Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: Flos Ignis    25/03/2014    1 recensioni
Ohayo, minna!
Sono nuova del fandom, e questa è solo la mia seconda fanfiction, per cui vi prego di essere clementi e di farmi sapere se vi piace o meno, così da potermi migliorare. Spero comunque di intrattenervi piacevolmente!
Ambientata dopo il secondo film: Sakura fa un incubo che la tormenta, e capendo che si tratta di un sogno premonitore decide di consultare i Tarocchi delle Carte per scoprire cosa attende lei ed il fratello.
Nell'ombra si nasconde un Cacciatore.
Dalla Cina e dall'Inghilterra, due ragazzi accorrono per aiutare i loro amici in questa nuova impresa della Padrona della Carte.
In un gioco frenetico di guardie e ladri, a determinare la vittoria sarà solo la magia più forte di tutte.
L'Amore.
Ok, non sono brava nelle introduzioni, ma spero di avervi dato un'idea. Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Lee Shaoran, Sakura, Sakura Kinomoto, Tomoyo Daidouji, Touya/Toy, Yukito/Yuki | Coppie: Shaoran/Sakura, Touya/Yukito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La cura
 
Se Lee si era allenato duramente nei mesi in cui erano stati separati, Sakura non era stata da meno.
Temendo un nuovo pericolo, o semplicemente desiderando che non le accadesse mai più di trovarsi inerme mentre le persone che amava soffrivano, aveva chiesto a Kero-chan di farla diventare più forte.
Riluttante, il suo amico Guardiano del Sole aveva tentennato per molti giorni, prima di acconsentire, e solo dopo che Yuè gli aveva gentilmente fatto notare che Sakura avrebbe potuto ordinarglielo, ma che non l’aveva fatto; era suo diritto e dovere diventare forte abbastanza per proteggere sé stessa e gli altri.
Così, erano iniziate le lezioni. Kero-chan cercava sempre di insegnarle molta teoria prima di farla esercitare, ma nonostante i suoi timori Sakura stava imparando in fretta, e ad ogni nuovo esercizio riuscito sentiva la sua magia risponderle sempre più celermente, con sempre maggiore intensità.
Non era ancora in grado di svolgere un intero combattimento magico senza le sue Carte, ma di certo ora era più consapevole del suo potere ed era anche più abile nell’utilizzarlo.
Tuttavia rilasciare una tale quantità di magia per trasmetterla ad un altro soggetto senza creare ripercussioni spiacevoli non era facile, e la giovane maga temeva di fare solo più danni.
Se però tentennava ancora, rischiava di perdere per sempre la sua amica, e questo pensiero era intollerabile. La ferita di Specchio era molto grave, il suo cuore era stato colpito in pieno da una di quelle nauseanti frecce magiche, che lo avevano frantumato in centinaia di frammenti.
Era stato davvero orribile.
 
Ora però doveva pensare a guarirla.
Sakura prese in mano la Carta con grande delicatezza, dicendole di stare tranquilla, perché ci avrebbe pensato lei a farla guarire, doveva solo resistere ancora per poco. Poi la posò nuovamente sul tavolino di fronte a lei, ponendo la mano sinistra su di essa e la destra sulla Chiave appesa al suo collo.
-Potere della Stella che guidi la mia magia, ti prego, ascolta la mia supplica. Guida la mia mente e uniscila alla Carta dello Specchio, affinchè io possa porre rimedio al danno subito. Potere della Stella, guarisci la Carta dello Specchio, infondendole la tua luce!-
Il Sigillo della Stella comparve attorno a lei, ed una leggera brezza profumata si mosse intorno a lei ed alla Carta, apparsa nella sua forma originale, con lo Specchio ancora frantumato in mano e l’espressione sofferente, ma fiduciosa.
Sakura, rincuorata e commossa, le sorrise per un istante, senza mai mollare la presa mentale sulla sua magia: immaginò di collegare la sua mente ed il suo cuore alla mente ed al cuore della Carta con un doppio filo intrecciato, e che la sua magia potesse usarlo come conduttore per andare a riparare lo Specchio.
In un primo momento parve funzionare. Il dolore sul volto dell’altra stava diminuendo sensibilmente, e i frammenti di Specchio scomparsi nel bosco apparvero magicamente al loro posto, ricomponendosi in un unico corpo.
Qualcosa però non stava funzionando come avrebbe dovuto. Sakura sentiva che le stava sfuggendo un tassello fondamentale, ma non riusciva a capire quale fosse. Quella strana sensazione interferiva con quel delicato procedimento solo superficialmente, ma tanto bastò a spezzare la magia.
La Carta stava visibilmente meglio ora, tanto che le macchie di sangue erano scomparse quasi del tutto, ma non era ancora fuori pericolo: nello Specchio, il sangue stava ancora raggrumato al suo centro.
Mancavano alcuni frammenti: ecco cos’era a disturbarla tanto! Percepiva la mancanza di alcuni frammenti dello specchio, e quindi la ferita non poteva ancora essere chiusa del tutto.
Una sola domanda riecheggiava nella mente di Sakura, e di riflesso in quella della Carta: e ora?
 
