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Autore: Nerhs    26/03/2014    5 recensioni
(SEGUITO DELLA FF 'Student and teacher',SECONDO CAPITOLO).
"Venere,la dea della bellezza e dell’amore. La dea più bella. La dea più venerata dai Romani. La dea dal nome che viene affidato da ogni mamma alla propria figlia,sperando che essa sia bellissima e abbia quel amore che non tutti riescono ad avere."
Dal primo capitolo.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9.
 
 
‘Venere, fai la buona tesoro mio.’
 
Quella mattina Ven era più agitata del solito. Non aveva dormito tutta la notte, dicendo che era super emozionata di dover scegliere in parte il vestito con cui la mamma si sarebbe sposata. Poi, verso le quattro di notte, era scoppiata in un pianto straziante, dopo aver realizzato che la mamma non avrebbe sposato il papà. Ma dopo dieci minuti, smise. Mi si spezzò il cuore in quei dieci minuti. Sentirla piangere, per un motivo del genere poi, mi piegava in due. Ma mi ero ripromessa di non cambiare più idea, per il suo bene.
Cercavo di infilarle le calze mentre continuava a cantare la marcia nuziale e mi stuzzicava, girandosi i miei capelli tra le dita.
 
‘Mamma, Thomas ti aspetta sul altare e tu entri, e sei bella bella!’sentenziava disegnando strani disegni astratti nell’aria con le minute dita
 
Le sorridevo, pensando che finalmente avremmo avuto qualcuno di solido accanto, una certezza. La mia bambina avrebbe comunque avuto qualcuno da chiamare ‘papà’, ma allo stesso tempo, avrebbe avuto un futuro più solido e sicuro.
Scendemmo nel nostro salone in cui Sophia si allacciava le scarpe e Harry finiva di sporcarmi il divano con le briciole dei suoi biscotti.
Mi avvicinai a lui e gli scompigliai i capelli.
 
‘Ora sistemi tutto, capito?’sospirai nel suo orecchio
‘Promesso, capa!’rispose sarcasticamente tornando al suo cartone animato
 
Venere si accucciò accanto a lui, stropicciando il suo vestito. A volte mi chiedevo chi fosse il figlio e chi fosse il genitore. Harry era così ingenuo quando era con lei, tornava bambino anche lui per far divertire la figlia o per vederla semplicemente sorridere. E ciò mi faceva sorridere il cuore.
Ero felice dopo tutto, che lei volesse bene a suo padre e che lui l’amasse con tutto il suo cuore.
Presi Ven tra le braccia e la sollevai dal divano. Le infilai il cappotto e mentre abbottonavo il mio, mia madre e Liz fecero il loro ingresso sulla porta di casa.
Procedetti con le presentazioni e poi fummo libere, solo noi ragazze, di uscire da casa per dirigerci all’atelier.
In macchina mia madre iniziò una predica altamente fastidiosa riguardo Harry e il suo oziare a spese mie. Sosteneva che avrebbe dovuto trovarsi un lavoro, uscire dalla mia vita e da quella della bambina, farsi una vita come quella che stavo ricostruendo io, o magari semplicemente tornarsene a Londra. Fu allora che sputai tutto il veleno che mi trattenevo in gola e lo sputai addosso a mia madre.
 
‘Ma ti senti quando parli mamma?Allontanarsi da me e da sua figlia?Ora che è tornato e finalmente vuole prendersi le sue responsabilità da padre?Harry ieri ha trovato un lavoro, voleva rimanesse un “segreto” ma a quanto pare, ora non lo è più. E se mia figlia è felice ad avere suo padre in casa, allora lui potrà oziare a mie spese fino a quando vorrà.’
 
Tornai calma a fissare la strada davanti a me e potei notare lo sguardo di mia madre sciogliersi piano piano, probabilmente realizzando le tante cavolate che aveva appena detto. Le risate di Venere riempirono l’abitacolo, ricordandomi di quanto lei odiasse i litigi e che per distrarsi, iniziava sempre a ridere. Sorrisi anch’io e la guardai attraverso lo specchietto retrovisore. Incrociai il suo sguardo con il mio, e la tranquillizzai con gli occhi.
Arrivammo al negozio e scendemmo tutte quante ordinatamente dalla macchina.
L’ansia mi stava divorando lo stomaco. Avevo immaginato quel fatidico giorno da quando avevo più o meno quattro anni. L’abito suntuoso, pieno di strass, con tanti fronzoli, coperto di pietre luccicanti e tanto pizzo, ricoperto da altrettanto tulle. Il tutto risultava molto pacchiano andando avanti con l’età, ma non avrei rinunciato alla gonna vaporosa e al pizzo.
Ci accolse una dolce donna sulla quarantina vestita completamente di nero, tanto per risaltare in quel atmosfera completamente bianca e sfavillante.
Mi disse di chiamarsi Joelle e che mi avrebbe assistito durante tutto il processo di scelta, prova e se poi avessi acquistato l’abito, anche attraverso il processo delle tre prove.
Fece accomodare i componenti del mio ‘teem’ in un’adorabile stanza ornata di divanetti in pelle nera e specchi contornati da decorazioni brillanti. Mi chiese di scegliere due membri della mia squadra da portare con me per qualche minuto in camerino e presi in braccio Venere e infilai il mio braccio sotto quello di mia madre.
Mentre ci dirigevamo in camerino strinsi la mano a mia madre e lei mi sorrise, era tutto chiarito ora.
Ci accomodammo sulle sedie in camerino e Venere iniziò a tormentare la povera Joelle che sorrideva e annuiva.
Le mie accompagnatrici donarono qualche idea che avevano riguardo al vestito che mi immaginavano addosso il giorno delle nozze e poi uscirono, per raggiungere Sophia e Liz.
 
