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Autore: albaTH    24/03/2014    8 recensioni
Fire. Una ragazza macabra, sola, che attende con ansia il termine della sua vita.
Qualcosa, o qualcuno, cambierà il suo destino; un incontro, un evento, un pensiero malsano.
"L'Essenziale è invisibile agli Occhi."
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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“Uno morì per il potere.
Uno morì per l’amore perduto.
Uno salutò la Morte come una vecchia amica.” J.K.R.




Ero riversa a terra, respiravo a malapena e in modo irregolare.
Il petto squarciato, da cui il sangue fluiva lento e scivoloso. Il dolore era lancinante, ma dolce: quello che ti fa sentire viva, così viva come ci si sente solo in punto di morte.
“Sean…” dissi dolcemente mentre lo vedevo chinarsi sopra il mio petto squartato, le mani in un unico spasmo, gli occhi grondanti d’acqua salata e le labbra contratte.
Era la seconda volta, che piangeva davanti a me: avrei voluto riuscire a farlo anch’io.
“Grazie per aver dato un senso alla mia vita… Aiutare te.” rantolai, annaspando.

‘Avrai la mortalità, Demone, ma ad una di due condizioni: la ragazza morirà e tu ne succhierai la vita, o tu troverai il Fuoco.’

Sarei morta. Sarei morta e Sean avrebbe aspirato la mia linfa vitale e la mia capacità di morire.
“Non curarmi.” gli ordinai.
‘Sii felice, morire è da sempre il mio sogno.’
“No.” disse Sean.
Si chinò sul mio ventre, per chiedere lo squarcio baciandolo, come aveva fatto al nostro primo incontro. Lo guardai impotente, ma lui sorrideva, piangendo.
“Sei tu il mio nuovo sogno.” disse, e posò le labbra sulla mia pelle martoriata.
E finalmente iniziai a piangere anch’io. Il dolore era passato e la ferita richiusa, ma non morendo, Sean non poteva avere la mia vita.
Ero guarita, ma ancora coperta di sangue.
“Sono innamorato di te.”
E in quel momento, morii sul serio.
Pensai a come mi ero sentita la prima volta che avevo visto i suoi occhi di ghiaccio. I brividi, solo il suo sguardo mi aveva sciolto il cuore. E la sua voce. La sua voce, surreale e mistica, mentre cantava quella strofa dedicata a me.
“È lo stesso per me, Sean.” dissi ancora piangendo, “Per questo, ti prego, prenditi la mia vita.”
“Non lo farò mai.”
Sean poggiò le sua labbra ghiacciate sulle mie, premendole forte, ma senza dischiuderle. Un bacio casto e dolce, leggero come uno sbuffo di vento. Ma quando si staccò, le sue labbra erano infuocate. Letteralmente fuoco puro, un piccolo globo incandescente.
“Fire.” dissi allora, pronunciando il mio nome a voce alta, “Fuoco. Hai trovato il Fuoco.”
Sean sfiorò la sfera vermiglia, che ne rimase incollata, e se la staccò dalla bocca, lasciandola a fior di dita.
“Sei tu il mio Fuoco, Fire.”
E dicendo così, spinse con leggerezza ma decisione il globo dentro il suo petto, che lo penetrò e ne sparì all’interno.
Piangeva ancora, ma dalla gioia, dalla felicità.
Mi si gettò contro, facendomi cadere nell’impeto della spinta.
Gli occhi gli ridevano; non erano più ghiaccio, ma semplice azzurro chiaro e magnifico.
Mi spinsi verso il suo viso, e lo baciai. Ma un bacio vero, questa volta, non un semplice incontro di labbra.
Era incandescente, come il Fuoco che portava in petto, e sentivo nelle mie orecchie il potente battito del suo cuore, ora che funzionava.
“Sei vivo.” gli sussurrai a fior di labbra.
E capii che il suo sogno era poter morire, sì, ma morire dopo aver vissuto.
Solo allora, compresi, che il mio desiderio era lo stesso. Morire, solamente dopo aver conosciuto e amato la vita…
Questa era la mia maledizione… Il bisogno disperato di morire.
Le mani di Sean mi scorrevano delicate fra i capelli, quasi avesse paura che io potessi spezzarmi, mentre ancora le nostre bocche si cercavano, quasi volessimo fonderci e diventare un solo individuo, un solo atomo; non avevano più artigli.
Era quella la vera gioia, amare ed essere amati. Solo allora, cominciai a vivere veramente, da quando il tocco di Sean mi aveva fatto rinascere. E per rinascere, bisogna prima morire: la vecchia Fire era morta.
“Ho realizzato entrambi i miei desideri.” disse Sean, accarezzandomi il volto.
“Ho capito una cosa.” lo guardai negli occhi, sentendomi liquefare dal calore che emanava, “La Realtà la inventiamo noi. La Realtà, è bella. Baciami ancora, ti prego.”
Era caldo e bollente, vivo. Sentivo in bocca il salato delle nostre lacrime mescolate…
E lui mi baciò ancora e ancora, e ogni bacio mi faceva venir voglia di riceverne un altro e altri mille.
Avevo avuto ragione. Solo Sean avrebbe potuto uccidermi; ma poi, riportarmi alla vita, riportare alla vita la mia Anima. Questa era la mia maledizione… Il bisogno disperato di morire.
“Ti insegnerò a suonare il pianoforte.” gli dissi.
“Ti ho scelto perché amo la tua Anima. Amo te.”
Dopo tanto tempo, aveva finalmente risposto alla mia domanda.
“Sai,” gli dissi, “ho sempre sognato il Principe azzurro. Ma un Demone nero, è anche meglio".

‘Anche io.’ pensai, e Sean lesse il mio pensiero.








15 anni dopo.


Guardo il sole che sta nascendo. È chiaro, neonato, come ogni mattina. La steppa bruciata, davanti a me, non mi inorridisce più: mi fa solo provare dispiacere verso coloro che non hanno ancora scoperto l’amore e sanno solo odiare.
“Ciao.” mi dice una piccola testa, facendo capolino dietro di me.
L’abitudine di rifugiarmi sul balcone a riflettere è rimasta.
“Ciao.” rispondo dolcemente al bambino che è spuntato e mi è venuto di fianco.
“Cosa fai?” chiede lui guardandomi allegro.
Cinque anni, un’aria innocente e fragile, come quella di tutti i bambini, e i capelli color petrolio che risaltavano gli occhi azzurri come il cielo.
“Assisto a un miracolo.” rispondo gentilmente, sorridendo.
“La nascita del sole.”
Mi guarda, un po’ confuso; poi torna a sorridere di nuovo, anche se non ha capito ciò che ho detto.
Era la cosa più dolce e meravigliosa che abbia mai visto.
Mi volto, e vedo Sean sulla porta. Mi guarda con immensa dolcezza: nei suoi occhi risplende l’infinito.
“Vai da lui, Fuoco.” Dico al bambino, accarezzandogli la chioma scura.
E Fuoco corre ad abbracciare Sean, in un incontro di capelli corvini e lucenti, dello stesso identico colore.
“Sì, mamma!” grida, gettandosi fra le sue braccia.

Che bella, può essere la Vita.







Angolo dell’autrice.


Non sapete quanto difficile è stato terminare questa storia. Spero che vi sia piaciuta e che vi abbia preso…
Devo ammettere, che Fire, sono io. Solo che la mia storia non ha ancora avuto un lieto fine.
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno apprezzato e recensito la mia storia, significa molto per me.
A presto, ciao a tutti.




Grazie a Joanne K. Rowling che mi ha aperto gli occhi e mi ha insegnato a Vedere.
  
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