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Autore: Maestroni_98    23/03/2014    1 recensioni
Brooklyn, due rgazze e nessun ricordo...
Qui inizia questa FF, tra pezzi di puzzle che si concidono e strade piene di insidie, le nostre protagoniste Lexi e Megan dal passato offuscate, si ritroveranno ad unire tutti i pezzi del puzzle.
Genere: Comico, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ricordi e riflessi





POV MEGAN
Aprì la porta ed entrai sorridendo: “Eccomi!” dissi urlando e poggiando la borsa sul divano.
“Arrivo, sto finendo di vestirmi!” disse dalla camera.
Sorrisi al pensiero di lui che si vestiva, e mi diressi in camera con passo lento e silenzioso senza farmi sentire.
Arrivai alla porta, e lo vidi, in tutta la sua bellezza… Si stava sistemando la cravatta grigia sopra la camicia bianca.
“Ti piace lo spettacolo?” mi chiese sorridendomi dallo specchio.
“Mi è sempre piaciuto, e non smetterà mai di piacermi!” dissi avvicinandomi a lui per poi proseguire: “Io direi di fermarci qua, e non andare al ristorante..” dissi portando una mano sulle sue che sistemavano ancora la cravatta.
“Ah si, e perchè?” chiese con un sorriso sulle labbra.
“Matt, sappiamo tutti e due che preferiamo fare questo, invece di andare!” dissi iniziando a slacciargli la camicia.

Mi svegliai di colpo, con il fiato corto!
Non potevo crederci.. Avevo sognato ancora Matt!
Era da quando ero andata a casa sua che continuavo a sognarlo.
Cioè tre giorni fa!
Ma il fatto che mi preoccupa di più era che non sapevo se era un sogno.. o un ricordo!

POV LEXI
I giorni erano passati molto lentamente, non ero più andata da Mr. Panchina, mi ero limitata a uscire con Toby e Caleb, ormai avevamo risolto la situazione che si era creata in precedenza.
Sembravamo degli amici normali, sembrava come se…
Se non fossimo più un Bronx…
Caleb se n’era accorto, non avevamo più fatto nessuna discussione con il Bronx rivale, non avevo più insistito che Duncan entrasse nel nostro Bronx e non c’era stata nessuna rissa.
Niente.
La cosa che solo io sapevo è che avevo passato le notti in bianco, il motivo però non lo sapevo nemmeno io.
Mi alzai dal letto e mi preparai, chissà se avrei visto Jace, non l’avevo più incontrato, lo vedevo solo in lontananza con i suoi amici e senza “troiottole”, strano.
Mi guardai allo specchio e mi diedi un piccolo schiaffo sulla guancia:”Sveglia Lexi, lo sai che fai pena?!” dissi al mio riflesso. (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=117098893&.locale=it)
Pena era dir poco!

