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Autore: dolls_    24/03/2014    1 recensioni
- Quindi mi stai dicendo che non ti importa più nulla di quello che siamo stati? - sussurrai, le lacrime che minacciavano di scendere.
- Certo che mi importa piccola - mormorò Harry accarezzandomi una guancia con il pollice e asciugandomi una lacrima, non mi ero accorta che fosse caduta dalle mie ciglia - Non piangere - aggiunse.
- E come faccio? Mi stai lasciando -
- Non ti sto lasciando scricciolo, ti sto salvando -
Certo, lui era famoso, anche se non lo voleva detto, faceva parte degli One Direction e come tale era adorato da tutte le sue fan. Ma quello che mi faceva più male era vedere che Niall, Louis e Liam non avevano lasciato le loro ragazze per questo, invece Harry si.
Strinsi i pugni, mi voltai e corsi via.
*Cosa succede quando quattro ragazze e cinque ragazzi si incontrano?*
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11

That guy it would make me go crazy one day or the other! I was sure.

Aprii gli occhi immergendomi immediatamente in due pozzi verdi. Continuai a fissarli, stavo annegando, ma non mi importava. Non mi importava se l’acqua mi era ormai arrivata al collo, non mi importava se di lì a poco sarei morta. Ero già in paradiso.

- Buongiorno piccola – esclamò saltando giù dal letto interrompendo il mio contatto visivo con i suoi occhi. In un certo senso mi aveva salvata quando stavo ormai per affondare, ma avrei preferito affondare.

- Che ci fai qui? – gli chiesi stroppicciandomi gli occhi e infilando le ciabatte.

- Sono venuto a darti il buongiorno e … -

- Cioè tu ti sei svegliato presto la mattina, ti sei preparato, sei entrato a casa mia … solo per darmi il buongiorno? Ah però! – commentai. Da un lato ero stranita ma dall’altro ero super felice. Quando mi sarebbe mai ricapitato che un ragazzo facesse tutto questo per me?

- … E per vedere che faccia hai al mattino – concluse fingendo che non avessi parlato. La mia benevolenza per lui crollò a picco da un dirupo nel giro di due secondi, appena aprì bocca, cioè. Al mattino ero terribile, e me ne ero dimenticata, che faccia avevo!?

Gli tirai un cuscino in faccia con tutta la forza che avevo – Sei un terribile … un terribile … oh, non so ancora cosa sei! Ma me la pagherai cara! – urlai svegliando, probabilmente, mio fratello.

- Rilassati, baby, sei sexy anche senza trucco – ridacchiò lui.

- E non usare quello stupido nomignolo! – strillai prima di rendermi conto del resto della sua frase – Cosa diamine hai detto!? – aggiunsi dopo.

- Oh, hai capito benissimo. Guarda che si sta facendo tardi, non è meglio se vai a prepararti? –

- Si, certo – mormorai fra me e me – Ma tu esci da questa stanza – aggiunsi poi rivolta a lui. Si dileguò in pochissimo tempo e io mi attrezzai per andare in bagno a prepararmi.
Quando fui pronta uscii dal bagno, infilai la giacca e misi lo zaino in spalla.

- Harry!? – lo chiamai.

 Non mi rispose, così mi avviai in cucina e lo vidi comodamente seduto sul divano arancione accanto a mia madre.

- Buongiorno mamma – la salutai.

- Buongiorno figlia. Non mi avevi detto di essere amica di Harry – commentò.

- Come no, mamma. Quella sera che siamo andate a casa loro abbiamo improvvisato un’uscita senza sapere neanche dove abitavano – risposi alzando gli occhi al cielo.

- Perché, lui è uno degli One Direscion? –

- Direction, mamma, Direction, per l’ennesima volta! – mi lamentai.

- Vabbè, come si dice si dice –

- Si, lui è Harry Styles. Harry saluta mia madre che devo andare a scuola –

- Perché? Non sei in ritardo e tua madre è stata così gentile ad accogliermi in casa senza conoscermi –

- Infatti mi chiedo ancora perché lo abbia fatto! – commentai rassegnata alzando nuovamente gli occhi al cielo.

- Lui ha detto che è un tuo amico e che ti voleva fare una sorpresa perché … ha un debole per te – rispose mia madre sorridendomi sorniona.

Presi Harry per un braccio e lo trascinai via dal divano.

- Ciao mamma, ci vediamo all’una! – la salutai aprendo la porta di casa e richiudendola con un forte tonfo quando io ed Harry uscimmo – Ci mancava poco che le dicessi che ci siamo baciati! – strillai arrossendo.

