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Autore: Willows    23/03/2014    2 recensioni
Durante il medioevo, era credenza diffusa che, nascere sotto una determinata combinazione astrale, avrebbe condizionato la vita per sempre. Per esempio, quando eri nato Giove era in congiunzione con Venere?
Allora tranquillo, che la fortuna ti sarebbe sempre stata favorevole. Ti saresti dovuto preoccupare, invece, se il giorno della tua nascita vedeva Marte in opposizione a Saturno (brutta storia quella, piena di presagi di morti dolorose o vite lunghe, ma altrettanto spiacevoli).
Ora, mentre Wendy apre la porta in pigiama – quello carino, con gli orsetti, che risale a quando aveva almeno quattordici anni- macchiato di quello che sembra essere cioccolato (ma avendo due fratelli di cinque anni non si può mai sapere) struccata e con i capelli arruffati, trovandosi davanti Niall, verso cui ha una cotta paurosa da circa tre anni, beh la ragazza è certa del fatto che, il fatidico 17 aprile 1996, giorno della sua nascita, le stelle avessero proprio avuto una posizione di merda.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Phase one. 
{4}
 
 
Louis è furioso mentre cammina fuori da casa di Wendy, vorrebbe prendere a calci qualcosa –qualsiasi cosa- per sfogarsi, ma non può perché tutte le volte che ci prova il suo piede ci passa attraverso.
Perché è un fantasma dannazione, e i fantasmi non hanno consistenza.
Cento passi, poi svolta a destra. C’è un albero senza foglie, una casa con la staccionata bianca e si sente un cane, che abbaia in lontananza. Altri cinquanta passi e cammina di fronte ad un negozio di alimentarti,  poi altri venti e gira a sinistra e poi altri cinquanta e così via, fino a perdere il conto.
Fino a quando le mani non tremano più, il respiro si è fatto regolare e la tensione ha abbandonato completamente il suo corpo. Non ha fatto niente di male lui, non si sente in colpa per quello che ha detto a Wendy e non è minimamente intenzionato a chiedere scusa. Non è che gli abbiamo dato fastidio i deboli tentativi della ragazza di difendere quell’orribile maglione, no è stato quello che ha detto dopo. O meglio, il modo in cui l’ha detto.
Vita passata, come se fosse un gioco, uno scherzo. Come se Louis, prima, non fosse stato un ragazzo proprio come lei, con una famiglia, degli amici, dei sogni, con una vita ancora tutta davanti a sé. Per Wendy è tutto un gioco, ma non per lui.
A Louis brucia la pelle e manca il respiro, tanto è forte il dolore che prova, tutte le volte che pensa a quello che si sta perdendo, a quello che ha già perso.
 