POV MEGAN
Entrai a scuola, non ero per niente in forma per passare delle ore a scuola.. non dopo i sogni che facevo la notte! (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=117098360&.locale=it )
Le prime ore avevo Matt, ma era da tre giorni che non lo vedevo a scuola, i professori dicevano che era dovuto andare via per un po’ di tempo, ma sarebbe tornato…
Mi dispiaceva del fatto che sarebbe tornato!
Ero ferma al mio armadietto, appoggiata con la schiena su di esso, che guardavo le persone passare..
“Ehi Megan” disse una voce che mi fece sorridere.
Toby.
“Ehi!” dissi sorridendogli e abbracciandolo.
Le cose con Toby andavano bene, non era niente di ufficiale ancora, ma era davvero un ragazzo magnifico.
Ci vedevamo ogni pomeriggio e lo passavamo assieme facendo qualsiasi cosa… si, QUALSIASI.
“Posso chiederti una cosa?” chiese subito dopo avermi dato un bacio sulla nuca.
“Certo!” dissi tranquilla.
“Ti va se… Se ti faccio conoscere le persone più preziose che conosca? Ovviamente non intendo i miei genitori” disse facendo una piccola risata.
“Si! Certamente!” dissi sorridendogli.
“Perfetto! Allora che ne dici se ti passo a prendere sta sera verso le otto?” chiese sorridendomi.
“Sarò pronta a quell’ora!” dissi portando le mani sulla sua schiena.
“Allora teniamo le dita incrociate sperando che vada tutto bene” disse sorridendomi e avvicinandomi a lui mettendomi le mani sul bacino.
“Ma certo che andrà bene! Sono una angioletto io!” dissi avvicinando, sempre di più con uno scatto veloce, i nostri corpi.
“Non mi preoccupi tu, ma i miei amici” disse morsicandosi il labbro inferiore e avvicinando lentamente la sua bocca alla mia.
“Non morsicarti il labbro!” dissi seria.
“Lo vuoi fare tu al posto mio?” chiese malizioso.
“Sempre! Ma sai che effetto mi fa se ti morsichi il labbro!” dissi sorridendo anche io maliziosamente.
“Dio, quanto vorrei farti nel corridoio” disse sorridendomi e morsicandosi nuovamente il labbro.
“Se continui a morsicarti, di questo passo può succedere!” dissi seria.
“Allora mi devo impegnare per far si che accada” disse divertito.
“Nel corridoio sarebbe impossibile, ma in qualche aula a scuola…” dissi avvicinandomi al suo orecchio: “Potremmo farci un pensierino!” dissi sussurrando.
“Lo devo prendere come un: potremmo andare in questo preciso momento in un aula appartata?” “ chiese spostando una ciocca di capelli dal mio orecchio sussurrandomelo.
“Si! Lo devi prendere così!” dissi facendo scivolare le mie mani verso il suo sedere.
Lui mi sorrise e subito dopo tenendomi tra le braccia, mi fece entrare insieme a lui in un aula vuota, assicurandosi di accendere l’interruttore.
“Sai anche a me piace fare questo…” disse mettendomi le mani dentro ai pantaloni sul mio sedere.
“Vedo che il mio culo attizza ancora, allora!” dissi sorridendo.
“Non ha mai smesso di attizzarmi” disse sorridendo a trentadue denti, mentre le sue mani mi stringevano.
“Lo ha pensato anche un altro ragazzo ieri, sai?” dissi mettendogli le mani sul petto guardandolo.
“E chi sarebbe?” chiese alzando un sopraciglio.
“Ah non lo so, ma quando gli sono passata a canto mi ha detto “Bel culo!” e io gli faccio “Grazie!”” dissi facendo spallucce.
“Beh però questo culo lo vorrei palpare solo io” disse sorridendomi.
“Infatti solo tu lo fai!” dissi mentre lui stringeva la presa.
Mi guardò e poi mi fece appoggiare contro una parete, iniziandomi a baciare il collo, mentre le sue mani percorrevano il mio posteriore.
“Non penso che solo li ti piace toccare! A me piace toccare qua!” dissi portando le mani dentro la sua maglietta facendole scorrere su e giù.
“A me piace toccare dovunque” disse lui per poi succhiarmi un lembo di pelle del collo.
“Ovunque??” dissi ansimando.
“Ovunque!” disse convinto per poi far passare la sua lingua sul punto dove aveva lasciato il segno rosso che man mano diventava viola.
Gli tolsi le mani dai miei jeans e lo spinsi per staccarsi da me, poi lo presi per le braccia e lo sbattei al muro portando la mia bocca sulla sua in modo violento, attaccandomi al suo corpo.
Il bacio si fece sempre più intenso e le sue mani iniziarono a scorrere sotto la mia maglietta sulla schiena, dove subito dopo aver trovare il gancetto e lo slacciò.
Presi i lembi della sua maglietta e gliela tolsi, fermandomi per un attimo ad ammirare la bella visuale che avevo davanti agli occhi. Non riuscì a trattenere un sorriso.
Lui portò le mani sul davanti dei miei pantaloni, per poi slacciarli e pian piano farli scorrere sulle mie gambe finché non arrivarono alle caviglie, quando cercai di fiondarmi su quel maestoso petto tonico, si abbassò fino alle mie ginocchia e mi sollevò mettendomi su una spalla, facendo cadere sul pavimento i pantaloni .
Successivamente mentre io cercavo di dimenarmi per scendere, lui mi fece sedere su un banco, divaricandomi le gambe e mettendosi tra di esse per poi sorridermi e facendomi scivolare le mani sotto la mia maglietta sfilandola pian piano, mentre la sua bocca mi percorreva la via dalla mascella al collo.
“Ti prego, non fermarti!” dissi ansimando e alzando le gambe stingendole al suo bacino; presa dal momento, non ci feci caso e le strinsi forte,  facendo scontrare la sua erezione su di me, e facendoci ansimare all’unisono.
Lui sbarrò gli occhi e affondò le sue labbra sul mio collo, succhiando con aggressività, poi mi prese le mie mani tra le sue e me le fece appoggiare sull’orlo dei suoi pantaloni:”Ti prego, slacciali!” disse ansimante.
Lo feci senza indugi slacciando il bottone e la cerniera lentamente, molto lentamente, facendo scorrere l’indice sulla sua erezione.
Lo sentì gemere al mio tocco e notando che stavo facendo con molta calma, mi prese nuovamente le mani spingendole contro la sua erezione, che gli procurò un suo lamento strozzato.
“Sento che non riesci più a resistere!” dissi stringendo le gambe.
“Già, vorresti porre fine alle mie torture?” chiese malizioso togliendomi il reggiseno.
“Mmmmh.. No!” dissi seria.
“E perchè?” chiese lui triste per poi fiondarsi sul mio decolté, succhiandomi lentamente i capezzoli facendoli diventare immediatamente duri.
“Perchè… perchè.. me lo hai fatto dimenticare!” dissi sbuffando.
“Dimenticare cosa?” chiese con il fiatone.
“Il perchè non posso accontentarti!” dissi ansimando.
Mio Dio, non ci stavo capendo più niente, volevo solo una cosa!
Portai le mani nei suoi boxer, toccandolo senza ritegno.
Sentì le sue mani che inizialmente erano sulle mie cosce, stringermi.
Alzò lo sguardo:”Ti prego, liberami!” disse in una supplica.
Portai le mani al suo elastico e abbassai i boxer in un movimento veloce, facendoli cadere a terra.
Fece un sospiro di sollievo e poi su suo viso si stampò un sorriso sardonico.
Le sue mani mi misero quasi in pendenza alla sporgenza del tavolo e poi andarono verso l’alto, verso l’orlo dei miei slip, sfilandomeli.
Successivamente si fiondò nuovamente sul mio petto e quando succhiò con forza un mio capezzolo, si fiondò dentro di me in uno scatto veloce, facendomi gemere.
“Ho bisogno di te!” dissi quasi in un sussurro..
Le mie mani erano sui suoi capelli, tirandoli leggermente, mentre il suo bacino si scontrava contro il mio ad un ritmo stupendo.
“Ripetilo!” disse alzando il volto.
“Ho bisogno di te!” dissi con tono più alto rispetto a prima.
Lui mi sorrise e si fiondò sulla mia bocca, facendo unire le nostre lingue nella nostra danza, che solo noi conoscevamo, con il ritmo dei nostri sessi che si scontravo uno con l’altro.
Poi quando lui si discostò dalla mia bocca arrivò l’apice e lui si morsicò il labbro trattenendo un imprecazione.
I miei gomiti si appoggiarono sulle sue spalle, e la testa mi andò all’indietro soffocando un gemito.
Il fiato era corto, troppo corto!
Uscì da me e si resse con le braccia appoggiando le mani sull’orlo del banco.
Poi alzò il volto e mi sorrise.
“Sei bellissimo!” gli dissi sorridendo.

