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Autore: wearingafakesmile    24/03/2014    1 recensioni
La protagonista, Hope Dowson, è una semplice ragazza di sedici anni. Aveva un carattere scontroso, tendeva ad isolarsi. Era sola nella sua solitudine, aveva paura di quelle persone a lei sconosciute che venivano chiamati sotto il nome di "amici". Sentiva tanto parlare di "vera amicizia" eppure lei, essendo stata delusa più volte, non ci credeva più. Non si fidava più di nessuno, solo di se stessa. Viveva nella musica e tra le corde della sua adorata chitarra; sapeva che la musica non l'avrebbe mai tradita, in ogni momento quelle cuffiette sempre attaccate al suo cellulare, c'erano a differenza di qualsiasi altra persona. La musica come amica. "L'adolescenza è il periodo più bello,goditelo Hope!" le dicevano, ma lei tutta questa bellezza,le era sconosciuta. Durante la sua adolescenza aveva conosciuto solo: la bulimia e l'autolesionismo. Odiava il suo corpo, odiava se stessa in tutto. "Sono un disastro"diceva. "E' colpa mia, e del mio modo di fare, che tutti si tengono lontani da me, cos'ho di sbagliato?"-"Sarò mai abbastanza?". Era semplicemente stanca, stanca di tutto e tutti. Voleva tanto dare quella svolta alla sua vita,ma le sembrava impossibile. E se tutto cambiasse?. xx
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Un ragazzo si avvicinò al nostro tavolo fornito di carta e una penna, che faveva roteare tra le dita giocherellandoci. Era il cameriere.

«Potrei prendere le vostre ordinazioni?.» chiese in modo formale rivolgendoci un sorriso gentili.
«Si.» Risposi semplicemente.
«Certo.» confermò Niall che completò l'ordinazione.

Vedevo la mano del cameriere scivolare veloce sul foglio, segnandoci su ogni signola parola che uscisse dalla bocca di Niall, terminata l'ordinazione, cessò di scrivere. Rilesse ciò che aveva scritto, farfugliando delle parole che non compresi, erano dei sussurri.

«Allora, perfetto. Il tempo necessario per la cottura e le vostre porzioni vi saranno servite al tavolo.» ci disse il ragazzo, gesticolando con la penna.
«Grazie.» gli rispondemmo entrambi.

Ci sorride,e andò via dal nostro tavolo per poi avvicinarsi ad altri clienti e continuare il suo lavoro.
Quel posto mi affescinava, sarà per i colori o forse per le luci soffuse o per la musica che risuonava per il locale, in qualsiasi caso amavo quel ristorante,non la smettevo di osservarlo in lungo e in largo, lo trovavo fantastico e non ero l'unica a rendersi conto del mio apprezzamento.

«Sono felice che ti piaccia.» disse Niall portandosi il fazzoletto,che poco prima era poggiato sul tavolo sulle ginocchia. Feci lo stesso. Sorrise.
«Si.» confermai « Lo trovo cosi affascinante, amo questo posto dovremmo venirci più spesso, non credi?» chiesi.

Quasi mi meravigliavo del modo in cui avevo parlato a Niall, se ci avessi pensato non lo avrei mai fatto ma in quel caso avevo seguito l'istinto, e non me ne pentivo, anzi.

«Certo, magari qualche sera con qualche peso in meno.» disse riferendosi alle nostre chitarre. «Sarebbe bello,si.» concluse.
Ci sorridemmo a vicenda.

-Niall's pov-
Sembrava che il posto le piacesse molto. Ero contento, era proprio quello che volevo. Il suo sguardo non si fermava mai, scrutava tutto nei minimi dettagli, cogliendone la bellezza che puntualmente le provocava un sorriso. Lei, inoltre sembrava più rilassata, i nostri dialoghi erano molto più confidenziali, quei silenzi lunghi e geledi erano quasi scomparsi del tutto; era al suo agio. A quei pensieri sorrisi.

-Hope's pov-
Vidi Niall sorridere tutto d'un tratto e questo mi fece capire che stava pensando a qualcosa o magari qualcuno.

«A cosa pensi?.» chiesi curiosa.
«A nulla.» rispose.
«Hai appena sorriso, devi pensare a qualcosa o forse a qualcuno.» scherzai portandomi la mano sotto il mento.
Rise. «No, non è nulla davvero. Sono felice che questo posto ti piaccia e che tu stia iniziando a rilassarti, che non ci siano tutti quei momenti imbarazzanti, che da quando ho capito non ti piacciono.»
«No, infatti.» sbuffai come per affermare ciò che lui aveva detto.
« Tutto qui.» disse versandosi un un bicchiere dell'acqua che era poggiata sul tavolo. Poi continuò «Non eri mai venuta qui prima? Magari qualche sera con i tuoi amici.» chiese mentre sorseggiava dal suo bicchiere.

