“Ti
amo”
Mi sveglio di soprassalto.
Di nuovo quel sogno.
Di nuovo quella voce dolce e triste a cui non riesco a dare
un viso.
La sveglia alla mia sinistra segna le sei. Sospiro sapendo
che tanto non riuscirei più ad addormentarmi e mi alzo
diretta verso la cucina.
Mentre preparo il caffè sento la porta d’ingresso
aprirsi e
poco dopo vedo entrare nella stanza una ragazza in tuta da ginnastica.
“Wow! Vederti fuori dal letto a quest’ora mi
sembrava più
improbabile del riuscire a diventare presidentessa degli Stai
Uniti!”. Si
avvicina mettendomi una mano sulla spalla e con fare teatrale mi dice
“Grazie!
Mi hai dato una nuova speranza”.
Non è che io sia una dormigliona, tutt’altro. Da 4
anni a
questa parte soffro di una persistente insonnia e ,le poche volte che
riesco a
dormire, faccio sempre lo stesso sogno.
Sento questa voce, proviene da una figura indistinta, ma
quando provo ad avvicinarmi per capire chi sia mi sveglio e non
riuscire più a
riprendere sonno.
Tuttavia questo non mi hai mai impedito prima d’ora di
rimanere a letto tutta la mattinata, cercando di dare un significato a
questi
sogni nonché alla mia sconclusionata vita.
“Sai Kim” dico guardando la ragazza di fronte a me
che al
momento si sta versando una tazza di caffè “per
quanto io apprezzi il tuo sarcasmo,
oggi non credo proprio di essere dell’umore giusto per
poterlo reggere”.
Mi sono alzata con il cosiddetto piede sbagliato.
“Oh andiamo Ash! Stavo scherzando! Niente più
sarcasmo per
oggi! Promesso!”. Mi dice portandosi la tazza alla bocca
“Piuttosto, come va la
tua ricerca? Novità?”.
Alzo le braccia sopra la testa stiracchiandomi e annuisco
“Si, ho trovato il numero di questa nuova psicologa che ha
aperto lo studio da
circa un mese. Ho un appuntamento per oggi pomeriggio, spero riesca ad
aiutarmi”
Kim alza lo sguardo dalla tazza per volgerlo al mio viso.
“Sono
sicura che
questa sia quella giusta! Vedrai, uscita di lì ti ricorderai
tutto!”mi dice con
espressione convinta prima di posarmi un bacio sulla fronte e dirmi che
andava
a farsi una doccia.
La mia è una storia
strana, che inizia una mattina di 4 anni fa, quando mi
svegliai senza
più un ricordo e con un mal di testa spaventoso. In mano
stringevo una barretta
di legno che solo in secondo momento ,mi accorsi, somigliava a quelle
che i
maghi e le streghe avevano nelle fiabe.
Guardandomi intorno vidi solo una stanza spoglia il cui
unico mobilio era il letto sul quale mi ero svegliata e sul quale si
trovava un
documento d’identità. Così scoprii che
mi chiamavo Ashley Parker, che avevo 20
anni e vivevo a New York niente di più niente di meno.
Ero sola in una città di circa 8 milioni di abitanti senza
sapere neppure chi fossi.
Lo ammetto, all’inizio non fu affatto facile.
Tuttavia decisi di non demoralizzarmi e dopo 2 mesi trovai
lavoro come cameriera in un piccolo ristorante italiano. Fu
così che incontrai
quella che oggi considero la mia migliore amica, Kim.
È strano come riuscii a stringere un legame quasi immediato
con quella ragazza assurda, che , quando non lavorava, passava la vita
sopra i
libri.
Dopo un anno, durante il quale la nostra amicizia diventò
sempre più solida, decidemmo di andare a vivere insieme in
appartamentino a
Manhattan.
Quello stesso anno su suggerimento di Kim, alla quale avevo
raccontato della perdita di memoria, decisi di cercare aiuto per
scoprire chi
ero, e chi meglio di uno psicologo per ritrovare se stessi?
Non ho avuto molta fortuna.
Quello di oggi sarà il 15 specialisti che vedo ed ancora non
sono riuscita a trovare la persona che sto cercando da 4 anni: quella
che ero,
prima del black out mentale.
Ero così concentrata in
questo salto nel passato che neanche
mi sono accorta della tazza che sta fluttuando davanti i miei occhi. Merda.
In un attimo l’oggetto cade frantumandosi al suolo.
Lascio che un nuovo sospiro esca dalla mie labbra prima di
chinarmi e ripulire il piccolo danno.
Per quanto posso sembrare assurdo, questo spettacolino non è
una cosa straordinaria. Per lo meno non per me. Devo dire
però che la prima volta,
quando mi sono vista arrivare in mano il telecomando che stavo
cercando, non la
presi molto bene.
E con “non molto bene” intendo prendere il
telefono,
chiudersi nello sgabuzzino e chiamare un esorcista.
