Capitolo 5. “Ciao dolcezza”
Andai a casa per riposare un po’ gli occhi, per dormire un po’, al mio risveglio, tornai in ospedale e lui dormiva, guardai la madre e chiesi spiegazioni, lei mi disse solo che era stanco e voleva dormire, sul mio viso tornò la serenità e sempre la mamma mi disse di andare a casa, visto che da troppi giorni era lì con lui e mi serviva un po’ di riposo, io sorrisi e la salutai e tornai a casa. Anche qui i giorni passarono, chiamai Niall e gli chiesi di andare a trovare Sam in ospedale, lui mi rispose subito di si e ci preparammo subito per andare, mi venne a prendere da casa e andammo in ospedale.
Arrivammo subito, Niall mi prese la mano, diventai rossa, andammo nella camera di Sam e lo vedemmo seduto sul letto, e mi disse: -Andrea, voglio provare a camminare-. Io gli risposi subito di no, lui insistette, io andai a chiedere agli infermieri se fosse possibile e loro mi diedero l’okay, tornai in camera e raccontai tutto, Sam volle le stampelle e scese dal letto e pian piano con le stampelle iniziò a camminare, prima fece qualche passo, poi col passare del tempo ne fece molti di più, fin quando non si sentì davvero bene e iniziò a camminare, ma sempre con le stampelle.
Sam’s POV
Non ricordavo più nulla di quello che fosse successo prima dell’incidente. Mi ricordavo solo di aver accompagnato Andrea a casa e dopo ricordo solo di aver visto una luce. Poi mi sono risvegliato nel letto con Andrea non sapendo cosa fosse successo.
Quando mi sentii meglio dissi a mia madre di andare a riposare un po’ e ad Andrea di uscire con Niall e svagarsi. Io mi feci un giro per l’ospedale, poi da lontano vidi una ragazza che seduta per terra che piangeva, aveva gli occhi gonfi e singhiozzava, era una ragazza un po’ bassina, ma tanto carina, aveva un vestito e il trucco tutto sciolto. Mi sedetti per terra con molta calma, appoggiandomi con una stampella vicino a lei e le chiesi: -Ciao dolcezza, che è successo?- lei mi guardò e continuò a piangere, singhiozzava, e io le dissi –Hey, calma, raccontami tutto, so che faccio paura con queste stampelle, ma sono un ragazzo normale come te, sono un tuo coetaneo, non ti mangio-. Lei mi guardò e continuando a piangere e mi rispose –No, scusami, ma, mio zio non sta molto bene e i dottori non gli hanno dato possibilità, è una delle persone più importanti della mia vita, lo considero un secondo padre e non so cosa farei se gli succedesse qualcosa-, io la guardai e sorrisi e gli dissi –Tranquilla tesoro, vedrai che si sistemerà tutto e tuo zio starà meglio, così potrai stare ancora con lui e passare quei lunghi pomeriggi insieme ad egli. Come ti chiami dolcezza?-, mi rispose guardandomi –CHIARA, piacere tu invece sei?-, risposi –Sam, il piacere è tutto mio-. Ci alzammo entrambi e continuammo a parlare, di come eravamo, di come mai io ero lì e cercai di farla distrarre un po’ stuzzicandola e sorridendo. Era una ragazza tanto dolce, molto semplice, non era la solita montata ma una ragazza normale, come le altre.
Dovevo andare a riposarmi, non ce la facevo più, salutai Chiara con un bacio sulla guancia e le lasciai il mio numero, cosicché lei mi potesse chiamare il giorno dopo.
Arrivai in camera e ripensai a quella ragazza e a come fosse carina, gentile e dolce e mi chiedevo se fosse successo qualcosa tra noi, non vedevo l’ora che arrivasse
Andrea per raccontargli tutto quello che fosse successo.
Quando mi sentii meglio dissi a mia madre di andare a riposare un po’ e ad Andrea di uscire con Niall e svagarsi. Io mi feci un giro per l’ospedale, poi da lontano vidi una ragazza che seduta per terra che piangeva, aveva gli occhi gonfi e singhiozzava, era una ragazza un po’ bassina, ma tanto carina, aveva un vestito e il trucco tutto sciolto. Mi sedetti per terra con molta calma, appoggiandomi con una stampella vicino a lei e le chiesi: -Ciao dolcezza, che è successo?- lei mi guardò e continuò a piangere, singhiozzava, e io le dissi –Hey, calma, raccontami tutto, so che faccio paura con queste stampelle, ma sono un ragazzo normale come te, sono un tuo coetaneo, non ti mangio-. Lei mi guardò e continuando a piangere e mi rispose –No, scusami, ma, mio zio non sta molto bene e i dottori non gli hanno dato possibilità, è una delle persone più importanti della mia vita, lo considero un secondo padre e non so cosa farei se gli succedesse qualcosa-, io la guardai e sorrisi e gli dissi –Tranquilla tesoro, vedrai che si sistemerà tutto e tuo zio starà meglio, così potrai stare ancora con lui e passare quei lunghi pomeriggi insieme ad egli. Come ti chiami dolcezza?-, mi rispose guardandomi –CHIARA, piacere tu invece sei?-, risposi –Sam, il piacere è tutto mio-. Ci alzammo entrambi e continuammo a parlare, di come eravamo, di come mai io ero lì e cercai di farla distrarre un po’ stuzzicandola e sorridendo. Era una ragazza tanto dolce, molto semplice, non era la solita montata ma una ragazza normale, come le altre.
Dovevo andare a riposarmi, non ce la facevo più, salutai Chiara con un bacio sulla guancia e le lasciai il mio numero, cosicché lei mi potesse chiamare il giorno dopo.
Arrivai in camera e ripensai a quella ragazza e a come fosse carina, gentile e dolce e mi chiedevo se fosse successo qualcosa tra noi, non vedevo l’ora che arrivasse
Andrea per raccontargli tutto quello che fosse successo.
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Salve, scusate il ritardo, ma ho avuto tanto da studiare per scuola, il capitolo so che non è molto lungo, ma prometto che il prossimo sarà molto più lungo. Questo capitolo volevo dedicarla ad una persona speciale e spero che abbia capito la mia sorpresa per lei, anche se so che non è una grande sorpresa, ti voglio bene, spero ti piaccia, amami. ♥
p.s. lasciate recensioni cosicché possa capire com’è la fan fiction, addio, alla prossima
p.s. lasciate recensioni cosicché possa capire com’è la fan fiction, addio, alla prossima