POV LEXI
Le lezioni passarono abbastanza velocemente, ormai mi ero abituata alla solita routine, anche in mensa sembrava andare tutto bene se non fosse per la direzione dei miei occhi che andavano sempre a finire su Jace!
Spero solo che non se ne sia accorto
Stanca della situazione presi la mia mela e mi diressi in corridoio sedendomi sul pavimento, sotto gli armadietti e diedi un morso alla mela.
“Lexi” disse Grey sedendosi al mio fianco.
“Ehi..” dissi con un cenno di un sorriso.
“Tutto a posto?” mi chiese.
“Ehmm… si” dissi dando un secondo morso.
“Bene… “ disse per poi bloccarsi, perchè sentimmo la porta di un classe aprirsi e due ragazzi ridere e uscire da esse: erano Toby e Megan.
Li vidi passare e mi limitai a fare un cenno a Toby per evidenziare la mia perplessità dei capelli “post coito” di Megan.
“Megan…” disse Grey osservandola.
Lei abbassò il viso e si fermò: “Ciao.. Grey!” disse tenendo la mano di Toby.
Lui la guardò con sguardo perplesso:”Beh, non credo che ti chiederò come sia andata la lezione…” disse tranquillo.
“Oh.. E’ andata benissimo, ho fatto un ripasso di tutto” disse sorridendo.
“Già ripasso” disse Grey sottovoce in una piccola risata.
“Cosa ci fate voi qui soli soletti?” chiese spostando il suo sguardo da me a Grey più volte.
“Niente, mi sta tenendo compagnia” dissi tranquilla dando un altro morso alla mela.
“Allora vi lasciamo, divertitevi!” disse lei andandosene assieme a Toby.
Guardai Grey:”Mmmh… credo che tua sorella si sia proprio divertita a ripassare” dissi sorridendo.
“Prima non era così!” disse ridendo “ Deve essere Toby, da quando lo conosce è cambiata in meglio, non sorrideva da un po’!” disse facendo un piccolo sorriso.
“Grazie a Toby è… Beh non posso dire di aver mai provato le sue emozioni, non mi sono mai messa con qualcuno” dissi facendo spallucce e dando un ultimo morso alla mela.
“Domani usciremo assieme, e forse… beh, chi lo sa..” disse alzandosi.
Per poco non mi strozzai con l’ultimo boccone.
Poi dietro a Grey vidi la gente arrivare, Caleb e dietro il gruppo di Jace.
“D’accordo a domani” dissi sorridendo.
Perchè mi sentivo osservata?
Grey si avvicinò al mio viso e mi diede una bacio sulla guancia: “A domani, Lexi!” disse sorridendomi per poi andare.
Mi alzi e notando che nessuno di loro si era mosso di un millimetro alzai il braccio in segno di saluto:”Ciao” dissi irrigidendomi.
Poi mi voltai sentendo il suono della campanella, per una delle mie poche volte ne ero felice.