 
Sono le undici meno venti e Louis non è ancora tornato. Wendy si mangiucchia nervosamente le unghie mentre gira per a stanza, sbirciando continuamente fuori dal balconcino della sua camera nella speranza di vedere il ragazzo tornare, ma niente. Prende il telefono in mano, risponde a un messaggio di Nikki, poi torna a guardare fuori, in direzione del giardino.
Adesso sono le undici meno un quarto e Wendy è stanca di fingere che non le importi, così afferra la giacca al volo, dice ai suoi che fa un salto al bar-collo e corre fuori di casa. Prende la bici appoggiata all’albero, dove l’ha lasciata la sera prima e inizia a fare il giro dell’isolato nella speranza che Louis non sia andato troppo lontano. È ancora arrabbiata con lui, non capisce perché il ragazzo debba farla sentire sempre così inadeguata.
Si, indossa stivali di gomma per sei mesi l’anno e quindi? Lui indossa pantaloni risvoltati neanche avessero l’acqua in casa e ha tatuato sul petto il titolo di una canzone deprimente, non è nelle condizioni di poter giudicare. Ciò nonostante Wendy ha deciso di andarlo a cercare, perché è tardi e lui non conosce la città e lei non vuole che gli succeda niente. Certo, è un fantasma, quindi non è che possa essere ucciso o derubato, ma la ragazza non riesce a fare a meno di preoccuparsi.
«Louis» prova a chiamare dopo un po’, quando le gambe iniziano a dolerle per lo sforzo e gli occhi minacciano di restare chiusi ogni volta che sbatte le palpebre. Impiega un altro quarto d’ora per trovarlo e non appena lo vede, seduto a gambe incrociate su una panchina, non può fare a meno che emettere un sospiro di sollievo.
«Bel posto per pensare eh?» esordisce sedendosi di fianco a lui, con la fronte sudata e il fiatone per lo sforzo.
«Ottimo- risponde Louis senza degnarla nemmeno di uno sguardo- cosa ci fai qui?»
In realtà, il posto in sé è un po’ triste, sono seduti proprio di fronte al cancello del cimitero della città che di notte ha un aspetto ancora più lugubre.
«Ero preoccupata per te, quindi sono uscita a cercarti» spiega guardandosi le mani, in soggezione per il comportamento freddo del ragazzo. Di punto in bianco tutta la sua rabbia è sparita ed è lei a sentirsi in colpa, per qualcosa che non è sicura di aver fatto.
«Eri preoccupata per me anche prima?» sbuffa ironico girandosi dall’altra parte per evitare gli occhi della ragazza.
«Cosa vorresti dire? Sei tu che hai iniziato! Era necessario criticare ogni mio singolo vestito? Esiste una cosa chiamata tatto e tu dovresti imparare ad usarla» sbotta la ragazza alzandosi di colpo dalla panchina.
«Non ci credo, proprio tu parli di tatto! Aspetta… tu non hai ancora capito perché mi sono arrabbiato, vero?» replica Louis, guardandola per la prima volta negli occhi con un’ espressione stupita in volto.
«Bhe io…» risponde la ragazza confusa. Ha fatto qualcosa di male? Non le sembra di averlo insultato od altro.
«Senti lascia stare, non parliamone più» risponde Louis stringendo i pugni e respirando profondamente, per calmarsi.
«No Louis, di cosa stai parlando?» prova a domandare Wendy, poggiando una mano sulla spalla di Louis.
«Niente, ti ho detto di lasciare stare» risponde il ragazzo scostandosi dal suo tocco e la ragazza non può fare a meno che essere ferita da quell’azione. Cosa ha fatto a Louis per meritarsi un simile trattamento?
Rimangono per qualche secondo in silenzio, fissandosi intensamente negli occhi.
«Devi farmi strada se vuoi che torni a casa, mi sono perso circa un’ora fa» la informa Louis riscuotendola dai suoi pensieri.
La ragazza annuisce e dopo aver preso la bici, inizia a camminare per le strade di un’addormentata Chirk, con Louis di nuovo al suo fianco e la testa piena di domande.
 
 
 
