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Autore: Yami_x_Dark    03/07/2008    0 recensioni
Una principessa erede di un regno ormai in rovina, un angelo dalle ali nere che deve proteggerla, incatenato a lei dall'uomo che doveva salvarla da quel destino in declino. Un gatto che osserva quel legame di metallo divenire un legame di sentimenti, nel silenzio del maniero dalle mura diroccate
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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“Ogni tua vita è un po’ la mia

“Ogni tua vita è un po’ la mia

Il tuo silenzio luccica

come il mare e luna

si rifondono in noi”

L’immagine, Sonora

Piume e Catene

- capitolo 4 –

Dopo pochi minuti, Seiren si alzò, silenziosa, ritirandosi nella sua stanza con passo silenzioso. Non si fece sentire da Erion, che aveva preso a pulire ogni cosa presente nella cucina.

Un breve richiamo di Zenis, e il giovane interruppe i suoi lavori. Guardando il piatto posto ancora sul tavolo, notò, con dispiacere, che la principessa aveva mangiato poco.

Il minimo necessario per reggersi in piedi fino a sera.

Con un sospiro, si limitò a sparecchiare anche la tavola, poi si pulì le mani con uno straccio e si diresse alla porta. Un cenno appena abbozzato avvertì il gatto che dovevano andare, entrambi. Si congedarono dal figlio del panettiere ed Erion si chiuse la porta alle spalle.

Scendendo le scale che portavano alla sala del consiglio, il giovane cercò di inventarsi una scusa, per evitare di parlare nuovamente della decisione presa quel giorno.

Tuttavia, giunto di fronte alla porta, Erion non riuscì a trattenere un moto di sgomento. Troppa era la preoccupazione per la principessa.

Doveva proteggerla da tutti, persino dalle persone che avrebbero dovuto servirla ed onorarla. Posando le mani al duro legno di noce, spinse le ante della porta verso l’interno, presentandosi al gran consiglio.

Il fulgore che lo colpì riuscì ad abbagliarlo per un breve momento, portandolo a chiudere gli occhi.

Al centro di quel prodigio, la tavola rotonda che accoglieva gli Anziani.

Sentì il loro sguardo pesare su entrambi, finché il Primo Consigliere non lo invitò ad esporre il responso della principessa. Con voce grave e convincente, Erion annunciò che la principessa avrebbe preso una decisione al più presto:

« Domani stesso.» volle enfatizzare alla fine.

Il Primo Consigliere si voltò per un attimo verso tutti i suoi accoliti, cercando nei loro sguardi un’eventuale contrarietà. Non trovandola, fece un breve gesto di commiato nei confronti dei due davanti a loro, cosicché Erion e Zenis si affrettarono, pur garbatamente, ad uscire.

Seiren si era seduta sul davanzale dell’unica finestra presente nella stanza.

Il capo posato al muro, guardava il mare perdersi nel cielo, lì, sulla linea dell’orizzonte.

Un sospiro.

La presa di coscienza di tutto il tempo perduto per mantenere quella promessa già infranta da tempo, nonostante le numerose notti passate sulla rupe in riva all’oceano, in attesa.

In quell’istante, decise di rompere le catene che la stavano stringendo mano a mano nella loro morsa d’acciaio.

Voleva cambiare…

Anche se non sarebbe riuscita a dimenticare.

Sorrise, allungando un mano per aprire la finestra, lasciando che il vento entrasse in quella che da sempre era stata la sua stanza e il suo rifugio.

Senza un motivo a lei ben chiaro, il solo giocare del vento con i suoi capelli la portò a sorridere. Scese dal davanzale, massaggiandosi una spalla.

Si sentiva un po’ meglio, in quel momento. Un po’ più felice.

Dall’altra parte del corridoio, Erion fissava con sguardo vuoto il legno di fronte a lui.

Ma il giorno era giunto, e non era più possibile tornare indietro.

La svolta, per ogni essere ancora presente in quel palazzo, sarebbe arrivata. Dirompente, come la marea.

Bussando alla porta, ricordò in un istante tutto il tempo trascorso a proteggere quella ragazza. Pensò a quanto l’aveva detestata, nei suoi primi giorni di costrizione.

Fato bizzarro, col passare del tempo aveva cominciato ad amare quella principessa dall’aria fragile. Un amore che non aveva mai lasciato trasparire, per rispetto della sofferenza che la opprimeva da anni.

Seiren arrivò quasi subito ad aprirgli la porta. Gli sorrise, e questo lo lasciò senza parole.

« Ti aspettavo!» gli disse, facendolo entrare.

Sorridendo, la ragazza pensò a quello che avrebbero detto i consiglieri all’udire la scelta da lei presa. Forse l’avrebbero guardata con disprezzo, o con puro stupore.

Era con quest’ultimo che il giovane la osservava:

« Come mai quest’allegria? » domandò, le braccia incrociate al petto.

« Ho fatto la mia scelta. » rispose lei, chiudendosi la porta alle spalle, ricambiando gentilmente lo sguardo di lui.

Erion sollevò un sopracciglio, poco certo delle intenzioni di quella ragazza cresciuta nella bambagia. Forse non si rendeva conto fino in fondo della gravità della situazione.

Il regno stava crollando, aspettando che lei prendesse il potere che le spettava, usandolo per salvare i suoi sudditi.

Lei si passò una mano tra i capelli, in un gesto accorto che riportò l’attenzione del giovane su di lei.

« Devo parlare con…Loro...» Seiren spostò lo sguardo alla finestra, perdendosi di nuovo nelle onde infinite « Però ho due condizioni…spero non siano troppe…».

Erion annuì, poi le fece strada, portandola in breve tempo dai Consiglieri. Coloro che, ancorati al passato, non volevano abbandonare le loro tradizioni. L’unica cosa che il giovane riteneva buona in loro, era la profonda sottomissione che provavano verso la principessa.

Prima di aprirle la porta, notò come la ragazza lo stesse fissando, sorridendo leggermente. Innervosito da quell’espressione, le sfiorò fulmineo il viso con la punta delle ali corvine:

« Concentratevi. »

Aprendosi in un sorriso più radioso, Seiren si passò una mano dietro l’orecchio:

« So già quello che devo dire. Ho le idee chiare…almeno su questo…» affermò, accostandosi a lui.

Erion annuì nuovamente, aprendo il portone per la seconda volta quel giorno.

L’annunciò all’assemblea con voce sicura e alta, in modo che ogni sguardo della sala si posasse su di loro. Poi si mise da una parte, vicino all’uscio, mentre il consiglio invitava la giovane a parlare.

Lei fece un profondo inchino, alzando lo sguardo poco dopo, soffermandosi su ogni persona presente. Sicura di sé, sorrise a tutti, ricordando come fino a poco tempo fa un simile gesto non le sarebbe mai riuscito.

« Ho preso la mia decisione. » annunciò « Farò come dite voi…Ma ho tre condizioni da porre…» guardò sicura il Primo Consigliere.

Un cenno del capo, e il vecchio che prima aveva parlato con Erion le chiese di continuare.

Seiren respirò a fondo.

Avrebbe messo tutta sé stessa per far sì che loro accettassero le sue richieste.

A qualunque costo.

Per Erion…

Fine quarto capitolo.

  
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