POV MEGAN
Stavo aspettando con ansia Toby, mi ero già preparata, stavo solo aspettando che qualcuno venisse a suonare. (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=117099282&.locale=it)
Appena sentì il campanella mi precipitai la porta e la aprì.
“Ehi, pronta?” chiese Toby sorridente.
“Certamente!” dissi sorridendo a mia volta uscendo di casa.
Mi prese per mano e iniziammo a incamminarci.
La strada non era molto lunga e se anche sapevo che mi avrebbe portato in un quartiere malfamato, considerando che faceva parte di un Bronx, non pensavo di certo all’area più malfamata e povera di Brooklin!
Se non mi sbaglio qualche settimana fa il giornale aveva annunciato che gli FBI, avevano trovato un corpo accoltellato…
Strinsi leggermente più forte la mano di Toby, avvicinandomi a lui.
“Eccoci arrivati” disse mostrandomi un vicolo cieco.
Siiii, eravamo arrivati… perchè questo non mi rallegrava?!
“Toby!” sentì gridare da qualcuno che stava uscendo dal buio.
Dire che avevo un po’ di paura è dire poco.
“Caleb!” disse lui avvicinandosi al suo amico.
Feci un sospiro di sollievo quando vidi Caleb sotto la luce di un lampione, ma mi venne un colpo al cuore, quando sentì uno sparo!
Portai una mano al cuore, forse non era stata un ottima idea venire qui.
“Megan, non sapevo che venissi” disse Caleb facendomi cenno di un sorriso per poi fare una strana smorfia a Toby.
“Toby voleva farmi conoscere i suoi amici..” dissi come per difendermi.
“Ah ma davvero…” disse Caleb fissando Toby.
“Si..” dissi avvicinandomi a lui.
“Chi ha portato una “troiottola” ?!” sentì chiedere da una voce autoritaria provenire dietro di me.
Vidi Caleb fulminare Toby e poi lui stesso sentendo quella voce si irrigidì.
Mi girai, di mala voglia, e vidi una ragazza bionda, famigliare.. Aspetta, è Lexi!   
“Lexi?!” chiesi scioccata. (http://www.polyvore.com/outfit/set?id=107094638)
“Megan?!” chiese nel mio stesso tono.
Era diversa da sempre, indossava jeans strappati, una maglietta senza le maniche, e una giacca in pelle, e poi era anche truccata.
“Toby!” disse lei fulminandolo e avvicinandosi.
Non dicevo niente, avevo paura di parlare, mi sembrava tutto… stano!
Toby si era nascosto dietro la schiena di Caleb impaurito.
“Oh avanti Caleb spostati, lo sai anche tu che non doveva portare nessuno” disse guardandolo.
Capì di non essere la gradita, e di aver creato solo un enorme casino a venire qui!
Indietreggiai mentre Lexi e Caleb discutevano e Toby stava dietro a Caleb.
Volevo andarmene da quel posto.
“Tu ora ti fermi!” disse lei girandosi di scatto.
Mi fermai di scatto impaurita…
“Avvicinati” disse indicandomi, sbuffando mentre guardava Toby.
Mi avvicinai lentamente, tenendo lo sguardo basso.
Sembrava che stessi per essere messa in punizione dai miei genitori.
“Allora, siccome il masochista in questione, ovvero Toby, ti ha portato qui, rivelando il mio segreto! Sono costretta a farti promettere di non dire niente a nessuno” disse tranquilla.
Feci un piccolo sospiro di sollievo… “Certo.. N- non lo dico a nessuno..” dissi con un filo di voce.
“Bene” disse sorridendo per poi continuare:”Ora ti consiglio di stare vicino a noi, non c’è bella gente, dunque non provare ad allontanarti perchè non mi va di essere accusata del tuo omicidio” disse con non chance.
L’ unica cosa che volevo fare in questo preciso momento era andarmene!

POV LEXI
Proprio mentre mi misi una mano sulla fronte per trattenere l’impulso di non fracassare il cranio di Toby, sentì un fischio alle mie spalle.
Mi girai:”Era da un bel po’ che non ti facevi vedere” dissi a Jace guardando anche Duncan che gli era a fianco.
“Devo ammettere che mi sei mancata Lexi!” disse Jace facendomi l’occhiolino.
“Vorrei proprio levarti quel tuo fastidioso occhiolino!” dissi acida.
“Naah, impossibile! Oh,  guarda chi c’è..” disse avvicinandosi: “..Megan! Qual “buon” vento ti porta qui?” chiese alla ragazza.
Mi misi davanti a lui:”Stalle alla larga!” dissi allargando le braccia.
Mi sentivo sul sipario di Titanic.
“Dai, non essere possessiva Lexi!” disse lui spostandomi.
“Ciao Jace” disse Megan.
“Megan, ti ricordi quando ho detto di non andartene perchè c’erano brutte persone, beh ora è meglio che Caleb e Toby tu riaccompagnano!” dissi facendo gesto a loro due di portarla via prima che la situazione si potesse aggravare.
“Lexi, sei una guasta feste sta sera” mi disse Jace con un tono che sembrava seccato: “Cosa pensi che le possa fare?!” chiese.
“Sinceramente? Di tutto” dissi con meno rabbia.
Dove stava andando il mio odio ora che mi serviva?
“No, è una nuova arrivata, non posso farle niente di che! Ma non dico che non posso farle niente, sai che non farei mai del male ad una ragazza!” disse serio sorridendo.
“Si certo…” dissi alzando un sopraciglio, per poi continuare:”Megan, rispondigli, magari così si accontenterà” dissi mettendo una mano sulla fronte.
“Mah, niente di così importante!” disse lei facendo un piccolo sorriso.
“Capisco, ma sai hai scelto il Bronx sbagliato” disse Jace fissandola.
“Che cosa?! Ma fammi il piacere!” dissi fulminandolo.
“Non capisco..” disse Megan
“E’ meglio che non capisci, lui ti manipolerebbe e basta, poi ti offuscherebbe la mente, senza farti dormire la notte!” dissi innervosita.
Aspetta… Avevo detto troppo…

