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Autore: emma0321    24/03/2014    0 recensioni
“Sbuffai allacciando la mia cintura, spensi il cellulare e cercai di chiudere gli occhi, sperando in un arrivo migliore.“
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-"No Harry, non puoi mettere dei pantaloni rosa fluo! Scordatelo!" gli urlai contro.
-"Oh per favore.." piagnucolò. 
-"Non puoi fare la checca in giro come se fosse niente!" bofonchiò Zayn seduto alla punta del letto. Calò un silenzio da cimitero. Senza far caso alle sue parole prese una diana rossa e la mise fra le labbra cercando fra le tasche l'accendino. 

-"Merda!" brontolò. 

Louis si avvicinò alla porta con la testa bassa e le mani strette in dei pugni. 

-"Devo farmi vedere con Eleonor. Ci si vede." disse tremando. 

Chiuse la porta alle sue spalle e il frastuono fece alzare di scatto Harry dalla poltrona. Mi passai la mano fra i capelli cercando qualcosa da dire; mi voltai per cercare Zayn, ma era già in balcone a fumare. In quella stanza fin troppo grande, regnava l'angoscia, l'ansia, la rabbia e la paura. La paura di urlare quello che si aveva dentro. Gli occhi di Liam cercavano i miei. Dovevo dire qualcosa.

-"È meglio se andate a riposare, domani vi aspetta una giornata impegnativa." 

Che stupida scusa. 

Senza fiatare tutti uscirono in fila indiana per andare nelle proprie stanze. Questa situazione doveva finire. Presi una felpa dalla mia valigia aperta su una delle tante poltrone, l'affibbiai e a testa bassa andai verso il balcone. 
Zayn era seduto per terra, con il ciuffo basso e un'altra sigaretta fra le labbra. Non si accorse nemmeno che mi ero appena seduta accanto a lui. 

-"Fa freddo, torna dentro." 

L'unica cosa fredda, era il suo cuore.

Sospirò dalla diana rossa e gettò il mozzicone dal quindicesimo piano. Poggiò la testa sulla mia spalla e aprì la bocca per dire qualcosa, chiuse gli occhi e preferì stare zitto.

-"Dovresti chiedere scusa ad Harry." dissi decisa.

Si strofinò l'occhio destro con il palmo della mano. 

-"Lo farò." borbottò. Alzò il capo e quello che vidi era un lieve sorriso; aveva gli occhi lucidi e non mi sforzavo a capire il perchè.

-"Vuoi una sigaretta?" si alzò di scatto e si mise in ginocchio aprendo il pacchetto da venti verso di me. 

-"No, grazie." risposi quasi offesa.
Mi alzai e aprì la vetrata. 
-"Vai a dormire, domani devi delle scuse a qualcuno." dissi senza voltarmi. 

Sospirai quando, finalmente, ero distesa su quello che per tre giorni sarebbe stato il mio letto. Quel momento di pace durò poco, come sempre. Presi l'iphone che squillava insistentemente. Niall? Risposi. 

-"Ho ordinato dei biscotti. Sono alla 702, ti aspetto." 

Chiuse la chiamata senza ascoltare la mia risposta. Sorrisi. Velocemente entrai in bagno, guardai il mio riflesso allo specchio. Oddio. I miei capelli non erano più lisci, senza una vera e propria forma, mi maledissi per aver perso tempo con phone e spazzola. I miei occhi erano cerchiati dalla matita nera ormai scolorita. Decisi di legare i capelli in una coda non troppo perfetta e di togliere quel poco trucco che era rimasto. Sospirai prima di bussare alla sua porta.
  
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