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Autore: dragonsir96    23/03/2014    1 recensioni
Un nuovo eroe sta per fare la sua comparsa: ma prima di diventare una leggenda,un simbolo per molti,una guida per un popolo e uno dei più terribili flagelli per i suoi nemici,Galadrien dovrà calarsi nell'oscurità in cerca di rivalsa e vendetta dando inizio alla sua incredibile storia e alla sua nota rivalità nei confronti di Canterlot.
Le tenebre stanno arrivando e porteranno con sé una tempesta che sconvolgerà l'intera Equestria.
Siete pronti?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nightmare moon, Nuovo personaggio, Princess Celestia, Princess Luna, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5: L’ORACOLO

I giorni successivi Galadrien li passò a prepararsi al meglio per il suo grande ritorno a Canterlot: si allenò duramente con i migliori unicorni che disponeva nella sala delle esercitazioni confrontandosi con ogni tipo di incantesimo; dai dardi magici agli scudi di energia fino alle illusioni ed ai teletrasporti mirati.
A quest’ultimi aveva dato più importanza in quanto in caso di un fallimento doveva avere una via di fuga per se ed i propri alleati.
Non si sarebbe mai perdonato la caduta di un suo membro dell’esercito durante la ritirata; era inammissibile.
Anche nella prestazione fisica e nella maestria delle armi l’alicorno prestò molta attenzione ai capitani che lo istruirono che alla fine gli rivelarono nuove mosse oscure e dimenticate ma molto efficaci.

Intanto Galadrien ascoltava i nuovi rapporti delle spie che ogni giorno arrivavano alla base sulle difese del castello e sulla sua planimetria mentre un sempre più preoccupato Keyer gli ripeteva costantemente di rinunciare a questa impresa  sottolineando la sua pericolosità ed il grande margine di fallimento.
Ma l’alicorno non ascoltava più le parole del suo saggio assistente perché ormai nella sua testa era fissa una sola immagine :lui che torna a Canterlot con il suo esercito espugnando le mura inaccessibili della città e Celestia che gli si inginocchia riconoscendo la sua superiorità e saggezza.
E poi ci sarebbe stata Luna li con lui, ad abbracciarlo ,felice del suo ritorno, e con dipinta in volto la spensieratezza data dal fatto che ormai tutte le ingiustizie a cui era stata sottoposta fin da piccola sarebbero finalmente finite.
Con questo sogno ad occhi aperti scolpito nella mente del giovane signore delle ombre di Synia, arrivò finalmente il fatidico giorno della riunione generale alla Città delle Colonne.
Quando il sole sparì all'orizzonte, i capi delle tre tribù, affiancati da due araldi che portavano le insegne di ciascuna tribù e da un robusto manipolo di guardie del corpo, entrarono dall’ingresso principale per essere poi condotti nel luogo centrale della struttura dove era stata allestita per l’occasione un’enorme tavola rotonda di pietra con sopra un delicatissimo velo di seta color porpora.
Dalla parte opposta di quella dove furono accomodati i rappresentanti delle tre tribù ,iniziava una scalinata in marmo che dava al centro della tavola per poi proseguire in alto finendo con un’entrata ad una stanza talmente buia che neanche le torce messe ai suoi lati facevano intravedere alcunché.
Ad un certo punto i tamburi suonarono ed un membro delle ombre arrivò da uno dei corridoi ed annunciò a gran voce: “Ecco la regina dei mutanti e padrona delle catacombe, Queen Chrysalis”. All'annuncio tutti i presenti si girarono verso il corridoio da cui apparì la regina dei mutanti attorniata da una massa di mutanti in armatura nera e rovinata che illuminavano l’alta figura della loro regina con guizzanti fiamme verdi provenienti dalle loro corna.
Subito Chrysalis si sentì quasi infastidita da tutti quegli sguardi che esprimevano un misto di stupore, disprezzo e di incredibile paura e timore.
