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Autore: ElenSofy    25/03/2014    1 recensioni
"Due ragazzi,
due caratteri diversi,
lo stesso desiderio…
A volte i desideri
sembrano difficili da realizzare,
quando si è in due è più semplice…
Invece entra in gioco ancora la sorte,
che divide tutto,
che spezza in piccoli frammenti tutto,
ma che non annienta tutto.
Quel desiderio rimane
dentro ognuno di noi,
perché ormai è parte di noi e
non potrà essere cancellato MAI!"
Questa è la mia prima fan-fiction a più capitoli in questa sezione, per questo vi imploro di riempirmi di recensioni, siano esse positive o negative: anzi le preferisco negative, così da capire cosa posso cambiare nel mio stile di scrittura.
Spero di aver scritto una storia decente e non un ammasso di cavolate, altrimenti perdonatemi.
Mi sono ispirata,per scrivere,ad una canzone di Marco Mengoni, "Non passerai": premetto che il testo della canzone prima citata,serve solo come introduzione alla storia, niente più.
Sperando che qualcuno si fermi a leggere, questa fanfiction, un bacio dalla vostra ElenSofy!
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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REGOLE DEL BRAVO RAGAZZO/A:

1)    Non si dicono parolacce in questa settimana, ma in genere finché siamo qui;

2)  Ci si deve aiutare tra di noi: se qualcuno non sa fare qualcosa o  non ci riesce…non lo so, qualsiasi cosa BISOGNA AIUTARCI!;

3)    Fare le pulizie è un OBBLIGO e come tale va rispettato e magari non facciamo pulire sempre gli stessi;

4)  Si deve mangiare tutto quello che cucina Nicoletta perché ci potrebbe rimanere male, visto che spreca la grande maggioranza del tempo in cucina; e poi pensiamo ai bambini poveri, che non hanno neanche l’acqua per bere;

5)   Ci si deve rispettare, bisogna soprattutto rispettare gli adulti che gentilmente ci hanno accompagnati: per qualsiasi permesso o richiesta di uscita bisogna comunicarlo a Don Marco, Nicoletta o alle suore. Bisogna tenere pulito e in ordine i locali in cui gentilmente ci stanno ospitando le suore di Gubbio;

6)  I cellulari si usano solo in certi casi, per esempio per telefonare alle proprie famiglie. Se vi vediamo con il telefono in mano, per più del tempo necessario, allora provvederemo a ritirarlo (può anche succedere che non vi venga ridato indietro!);

7)  Si pregano TUTT I  i ragazzi di non tardare per i pasti, le preghiere e gli incontri.

 

 

*******

 

ANDREA


“Ohi, Andrè….ma hai sentito?”
“mmm…ehm, che tu sei uno stronzo? no, vabbe’, non serviva ascoltarlo, lo sapevo già!”
“Era una battuta? No, vabbè ma lo sai che stasera si va in giro per il paese?”
“L’ho appena letto, deficiente!”
Ero davanti alla vetrata della porta d’ingresso e attaccato c’era un biglietto:

 Piccola comunicazione di servizio: questa sera festeggeremo Capodanno in giardino con i botti e poi potremmo farci un giro per il paese, possibilmente non ognuno per conto suo, ma tutti insieme.
Chi torna DOPO l’’1:00 di notte, verrà severamente punito!
( non scriverem0 in questa sede, la punizione perché alcuni di voi potrebbero essere turbati!)

 BUON CAPODANNO A TUTTI!

 

Riconoscevo l’inconfondibile calligrafia di Francesca.
“Vabbè, ma che c’hai?”
“Fatti i cazzi tuoi!”
Non mi andava di spifferare a tutti quello che mi passava per la testa, altrimenti chissà che avrebbero pensato…
Oggi, 1 gennaio dell’anno scorso, il più bel capodanno della mia vita…

 