- Credo che lo abbia appena fatto tu – rispose lui ridacchiando osservando la porta chiusa a meno di due centimetri da noi.

Uscimmo dall’appartamento. Io ero ancora infuriata. Lui sembrava trovare la situazione divertente.

- Sali – mi disse indicando una moto nera.

- Vuoi scherzare!? Io su questo coso non ci salgo. E poi quando l’avete comprata? – strillai. 

- Ieri e per tua informazione non l’abbiamo comprata, l’ho comprata –

- Molto rassicurante – commentai incrociando le braccia e alzando gli occhi al cielo.

- Cioè non sali sulla moto solo perché non ti fidi delle mie capacità di guida? –

- Esattamente –

Mi sentii sollevare da terra e un attimo dopo finii con il sedere sul tessuto di pelle del sellino della moto. Harry salì davanti a me.

- Stringimi – ordinò sorridendo.

- No –

- Sai quante ragazze vorrebbero essere al posto tuo? –

- Si, ma ci sono io. E io sono io, quindi ti dico di no –

Mi portò le mani sui suoi fianchi ma io mi staccai da quell’abbraccio e mi tenni al sellino.

- Come vuoi – commentò lui partendo a razzo.

Quell’improvviso cambiamento di velocità mi sbalzò in avanti e fui praticamente costretta ad ancorarmi a Harry per non cadere. Lui rise e aumentò di velocità.

- Caspita dammi un casco! – urlai.

- Non ne ho! –

- Molto rassicurante, davvero! Quando andavo in moto con mio padre io avevo sempre il casco! –

- Quanti anni avevi, otto? –

- Possibile. Ma ricordati che se andrò a sbattere la testa da qualche parte sarà colpa tua! –

- Rilassati, non cadremo –

- Promettimi, e dico promettimi, che quando scendiamo vai dritto a comprare un casco. Anzi due –

- Perché due? –

- Può darsi che voglia rifare l’esperienza –

- D’accordo, baby –

- Non ti do un pugno solo perché se non mi tengo stretta a te cado da questa cosa. Ma appena scendiamo ti faccio nuovo! – gli urlai.

Raggiungemmo il classico in poco tempo. Io ero ancora in orario e, dovevo ammetterlo, questo lo dovevo ad Harry e alla sua guida da pazzo scatenato.

Quando toccai terra la prima cosa che feci fu dare un paio di pugni al braccio di Harry, ma era risaputo che io non ero poi tanto forte.

- Smettila che mi fai il solletico! – ridacchiò ammiccando.

- ‘Fanculo Harry – mormorai a denti stretti.

- Ehi, che dolci paroline! – mi riprese lui ridacchiando ancora.

- Posso entrare o devo stare qui a sorbirmi le tue chiacchiere perdendo, di nuovo, un’ora di lezione? –

- Puoi entrare, ma prima salutami – assentì lui.

Mi avvicinai per dargli un bacio sulla guancia, ma lui spostò il viso facendomi capire chiaramente le sue intenzioni, ma non gliel’avrei data vinta, così mi spostai sull’altra guancia ma lui girò nuovamente il viso posizionandolo davanti al mio. Esasperata ritornai dritta e quando anche lui si girò gli stampai un bacio sulla bocca e mi diressi verso l’entrata della scuola. Quel ragazzo mi avrebbe fatta impazzire un giorno o l’altro. Ne ero certa.

Serena’s Pov

Quando la campanella dell’una ronzò fastidiosamente per l’ultima volta, saltai fuori dal banco e misi lo zaino sulle spalle.

- Oggi non vieni a piedi con me, vero? – mi domandò Monica osservandomi prendere le mie ultime cose di fretta.

- No, viene a prendermi Louis, spero non ti dispiaccia – le risposi accorgendomi di non averla avvertita prima.

- No, fa niente, tranquilla. Divertiti –

- Grazie Mony – esclamai stampandole un bacio sulla guancia e avviandomi verso l’uscita.

- Lou!- urlai appena vidi una folla di ragazze che accerchiavano qualcuno. Lui si fece spazio fra la folla e si fermò a braccia aperte. Mi fiondai correndo fra le sue braccia e lui mi strinse dolcemente al petto, al cuore.

- Ciao, principessa – mormorò poggiando il mento sulla mia testa.

Quando ci sciogliemmo da quell’abbraccio rimasi disorientata vedendo che quasi tutti gli studenti mi stavano fissando. Qualcuna mi guardava con disprezzo, qualcuno con odio, altri con indifferenza, ma mi provocarono uno strano effetto.