Ora riesco a tenere il fenomeno abbastanza sotto controllo,
gli unici momenti in cui ancora mi succede sono proprio quando mi
immergo nei
pensieri e perdo la concezione di ciò che mi sta intorno.
“Non pensarci neanche!”
Alzo lo sguardo per incontrare gli occhi verdi della mia
coinquilina. “Andiamo Ash! Fuori è una bellissima
giornata e tu passi tutto il
tempo a non far-”
“Parla colei il cui hobby è studiare! Per favore
risparmiami
la ramanzina” la interrompo con un gesto annoiato della mano.
Sbuffa e si siede vicino a me passandomi una mano tra i
capelli “È davvero così necessario
ricordare?” vedendomi aggrottare la fronte
si affretta ad aggiungere “ Sei sicura che starai meglio
dopo? Insomma forse se
hai dimenticato forse c’è un
motivo…”.
Con un gesto stizzito mi alzo dal divano, avvicinandomi al
piccolo balcone prendo il pacchetto di sigarette e ne estraggo una. Non
è la
prima volta che affrontiamo questo discorso; lo tira fuori ogni volta
che
cambio psicologo e
puntualmente finisce
che io lascio la stanza incazzata.
Poggiandomi al davanzale faccio un lungo tiro dalla
sigaretta per poi lasciar uscire il fumo dal naso.
Kim mi arriva alle spalle poggiandomi il mento sulla spalla
e stringendomi la vita “ Scusa, mi
spiace…” sospira al mio silenzio prima di
continuare “Ho solo paura che nel momento in cui riavrai i
vecchi ricordi
dimenticherai i nuovi…Non sono pronta a perderti!”.
Mi volto per poterla guardare in faccia e le metto le mani
sulle guance “Non esiste! Senza di te non so dove
sarei” sorride leggermente “E
poi se la mia stupida testa decidesse di fare il bis, allora ci sarai
sempre tu
a farmi tornare la memoria, no?”.
Faccio in tempo a terminare la frase mi getta le braccia in
torno al collo. No, davvero non posso permettermi di perderla.
Speriamo che questa
sia la volta buona.
Apro la porta e mi trovo in un’ampia sala
d’aspetto; sulla
destra noto con la coda una scrivania e una ragazza piegata su di essa
intenta
a cercare qualcosa.
Mi da la schiena, posso solo vedere una cascata di lisci
capelli rossi che le arrivano poco sotto le spalle, vestita con un
elegante
completo grigio. Mi sposto al suo fianco riuscendone così a
scorgere il
profilo. È molto giovane, credo abbia pressappoco la mia
età, il viso cosparso
di lentiggini e gli occhi azzurro cielo sono puntati su delle carte che
ricoprono la scrivania.
Mi schiarisco la gola “ Mi scusi, la dottoressa
Richards?”.
Troppo concentrata in quella che sta facendo non alza
neanche la testa prima di rispondermi “Oh no! Io sono solo la
neolaureata che
ha preso per lo stage! La dottoressa sarà da lei tra
poco”
Scocciata da questo atteggiamento mi volto verso la parete
vicina dove sono appese alcune foto. Non avendone di miei ho sempre
trovato
interessanti i ricordi degli altri.
Mi avvicino per poter vedere meglio e all’improvviso sento
il cuore fermarsi.
Gli stessi occhi nocciola.
Gli stessi capelli ricci.
Lo stesso modo di arricciare il naso quando sorride.
L’ho trovata
finalmente!
La foto sembra scattata in un parco. Davanti
ci siamo io
e la rossa qui vicino, lei ha le
braccia attorno al mio collo e la guancia premuta contro la mia. Sembro
così..felice.
Dietro ci sono invece due ragazzi. Quello più alto somiglia
alla rossa in tutto e per tutto mentre l’altro un
po’ più basso ha dei capelli
neri arruffati e dei buffi occhiali tondi.
Tutti e quattro indossiamo delle divise piuttosto strane,
con un lungo mantello nero dal quale risaltano i colori rosso e oro.
Ancora sconvolta mi giro verso la ragazza alle mie spalle,
nel momento stesso in cui lei decide di posare finalmente lo sguardo su
di me.
Vedo i suoi occhi azzurri spalancarsi e la sua bocca
aprirsi; direi che è scioccata almeno quanto me.
Dopo pochi secondi che mi sembrano interminabili, dalle sue
labbra esce un suono flebile appena udibile in realtà, ma
che alla mie orecchie
risuona come un tuono.
“Herm…”
Innanzi tutto vorrei
ringraziare tutti
quelli che hanno letto e commentato l’altra mia fic: grazie
veramente, non mi
aspettavo un giudizio così positivo!!
Poi, ringrazio sin da
ora chi leggerà
questa storia, e soprattutto chi commentando mi aiuterà a
scriverla perché
ancora ho solo una vaga idea circa lo sviluppo! Allora che ne dite,
proseguo o
la cancello?!?