 
È semplice, ripete Wendy nella sua testa, deve solo andare da Niall, sorridere, chiedere come è andata la verifica di storia e se, per caso, ha bisogno di ripetizioni.
Non deve menzionare alieni o fantasmi, niente battute stupide, evitare di muoversi troppo- se glielo chiede da seduta, è meglio- per evitare di combinare danni e sorridere, sorridere sempre.
Semplice.
Questo è quello che Louis gli ha detto di fare e questo è quello che farà.
Una volta tornati a casa dal cimitero, hanno passato un’ora buona ad esercitarsi, Louis le ha detto che parole usare, come inclinare la testa di lato quando sorride per essere più carina e soprattutto come evitare di fare brutte figure. Adesso, mentre cammina attraverso i corridoi della Whitefield High School con Louis al suo fianco, Wendy si sente pronta a parlare con Niall, un po’ nervosa, ma pronta.
«Ricordi tutto quello che ti ho detto? Stai calma, sorridi e niente alieni» le ripete Louis non appena Niall entra in classe. La ragazza annuisce distrattamente con gli occhi fissi sul biondo. È semplice, deve sorridere, stare calma e niente alieni.
«Ciao Niall» saluta Wendy una volta giunta di fronte al ragazzo.
Sorridi, inclina la testa, niente alieni.
«Oh ciao Wendy! Non ti avevo vista arrivare» risponde sorridendole di rimando e diamine, Wendy vorrebbe sciogliersi tanto è bello Niall Horan quando sorride.
«Come è andata la tua verifica di storia? Non mi ha fatto più sapere niente» domanda la bionda mentre si siede nel banco vicino a quello del ragazzo.
Stai seduta, non far danni e sorridi.
«Ah quella, in realtà è andata parecchio male- confessa lievemente imbarazzato, passandosi una mano fra i capelli- se continuò così mi sa che non potrò più giocare a calcio»
Nella scuola c’è una regola per cui tutti gli atleti devono avere la sufficienza in tutte le materie, altrimenti sono fuori dalla squadra.
«Accipicchia, mi dispiace» dice la bionda con espressione afflitta, che  subito si trasforma in sorriso non appena Louis le urla nell’orecchio «Wendy sorridi!»
«Tutto bene?» chiede allora Niall, stupito del repentino cambiamento della ragazza.
«Certo, volevo chiederti, visto che io in storia ho otto, se vuoi, potrei darti ripetizioni…»
Sorridi, sorridi, sorridi.
«Dici sul serio? Wendy mi faresti un favore enorme!» risponde stupito Niall, prima si allungarsi oltre il banco e coinvolgere la ragazza in un soffocante abbraccio.
Neanche a dirlo la ragazza è al settimo cielo, questo è il contatto più intimo che abbia mai avuto con il biondo in quattro anni ed è sopraffatta dalle emozioni. Sente il profumo di Niall ovunque e le braccia forti del ragazzo che la stringono a sé.
Sorride a Louis oltre le spalle di Niall mandandogli baci, mentre il castano sorride orgoglioso e le mostra il pollice alzato.
Prima delle dodici mosse per conquistare Niall Horan: completata.
 
 
Misty sembra essere ancora più felice ed incredula di Wendy, non appena la ragazza le racconta dei progressi fatti con il biondo.
 Continua a fare domande come:
«E quindi non hai balbettato? Nessuna pallonata in faccia o bibita versata addosso? Non sei caduta, parlato di convention su gabinetti o alieni vari?»
«No!- risponde Wendy sulle nuvole- un’intera conversazione completamente normale!»
«Sono così felice per te, ma come hai fatto? Fino a ieri non riuscivi a parlargli senza rischiare di ucciderti, o uccidere lui» le fa notare confusa.
«Sarà stato un aiuto dal cielo» risponde misteriosa facendo l’occhiolino a Louis che in questo momento è seduto sul suo letto.
«Mi dispiace Misty, ma adesso devo andare che fra un’ora devo essere da Niall. Ti chiamo appena torno va bene?» domanda Wendy, osservando l’orologio e notando che ha solo un’ora di tempo per prepararsi.
«Va bene Wendy, ci sentiamo dopo. Buona fortuna!»
 