POV MEGAN
“Sinceramente, non sarebbe la prima volta che qualcuno mi manipola..” dissi facendo spallucce.
Vidi Duncan avvicinarsi a me:”Dunque ti fai Toby?” chiese fulminandomi con lo sguardo.
“Lui è riuscito a portarmi a letto prima di te.. Povero Duncan!” dissi acida.
Vidi Ducan stringere i pugni e serrare stretto la mascella:”Oh ma davvero?! Beh io ti avrei sbattuta meglio rispetto a lui!” disse furioso.
“Hai avuto la tua opportunità, ma l’hai sprecata.. Non è un mio problema!” dissi facendo spallucce.
“Allora dì al tuo ragazzo di non nascondersi dietro a lui!” disse tirando un pugno a Caleb che fermò.
“Caleb, Toby!” urlò Lexi.
Loro annuirono e vidi Toby uscire dietro la schiena di Caleb:”Oh ma guardalo, tanto grande e senza cervello, sei proprio un bullo di bassa qualità, mi dispiace ma anche quest’anno sarai bocciato” disse Toby divertito a Duncan.
Vidi il volto di lui diventare rosso dalla rabbia e le vene sul collo iniziarono a gonfiarsi, poi proprio quando mi stavo preparando per la scena del suo pugno sulla faccia di Toby, Caleb mi prese in braccio e Toby iniziò a correre davanti a lui guidandolo per delle viuzze, mentre eravamo rincorsi da Duncan.
La voglia di andarmene da li stava salendo sempre di più!

POV LEXI
“Vedi, è tutta colpa tua!” dissi indicando Jace.
“Mia?! E’ Toby che se la fa con Megan, mica io!” disse facendo spallucce.
“Non intendevo quello! E’ colpa tua se Duncan adesso sta rincorrendo Caleb, Toby e Megan, come se fosse uno psicopatico!” dissi negando con la testa.
Menomale che non aveva notato la mia frase precedente…
Ah già, era anche colpa sua se non dormivo!
“Ma guarda il lato positivo..” disse facendo un piccolo sorriso.
“E quale sarebbe?!” chiesi alzando le braccia per poi riabbassarle.
Lui mi porto le mani ai fianchi e mi baciò, in una mossa veloce: “Posso fare questo…” disse sorridendo.
Lo guardai male e gli diedi uno schiaffo e lo fulminai.
Poi per qualche strana ragione, lo presi per il colletto del giubbotto di pelle e lo spintonai contro la parete per poi baciarlo senza pudore.
Lui mi appoggiò nuovamente le mani sui fianchi, facendo toccare le nostre lingue sorridendo prima di morsicarmi il labbro.
Ricambiai il sorriso e feci scorrere le mani dal colletto del giubbotto a sotto la maglietta.
Dopo aver mollato la presa sul mio labbro gli presi la lingua tra i denti, per poi succhiarla.
Dio quanto adoravo sentire il suo calore sul mio corpo!

POV MEGAN
Avevamo seminato Duncan, in qualche modo..
Caleb mi rimise giù, facendo toccare i miei piedi per terra.
“Grazie….” Dissi con tono poco gentile.
Lui fece un sorriso divertito.
Toby mi si avvicinò con il fiatone:”Scusa, è stata davvero una pessima idea”.
“Oh, come sei sveglio..” dissi sarcasticamente.
“Se vuoi ti riaccompagniamo fino a casa” disse guardandomi dispiaciuto.
“No, tranquillo.. vado da sola! Ci vediamo..” Dissi facendo un piccolo segno con la mano a Caleb e incamminandomi.
Non era stata una pessima idea, ma proprio un idea di merda!
Non sentì nessuna risposta ma solo il rumore di un calcio a un bidone dell’immondizia.

POV JACE
Le mie mani vagavano sulla schiena di Lexi, senza fermarsi un attimo, la mia bocca era attaccata alla sua esplorando il suo interno con la lingua.
Non capivo perchè Lexi mi stesse baciando, ma non volevo che la smettesse.. i suoi baci mi stordivano.
Ad un certo punto, sentì un brivido, quando le sue mani stuzzicarono l’orlo dei miei boxer e sgranai gli occhi, quando sentì la sua mano dentro i miei boxer!
Non la fermai, anzi la lasciai fare, questa cosa mi piaceva.
La sua mano faceva sue giù sulla mia erezione, e io stavo perdendo le staffe lentamente..
Decisi, dunque, di togliere la sua mano e di capovolgere la situazione, sbattendo lei contro al muro, iniziandole a baciare il collo con voracità.
Dalla sua bocca iniziarono a provenire dei gemiti che cercava a stento di non far uscire, mentre le sue unghie si conficcavano nei miei fianchi.
All’improvviso quando mi distaccai per prendere fiato e per guardarla, mi saltò in groppa, stringendo le sue gambe intorno ai fianchi e mettendomi le mani sul viso per poi baciarmi freneticamente, mentre io la sorreggevo.
“Voglio informarti che sto perdendo le staffe e non sarò in grado di fermarmi.. quindi, se lo vuoi lo faccio, se no.. fermiamo!” dissi staccandola un attimo dal mio viso guardandola negli occhi.
Lei divenne seria poi fece un sorriso divertito e si fiondò a capofitto sulle mie labbra, per poi passare al collo risalendo con la lingua fino all’orecchio per poi sussurrare in modo ironico e allo stesso tempo seducente:”E perchè dovrei fermarmi?”.
“Perchè ti conosco, e  so che dopo mi picchierai per averlo fatto!” dissi ridendo.
“Ne sei proprio sicuro?” chiese ironica, ridendo a sua volta per poi tirarmi un lembo di pelle del collo, succhiandolo con violenza, lasciarmi un succhiotto violaceo e ben visibile.
“Si!” dissi mettendo le mani sul suo sedere strizzandolo.
Fece un piccolo lamento:”Come sei crudele” disse morsicandosi il labbro inferiore.
“Però vedo che non ti dispiace!” dissi sorridendole.
“Infatti non ho mai detto che mi dispiace” disse sorridendo, per poi stringere maggiormente le gambe intorno al mio bacino.
“Ok ok.. Ho ricevuto il messaggio!” dissi riportando nuovamente le labbra su di lei, ed entrando dentro una porta che c’era al nostro fianco.
Jace, sempre pronto ad ogni evenienza!