Ma la regina continuò la sua camminata verso la tavola mantenendo il suo elegante portamento,che avrebbe fatto concorrenza persino alle principesse di Canterlot, ed abbozzando un maligno sorrisetto che esprimeva tutto il suo divertimento nel vedere tutte quelle patetiche espressioni sulle facce dei presenti.
Quando finalmente la regina dei mutanti si sedette accanto a Wisedrop che la guardò di sfuggita con aria di sufficienza, allora fece la sua comparsa Galadrien che,sotto il suono squillante dei corni di guerra, emerse dalla stanza oscura sopra la scalinata accompagnato da Keyer. L’alicorno indossava un’elegante armatura argentea che gli ricopriva petto e zampe mentre un fine mantello in seta viola scuro gli si appoggiava sulle spalle e gli cadeva oltre le ali. Keyer invece nella sua solita veste da membro delle ombre reggeva delle carte arrotolate ed accompagnava la figura del suo signore di lato quasi nascondendosi dietro la sua elegante figura.
Quando i due raggiunsero il centro della tavola proprio davanti ai loro ospiti, Galadrien iniziò il suo discorso di benvenuto: “Salve miei alleati e mie alleate e benvenute nella mia umile reggia che spero vi darà tutta l’ospitalità di cui avete bisogno. Ad ogni modo vedo la confusione nei vostri occhi riguardo questa affrettata riunione e subito vi dico che vi ho convocati per pianificare l’assalto al nostro prossimo obiettivo: la capitale di Equestria ,Canterlot.”
I tre capi si guardarono tra loro stupiti e sbalorditi e mentre regnava un silenzio quasi imbarazzante, Chrysalis accentò il suo sorriso mostrando i canini che spuntavano come coltelli dalle sue labbra.
Ma proprio mentre Galadrien stava per intervenire per dare più spiegazioni al riguardò, esplose una caotica discussione tra i presenti.
Le pareti della stanza quasi vibrarono per via dell’eco scatenato dalle voci squillanti e profonde dei capi che cercavano di far prevalere il loro dissenso su quello degli altri,accompagnate inoltre dal continuo sussurrio delle guardie che discutevano tra di loro e che alzavano come una sorta di ronzio nell’aria.
Poi finalmente prese parola Strongstorm che si rivolse direttamente a Galadrien con aria furibonda: “Siete impazzito per caso? Non attaccheremo mai Equestria!
Allora Wisedrop aggiunse: “Neanche noi muoveremo uno zoccolo: Canterlot è la città di tutti noi pony; è una pazzia mettersi contro la nostra gente.”
Infine Spark sottolineò con voce sfuggente : “Inoltre furono anche i nostri antenati ad erigerla assieme agli altri popoli prima di emigrare a nord, sarebbe una mancanza di rispetto nei loro confronti e per noi stessi. Li deluderemo se sapessero che vogliamo distruggere qualcosa che loro costruirono con il sangue e la fatica!
Chrysalis stava oramai sghignazzando sottovoce divertita da tutti quei pony che si lamentavano e frignavano perché le regole dei loro dimenticati avi non venivano rispettate.
Questo Galadrien lo aveva percepito dalla faccia divertita dell’alleata e cominciò anche lui ad abbozzare un sorriso oscuro;ma poi tornò subito normale quando il capo degli Zoccoli di Ferro finì il suo discorso e, sbattendo uno zoccolo a terra per riavere il silenzio, prese di nuovo parola: “Forse non vi siete resi conto completamente della situazione: sarà anche vero che i vostri antenati costruirono Canterlot con grandi sacrifici e se l’attaccassimo sarebbe come sputargli in un occhio, ma pensate a questo: Canterlot cosa ha fatto per ripagarli del loro grande contributo? Ve lo dico io: niente. Dov'era Canterlot quando le grandi tribù affrontarono le grandi insidie del nord per creare la loro patria? Dov'era Canterlot quando la fame ed i demoni dell’inverno afflissero la povera gente del nord nei periodi difficili?”