“Ciao, Andrea!”
“Ciao…”
Quel cappello le stava proprio bene, la rendeva ancora più bella di come già è…
“Beh, ci facciamo una passeggiata, prima che la neve diventi più alta?”
Le parole mi erano uscite così di bocca, non ci avevo pensato su neanche un millesimo di secondo: probabilmente era talmente tanto tempo che aspettavano di uscire, che si sono precipitate da sole…
Erano quasi le 18:30 e sembrava già notte fonda…
Io e lei passeggiavamo fianco a fianco, la mia mano afferrò la sua istintivamente: era fredda come un ghiacciolo…
“Che mano fredda! Ma i guanti non ce li hai?”
“Li ho dimenticati dentro...”
Arrivammo fino alla piazza principale, dove al centro c’era un grande albero, addobbato per Natale e sotto la neve cadeva…
Non c’era nessuno che ci conosceva lì, anzi non c’era proprio nessuno…
Perché non provarci adesso?
Mi girai verso di lei e mi accorsi che mi stava guardando, i suoi occhi castani si andarono a incrociare con i miei…
Fu un attimo e le sue labbra erano sulle mie: sentì un tepore caldo invadermi dentro, poi come una lama tagliente, arrivò uno schiaffo…
“Come ti permetti!” e scappò via, lasciandomi lì con l’unico ricordo di quel bacio…

E poi, eccola… era appena entrata: aiutava Nicoletta ad apparecchiare per la cena di capodanno.
Sul tavolo dell’ingresso c’erano già gli scoppi pronti per quella notte…
Avrei voluto tanto baciarla lì, davanti a tutti, ma avevo paura. Paura degli altri, paura di quello che mi avrebbero detto.
Ieri l’avevo trovata in lacrime e non mi aveva voluto dire che cosa la turbava.
Non potevo baciarla di nuovo,però ne avevo una voglia matta…
Chissà se lei provava le mie stesse sensazioni, oppure non le importava nulla, se quei due baci me li aveva dati così tanto per.
Ma non poteva essere così:perché poi mi avrebbe dovuto schiaffeggiare al nostro secondo bacio?
Forse qualcosa le interessava di me….
Non era per niente una brutta ragazza, anzi era alquanto carina: capelli mossi che le arrivavano sulla schiena, occhi castani e corporatura normale…
 “Andrea, aiutami a portare questo dentro!”
Una voce mi risvegliò, una voce profonda: era tornato Don Marco, con un grosso pacco da portare in casa.
Lo aiutai velocemente, anche perché fuori faceva un freddo da morire.
“Che cos’è?” domandai, cercando di sbirciare dentro il pacco.
“Non è per te!” mi scansò Don Marco.
“Lo so, ma voglio sapere…”
“E’ per Nicoletta, stasera lo aprirà..ma non dirlo a nessuno!” mi sussurrò Don Marco, spazientito. “E adesso nascondilo di sotto, nel salone…”
“Agli ordini, capo! Ma….di sotto non ce la faccio a portarlo solo io: è troppo pesante!”
“Uff…Francy, aiuta Andrea a portare quel pacco sotto in salone!”
NO! NO! NO! NO! NO!
Francesca arrivò dal refettorio, bella come un fiore: aveva uno stile per vestirsi mozzafiato. Era così sexy con queste felpe più grandi di lei…
“Andrè, ti dai una mossa?”
“Oh, sì!” mi ero di nuovo incantato,non dovevo.
Portammo il pacco sotto in salone e…eravamo soli, dovevo cogliere l’occasione.
“Francy…” la voce sembrava magicamente amplificata.
Si girò come l’ultima volta che ci eravamo trovati soli io e lei…

“mi stava guardando, i suoi occhi castani si andarono a incrociare con i miei…”

 La baciai e le presi le mani: erano fredde e tremavano…
Mi ritrovai lontano da lei in un colpo:” Non ci provare mai più…
E non provare a dire che io sono un’esibizionista: lo faccio per il tuo bene. Prova a fare qualcosa che vuoi veramente tu e non qualcosa che ti fa comodo fare, perché fanno tutti o perché non si può giudicare.”
Anche la sua voce rimbombava nel salone e poco dopo nella mia testa:” Prova a fare qualcosa che vuoi veramente tu…”
Il caldo tepore non aveva fatto in tempo a entrare dentro di me: questa volta ero veramente solo…

NOTE DELL'AUTRICE:

Ecco un altro capitolo! Lo so, ve l'avevo promesso che avrei pubblicato subito subito, ma veramente non ho potuto!
Potrete mai perdonarmi? Comunque sempre ringrazio coloro che sono arrivati addirittura a questo capitolo, che hanno letto tutta la storia.
Come vi sembra?

Un bacio, ElenSofy

  
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