POV MEGAN
Mi ero persa!
Si, mi scocciava ammetterlo, ma mi ero persa..
Forse sarebbe stato meglio accettare la proposta di Toby.
Ogni volta che facevo un passo o vedevo un ombra o sentivo dei rumori strani.
Bene, ora mi trovavo anche a un incrocio, potevo lanciare una monetina…
Ma no, non avevo neanche una moneta!
Sentì delle risate all’inizio di una delle stradine, focalizzai bene chi fossero i due, sperando in Toby e Caleb, ma quando capì che non erano loro, non feci in tempo ad allontanarmi, che questi si erano avvicinati e mi iniziavano a osservare in uno strano modo.
Presi alla svelta la strada opposta, ma mi seguirono, accelerai il passo, ma ogni cosa che facevo, loro la imitavano.
Tutto questo non avrebbe portato nulla di buono!
Ad un certo punto, per non essere vista, mi misi all’interno di una viuzza che però non servì a niente siccome erano ancora dietro di me; ma non era questa la notizia brutta, la vera sfiga era il fatto che la stradina fosse a fondo chiuso!
I due mi si avvicinarono:”Ehi bella” dissero.
Non risposi e cercai di pensare.
Pensa Megan, pensa!
All’improvviso quando una delle loro mani stava per prendermi il polso, sentì un clacson e una luce abbagliante gli fece allontanare.
Mi riparai con il braccio e notai una BMW nera opaca.
E questo che voleva adesso?!
Il finestrino si abbassò e sentì una voce familiare:”Avanti, muoviti Sali in macchina!” disse in modo autoritario.
Autoritario?
Anche se non riuscivo a scorgere il volto del l’individuo per colpa dei fanali, sapevo benissimo che quel tono di voce poteva utilizzarlo solamente un'unica persona: Mr. Matt.
“E perchè dovrei?!” chiesi alterata, ci mancava solo lui per  finire la serata in bellezza.
“Beh se preferisci essere aggredita invece che accettare un mio aiuto, me ne vado” rispose lui tranquillo.
“Va bene.. salgo!” dissi avvicinandomi alla portiera e salendo in macchina.
“Per una delle poche volte nella tua vita hai fatto la scelta giusta” disse lui divertito mettendo in moto per poi sgommare.
“Hai ragione, una delle poche volte!” dissi guardando fuori dal finestrino.
“Sai sto aspettando…”.
“Cosa?!” chiesi non capendo.
“La mia ricompensa per averti salvata” rispose divertito.
“Non c’è nessuna ricompensa!” dissi seria.
“Allora scendi” disse serio.
“A me non dispiacerebbe, tanto la strada da qui a casa me la ricordo..” dissi facendo spallucce e slacciando la cintura.
“Dunque puoi anche andartene saltando giù da un auto in corsa” disse lui accelerando.
“Prima mi dici di scendere, poi acceleri.. Prendi una decisione!” dissi.
“L’ho presa, scendi adesso! Non c’è bisogno che mi fermi” disse autoritario la prima frase.
“Non sono così stupida da scendere da una macchina in corsa!” dissi seria.
“Però sei talmente stupida da andare in certi quartieri”.
“Lo so.. Non c’è bisogno che me lo dici anche tu!” dissi innervosita.
“D’accordo, eccoci arrivati” disse uscendo dall’auto per poi venirmi ad aprire la portiera, appena scesa rimasi perplessa.
Eravamo davanti al suo palazzo.
“Ma questa non è casa mia!” dissi guardandolo.
“E chi ha mai detto che ti avrei portato a casa tua” disse con un sorrisetto, il suo solito e inconfondibile sorrisetto.
“Nessuno, per questo me ne andrò a casa mia da sola!” dissi girando, iniziando ad incamminarmi.
“In piena notte da sola? Ok, ma non farti trovare domani mattina su qualche giornale negli articoli degli omicidi” disse sorridendo.
“Crede che io non sia in grado di badare a me stessa, Mr. Matt?!” dissi fermandomi e mettendo le mani sui fianchi.
“Si, è quello che penso” rispose con non chance.
“Beh, mi dispiace per lei, ma io so badare a me stessa!” dissi seria.
“Basta che ne sia convinta lei” disse facendo spallucce.
“Arrivederci!” dissi girandomi.
“Nel caso andasse male, addio” disse voltandosi e avviandosi per aprire la porta d’ingresso.
Iniziai ad incamminarmi quando sentì un tonfo, questo mi fece spaventare e reagire spontaneamente: “Matt! “ dissi avvicinandomi a lui che non era ancora entrato.
“Diceva di badare a se stessa?” chiese con il suo sorrisetto da sbruffone.
“Non è che potrei… rimanere da lei?? Sa, neanche io voglio ritrovarmi nella pagina degli omicidi domani!” dissi
“No” rispose serio discostandosi da me.
“Io rimango lo stesso” dissi facendo spallucce.
Prima che me ne accorsi, lui si trovava al di là della porta d’ingresso, mi avvicinai di corsa prima che potesse chiuderla, troppo tardi.
Mi stava salutando dal vetro divertito.
“Matt! Faccio quello che vuoi se mi fai rimanere! Non riesco a tornare a casa, ho troppa paura..” dissi urlando.
Vedi sul suo volto un sorriso sardonico e poi la porta si socchiuse, facendomi sentire la domanda di Matt:”Qualsiasi cosa?”.
“Mi pentirò di quello che sto per dire, me lo sento! Si..” dissi.
Mise la mano dietro la nuca e poi mi spalancò la porta:”Entra” disse in un sorriso a trentadue denti.

