi piangere. Fortunatamente Olivia si riprese, noi l'andammo a trovare. Mi ricordo ancora ch tu le dissi di smetterla, che non era una cosa sensata. Lei annuì dicendo di aver imparato la lezione e che non lo avrebbe fatto più solo per te. Mi ricordo che tu ti girasti verso di me. "Tagliarsi è male, non ce n'è motivo. Il proprio corpo è la vita di un'altra persona, oltre a soffrire te faresti soffrire anche altri. Promettimi che non lo farai mai, honey. Me lo prometti?" io annuii sicura. Mi dispiace Alice, non l'ho mantenuta la promessa. Ma la mia è una situazione differente da quella di Olivia. Lei si puniva perchè gli altri le dicevano che era grassa. Io mi punisco perchè mi sono procurata da sola questa sofferenza. Mi punisco per essere stata stupida. Mi punisco per averti uccisa. Mi punisco per essermi creata una voragine enorme nel petto. Non sono riuscita a dimenticare quel giorno, Alice. Io non parlo più con nessuno, non ho amici. Non merito amici. La notte piango sempre. Non posso più vivere così, la mia vita fa schifo. Tutti mi odiano per quello che ho fatto, a partire da me. Mamma, papà e Giuseppe dicono di amarmi, ma so che portano rancore verso di me. Il tuo fidanzato mi guarda ancora con odio. Olivia, l'unica amica che dovrei avere adesso, ogni volta che mi incontra mi urla "è colpa tua!". Sto male, sorellina... Presto verrò con te, verrò lì da te... Mi manchi troppo.
Arrivo, honey'
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La ragazza rilesse la lettera piangendo. Non si preoccupò neanche di rituccarsi, tanto a che le serviva ormai? Mise la lettera in borsa e, dopo aver scritto un biglietto ai familiari, si diresse al cimitero. Arrivò davanti la tomba della sorella. "Alice Santucci. Nata il 23-06-1993 Morta il 01-09-2010" lesse nella lapide. Accarezzò la foto della sorella (http://www.polyvore.com/cgi/img-thing?.out=jpg&size=l&tid=93165687). Le scese una lacrima e sorrise. Poggiò la lettera e guardò la foto. Dopo aver guardato la foto guardò la tomba vuota accanto. Prese il pennarello nero e scrisse:" Caterina Santucci. Nata il 24-04-1995 Morta il 01-09-2010" e, scritto questo, accarezzò la foto della sorella. "Eccomi Cenerentola... Sto arrivando." Le parve di sentire un 'Ti aspetto honey' nell'aria, anche se sapeva che era solo un'illusione. Uscì dal cimitero e si recò ad un parco lì vicino. In quel parco c'era un laghetto. Si spogliò dai suoi vestiti. Stava congelando, ma non le importava. Prese un masso pesante lì vicino e si mise in una barchetta (che si usava per fare un giro del lago). Si portò al centro del lago e si legò il masso ad un piede. Prese due respiri e disse, rivolta al cielo:" Adesso avrò ciò che merito!" e butto il masso nell'acqua, dove cadde anche lei.
Adesso, quell'angolo del cimitero, racconta la storia di due sorelle. Due sorelle morte per l'altra. Adesso, accanto alla tomba di Alice, ci sta una tomba particolare, scritta con il pennarello ma aggiunta, in un foglio, una scritta. "Morta, fisicamente, il 04-12-2014. Anche il più dolce tra i mieli, prima o poi, se ne va." con sopra una foto (http://data2.whicdn.com/images/41937246/large.jpg). La foto della ragazza che scrisse la famosa lettera, cominciando il tutto con: Cara sorellina...


°Angolo Autrice°
Ok, è la prima storia che scrivo drammatica. So già che il finale è schifoso, ma veramente non sapevo cosa scrivere. SInceramente? E' venuta cortina. Ma spero che almeno vi sia piaciuta. Scrivete una recensione se vi è piaciuta! Se vi è piaciuta farò diverse storie (con diversi protagonisti e diverse lettere) simili a questa. Io avrei già qualche idea, se avete qualche idea che volete che prenda come spunto, ditemelo per messaggio privato. Se mi piacerà la pubblicherò pubblicizzando il vostro account!
Ora vado. Ciao lettrici!
By Pap
  
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