Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: Unicorno Alato    23/03/2014    2 recensioni
Londra 1960
Lei, Figlia del re d'Inghilterra.
Lui, il solito bar-man.
Oppure no?
Isabella Beth Clark ha molti problemi nella vita. I genitori che non la comprendono, una società stringata e inflessibile. Cosa succederà quando conoscerà la trasgressione in persona?
Nessuno l'aveva fatta sentire così bene prima di allora.
C'è un piccolo problema però: Innamorarsi non rientrava certo nei piani...
Tratto dalla storia:
-Scusi Mr Bieber. Devo andare. Spero di incontrarvi di nuovo un giorno.- dissi mentre mi toglievo la maschera che avevo indossato per tutta la sera. La posi sul balcone e la lasciai lì. Se avesse voluto ritrovarmi l’avrebbe fatto grazie a quella.
-Se fossi in lei non cercherei di incontrarmi di nuovo.- Mi guardò torvo, e poi guardò la maschera. La prese in mano e la girò tra le dita. -Non sono il tipo per lei.- disse duro, con la voce spezzata e la mascella contratta, mentre la sua mano si stringeva sulla mia maschera. Non mi importava, era l’unico che poteva salvarmi da me stessa e l’avevo capito quella sera.
-E chi ha detto che lo deve essere?-
I fatti e i personaggi narrati sono puramente casuali
Genere: Fluff, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
'Yellow Hair'