POV LEXI
Passammo oltre alla porta, entrando in un corridoio pieno di porte.
Jace, che mi teneva ancora in braccio, camminò fino ad una di esse e tirò fuori una chiave: la porta era la 666..
Aprì la porta e la richiuse appena fummo entrati.
Dentro la stanza c’era un letto matrimoniale.. solo quello in tutta la stanza.
“Mi vuoi dire come mai esiste questa stanza? E perchè hai la chiave?” chiesi curiosa.
“Te lo dirò dopo!” disse facendomi cadere sul letto e iniziando a baciarmi il collo.
Mi lasciai baciare e strinsi le  mani sulla sua maglietta, poi perdendo la pazienza gliela sfilai.
Gli misi le mani nei capelli e avvicinai le mie labbra alle sue, appena si scontarono, la mia mano si intrufolò furtivamente nei suoi boxer, facendolo sussultare.
Le sue mani vagavano ovunque: sulle mie cosce, sotto la mia maglietta, sul mio fondoschiena…
Stop!

POV MEGAN
Entrammo nel suo appartamento, ero abbastanza rigida, avevo un brutto presentimento.
Socchiusi gli occhi e feci un respiro profondo per tranquillizzarmi…
Aspetta…
Tre secondi fa Matt era dietro di me, dov’era adesso?
Mi girai e quando lo vidi, mi coprì istintivamente gli occhi:”Che cavolo stai facendo?!” chiesi allarmata.
“Non vedi? Mi sto svestendo… A proposito, lo vuoi fare sul letto? E poi quale posizione preferisci?” chiese sorridente, mentre si toglieva i boxer.
“Io non voglio farlo!” dissi coprendomi gli occhi.
“Tu hai detto che facevi qualsiasi cosa che io volevo! E io voglio questo!” disse autoritario, alzando la voce.
“Io non lo voglio, non puoi costringermi!” dissi seria.
“Hai ragione…Esci” disse tranquillo indicando la porta.
“No!” dissi incrociando le braccia al petto.
Mi si avvicinò con sguardo serio e duro, ormai c’erano pochi centimetri che dividevano il mio volto con il suo:”Ora!” disse stridendo i denti.
“No!” dissi ancora.
Lui fece un sospiro e poi all’improvviso, non sentì più i miei piedi toccare terra.
“No, fermo! Se ci provi mi metto ad urlare così forte da far venire la signora Wilden, come è successo l’ultima volta!” dissi senza pensarci.
Aspetta.. chi è la signora Wilden?
Lo sguardo di lui diventò perplesso, poi diventò serio, ma non sembrava arrabbiato.
Aprì la porta dell’appartamento e poi quando uscì, la richiuse alle sue spalle.
Mi mise a terra e abbassò lo sguardo:”Ora vattene” disse con un fil di voce.
“Perchè dovrei?!” chiesi : “Non è che se non vengo a letto con te, mi cacci fuori da casa tua! Mi ricordo che prima non eri così!” dissi con un filo di voce l’ultima frase.
Fece una piccola risata amara, mettendosi entrambe le mani nei capelli:”Tu non ti ricordi niente Megan! Ormai io non conto più niente per te, dunque non te ne dovrebbe importare. E poi io non ti sto cacciando perchè non vieni a letto con me; e ora vattene” disse l’ultima frase in un sussurro.
“Non è vero! Io alcune cose me le ricordo! Ho passato notti a sognarle.. A sognarti! Tu conti ancora per me..” dissi abbassando il volto.
“Megan, ti sto facendo un favore… Chiama Toby, lui verrà ad aiutarti e ti porterà a casa” disse tranquillo, alzando lo sguardo e fissando un punto fisso sulla vetrata.
“Ormai sono qui, non lo chiamo Toby! Che favore mi stai facendo?” chiesi confusa.
“Sto  cercando di farti allontanare da me! Per non farti ricadere negli stessi errori!” disse lui spostando lo sguardo su di me.
I suoi occhi freddi sembravano una tempesta incontrollabile, che avrebbe impaurito chiunque, tranne me.
“Io non ti capisco, prima vuoi che ritorno tua, e dopo mi allontani da te?!” dissi scocciata.
“Ho capito che mi stavo comportando da egoista! Ora vai!” disse indicando la scalinata.
“Ho detto che non me ne vado” dissi avvicinandomi a lui.
“Megan capiscimi, non lo faccio solo per te, ma anche per me, io ci sto male! Non ne posso più! Sai da quant’è che non dormo? Sei mesi! Sei fottutissimi mesi!” urlò guardandomi e stringendosi le mani nei capelli, scompigliandoli.
“Non sei l’unico che non riesce a dormire!” dissi innervosita : “Non sai come mi faccia stare male sognarti ogni notte, sognare di essere con te, a casa tua.. Nel tuo letto..” dissi senza pensare.
“Allora è meglio che entrambi ci dimentichiamo, l’una dell’altro” disse serio.
“Ci ho provato, ci ho provato.. non riesco!” dissi sembrando disperato.
“Magari se ti caccio di casa e ti evito, ti scorderai di me, e io di te” disse mantenendo il suo sguardo fisso su di me.
“Mi vedi ogni giorno a scuola.. non riusciresti ad evitarmi, non ci sono riuscita io! Sai come è difficile evitare una persona che sogni ogni notte, e che vedi ogni giorno??” chiesi guardandolo.
Lui abbassò lo sguardo e quando lo ebbe rialzato, si fiondò sulle mie labbra, mettendomi le mani sul mio volto.
In quel bacio successe qualcosa, tutti i miei ricordi o almeno la maggior parte, riaffiorarono come in un sogno, un meraviglioso sogno: Il nostro primo incontro, il nostro primo bacio, la nostra prima volta, le amicizie che avevo, le stramberie che erano capitate, poi…
Poi poco prima che si discostasse da me, vidi delle luci intense, era…
Era una macchina e mi…
Mi stava venendo addosso e…
E c’era qualcuno all’interno e non aveva intenzione di frenare!
Prima di sentire l’impatto, il sognò finì e mi svegliai, Matt si era discostato dalle mie labbra.
“Ora vai” disse allontanandosi da me e avvicinandosi al pomello della porta.
“Matt.. Il congresso.. Mi ricordo..” dissi portando la mano sulle labbra. :” Si, il congresso della letteratura, il nostro primo incontro.. Mi ricordo il primo bacio.. Mi ricordo ogni cosa!” dissi, un sorriso che si inarcò sulle mie labbra.
“Bene… Allora è meglio che te ne vada subito, prima che commetti gli stessi errori del passato” disse fissandomi amaramente.
“Matt, ti ho detto che non me ne vado! Ora mi ricordo, ma non ricordo gli errori del passato.. Ti prego, non cacciarmi via.. non di nuovo!” dissi.
“Megan… L’errore è che io sono un tuo professore! E comunque hai pienamente ragione, me ne vado via io!” disse serio, mentre con uno scatto entrò nel suo appartamento chiudendo la porta a chiava dietro di se.
Mi aveva cacciata…
Cacciata per la seconda volta.