Louis mi prese per mano e si avvicinò al mio orecchio.

- Pronta per correre via sotto gli occhi di tutti come se una mandria di bufali impazziti ci stesse inseguendo? – mi domandò ridacchiando.

- Puoi dirlo forte! – esclamai e corremmo a tutta velocità verso l’uscita desiderosi di lasciarci alle spalle quei “visitatori” inattesi.

Quando salii in macchina Louis mi guardò pieno d’amore. Quanto mi faceva sentire piccola e amata! Quegli occhi erano la mia salvezza.

- Oggi ti porto in un posto dove non si va ad Ottobre, principessa –

- E cioè? –

- Eh, cosina, non anticipare i tempi – rispose dandomi un buffetto sulla guancia.

Avviò il motore e partimmo. Ero curiosa di sapere dove stavamo andando e perché sembrava avere tanta fretta. Volevo sapere quale fosse la misteriosa sorpresa e perché era così bella. Ma allo stesso tempo volevo scoprirlo quando sarebbe stato suo tempo. Ero sempre stata così. Una volta, il mio compleanno era vicino, e le mie amiche bisbigliavano e cercavano di evitarmi quando dovevano parlare di qualcosa a me ignoto. Un giorno chiesi loro che regalo mi avessero fatto e mi risposero che era qualcosa di meraviglioso che non mi aveva mai regalato nessuno e che non avrei indovinato. Così cominciai a fare domande e arrivai al punto di chiedere: “Un collage!?” ero felice. Ma loro mi dissero che non avevano tempo per un collage. Così volevo scoprire di cosa si trattasse ma se qualcuno mi chiedeva se volessi davvero sapere quale fosse il mio regalo di compleanno io rispondevo di no. Tuttavia quando arrivò il giorno del mio compleanno non mi sarei aspettata qualcosa di tanto grande e mi misi a piangere, come le mie amiche, tranne Chiara che pianse a scoppio ritardato. Non potevo credere a quello che avevano fatto per me. Era un po’ quello che mi aspettavo da Louis.

Quando il mio ragazzo, ed ero fiera di poterlo dire, parcheggiò mi accorsi che mi aveva portata a mare. Sotto delle palme intersecate a formare una specie di rifugio sulla spiaggia c’erano due telo mare, un cestino e vari petali di rosa rosa, fuxia e rossa sparpagliati in giro.

Mi accomodai su una delle grandi asciugamano e mi distesi sulla sabbia, lo stesso fece Louis e intrecciammo le nostre dita sopra la testa.

- Cosa c’è nel cestino? – domandai.

- Cose buone –

- E chi le ha cucinate? –

- Il sottoscritto - annunciò fiero. Ma io quel giorno mi sentivo crudele e gli spendi quel sorrisetto con un’unica domanda.

- Sicuro che quel che c’è lì dentro sia commestibile? Non avrò un’indigestione vero?-

- No, non credo, mia mamma è una brava cuoca, avrò preso qualcosa da lei – replicò imbronciandosi.

- Stavo scherzando, amore – gli dissi in preda al rimorso.

- Si, lo sapevo, credo. Ma adesso mi devi ripagare –

- Cosa!? – strillai quando mi prese in braccio e si diresse verso il mare – Mettimi giù!– urlai ancora.

- Come vuoi – rispose lui gettandomi in mare.

- Quando esco da qui ti ammazzo, amore mio! – urlai riemergendo dall’acqua.

- Fino a quando sono ancora amore tuo, principessa! – esclamò lui sorridendomi e scappando via. Quel ragazzo mi avrebbe fatta impazzire un giorno o l’altro! Ne ero certa.

Monica’s Pov

Ero annoiata. Stavo al computer da più di un’ora ma non avevo concluso niente se non ascoltare, come sempre, le canzoni dei miei idoli, anche se uno di loro era il mio ragazzo.
 
Niall, parliamo? Mi sento sola.
17:30
Certo amore! Dove sei? Xx
17:30
A casa.
17:31
Ok.
17:31
Che fine hai fatto?
17:40
Va bè va!
17:45
Amore, scendi che ho voglia di coccole!
17:46
Dove?
17:47
Sotto casa
17:47

Scesi le scale infilandomi la giacca e aprii la maniglia. In effetti Niall era lì con le mani dietro la schiena e mi sorrideva.