A queste parole gli ospiti ripresero la loro compostezza ed abbassarono il capo in segno di riconoscenza alla dura realtà messa davanti ai loro occhi mentre una sempre più divertita Chrysalis stava guardando l’alicorno mostrando un sorrisetto a malapena trattenuto.
Galadrien continuò: “Ascoltatemi ,non sono qui per distruggere le tradizioni dei vostri avi ne per condannare anime innocenti alla morte in modi così avventati. Sono qui perché in tutta la mia vita sono stato testimone e soggetto di ingiustizie, guarda caso provenienti tutte dalla corte di Canterlot, e volevo trovare un posto dove poterle dimenticare. Ma ora che vedo che anche voi qui siete soggetti alla terribile incuria della corte di Canterlot e che questi reggenti non vogliono fare in modo che le cose cambino, so che l’unico modo per farle veramente cambiare è conquistare Canterlot e cambiargli il governo in modo  che venga in aiuto di tutti quei popoli come il nostro che hanno bisogno di aiuto e di attenzioni. Solo così formeremo una nazione giusta ed egualitaria . E voi sapete che io ho ragione!
I tre capi si guardarono sconcertati e confusi: l’alicorno aveva usato parole convincenti e ragionate eppure restava ancora il dubbio di come fare ad assaltare una città così ben difesa ed apparentemente inespugnabile.
Allora il pegasus bianco si alzò sofferente dalla tavola ed appoggiandosi su una spalla chiese con voce bassa: “Allora che cosa avevi in mente Galadrien?
A quelle parole keyer si distaccò dall’imponente figura dell’alicorno e cominciò a srotolare le mappe delle planimetrie delle difese di Canterolot lungo la tavola. Allora i capi si sporsero in avanti per vedere meglio e con grande attenzione volsero i loro sguardi lungo le mappe mentre le orecchie erano ben tese per l’ascolto. Galadrien allora molto compiaciuto iniziò: “Quando giungerà la notte ci apposteremo fuori dalla città ai margini dell’ Everfree forest e  divideremo i mutanti di Chrysalis in due gruppi :uno che scenderà dalla vetta della montagna, l’altro che la risalirà dalle cascate. Una volta raggiunti i bastioni i mutanti elimineranno le guardie presenti prendendone le rispettive forme. Questo ci servirà per non far insospettire le guardie del palazzo in modo da non vanificare l’effetto sorpresa. Al segnale i mutanti apriranno le porte dei vari livelli ed infine quella principale. Di li entreremo noi e con molta cautela arriveremo alle porte del palazzo. Qui faremo irruzione,elimineremo le guardia impreparate e conquisteremo il trono di Equestria semplice no?
A quelle parole, Spark si alzò di scatto e pose una domanda fatidica che avrebbe rotto quell’atmosfera di,secondo lui, illusoria sicurezza: “E le principesse? Ho sentito che sono molto potenti e che hanno compiuto delle gesta a dir poco leggendarie. Nell'ultima hanno perfino sconfitto il dio del caos da quel che si dice!Insomma una divinità! Cosa possiamo noi contro un simile potere?
Galadrien divenne più serio e cupo in viso,smorzando quel pazzo sorriso che aveva stampato in faccia,ma quasi immediatamente rispose: “Lasciatele a me .Con una delle due ho una profonda amicizia ed inoltre so non c’è tutta questa armonia tra loro.Sono quasi certo che riuscirò a portarla dalla nostra parte o perlomeno impedire che partecipi allo scontro. Comunque in caso di fallimento ho addestrato personalmente un gruppo di unicorni ad attuare un teletrasporto di massa che porterebbe ciascuno una buona parte dell’esercito in un punto di raduno sicuro nell’ Everfree forest. Altre domande?
I tre continuarono a guardare la mappa in silenzio in cerca di qualche dettaglio sfuggente che avrebbe fatto crollare quel piano ma sembrava proprio che l’alicorno avesse pensato a tutto. Spark e Strongstorm si guardarono con cenno di intesa e di approvazione mentre Chrysalis continuava a guardare con il suo sorrisetto malevolo il viso di Galadrien in segno che rispettava il grande piano architettato dal loro leader e soprattutto del ruolo significativo che le aveva affidato.
