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Autore: GiadaRugiada    23/03/2014    1 recensioni
Una fanfiction sui personaggi Antonio Baldi e Laura Flestero, dopo Carabinieri 7.. Come mi sono immaginata la continuazione della loro storia dopo la decisione di Antonio di partire per una missione all'estero..
Laura ricordava chiaramente le parole di Morri: "estremamente pericoloso per lui e per te!"
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Laura ora non sapeva cosa fare, nell’ultimo bigliettino che aveva ricevuto non c’era un nuovo indizio su dove andare o cosa fare, così iniziò a cercarne uno nuovo per il salotto, ma non trovò nulla. Stava ancora cercando quando il suonare del suo cellulare la distrasse, la sera prima lo aveva appoggiato sopra un mobiletto di legno in salotto.
Appena prese in mano il cellulare si accorse che era una sveglia e come descrizione c’era scritto: “Un nuovo indizio per te: vai in via Nelson Mandela, 6.”
Un sorriso le si dipinse involontariamente sul volto.
L: “Ah Antonio Baldi! Dove vuoi che vada ora! Chissà che starai combinando!” Si ritrovò a pensare ad alta voce.
Dopo aver spento la sveglia, si mise il cellulare in tasca, prese il giubbotto e dopo aver chiuso la casa, salì in auto.
Appena salì in macchina accese la radio ed inserì un CD con tutte musiche italiane. Poi digitò l’indirizzo sul navigatore e mentre guidava continuava a cantare, fino a quando non arrivò la canzone “Certe notti” di Ligabue che iniziò a cantare a squarcia gola.
L: “Certe notti sei solo più allegro, più ingordo e cogl***e che puoi! Quelle notti son proprio quel vizio che non voglio smettere, smettere, mai!”
Poi anche quella canzone finì.
L: “Ah, che ricordi..”
Appena sentì il navigatore parlare sussultò.
Nav: “Tra 200 metri svoltare a sinistra.”
Laura si riconcentrò totalmente sulla guida e quando il navigatore riparlò, non prese più paura.
Nav: “Svoltare a sinistra.”
L: “Ma quanto manca?” Iniziava ad agitarsi, le ultime case le aveva superate, ora c’era solo una via alberata in entrambi i lati e non si vedevano altre case nelle vicinanze.
Nav: “Svoltare a destra, alla prossima via.”
Fece come detto dal navigatore e si ritrovò in una piccola vietta, dove alla fine si vedeva uno spiazzo davanti al mare.
Nav: “Destinazione raggiunta.”
Laura arrivò nello spiazzo e dopo aver spento il motore, scese dall’auto.
Appena scese si guardò attorno e notò che poco distante c’era una casa che si affacciava proprio sulla spiaggia.
Senza pensarci si avviò verso quella casa e appena la raggiunse, sentì provenire un profumo di rose e notò che sul davanzale c’erano delle rose di vari colori, tutti quei colori che c’erano anche nel mazzo che le era arrivato quella mattina.
L: “Antonio?” Sentire tutto quel silenzio, la spaventava un po’.
In quel momento si sentì coprire gli occhi con due mani.
A: “Indovina chi è..”
L: “Mmm, Gabriele? No. Ah, forse Giacomo? No, non credo. Ecco! Lo so! Sei Claudio!” Cercò di rimanere il più seria possibile, ma mentre pronunciava il nome di Claudio, non riuscì a trattenere un risolino.
L: “Ah, ma sei tu? Uffa, ed io che mi aspettavo chissà chi!”Ora non riuscì a non ridere mentre parlava.
A: “Ahn si è?” E iniziò subito a farle il solletico.
L: “Ahahahahah, no! Fermo.” Attese che si fermò e poi ricominciò ad istigarlo.
A: “Guarda che questa me la pagherai cara, dopo tutto quello che ho fat..”
Non riuscì a finire la frase che Laura gli aveva buttato le bracci al collo e lo aveva baciato. Fu difficile staccarsi l’uno dall’altra, ma in fondo avevano tutto il giorno per stare assieme.
L: “Grazie. E’ tutto così magnifico, così perfetto. Ma come hai fatto ad organizzare tutto?”
A: “Davvero ti è piaciuto tutto?” Il sorriso che Laura tanto amava, gli aveva appena illuminato il viso ed ora i suoi occhioni verdi la stavano guardando.
L: “Ovvio che si! Ma nel primo bigliettino c’era scritto che dovevi dirmi qualcosa. E cos’è?” Aveva provato a trattenersi, ma era troppo curiosa e non era riuscita a trattenersi oltre.
A: “Che ne dici se andiamo dentro a mangiare? E’ mezzogiorno passato ed io avrei un po’ di fame..” Antonio cercò di sviare il discorso, non voleva dirle tutto subito, ma sapeva che Laura non avrebbe ceduto facilmente.
L: “Va bene, te lo concedo solo perché ho una fame tremenda!”
Antonio le cinse la vita con un braccio e la condusse dentro la villetta.