‘Allora, vuoi raccontarmi un po’ di te e del tuo bel maritino?’ mi chiese Joelle realmente interessata
‘Uh, ho quasi ventinove anni, Venere è mia figlia ma non è la bambina del mio futuro marito. Lui si chiama Thomas, ha la mia stessa età e gli voglio un bene dell’anima!’dissi sorridente
‘E per quanto riguarda il tuo vestito ideale?’
‘Vorrei una gonna vaporosa e con del pizzo magari, poi ci sposeremo in Maggio e qui il tempo è molto variabile, quindi mi piacerebbero magari delle maniche lunghe!’dissi
 
Joelle annui e mi lasciò da sola per qualche minuto.
Tornò nel camerino con cinque o forse sei vestiti e li appese di fronte a me. Mi avvicinai con la paura nel cuore di rovinarne anche solo uno. Li sfiorai, uno per uno e rimasi a bocca aperta davanti la loro bellezza. Nel frattempo mi cresceva la paura di non scegliere bene, di non scegliere quello giusto, di fare la scelta più sbagliata che mai.
Iniziai a provare qualche modello con le gambe che tremavano terribilmente, ma mi accorsi dopo un po’, che non potevo fare nulla per bloccare quel fastidioso tremolio.
Mano a mano che andavo avanti, provando nuovi abiti, mi rendevo conto che il giudizio che avevo assegnato loro all’inizio, non era poi tanto giusto.
Ogni abito moriva addosso a me. Diventava spento. I brillantini e gli strass smettevano di brillare. Il pizzo non sembrava più poi così elegante. La gonna si afflosciava sotto il peso dei miei problemi.
Mi chiusi in camerino e chiusi la testa tra le mani, sconsolata e rassegnata. Vidi dopo poco entrare Venere che si mise tra le pieghe del ultimo vestito indossato e strinse le sue fragili braccia intorno al mio petto.
 
‘Mamma, eri bellissima con tutti i vestiti!’miagolò
‘A me non ne piaceva neanche uno, piccola mia!’ le accarezzai la testa
‘Proviamo con un altro?Ti va se lo scelgo io?’ mi chiese fissandomi negli occhi
 
Annui al suo bellissimo sorriso e poi la lasciai nelle mani di Joelle che la trascinò nel reparto abiti. Sfilai delicatamente il vestito e lo riposi sulla sua stampella. Aspettai che le due ragazze tornassero e dopo pochi minuti le vidi entrare con un vestito enorme tra le mani. Venere me lo posò sulle gambe, mi scoccò un bacio sulla guancia e scappò via.
 
‘E’ una bambina meravigliosa!’ disse Joelle
 
Sorrisi e iniziai a vestirmi di quel abito.
Mi fissai allo specchio e qualcosa cambiò.
Forse ci voleva proprio Venere per fare la scelta giusta. L’abito aveva delle splendide maniche lunghe che cadevano a pennello sulle mie braccia, ed erano anche in pizzo come tutto il resto del luccicante corpetto. La gonna era vaporosa e in tulle, e la stoffa non si afflosciava più sotto il peso di chissà quale forza estranea. Sembrava veramente quello giusto. ( http://weheartit.com/entry/108227105/search?context_type=search&context_user=sekerparem&query=wedding+dress ).
Uscii fuori dal camerino, lasciando estasiata ogni persona che incontravo nel mio cammino. Arrivai dalle mie ragazze e vidi mia mamma iniziare a piangere. Venere era seduta sul altarino su cui dovevo mettermi io e mi dava le spalle. Si girò e quando mi vide, aprì la bocca, rimanendo anche lei senza parole. Si alzò e iniziò a fissarmi.
 
‘Allora, amore, cosa ne dici?’ le chiesi
‘Ho scelto bene, vero?’ chiese
 
Tutti ci lasciammo trasportare in una risata e io annui.
Guardai Joelle che si avvicinò a noi e accolsi tutti i complimenti ricevuti dai presenti.
 
‘Allora?E’ quello giusto?’ mi chiese
‘Si, lo è!’ risposi fiera, lasciando che una lacrima cadesse sulla mia guancia
 
Strinsi forte in un abbraccio Venere e la ringraziai più e più volte. Abbracciai mia madre, poi Sophia, poi Liz e anche Joelle.
Dopo essermi cambiata e aver restituito il vestito campione a Joelle, pagai l’acconto del vestito e fissai la data della prima prova, che si sarebbe tenuta solamente un mese dopo.
Tornammo tutte in macchina e tornammo anche a casa.
Era stata una giornata pesante e sia io, sia Venere avevamo il serio bisogno di riposare insieme.
 
 
 
 
 
Nerhs’s box.
 
La rivoluzione è arrivata anche qui!
I trattini mi avevano stancata!Dico che è arrivata anche qui perché ho appena pubblicato una nuova storia, e la rivoluzione è arrivata insieme a lei. A proposito se vi va, si chiama ‘Red.’, è sul mio profilo e i protagonisti sotto tutti e cinque i nostri ragazzi, mi farebbe piacere leggere qualche vostra recensione:)
Passiamo al capitolo:innanzi tutto, scusate se ho postato con un giorno di ritardo, ma ieri è mancata la connessione, e per scrivere questo di capitolo, ne avevo bisogno. Ma ho rimediato subito!
Spero vi piaccia e vi convinca abbastanza da lasciarmi una recensione xx
Baci!
  
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