Wisedrop si alzò improvvisamente di scatto e con sguardo serio e fermo dichiarò: “D’accordo Galadrien delle ombre di Syan ,noi ti seguiremo nella tua impresa ma prima è buona consuetudine e tradizione secolare delle tribù che tu consulti l’oracolo prima di scendere in battaglia.”
Il viso di Galadrien mutò improvvisamente passando ad un espressione incuriosita ma allo stesso tempo intimorita e spaesata. “Chi è l’oracolo?”chiese l’unicorno portandosi al bordo della tavola per sentire meglio la risposta dall'unicorno.
Ma essa non arrivò dalla pony ma da Chrysalis che nel mentre accennò ad un tono di superficialità e di disgusto: “è solo una stupida leggenda locale: si tratta alla fine di una pony che con la magia vede il futuro di tutto e di tutti. Che stupidata.
L’unicorno non perse un attimo ed aggredì verbalmente la regina dei mutanti con la rabbia ed il più profondo disgusto dipinti sul volto: “Come ti permetti lurido mostro blasfemo!”poi riprendendo un po’ di calma ma mantenendo la stessa espressione si rivolse a Galadrien: “L’oracolo è un pony con il leggendario dono della preveggenza: gli dei le hanno dato il potere di parlare con le stelle e gli astri e loro le indicano cosa è presente,cosa è passato e cosa è futuro. Il suo tempio è sulla costa dell’ Antlertic Ocean a Ovest e tutti i grandi condottieri hanno sempre richiesto un consulto prima di scendere in guerra.”
Galadrien era rimasto incantato da quelle parole e la curiosità lo stava praticamente dominando.
Dopotutto non sarebbe stata una cattiva cosa avere una sicurezza in più sul presente; ma vedendo che Chrysalis stava ridacchiando per il discorso sentito allora ritornò serio ed aggiunse in modo provocatorio: “Beh Chrysalis se non vuoi venire con noi perché ti annoieresti puoi sempre aspettarci all'entrata dell’Everfree forest, tanto la strada te lo spiegata.”
La regina mutò il suo sorriso in un ghigno di offesa e di rabbia e su tutte le furie si alzò sdegnata e ritornò nelle catacombe con il resto della sua marmaglia mutante.
Quando le porte delle catacombe si chiusero sbattendo violentemente Galadrien annunciò ai rimanenti: “è deciso: andremo a far visita all'oracolo e poi marceremo alla volta di Canterlot!

Ci volle un intero giorno di marcia per arrivare dall’oracolo ma infine,al tramonto, Galadrien raggiunse le magnifiche scogliere dell’Antlertic Ocean dove su una scogliera rocciosa si trovava il famoso tempio.
La struttura era molto semplice: ai piedi della scogliera vi era la porta d’entrata completamente in oro con incisi bassorilievi di pony ed altre creature da cui iniziava un piccolo corridoio attraverso la roccia che finiva in un grande spazio circolare illuminato da vivissime torce e circondato da colonne di marmo bianco su cui poggiava un enorme tetto circolare in terracotta.
Galadrien si era portato dietro i fedeli capi delle tribù affinché gli indicassero la strada ma quando arrivarono alla porta insistettero sul fatto che Galadrien sarebbe dovuto entrare nel tempio da solo senza nessuna scorta.
L’alicorno allora li lascio sulla spiaggia ad attendere mentre lui con aria stranamente ansiosa e diffidente aprì l’enorme porta ed entrò nel corridoio roccioso.
Arrivato nell’ambiente circolare la porta all’inizio si chiuse di scatto isolando il pony all’interno della struttura.
Inizialmente intimorito, Galadrien si guardò attorno: di forme animate nessuna traccia ma notò che tra alcune colonne erano presenti lunghi pezzi di roccia intagliata mentre fiaccole scoppiettanti illuminavano l’alto tetto dall’interno.