Lee era talmente agitato che non sarebbe riuscito a riposarsi decentemente prima di essere sicuro che Sakura fosse uscita da quella prova sana e salva.
Toy aveva rinunciato a tenerlo fermo fin dal primo istante, ma era stato irremovibile sul farlo uscire dalla camera. Sua sorella aveva bisogno di concentrazione, e loro erano fonte di preoccupazione che in quel momento lei non poteva permettersi di provare.
Anche se non lo dava a vedere, anche lui era in apprensione. Sapeva del potere della sorella e delle lezioni che le aveva dato sotto costrizione quel peluche giallo, -no, non l’avrebbe chiamato per nome, era troppo divertente veder sbraitare quel piccoletto… finchè rimaneva piccolo, ovvio – ma non poteva non temere quello che sarebbe accaduto. Stava rischiando grosso, e lui non poteva aiutarla, essendo privo di …
Un momento. Che aveva detto quel folle sul suo nucleo magico? Che stava ricrescendo?
-Cinesino, sta buono e ascoltami un secondo. È vero che anche se ho donato i miei poteri a Yuè, li ho comunque mantenuti?
Lee parve dargli retta per una volta.
-Sì, ma ti ci vorrà ancora del tempo per rigenerare tutta la magia che hai speso. Per il momento le tue percezioni sono addormentate, ma a giudicare dalle tue vibrazioni dovresti tornare in forze entro l’anno…-
-È la stessa cosa che ha detto quel pazzo-
In un altro momento, forse Toy avrebbe trovato divertente la furia palese che stava invadendo il cinesino, ma sapendo da chi fosse causata preferì sorvolare. Anche lui si sentiva montare dentro una rabbia non indifferente verso quel tipo.
-A proposito, com’è che vi conoscete? È un tuo amico?-
-Non dirlo neanche per scherzo! Io non mi accompagno certo ad un assassino del genere-
-Dunque è questo? Un assassino?-
-Più o meno. La definizione più adatta a quel tipo però è cacciatore. Matto, a mio parere, anche se davvero molto forte-
-Voglio saperne di più-
Caso volle che proprio in quel momento entrò Sakura nella stanza, stringendo tra le mani la Carta dello Specchio e con il viso sconvolto dalla fatica e dal terrore.
-Non ci sono riuscita… ho guadagnato tempo, ma non sono riuscita a guarirla… e adesso? Cosa posso fare? Cosa posso fare?- l’ultima domanda l’aveva sussurrata piangendo, per poi accasciarsi a terra esausta.
Entrambi i ragazzi scattarono verso di lei, ma Toy fu più veloce.
La sostenne per le braccia, poi la portò sul letto singolo rimasto libero, facendola sedere affianco a lui e di fronte al suo… amico. Se appena poteva, evitava accuratamente di pensare che fosse anche altro.
-Sakura, smetti di piangere. Fatti forza, o lo Specchio di demoralizzerà insieme a te. Insieme possiamo trovare una soluzione, ma tu devi restare lucida- come sempre, le parole di Lee ebbero il magico effetto di rasserenare la sua ragazza, che dopo un minuto di singhiozzi aveva ritrovato la sua determinazione.
Suo fratello la fissava stupito, lanciando di sottecchi qualche occhiata anche all’altro ragazzo. Il sorriso dolce che lui le aveva rivolto dopo la sua predica dal tono duro aveva dato ben altro significato a quelle parole. Insieme. Quei due avrebbero potuto fare cose impossibili da realizzare da soli. Il ragazzo aveva un certo ascendente sulla sorella, ed in particolare sapeva bene come tirare fuori la grinta che la distingueva dalla massa. E lei l’aveva cambiato in meglio, rendendolo in grado di aprirsi più facilmente: Toy ricordava bene il loro primo incontro, e ancora gli bruciava che avesse fatto il prepotente con Sakura, ma suo malgrado riconosceva il netto miglioramento che aveva avuto da quando i due si erano conosciuti.
Sakura gli aveva raccontato di come fosse stato per merito suo che era tornata a sorridere così presto dopo il rifiuto di Yuki, e gliel’aveva detto con una tale convinzione negli occhi ed un sorriso così solare a palesemente innamorato che non aveva potuto evitare di aggiungere qualche merito al ragazzo.
Non doveva essere così male, se riusciva a farla sorridere così.
Certo, non l’avrebbe ammesso mai davanti a loro. C’erano ancora diverse incognite, tra cui la lontananza…
‘…ed ora questo matto che infilza la gente.’
Distratto dai suoi pensieri, Toy non si era accorto che nel frattempo i due avevano iniziato a cercare un modo per risolvere il problema. Sakura stava guardando le sue carte, pensierosa, quando ad un tratto una si illuminò e divenne così calda che Toy percepì il sangue affluirgli al volto.
Sua sorella però la prese in mano senza problemi, guardandola assorta, senza risentire di quella luce. Era come se…
-La Carta le sta parlando mentalmente. Sakura è diventata davvero molto forte- Lee pareva impressionato da quella capacità, come se non se la fosse aspettata.
-Ehi cinesino, è di Sakura che stiamo parlando. Se si mette in testa di volere qualcosa…-
-…in qualche modo la otterrà. Ne sono consapevole. Ma è davvero incredibile che sappia già parlare mentalmente con le Carte. Dai miei studi so che ci vogliono anni di pratica per riuscirci-
-Evidentemente, Sakura elude tutti gli schemi-
-Hai ragione- e il sorriso innamorato e orgoglioso che le rivolse, anche se lei non se ne accorse, fece capire molto a Toy. Conosceva bene quel sorriso, lo vedeva tutti i giorni sul volto del suo migliore amico.
-Ho capito. Grazie, sei stata davvero molto utile!- la conversazione telepatica parve essere finita, ma Sakura non si degnò di spiegare alcunchè. Si limitò a guardarli con un’espressione fiduciosa in volto.
‘Pericolo’, pensò Lee sulle spine.
‘Guai in vista’ sospirò mentalmente rassegnato Toy.
Per la prima volta, due dei tre uomini più importanti della vita della giovane Padrona delle Carte si guardarono senza traccia di risentimento. Provavano solo una sana giustificatissima sensazione di imminente pericolo per Sakura.
-La Speranza mi ha suggerito un modo per curare lo Specchio. Fidatevi, funzionerà!-
-Ma… di cosa si tratta esattamente?-
-Stai tranquillo fratellone, nulla di troppo pericoloso-
-Già questa risposta suggerisce un milione di punti deboli nel tuo piano, Sakura…-
-Oh, Lee, devo almeno fare un tentativo no?-
-Per cosa?-
-Per creare una nuova Carta. Una che guarisca le ferite magiche. Dovrebbe essere in grado di ultimare la cura dello Specchio, no?-
 