L: “Mio dio che meraviglia! Ma questa casa di chi è?”
Da quando era entrata non aveva smesso un attimo di guardarsi attorno.
Il pavimento color sabbia e le pareti arancione tenue stavano a meraviglia con l’arredamento classico-moderno. Era tutto messo assieme e creava un’ottima armonia.
A: “E’ mia.” Anche lui dal canto suo non aveva mai smesso di osservare qualcosa, ma quel qualcosa non era la sua casa, era la sua Laura. La sua Laura che era meravigliosa, che sembrava una bambina appena entrata a Disneyland. Quella stessa Laura che ora lo stava guardando con gli occhi pieni di curiosità.
L: “Come tua? Ma quante case hai?” Ora lo stava osservando anche lei, da quando aveva sentito la sua risposta e sul suo viso era spuntato un grande sorriso.
A: “Diciamo che quella dove abbiamo vissuto fino ad ora non era proprio mia. E’ di mia sorella. Questa è mia, volevo una casa in un posto tranquillo e cosa ci può essere meglio di una piccola spiaggia privata in mezzo ad un boschetto?”
L: “Frena. Cosa hai detto?” Ora Laura lo osservava con  espressione sorpresa.
A: “Spiaggia privata in mezzo...ad un boschetto... Che c’è di strano?” Antonio era confuso a sua volta, aveva ripetuto quanto detto prima in maniera tentennante.
L: “No, prima..? Laura non si era ancora scomposta, aveva sempre quella espressione sorpresa sul volto.
A: “Che questa è... casa mia, mentre l’altra è... di mia sorella..” Anche adesso aveva detto quelle parole tentennando. Ma appena finito di dirle, gli si accese una lampadina nella mente.
Laura intanto era rimasta zitta e continuava ad osservarlo.
A: “Ho capito a cosa ti riferisci! A mia sorella!” Antonio scoppiò a ridere.
Laura ora lo guardò confusa, ma allo stesso tempo annuì.
Antonio la condusse fino in salotto e le mostrò una foto dove c’erano due ragazzi davanti quella casa.
A: “Lei è Mia. Mia Baldi. Quando ha compiuto 18 anni, ha finito le superiori e poi è partita per l’Argentina. Io avevo 20 anni quando è partita e l’ho seguita qui. Era la persona a cui ero più legato in famiglia. Lei ero al’unica. Quindi lei si era comprata la casa in centro a Buenos Aires, mentre io volevo trovarmi un posticino tranquillo ed ho trovato questa. Ora Mia è a Londra, le hanno fatto un contratto di due anni e tornerà l’anno prossimo.”
L: “Ahn..” Laura guardava ancora quella foto che Antonio le aveva mostrato poco prima.
Antonio le accarezzò un braccio e cercò di capire cosa aveva.
A: “Ohi amore, cosa c’è?”
Laura lo guardò con gli occhi pieni di confusione.
L: “Perché non me lo hai mai detto?”
A: “Di Mia?” Anche Antonio ora so stava confondendo a guardarla, non capiva proprio la sua reazione. Che avesse dimenticato qualcosa? Che le avesse detto qualcosa che l’aveva turbata?
Ripensò a quanto le aveva detto e no, non le aveva detto nulla che potesse turbarla e allora perché aveva reagito così?
A: “Laura? Mi vuoi dire cosa ti è successo?”
L: “Te non mi hai mai parlato della tua famiglia.. E alla tua famiglia hai mai parlato di me?”
A: “Si, a Mia si. L’ho chiamata appena ti sei trasferita e ho capito quanto ti volevo al mio fianco. Poi l’ho chiamata anche dopo un po’ che ci siamo fidanzati e le ho promesso che appena tornava dal suo viaggio ti avrei portata in vacanza qui, così vi sareste conosciute. Ai miei non avevo detto nulla, perché con loro non ho mai avuto un buon rapporto, infatti vedere mia madre mi ha confuso parecchio.”
L: “Davvero le hai parlato di me?” A sentire quelle parole si era illuminata nuovamente.
A: “Ovvio! Sei la donna della mia vita.” Antonio si era tranquillizzato, vedendo che lei aveva ritrovato il sorriso.
L: “Oddio, scusami.” Lo abbracciò e quasi si mise a piangere. Era stata una stupida a dubitare di lui.
A: “Adesso mi dici cosa ti era preso prima?”
L: “Visto che non mi avevi parlato di loro, credevo che nemmeno a loro avevi parlato di me.”
Antonio scoppiò a ridere.
A: “Amore mio, da te non me la sarei mai aspettata una reazione del genere!” E continuò a ridere.
Laura si unì alla sua risata.
L: “Sono gli ormoni!”
Antonio smise di ridere ed i suoi occhi luccicarono.
A: “Questa piccina deve ancora nascere e già ci fa impazzire. Tutta sua madre.”
L: “Diciamo che i nostri caratteri assieme saranno proprio tosti!”
A: “Mi sa anche a me!”
E scoppiarono a ridere assieme un’altra volta.
  
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