Al centro vi era un enorme bacinellone d’ottone misto oro il quale all’interno non conteneva nulla ed uno simile ma più piccolo era posizionato ad un lato ,il quale conteneva cenere e tizzoni ardenti.
L’alicorno si avvicinò incuriosito ma di scatto di fermò quando vide che una strana polvere luccicante stava delicatamente danzando tra le sue zampe. D’istinto Galadrien si girò ed ecco che la vide: era un’earth pony color crema con due splendenti occhi verdi ed una bellissima criniera curata di colore tra il bianco ed il biondo.
Indossava un leggero vestito di seta dorata che le copriva i fianchi mentre sulla testa portava un semplicissimo diadema con tre gemme blu incastonate.
La pony si avvicinò all’ospite e disse con voce gentile: “Ciao Galadrien, io sono l’oracolo.” Galadrien allora sbalordito e colto in contro tempo balbettò: “Ma come fate a sapere…” L’oracolo abbozzò un morbido sorriso e rispose: “Le stelle mi hanno raccontato molto su di te e delle tue gesta qui al nord. Inoltre mi hanno detto che sei qui per consultarmi riguardo la tua prossima impresa. Se è così chiedimi tutto quello che vuoi ed io svelerò per te ogni dubbio.
Galadrien scosse la testa per riprendersi da quello stato di sconvolgimento cui era sottoposto e un po’ arrossendo chiese con voce molto rapida: “Oracolo sono venuto qui direttamente dalla Città delle Colonne per chiederti se l’assedio di Canterlot che tanto ho progettato si concluderà con una brillante vittoria o con un’amara sconfitta?
L’oracolo diventò più serio ed avvicinandosi ancora di più al giovane alicorno annunciò: “Galadrien nonostante i tuoi scopi siano palesi, la tua vita è avvolta nel mistero e nell’oscurità: per esempio guarda la tua padronanza delle acque dovuta al tuo cutie mark. è solo un piccolo tassello scoperto di un’enorme puzzle ancora incompleto,mio giovane alicorno.” Galadrien si guardò il fianco perplesso: aveva scoperto a caso da piccolo di avere quel suo dono ma si domandava in continuazione cosa fossero quelle nuvole e quelle cascate d’oro che lo costituissero. Forse questa era la volta buona per saperne qualcosa di più. “Ad ogni modo” continuò l’oracolo “questa è un’altra storia che vedremo in seguito insieme. Il consiglio che ti do per la tua impresa è questo:
il nostro destino è già stato scritto ma alcune parti di esso possono essere cambiate dalle nostre scelte che prendiamo coscientemente durante la vita. Scegli bene perché anche un piccolo gesto può cambiare le sorti di una battaglia con una sconfitta o una vittoria.”

Galadrien allora chiese ,riflettendo sulle parole criptiche dell’oracolo,ansioso di una qualche verità rivelata: “Ti prego oracolo dimmi qualcosa di certo su questa mia impresa. Ammiro molto la tua saggezza ma c’è qualcosa di immutabile sul mio destino che mi puoi rivelare?
L’oracolo lo guardò più seriamente e con una faccia che nascondeva qualcosa di oscuro disse: “Le uniche cose certe sono la tua nascita, la tua morte e che riuscirai a salvare Luna.”
La faccia di Galadrien cambiò di colpo e con la paura che gli stava salendo lungo le zampe e gli provocò un nodo alla gola, disse quasi soffocante: “Ma Luna non è prigioniera.”
L’oracolo allora si piegò in avanti e con un ghigno aggiunse : “Ne sei sicuro?” a quelle parole il panico prese il sopravvento e la paura che la persona che amava poteva essere in pericolo spinse l’alicorno ad uscire in fretta e furia dal tempio e ad precipitarsi sulla spiaggia.
Lì ad attenderlo vi erano i capi tribù ansiosi di un verdetto ma le uniche parole che sentirono uscire dal loro leader preoccupato furono: “Presto avvisate Chrysalis: partiamo per Canterlot.Fate presto prima che sia troppo tardi.”
 
 
  
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