Probabilmente, le urla dei due ragazzi furono sentite anche da Yelan, la madre di Lee, rimasta in Cina nell’attesa che il figlio compisse la sua missione.
Sakura non sarebbe stata Sakura, però, se gli avesse dato retta. Doveva salvare la sua amica, no? Che male c’era?
-Ma tu ti rendi conto del dispendio di energie che ti aspetta? È molto pericoloso, rischi addirittura la vita!-
-E cosa dovrei fare, aspettare che la Carta scompaia? Non se ne parla!-
-Troviamo un altro modo! Hai detto di aver guadagnato tempo trasmettendole la tua magia, ora chiamiamo Yuè e il peluche così di farai consigliare da loro-
-Non c’è abbastanza tempo! La mia magia ha rallentato il processo, ma non è in condizioni stabili. Sta lentamente tornando allo stato in cui era prima, non posso perdere altro tempo. E poi, la Speranza mi ha detto che ce la posso fare-
-Ma…-
-NIENTE ‘MA’! Scudo, proteggi mio fratello e Lee e non lasciarli uscire dalla tua barriera! Perdonatemi, ma in questo modo sarete protetti e io potrò fare quel che devo- i due erano ugualmente terrorizzati dalla piega degli eventi, ma Sakura non poteva permettersi interferenze. Guardarli così però, le strinse il cuore.
-Speranza, aiutali a capire che lo devo fare, te ne prego…- una ragazza dai lunghi capelli neri e un cuore alato in mano apparve vicino ai due ragazzi, per tranquillizzarli e dire loro le stesse cose che aveva già detto alla sua creatrice e amica.
-Lei ce la farà, il suo potere è forte e la sua motivazione lo è ancora di più. Non dovete temere per lei, così la farete solo sentire in colpa; se però la incoraggiate, il mio potere fluirà da voi a lei, dandole supporto. Vi va se insieme, doniamo la nostra speranza a Sakura?-
  
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