CAPITOLO 2:
Era passato un mese dalla morte di Nikky e da allora la mia vita non aveva più alcun senso..non facevo altro che piangere e i miei nonni se ne fregavano, non glie ne importava niente di me..
Non c'era più nessuno ad aiutarmi, ero sola..completamente sola..ora dovevo sbrigarmela a sola, ma non ne ero in grado, sopratutto in quel momento. 
Avevo sempre gli occhi rossi e gonfi per il troppo piangere e avevo sempre la testa "zappa" di pensieri che la riguardavano..
Non facevo altro che pensare alla nostra ultima conversazione, al nostro ultimo abbraccio..quella sarebbe stata l'ultima volte che avrei parlato con lei e che lei mi avrebbe consolato e io non lo sapevo..

Lei me lo aveva promesso, aveva promesso che sarebbe restata con me per sempre.

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Era un mese che non andavo a scuola, da quella telefonata il mondo mi crollò addosso e non avevo più la forza neanche per lavarmi o per mangiare.

Ormai ero come un fantasma, ce vagava per la casa piangendo e senza emettere parola, ero invisibile da tutto e da tutti..

Quel giorno mia nonna, mi tirò con forza giù dal letto e mi accompanò a scuola, anche se io non volevo affatto.

Non volevo andarci, già tutti mi prendvano in giro..ora che ero molto più debole, pensa cosa avrebbero potuto farmi.

Entrai nella mia scuola e senza dire niente, andai verso il mio armadietto e presi i libri..entrai nella mia classe.

Indossavo una vecchia tuta grigia e delle scarpe da ginnastica, avevo anche un cappello che teneva ben legati i miei capelli.

Appena entrata cominciai a sentire le battute di sempre. Anche se alcune erano pesanti non ci feci caso..non ci riuscivo.

Così senza farci caso mi misi al mio posto in silenzio.

Passai tutta la lezione a pensare a Nikky.

Non ce la facevo più, la volevo di nuovo accanto a me, pensavo a tutte le cazzate che avevamo combinato, a tutte le litigate, ma sopratutto a quanto ci volevamo bene.

I miei ricordi furono interrotti dal suono della campanella.

Iniziai ad avviarmi al mio armadietto, ma non feci in tempo, perchè un ragazzo familiare mi prese per le braccia e mi trascinò in bagno.

Sapevo chi era e sapevo quali fossero le sue intenzioni, ma non riuscivo nemmeno a reagigire..se voleva ammazzarmi, che facesse pure, ormai non mi importava più.

Mi sbattè a terra e iniziò a tirarmi un colpo..e poi un altro e un altro ancora..

Non riucivo più a sentire il mio corpo e non avevo la forza per reaggire e per cercare almeno di difendermi.

Ad un tratto..tutto buio.

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I miei occhi si riaprirono con fatica..
La luce cominciò ad entrare e con grande fatica mi alzai da terra e mi uardai allo specchio.

Nel guardarmi individuai tutti i lividi presenti sul mio corpo..mi aveva picchiata di nuovo!

Uscii dal bagno e mi misi in un angolino nel corridoio vuoto. Quell'angolino che mi riportava di nuovo a lei..quell'angolino dove mi ritrovai a piangere 3 anni fa e in cui incotrai lei la prsona che mi completava e che riusciva sempre a farmi stare meglio..e ora mi ritrovavo di nuovo lì a piangere per la morte di quella persona..LA MIA VITA..

Ero chinata a terra con la testa tra e gambe e le cuffie nelle orecchie..le lacrime bagnavano il mio viso ripetutamente..ad un tratto alzai lentamente lo sguardo..

Un ragazzo castano daglio occhi marroni era difronte a me..dietro di lui c'era un altro ragazzo, riccio dagli occhi verdi. Accanto al riccio c'erano altri 3 ragazzi due castani, uno dagli occhi chiari e uno dagli occhi scuri, e un altro biondino dagli occhi azzurri.

Il primo si avvicinò lentamente a me..

"Stai bene?!"




SPAZIO AUTRICE:
Ecco anche il secondo capitolo spero che vi piaccia, scusate ancora per l'inconveniente..
Recensite vi pregoo!!
Un bacioo <3