Lo guardai per qualche istante,non sapevo cosa rispondergli. "Non ho amici?" pensai,e al solo pensiero mi vergognai. Ma che altro dire?

«No, è la prima volta che entro in questo posto.» dissi «Io non ho amici.» Sussurrai.

Lui mi guardò,rimase perplesso alle sue parole, era quello che temevo: per lui non ero "normale". Ma ero abituata ad essere inquadrata cosi da tutti,ormai.

«Non hai amici?.» ripetette le mie parole, formulandomi una domanda.
«No.» sputai « Non ho amici.» ripetetti.«Sono sempre state definita come "asociale" e non ho mai negato di esserlo, ma nessuno si è mai posto il perchè io preferissi isolarmi e non uscire con loro.» mi sfogai.
«Te lo chiedo io,avendolo notato: Perchè?» chiese gentile.
«Beh, perchè sono stanca.Tutti quelli che si definivano miei "amici" mi hanno parlato alle spalle, infangandomi.Sono stati creduti, e ora tutti sono pronti a giudicarmi negativamente pur non conoscendomi. Frequentare i miei "amici" era diventato uno strazio, ero delusa. Diffido di tutti adesso, ho paura di cascarci ancora, non voglio essere più ferita dagli "amici" ecco perchè preferisco starmene sul letto con le mie cuffiette. La musica è la mia unica amica, al momento. Lei non più giudicarmi a differenza di tutti gli altri.» sbottai.
«Hai diffidato anche di me all'inizio.» Scherzò.

Abbassai la testa alle sue parole, aveva ragione ma lui era il primo con cui stavo parlando dei miei problemi, o meglio una parte dei miei problemi; non dovevo crearmi dei dubbi nei suoi confronti.

«Ma ora mi fa piacere che tu ti sia aperta con me.» disse sollevandomi il mentro con la mano facendomi incrociare i suoi occhi, sorrise. « Però non fare di tutta l'erba un fascio. Hai tutti i motivi di diffidare di tutti, quello che hai passato non è bello e ammiro la tua forza, ma per degli stronzi non ti puoi chiudere cosi, ci saranno sempre i bastardi, ma ci sono anche le eccezioni, le eccezioni sono amici, quelli che hai conosciuto tu sono dei grandissimi stronzi.» iniziò a gesticolare « Parlano male di te? dovresti fregartene.Reagendo cosi, dai loro solo soddisfazione,dimostragli ciò che sei veramente.Dimostragli che si sbagliano. Sei forte Hope, puoi farcela.» concluse rivolgendomi uno dei suoi meravigliosi sorrisi.

Le sue parole mi arrivarono dritte al cuore, era il primo che mi consigliava, che mi ascoltava e che credeva in me. Ripensai a tutte le sue parole, aveva ragione, ci sono sempre le eccezioni. Non dovevo darla vinta a quei bastardi,io non ero come loro dicevano, stava a me dimostrarlo, per questo dovevo reagire. Ora basta.Ero stanca, stanca delle vecchia Hope, quella solitaria. Dovevo farmi valere.
Delle lacrime iniziarono a rigarmi il viso, iniziai ad asciugarmele con le mani sperando si fermassero.

«Hai ragione, devo farmi valere.» singhiozzai.

Niall sorrise, sembrava un angelo.

«Niall, tu sei la mia eccezione. Sei il primo, il mio primo vero amico. Grazie.» dissi per poi riscoppiare a piangere.
«E tu sei la mia grande amica, Hope. Ora basta piangere. Stanno arrivando i nostri piatti.» disse indicandomi il cameriere che avanzava verso di noi con i nostri piatti,poggiati accuratamente sul braccio.

Annuì per risposta, ora dovevo godermi la serata. "Basta piangere" mi ripettetti tra me e me.

La cena a dir poco deliziosa e il tempo con Niall sembrava volare, era fantastico. Il cibo tra una forchettata e l'altra terminò e le ore passavano senza che ce ne accorgessimo.

«Era molto buona questa cena.» disse Niall massaggiandosi la pancia. Risi.
«Si,molto.» concordai.

Niall chiamò il conto, pagando per entrambi.
Ci avviammo verso l'uscita del locale, lanciai un ultima occhiata alla sala per poi uscirne. La piazza sembrava diversa, il tramonto che vi era prima non c'era più aveva lasciato posto ad una splendida luna pallida, c'erano le stelle, i lampioni illuminavano ogni angolo della piazza e la gente passeggiava spensierata. Si stava benissimo.

«E' stata una bella serata.» sospirò Niall.

Concordai annuendo alle sue parole.

« Andiamo? » disse Niall prendendomi la mano.
« Andiamo.» dissi stringendogliela.



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Spazio autore: Ecco ragazze ho recuperato i capitoli dei giorni persi, recensite e ditemi che cose ve ne pare. Spero vi piaccia. Buona lettura. Saraxx
  
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