«Bene, qual è la prossima mossa?» domanda la ragazza a Louis, sedendosi sul letto a gambe incrociate. Si è messa d’accordo con Niall per vedersi il pomeriggio stesso e solo ora si è resa conto di  non avere la più pallida idea su come comportarsi, una volta giunta a casa del biondo.
«Prima di tutto devi decidere come vestirti e magari fare qualcosa ai capelli, tipo una treccia o una coda. Qualcosa di diverso dal solito, per farti notare» la istruisce Louis.
«Va bene- annuisce la ragazza assimilando tutte le informazioni- e una volta là, come mi devo comportare? Cosa devo dire? Devo sorridere sempre? Perché dopo un po’ iniziano a farmi male le guance…»
«Wendy una domanda alla volta- risponde lievemente irritato Louis- devi comportarti in modo normale, magari cerca di flirtare un po’. E evita di sorridere sempre, oggi sembrava avessi una paralisi facciale»
Wendy lo guarda a bocca aperta, ma se è stato lui a continuare a ripeterle di sorridere, sorridere sempre. Preferisce però non dire niente, per evitare un’altra discussione.
«Ok, flirtare, semplice. Come si flirta?»
«Come, come si flirta? Non ci hai mai provato con nessun ragazzo?» domanda stupito, scoppiando a ridere. Trova esilarante l’inesperienza e goffaggine di Wendy, gli sembra di parlare con una delle sue sorelle minori.
«Louis, smettila di ridere, la situazione è tragica! Come si flirta con un ragazzo? Io non l’ho mai fatto, rovinerò tutto, ne sono sicura» si lamenta affondando la testa nel cuscino.
«Mi dispiace, adesso smetto lo giuro- si scusa Louis cercando di sopprimere un’altra risata- comunque tranquilla verrò anche io con te, così nel caso avessi bisogno, potrei suggerirti cosa dire»
Wendy si volta in credula, prima di lanciarsi su Louis abbracciandolo e gridando che è il miglior fantasma che abbia mai conosciuto e che è sicura che andrà in paradiso, perché è troppo buono, gentile e generoso per andare al’infermo.
«Le lusinghe ti porteranno ovunque» mormora Louis con i capelli di Wendy in bocca.
 
 
È semplice, ripete Wendy nella sua testa, deve solo dare ripetizioni di storia.
Non deve nominare alieni o fantasmi, niente battute stupide e non deve muoversi troppo, per evitare di combinare danni. Se ci sono i suoi genitori deve sorridere, chiamarli signora e signor Horan e complimentarsi sulla casa, anche nel caso in cui fosse piena di gattini di ceramica e pizzi per centrotavola.
È nervosa, le mani le sudano e le gambe tremano, ma Louis è lì con lei, quindi si sente molto più tranquilla. Louis è esperto di queste cose e lui saprà aiutarla nel momento del bisogno.
«Sicuro che sto bene?» domanda a Louis per la ventesima volta, da quando sono usciti di casa.
Indossa un paio di jeans stretti, i soliti hunter che ha deciso di indossare nonostante le proteste di Louis e un maglione blu scuro, che le mette in risalto gli occhi chiari. I capelli sono acconciati in una treccia a spina di pesce e Wendy è rimasta a dir poco stupita quando è stato il castano ad offrirsi di fargliela, mormorando qualcosa sulle sue sorelle più piccole e su come era solito farla sempre anche a loro. La ragazza, allora, l’ha guardato stupita per qualche secondo, quella era la prima volta che avesse nominato la sua famiglia e lei avrebbe voluto chiedere qualcosa di più, come si chiamano, quanti anni hanno, se gli mancano tanto, ma alla fine è rimasta zitta, ripromettendosi che avrebbe chiesto tutto in un momento più opportuno.
«Wendy sei perfetta, se segui i miei consigli vedrai che andrà tutto benissimo» la rassicura Louis, una volta giunti di fronte alla porta di casa di Niall.
Sorridi, niente alieni, spiega storia.
«Pronta?» le chiede Louis indicandole la porta con un cenno della testa. La ragazza annuisce, prende un respiro profondo e suona il campanello. Che la seconda delle dieci, semplici mosse per conquistare Niall Horan abbia inizio.

 
 


Hey ho.
Avevo detto che questo capitolo sarebbe stato sull’appuntamento Wendy-Niall, ma mi sono accorta di aver fatto male i conti e se avessi aggiunto anche l’incontro fra i due il capitolo sarebbe stato troppo lungo. Scusate, in compenso vi prometto che il prossimo sarà quasi completamente su Wendy e Niall. Come avete visto Louis non ha voluto dire niente a Wendy del motivo per cui si era arrabbiato, preferendo chiudersi in sé stesso e respingendo la ragazza. Lo so che sembra strano questo comportamento, ma Louis non vuole far vedere le sue debolezze alla bionda, quindi preferisce far finta di niente. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se volete lasciate una recensione, a presto A.

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Monnie.


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