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Autore: roseblack13    24/03/2014    1 recensioni
Aindil porta con se un segreto. La sua missione è convicere gli elfi di Bosco Atro ad allearsi con il suo popolo contro misteriosi cavalieri oscuri. Dovrà svelare il suo segreto e sciogliere il suo cuore ...magari a quell'elfo biondo che ha incontrato nel bosco...ma il destino ha in serbo tante sorprese...specialemente per una ragazza speciale come lei.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Legolas, Thranduil
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Cap 2

Davanti al Re

Legolas camminava davanti facendo strada alla straniera e al suo destriero.

“Che strana ragazza” pensò tra se ma non potè fare a meno di notare che fosse veramente bella. I suoi occhi erano di un verde intenso e i capelli corvini, anche se nascosti dal cappuccio del mantello.
Quel pomeriggio era nel bosco ad esercitarsi con l'arco quando aveva sentito il rumore di zoccoli. Si era precipitato a vedere chi fosse. Chi si adentrava a Bosco Atro da quella parte di foresta non portava mai nulla di buono. E la ragazza non sembrava fare eccezione. Chi mai aveva sentito nominare il regno di Cailexa? Lo aveva infastidito non poco farsi dare dell'ignorante!
Comunque qualcosa in lei lo aveva convinto che non fosse pericolosa. Era curioso di sapere che cosa volesse da suo padre.
Giunsero a palazzo al calar del sole.

“Aspettate qui. Vado ad annunciarvi a mio padre. Potete far abbeverare il cavallo alla fonte.”

Aindil scese da cavallo e lo legò all'abbeveratoio. Si bagnò le mani e il viso. Vide se stessa riflessa nell'acqua...aveva un aspetto orribile. Cercò di sistemarsi per rendersi almeno presentabile.

“Prego. Venite.” la chiamò l'elfo facendola sobbalzare.

Era molto nervosa adesso. La sala dove venne ricevuta era piuttosto buia. Tutti gli elfi presenti la squadrarono da capo a piedi.

“Mio padre sarà qui a momenti” disse Legolas rivolto a Aindil “Posso offrirvi qualcosa con qui ristorarvi? Un assaggio dell'ospitalità elfica?”

Aindil colse il sarcasmo del commento.

“Vi ringrazio sono apposto”
“Come desiderate. Ma sappiate che presso il popolo elfico è considerata scortesia rifiutare il vitto offerto.”commentò Legolas
“Da noi è considerato scortese rinfacciarlo!” commentò pronta Aindil.

Se quell'elfo voleva farla arrabbiare lo stavo facendo nel modo giusto. Si rese conto di doversi  trattenere. Era pur sempre il figlio del re. Magari la stava mettendo alla prova. Se fosse stata maleducata forse avrebbe  potuto suggerire al padre di non concedere l'aiuto richiesto. Cerco di recuperare.

“Scusate...sono molto nervosa...ho lo stomaco chiuso. Più tardi sarò lieta di accettare lo vostra gentile ospitalità” si sforzo di sorridere e di risultare credibile.

L'elfo biondo le sorrise di rimando. Era veramente bello quando sorrideva.
Si aprirono le porte e Re Thranduil fu tra loro. Aindil vide che tutti si inchinavano  e fece lo stesso.

“Chi chiede la mia presenza?”

Aindil sollevò lo sguardo spaventata. Aveva il passo cosi leggero che non si era accorta che era giunto davanti a lei. Lo fissò. Non aveva mai visto un re elfico prima di allora.
Anche lui era molto bello, assomigliava al figlio, ma il suo sguardo era molto più arrogante.

“Ho chiesto chi chiede la mia presenza?”richiese il re scocciato.
“Io Sire” rispose.
“ Abbiate la grazia di presentarvi almeno” tutti gli elfi risero.
“Aindil di Cailexa, Sire”e vide gli occhi del re sgranarsi quando udì da dove veniva.
“Cailexa....non ho memoria dell'ultima volta che ho sentito nominare quel luogo. Pensavo non esistesse più.” disse il re realmente sconcertato.
“Invece esiste ancora. Sono qui  a chiedere aiuto in nome dell'imperatrice reggente la regina..” non riuscì a finire la frase che venne interrotta dalla risata del Re.
“Aiuto?” disse ridendo ancora il sovrano  e Aindil si senti umiliata come mai nella sua vita. “L'imperatrice del Grande Regno di Cailexa  che si abbassa a chiedere aiuto agli elfi? Cosa è successo ? Le vostre doti ammaliatrici non servono più a fornirvi gli uomini per la difesa del regno?” un mormorio di dissenso pervase la sala.” A guardarvi bene in effetti sembra che il fascino delle donne Cailexane sia mutato nel tempo”.

Legolas pensò che il padre stesse esagerando.
Aindil stava per scoppiare. Sentiva la rabbia e le lacrime montarle dentro.

“Vi sbagliate Sire” tuono rabbiosa “ le donne Cailexane sono sempre affascinanti allo stesso modo. Sono io ad essere diversa. E per questo hanno mandato me qui.”

Detto questo si levò il cappuccio e si scostò i capelli in modo da rendere visibile le orecchie...classiche orecchie da elfo. Tutti furono sorpresi anche Re Thranduil.

“Il nostro popolo è attaccato da cavalieri oscuri che non subiscono il nostro fascino. Abbiamo ragione di pensare che si tratti di elfi neri!” un nuovo mormorio stavolta più concitato.

Legolas aveva sentito parlare degli elfi neri solo nelle leggende del suo popolo. Elfi caduti, votati al male.

“Impossibile! Gli elfi neri non esistono più !” ringhio Re Thranduil.
“Se è per questo pensavate che anche Cailexa non esistesse più!! “
 

Re Thranduil si rabbuiò.  Dopo una lunga riflessione mise a tacere il brontolio che si era creato nella sala.
 
“Silenzio! Elfi neri o no non sono disposto a concedervi il nostro aiuto! Il destino del vostro regno non ci riguarda!”
“Mia madre si sbagliava su di voi!”
“E chi è vostra madre ?”

Aindil si rammentò di non avere detto il nome dell'imperatrice perchè era stata interotta poco prima dalla risata odiosa del Re.

“L'imperatrice Reggente...Lady  Cassandra”

Vide Re Thranduil sbiancare .

“Lady Cassandra....è l'imperatrice? E tu sei...sua ..figlia?”
“Si...”
Il re la guardava sbigottito.

“Mia madre mi ha detto di darvi questo se aveste riconosciuto il suo nome”

Aindil tirò fuori dalla tasca un medaglione argenteo, ovale con una pietra verde al centro e un iscrizione elfica sul retro. Lo porse al sovrano che parve riconoscerlo subito.

“Dove...dove l'ha preso?”
“Che io ricordi l'ho sempre visto al collo di mia madre. Non se ne separa mai. Questa è la prima volta  ma mi ha detto che era importante che voi lo vedeste. So anche che è l'unico ricordo ..che ...ha  di..mio ..padre “

Mentre diceva quelle parole e vedeva l'espressione del Re , si rese conto di quello che volevano dire. Re Thranduil sapeva di chi era..
Aindil lo fissò in silenzio. Re Thranduil fissava lei. E tutto il resto della sala fissava i due senza capire quello che stava succedendo.

 

  
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