Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: xsmjle    25/03/2014    0 recensioni
“Sapeva fingere fin troppo bene, e sapeva nascondere i suoi pensieri e le sue vere emozioni.”
“A lui non era mai importato se loro ci rimanevano male o meno, gli importava solo di se stesso ed i suoi capricci.”
E se la persona che credeste di conoscere meglio al mondo, fosse tutto il contrario di ciò che pensaste?
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Chaz, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Scooter Braun
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6. Who could belong those muscles and those tattoos, if not Justin?
Eden guardò l’ira negli occhi del biondo, il modo in cui aveva pronunciato quelle parole esprimeva bene ciò che pensava su di loro.
Parte dei problemi del ragazzo, molto probabilmente, erano causati dal troppo stress, dalla poca privacy.
“Perché, cosa fanno di così tanto grave?” punzecchiò la ragazza sull’argomento, anche se sapeva benissimo cosa facevano a Justin. Sapeva benissimo come i media ed i paparazzi influivano sulla vita dei ‘famosi’.
Eden voleva far scatenare l’ira di Justin, in poche ore aveva capito diverse cose: era frustato, aveva bisogno di una pausa. Una pausa vera. Era rabbioso, qualcosa in passato l’aveva portato a diventare in quel modo, odiava la maggior parte delle cose che lo circondavano.
Aveva anche notato il fatto che, senza la presenza di Scooter, era stato molto più cordiale con lei. Probabilmente non usava essere acido con le ragazze.
Il suo era solo uno scudo che usava per isolarsi, per proteggersi dal mondo esterno.
Ma quelle erano solo tesi che una giovane ragazza poteva tirar fuori da poca conversazione, ci avrebbe lavorato su in seguito.
Eden riconcentrò la sua attenzione su Justin, aveva distolto nuovamente lo sguardo da lei e guardava nel vuoto, con la mascella contratta.
“Justin?” lo richiamò. Non si mosse, “Justin, puoi dirmi ciò che vuoi. Avanti, apriti con me, io..”
“Non voglio parlarne, ok?” sbottò Justin, guardandola con rabbia.
Eden sussultò vedendo i suoi occhi più scuri di prima, il suo sguardo era duro, ma non lo diede a vedere e con tutta la sua solita calma e tranquillità parlò, “Va bene, Justin. Capisco. Per oggi può anche bastare, stiamo andando oltre. E’ il tuo primo giorno”.
 
Justin guardo la ragazza davanti a sé, e solo pochi istanti dopo capì di aver esagerato con la sua reazione. Aveva scaricato la rabbia del momento su di lei, ma ella non sembrò turbarsene minimamente.
Come faceva ad essere così calma? Ah, una strizzacervelli. Chissà cosa combinavano a questa gente per farla diventare così. Nessun tipo di laboratorio, niente lavaggio del cervello, vero?
Si riscosse da quei pensieri stupidi e sospirò, passandosi una mano fra i capelli ed addolcendo la sua espressione, “Scusami, Eden. Non volevo rivolgermi a te in quel modo, ma-..”
Venne interrotto prima di terminare, “Non devi assolutamente preoccuparti di questo. Capisco la tua situazione più di chiunque altro, ricordi?” un sorriso raggiante si formò sul viso della ragazza, contagiando anche Justin.
Al biondo scappò una risata nervosa, “Okay, sì, giusto..”.
“Che programmi hai?” chiese disinvolta Eden, sfilando il suo cellulare dalla tasca della sua giacca.
Justin aggrottò la fronte, “Come, scusa?”.
“E’ una domanda semplice: cosa hai da fare, ora?”
“Uhm, io credo.. nulla.. cioè, non ho nulla in programma..”
“Cosa faresti se non ci fossi io qui?”
Justin ci pensò su per qualche secondo, “Probabilmente chiamerei Chaz, o Ryan.. oppure me ne andrei in camera mia a farmi una doccia, guardando qualcosa in tv e standomene sul divano..”
La ragazza sorrise, “Quale opzione scegli?”
“La seconda”.
“E che seconda opzione sia, credo di farmi una doccia anche io, non ti disturba se guardo la tv con te mentre svolgo alcune cose, vero?”
“No, certo che no” sorrise Justin, sinceramente contento che non volesse fargli un altro interrogatorio.
“Perfetto allora, vado a farmi la doccia” sentenziò Eden, alzandosi dalla poltrona su cui era seduta e dirigendosi verso le scale.
Justin annuì distrattamente alle sue parole, sfilando il cellulare dalla tasca anteriore dei pantaloni e fissando lo schermo.
 
Circa una mezz’ora dopo Eden si era infilata una tuta nera, abbastanza larga e decisamente poco professionale. I capelli umidi, che prima di entrare nella doccia erano legati in una crocchia ordinata, ora erano sparsi lungo la sua spalla e davanti ai suoi seni in modo scomposto.
La ragazza sospirò, soddisfatta della doccia, e prese ad asciugarsi i capelli. Dopo che ebbe finito li raccolse in un codino alto e prese dalla sua cartelletta  alcuni fogli, il lavoro che avrebbe dovuto svolgere.
Scese le scale velocemente con i fogli ed il cellulare fra le mani, scontrandosi contro un petto scoperto. A chi potevano appartenere quei muscoli e quei tatuaggi, se non a Justin?
 
Il biondo sussultò, sentendo la ragazza arrivare velocemente giù per le scale e scontrarsi con il suo petto nudo. Lei alzò lo sguardo, poté subito notare che era struccata, ma ciò non la rendeva di certo meno bella.
Il suo abbigliamento era meno professionale di prima, era semplicemente una ragazza come le altre, senza essere una psicologa. Aveva in mano il cellulare ed alcuni fogli.
“Hey” le sorrise Justin velocemente.
“Hey” accennò una risata la ragazza.
“Dov’è finita la strizzacervelli?” si lasciò scappare una risata il biondo, “credevo che ve ne andaste in giro solo con abiti professionali e sempre ben tirati” azzardò. Un secondo dopo pensò di aver esagerato, ma dalla riposta di Eden non se ne preoccupò ancora.
“No, anche noi siamo gente normale, fuori dal lavoro ci vestiamo normalmente” rise allegra. Gli piaceva il suo carattere.
“Lo vedo”.
“Allora, io dovrei fare alcune cose” disse indicando il fogli che aveva in mano “che ne dici se ci sediamo sul divano a vedere un po’ di tv? Se ti va possiamo conversare, riesco a fare due cose contemporaneamente”.
“Certo, va bene”
Entrambi si diressero verso il grande divano in pelle situato nel salotto, Eden si sistemò comodamente all’angolo del divano, poggiata alla spalliera con le gambe incrociate mentre raggruppava i fogli più ordinatamente. Justin si buttò con la sua solita ‘grazia’ sull’altra parte del divano, sprofondando pian piano più giù fino a fermarsi ed accese la tv, Eden rise di gusto vedendolo, facendo così scatenare una risata anche da parte del biondo.
“Sei buffo, sai?” azzardò Eden, guardandolo.
Justin si voltò verso di lei, aggrottando la fronte “Buffo?”, Eden annuì ancora divertita, “Ma io sono Justin Bieber!” esclamò.
“Avanti, queste vecchie e stupide battute non mi colpiscono, fa di meglio” mormorò la ragazza, riabbassando lo sguardo verso i suoi fogli, ancora con un piccolo sorriso in volto.
Justin rimase immobile un momento, riflettendo sulle sue parole, poi si rigirò verso la tv, concentrandosi sulle figure in movimento, e non proferì parola.
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@fuckjngdrew su twitter per qualsiasi cosa.
  
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