POV LEXI
Mi discostai di scatto da lui.
che cavolo stavo facendo?!
Avevo passato notti in bianco per colpa sua, sentendomi da schifo, umiliata!
Avevo anche i sensi di colpa per aver fatto una cosa del genere, se Caleb l’avrebbe saputo mi avrebbe odiato, e anch’io odiavo me stessa per quello che avevo fatto, ma ora mi disgustavo ancora di più, sapendo che stavo ricommettendo lo stesso sbaglio.
Mi misi le mani nei capelli e feci un sospiro profondo:”So che è colpa mia e ti chiedo scusa, ma… Stammi alla larga!” dissi cercando di individuare la porta.
Jace non riusciva a capire : “Lexi.. cosa succede?” mi chiese.
“Jace.. è sbagliato! Non so nemmeno perchè continuo a rifare questo sbaglio, uno sbaglio che mi ha portato a disturbi d’insonnia” risposi cercando di mantenere un tono abbastanza calmo.
“Non è uno sbaglio!” disse serio.
“Non è uno sbaglio?! Io ti dovrei odiare!” dissi sbottando.
“E perchè dovresti odiarmi?! Solo perchè apparteniamo a due Bronx rivali?! Lexi, è una cosa stupida!” disse.
“Non solo per quello. Io non posso nascondere le cose, posso anche recitare e fingere, ma… Ma non posso essere sleale con i miei amici, io non posso! Io non sono così! E poi non so nemmeno perchè lo faccio, non è normale! Non ho mai avuto nessun rapporto con nessuno e il mio primo rapporto che ho avuto è stato con te, ho sbagliato e mi sento anche male, male perchè ti sto facendo soffrire o penso di farti soffrire, comunque anche se siamo in Bronx rivali non ti meriti questo… “ dissi mentre mi scompigliavo i capelli esausta.
Jace non disse niente.. Proprio non parlò!
Mi guardava soltanto..
Si alzò dal letto e prese la maglietta, se la rimise e si avvicinò alla porta : “Hai ragione, non mi merito questo! Io non ti merito.. E comunque, si.. mi stai facendo soffrire!” disse uscendo.
Io stavo facendo soffrire Jace…
Bene, all’inizio pensavo che il mostro nello specchio era lui, ma mi sbagliavo, era il mio riflesso.
 


ANGOLO AUTRICI
Buongiorno.
Ecco un nuovo e lunghissimo capitolo.
Megan conosce gli amici di Toby, ma se ne pente scappando via e incontrando Matt che, con un bacio, le fa ricordare della loro vita assieme: il primo incontro, il primo bacio… tutto quello successo tra loro.
Lexi ha un momento intimo con Jace, che però non finisce bene, per entrambi.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
By ML
  
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