- Pensavo mi avessi lasciata in tredici –

- Questo mai, amore – disse solenne togliendo le mani da dietro la schiena e mostrandomi così un mazzo di rose rosse – Lo so che non sei tipo da fiori ma … - non lo lasciai finire di parlare perche presi a strillare e tempestarlo di baci. Nessuno mi aveva regalato delle rose prima. Erano cose che succedevano solo nei film.

- E poi un’altra cosa –

- Cosa? – domandai.

- Qual è la tua canzone preferita? –

- Tutte le vostre, che domande! – esclamai.

- I’m sorry if I say I need you, but I don’t care I’m not scare love, ‘cause when I’m not with you I weaker, is that so wrong, is It so wrong, that you make me strong – mi canto la parte del suo assolo – Perchè io ho bisogno di te – mi disse all’orecchio.

Entrammo in casa, io ero così felice. Posai i fiori in camera e infilai un paio di scarpe qualsiasi.

- Tua mamma? Tuo fratello? – mi domandò.

- Siamo soli –

- Okay. Hai qualche bel film e un pacco di popcorn? – domandò accomodandosi sul mio letto.

Guardammo sia il primo che il secondo film di hunger games e finimmo due pacchi di popcorn. Niall era insaziabile, ma io amavo stare raggomitolata contro il suo petto e gli avrei dato tutti i popcorn che voleva per rimanere in quella posizione. Non avevo mai provato niente di simile per qualcuno. Quel ragazzo mi avrebbe fatto impazzire un giorno o l’altro! Ne ero certa.

Giordana’s Pov

Io e Liam ci stavamo baciando nel parcheggio del ristorante dove lui mi aveva portata a cena. Amavo quel ragazzo, cavolo quanto lo amavo, stava diventando la mia droga, non che non fosse la droga più bella e sexy del mondo, ma pur sempre una droga era.

- Che ne dici se entriamo? – gli domandai staccandomi dalle sue labbra.

- No, stiamo qui un altro pochino – rispose attirando di nuovo le mie labbra contro le sue. All’inizio lo assecondai ma poi lo scostai delicatamente.

- Liam, ho fame – mi lagnai.

- D’accordo amore mio – rispose prendendomi per mano e conducendomi all’interno del ristorante.

Chiacchierammo moltissimo seduti al tavolo rotondo e ci divertimmo un sacco. Il problema era che la cameriera faceva un filo spietato a Liam. Gli ronzava sempre intorno, gli lanciava occhiate maliziose, sorrideva, si sporgeva molto oltre il suo viso e camminava sculettando.

- E basta, porca paletta! – porca paletta!? Ma da dove mi era uscito!? – Smettila di ronzargli intorno, se non hai visto è in mia compagnia, sono la sua ragazza. Non ho capito! La gente è ormai senza ritegno! Ma va a servire gli altri anziché mostrarti qui ogni cinque secondi! Guarda se c’è qualcun altro più interessato a una donna di strada come te, magari ti pagano! – le urlai contro.

- Mi stai dando della puttana? – domandò lei stupita.

- Si, si, ma lo hai detto tu, non io! – urlai ancora prendendo Liam per un braccio e trascinandolo fuori dal ristorante.

- Esplosione in diretta – commento prima di toccarmi un braccio.

- Finiscila, non sono dell’umore giusto per sopportare tutte le ragazzine viziate che ti ronzano intorno solo perché sei famoso! – strillai scacciando la sua mano.

- amore mio, scusami la domanda, ma hai il ciclo? –

- Possibile, perché cosa vuoi!? Devi scassare anche tu!? –

- No, facciamo così, andiamo a casa tua, prendiamo coperte, pigiami, pantofole e vestaglie e ti preparo la cioccolata calda e ci vediamo anche Lol pazza del mio migliore amico, non so perché ma quando sono indisposte Ruth e Nicole adorano vedere quel film –

- Ecco è per questo che ti amo! – esclamai.

Una volta a casa mi preparai e mi sedetti sul divano avvolta come un bozzolo da coperte e cuscini. Avviai il film. Liam aveva appena finito di preparare la cioccolata e mi aveva portato una tazza fumante sedendosi sul divano accanto a me. A metà film, circa, mi chiese se poteva farmi un tatuaggio con la cioccolata io risi ma lo lasciai fare. Quando ebbe finito mi guardai sul display del telefono, ero una maschera di cioccolato in faccia. Risi e scossi la testa. Quel ragazzo mi avrebbe fatta impazzire un giorno o l’altro. Ne ero certa.
 
Hello guys!!!
Vi amo sempre e comunque.
Perdonatemi il ritardo.
Oggi sono molto di fretta.
Vi mando un bacio.
Bye.
- Kikkia <3
  
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