In quell’ istante non ricordai più una virgola su come si camminava. Mi muovevo a tentoni sui tacchi a spillo –ovviamente scelti da mia madre- ondeggiando a destra e a sinistra alzando le braccia e muovendole per mantenere l’equilibrio. Per fortuna una mano mi prese al volo prima che cadessi a destra e facessi una figura niente male davanti ai colleghi di mio padre. <<Katrin. Non. Lasciarmi. Cadere. Okay?>> Le sussurrai in un orecchio mentre lei sogghignava. Era come un eroina per me. Lei sapeva far bene tutto. Eppure doveva stare con me giorno e notte, a consolarmi come se fossi realmente sua figlia.  Ad un certo punto la vidi sorridere e annuire e mi tranquillizzai, sicura che nelle sua mani sono sarei mai e poi mai caduta. <<Le vorrei presentare mia figlia Walter.. Voi avete la sua stessa età..>> E con questa frase mi prese la mano strattonandomi per farmi allontanare dal braccio protettivo di Katrin. Ora si che mi sentivo instabile. Pronta a crollare. Guardavo i miei piedi mentre scendevo le scale con la mano di mio padre attorno alla vita. Ma la sua stretta non era sicura come quella di Katrin, e di nuovo sentivo cadermi addosso il mondo interno. Nonostante tutto appiccicai sul mio viso una maschera –che non era quella che dovevo indossare al ballo- che ritraeva una persona realmente felice. All’improvviso vidi un uomo, alto davanti a me e percorsi tutta la sua figura. Indossava uno smoking bianco, con la cravatta nera e con delle scarpe bianche talmente lucide da farle sembrare la luna. Indossava, al polso sinistro, un orologio dorato con la lancetta dei secondi che scorreva inesorabile. Un sorriso comparve sulle sue labbra fini mentre i miei occhi perlustrarono tutta la faccia. Aveva una mascella debolmente pronunciata, sulla mandibola un accenno di barba talmente rado da non essere quasi visibile. Le labbra fini formavano una linea dritta trasformando il sorriso giocoso di prima nel vero e proprio terrore puro. Il naso a punta arrivava perfettamente sopra le labbra mentre gli zigomi molto pronunciati scavavano un solco per gli occhi. Non riuscivo a vederli bene tanto piccoli com’erano. Ma sembravano di una sfumatura verdastra, quasi celeste. Le sopracciglia fini e rade mi ricordarono le mie e mi chiesi se si era fatto anche lui la ceretta. La fronte corrugata faceva ancor più paura delle labbra fini. Infine il volto veniva contornato da dei capelli biondi quasi finti. Mi chiesi se portava un parrucchino o se li aveva tinti. <<Piacere, Walter>> allungò la mano e la strinsi con un po’ di tentennamenti e tante spinte da mio padre. La sua voce era ancor più terribile delle sue sopracciglia e mille volte peggio delle sue labbra. Faceva accapponare la pelle. Sembrava una di quelle voci che mettono agli assassini psicopatici nei film polizieschi. Sembrava pronto a divorarmi, o a spaventarmi. Ma la mia espressione non mutò di un centimetro. Avevo sempre le labbra piegate all’insù per formare un sorriso. Ma dentro di me si era scatenato il panico. <<Isabella.>> strinsi ancora la sua mano prima di scappare dalla presa quasi del tutto ferrea di mio padre per andare a rifugiarmi nelle braccia calde e accoglienti di Katrin.  Inspirai il suo profumo che sapeva nettamente di lavanda e cioccolata. Non sapevo cosa mi avesse fatto arretrare, e non sapevo cosa mi spaventava in quell’uomo. Ma sapevo che non dovevo fidarmi, e mai e poi mai mi sarei fidata di lui. Misi la mia maschera azzurra, che riprendeva perfettamente il colore dell’abito e così fece anche Katrin. I piedi iniziarono a farmi male quando dovetti percorrere tutta la scalinata che portava alla sala da ballo. Ma fui felice di vedere molti visi familiari. Come quello di zia Catherina o quello del nonno Jasper. O ancora quello dello zio Joe e quello della mia amica d’infanzia Charlie. Eravamo ancora molto legate, ma non ci potevamo vedere molto. I suoi genitori dovevano partire sempre e non volevano lasciarla a casa da sola. Così se la portavano via per mesi e certe volte anche per anni. Ci sentivamo di rado, ma non l’avevo dimenticata. Ad un tratto mi scordai il perché di quella stupidissima festa in maschera. Cosa c’era da festeggiare?
<<Mi ricordi il motivo per cui siamo qui per favore?>> sussurrai al suo orecchio prima di sentire una graziosa risata provenire dalla sua gola.
<<É il compleanno del figlio del ministro delle entrate. Il signore che hai incontrato poco fa ti ricordi?>> sussurrò anche lei al mio orecchio in modo che potessi sentire solo io mentre i nostri piedi procedevano inesorabile verso la fine delle scale. <<Chi? Capelli gialli?>> chiesi retorica facendo scoppiare a ridere Katrin che stava per mettersi a piangere per le troppe risa. <<Questa è carina Bella. Comunque si.. lui.>> disse Katrin mentre mi teneva stretta per un braccio e mentre facevamo l’ultimo scalino. D’un tratto vidi il balcone degli alcolici e una voglia matta di ubriacarmi mi balenò nella mente.
<<Non pensarci neanche Bells. Stanotte non ti farò ubriacare.>> disse Katrin spossata mentre si passava una mano sulla fronte. Mi misi a sedere sulla prima sedia che trovai e cercai di supplicarla a lasciarmi bere qualche shot. <<Dai Katrin! Solo qualche shot, ti giuro che non mi ubriacherò. Croce sul cuore.>> dissi e feci una croce immaginaria sul cuore con l’indice della mano destra mentre la sinistra era alzata. La guardai supplichevole desideravo un po’ di adrenalina in circolo.
<<Eh va bene.. te ne concedo quattro perché so che li riesci a trattenere bene.>> sospirò spossata prima di stendersi sulla sedia facendo finta di svenire.
<<Però non vodka. Solo scotch. Liscio.>> oh.. andava benissimo. Le baciai la guancia prima di correre –non letteralmente- verso il bar e sedermi su una delle sedie poste lì. Il cameriere si affacciò dal balcone con il viso rivolto verso destra e l’orecchio puntato verso di me. <<Scotch. Liscio per favore.>> abbozzai un sorriso e per un secondo vidi anche il suo mentre mi balenò quello di Chioma Gialla in testa. Che orrore. Visto che non trovavo niente di interessante da osservare nella sala decisi di studiare il cameriere mentre preparava il mio alcool. Cominciai dal basso sicura che il viso sarebbe stata la cosa migliore che avessi mai visto. Portava dei normali mocassini neri lucidi. Un pantalone abbastanza stretto nero e anche un po’ tirato giù da dove doveva essere. Diciamo che era un pantalone a vita ‘bassa’ –eufemismo-. Portava una camicia bianca strappata sulle maniche e un gilet nero come i pantaloni. Il tutto veniva reso più elegante da una cravatta ovviamente nera, che entrava nel gilet. Era un misto di Eleganza, Trasgressione e.. Cavolo quant’era sexy. Notai sui suoi bracci diversi tatuaggi, e questo non veniva certo tollerato nella società, quindi sicuramente non doveva essere di alto rango. il collo era bello. Non ho mai pensato di dire che la cosa che mi intrigava di più in un ragazzo fosse il collo, ma era così. aveva un collo stupendo. La mandibola era molto pronunciata senza neanche un accenno di barba. Le labbra erano carnose, ma non troppo, e mi davano l’impressione di essere molto soffici. Il naso a punta trasformava la figura in un dio perfetto. E poi arrivai agli occhi concentrati sul mio scotch. Mi sembravano color del grano o miele, non saprei distinguere. Erano bellissimi, niente in confronto al collo. Il tutto veniva addolcito dalla chioma quasi bionda. Portava un ciuffo alto con i capelli rasati ai lati. Aveva dei capelli stupendi color del grano, e mi sembravano talmente soffici che trattenni a stento l’impulso di infilarci una mano dentro. <<Ecco il suo scotch.>> disse alzando finalmente gli occhi nei miei. Potei finalmente vedere la sua mascella contrarsi e il pomo d’Adamo far su e giù, mentre deglutiva. Potei scorgere le sue mani grosse e allo stesso tempo fini che stringevano un bicchiere vuoto. E per fortuna potei vedere i suoi occhi. Quel marrone chiaro mi riportava a tempi remoti in cui ero davvero felice. Feci girare tra le mie dita lo stecchino con cui era infilzata un oliva e la portai alle labbra. Era davvero buona. Non mi resi conto però che in tutto questo tempo avevo ancora gli occhi su di lui e che i suoi invece si erano spostati sulle mie labbra. 



•Spazio Autrice
Salve, scusate per il ritardo ma questa settimana ho avuto talmente tanto da fare che non ho neanche potuto andare su EFP per un ora. Tra verifiche, interrogazioni, poi ci sono stati i pagellini e.. Vabbuò lasciamo stare. Come vi sembra il capitolo? So, che i primi capitoli sono un po' corti, ma poi si allungheranno, state tranquille. mh.. niente, spero vivamente che il capitolo vi piaccia eh..
Ah, si ecco un'anticipazione, Walter.. il bel Walter. Carino no? ecco, io non gli darei tanta fiducia se fossi in voi, e neanche a quel presunto cameriere. Chissà chi sarà? Spero tanto che il capitolo vi piaccia. Baci xx
Ci vediamo quando ci vediamo.


 
Se volete contattarmi questo è il mio link di Twitter: https://twitter.com/_Hero_Justin
Questo è il mio account di Tumblr: http://micadeilmondoaddosso.tumblr.com/
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: Unicorno Alato